52. Duna
Lei é Basilicata, precedentemente detta Lucania. Quelle antiche radici tutt'ora sono esposte nel modo in cui sono chiamati i suoi cittadini: lucani, piuttosto che basilicatesi.
Nome che, onestamente, le fa cagare quasi più di quanto non ci riesca il nome “basilischi”.
Lei e i suoi cittadini non sono né del fottuto basilico (come alcune volte Michele e Giuseppe storpiano tale appellativo), né dei mostri mitologici che pietrificano con lo sguardo la gente!
Anche se alcune volte sarebbe bello avere un potere del genere, eh, non lo mette mica in dubbio!
Si maledice sotto i denti per quella volta che, presa dalla curiosità, aveva preso in mano un libro della storia della sua regione, per vedere quante stronzate c'erano scritte.
Peccato che una "stronzata" stampata a caratteri neri su pagine bianco latte le apparve (e tutt'ora le appare) ben poco come una stronzata e piuttosto come una verità scomoda.
Una verità che le fa girare gli ingranaggi nel suo cervello, facendola sentire perfino male.
Eh già, qualche semplice frase ha avuto un simile potere sulla regione meridionale sempre così sprezzante e sfacciata.
Il fatto di essere la causa della morte di qualcun altro non é niente di leggero.
Non ha certezze, non conosce questo "qualcuno" che ha ucciso… però la possibilità esiste.
E questo ogni tanto le impedisce di dormire, quando i dubbi tornano in superficie dall'inconscio in cui Carmela ha provato a relegarli.
La Lucania, anticamente, era una regione molto più estesa, comprendeva territori dei suoi fratelli, escludendo però dei territori che oggi sono suoi.
Si ebbe una ridefinizione di quei territori, rendendone una parte più similare a quelle che sono oggigiorno le sue terre, che sarebbe diventata una provincia romana una volta che fu conquistata.
E quella redifinizione non avvenne per casualità, ma perché vi fu una scissione fra i Bruzi e i Lucani, quindi fra una popolazione che abitava territori ora di Vincenzo e una etnia che era insediata nei propri.
Quindi ci doveva essere qualcuno che rappresentava quella unità, da cui poi é nata lei e poco dopo, sotto la romanizzazione, pure Vincenzo.
Qualcuno che era morto per colpa sua.
Una probabile regione non conosciuta da Giovanna, che principalmente rimaneva nelle sue città in Sicilia e ogni tanto andava ad Atene dalla sua capa.
Una persona morta silenziosamente come era stata in vita.
Dopo tanto tempo passata ad arrovellari su tale quesito, é finita per immaginarsi come era questa antica Lucania.
Le ha dato il nome Duna, luna nel suo dialetto, perché si immagina tale regione simile alla Luna.
Quieta, quasi irrilevante rispetto al Sole, eppure decisamente più poetica di quest'ultimo.
Se la immagina come una bellissima donna, vestita sempre con abiti comodi per cacciare e i capelli lunghi ma raccolti per non averli d'intralcio.
Una bellezza non perfetta come quella dei modelli antichi, ma perfetta nel suo punto di vista. Capelli folti e quasi neri, in contrasto con gli occhi color del miele.
Aveva ciglia folte che le davano sempre un'aria di sfida e dei lineamenti duri, armonici con il taglio degli occhi, sottile e quasi tracciato con il righello per la rigidità dei tratti.
Ma non era solo una bellezza difficilmente capibile e apprezzabile, era anche una brava persona moralmente!
Duna adorava stare con i suoi cittadini almeno quanto lei adora passeggiare per le strade di Potenza e Matera e sentirsi in pace con sé, felice e come libera di respirare dopo molto tempo in apnea.
Era una regione forte e decisa, una vera leader, una di quelle che si fionda sull'obbiettivo prima dei suoi sottoposti per dare il buon esempio.
E, ad immaginarla così perfetta, si vergognava e si sentiva ancora più in colpa per essere il frutto e la causa della sua morte.
Ovviamente nei suoi incubi aveva dovuto per forza vivere la sua morte, perché la vita di una regione non può mai essere semplice.
•~-~•
Duna osservai terreni circostanti dall'alto della collina, su cui é appostata, lo sguardo chiaramente triste.
Lo sente, le sue genti si sono nettamente divise e non desiderano più considerarsi unite neanche ufficiosamente.
Però lei é ancora viva, é ancora lì, qualcosa dovrà pure significare!
Vuol dire che, nonostante tutto, lei rappresenta qualcosa e qualcuno, sicuramente una nuova Lucania.
Una Lucania sicuramebte con meno territori, ma che sarà ancora più splendida, ci metterà anima e corpo affinché si avveri.
Ma poi… il suo destino le si rivela dolorosamente chiaro.
Il dolore nel petto si acuisce tutto d'un tratto, facendola gemere a bassa voce.
Le gambe le cedono e cade in ginocchio e subito dopo quasi faccia a terra, se non avesse la prontezza di mettere le mani avanti e finire a carponi.
I respiri si fanno più veloci e profondi, ma l'aria che entra nei polmoni si riduce sempre più sensibilmente.
Non capisce, cosa le sta succedendo?
Perché sente questo dolore, cosa significa?
Un fruscio la avvolge e la sprona, nella confusione, ad alzare il capo e guardare avanti a sé.
E l'orrore la coglie.
Dalla terra si sta creando, grazie a della polvere (la polvere di sé, realizza con orrore, mentre percepisce sempre di meno gli arti inferiori e il ventre), una piccola creatura.
Ha le fattezze di una bambina, i corti capelli scuri, la pelle rosea e delicata e sta letteralmente sbucando dalla terra.
Duna si concedere di versare una singola lacrima di dolore e disperazione, che si infrange al suolo come se mai fosse esistita, mentre tristemente realizza.
Non sarebbe sopravvissuta per vedere e creare la nuova, ridotta, Lucania, perché lei non rappresentava più quel popolo prima unito ed ora diviso.
Non c'è più spazio per lei nel mondo.
Fa male, ma in una piccola parte di sé, lo accetta.
Sorride, ormai quasi totalmente trasparente: quello che la componeva in gran parte le é stato tolto e dato alla nuova vita.
<Buona fortuna, futura Governante.> sussurra Duna con dolcezza, osservando la piccola creatura dormire a terra, mentre scompare.
Duna guarda lei, Carmela da appena nata, mentre muore.
E nonostante la regione italiana sa che é frutto della sua testa, che non può essere un suo ricordo… non può fare a meno di crederci.
•~-~•
Per questo, quando sente il nome "Lucania" o "lucano/a", sente qualcosa dolere dentro di lei in modo ovattato ma comunque presente.
Perché si sente una ladra e assassina, che ha rubato e posto termine la vita di qualcuno per poter nascere e vivere la propria.
Non é detto, si ripete, non c'è certezza che davvero ci fosse qualcuno prima di lei.
Però davvero alcune volte sente la presenza di Duna accanto a sé, che la veglia comprensiva, perché aveva capito che il suo tempo era venuto e che era giusto fare spazio alla nuova era.
Lei mai si era sentita all'altezza delle aspettative di Duna e, forse, mai si sentirà.
N/A: ed ecco quest'altro capitolo su richiesta, ma questa volta di Emmedieffe26!
Spero possa soddisfare la tua curiosità sulla nascita di Basilicata.
Per come la ho concepita io é un mistero tutto a sé, a cui, purtroppo, nessuno ha una reale risposta chiara e inequivocabile.
Ancora una volta, spero sia stato all'altezza delle aspettative e io saluto tutti voi lettori!
Alla prossima settimana!
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