44. Miscugli di lingue e metodi persuasivi efficaci
<Sofia, ti prego, almeno inglese! O una lingua simile all'italiano!> prega Anna, appoggiandosi al lavabo.
La sorella gemella la fissa perplessa, chiedendole subito dopo qualcosa in una lingua che non capisce (ad istinto, azzarda mentalmente sia cinese).
La romagnola scuote la testa, sconsolata. La occhialuta sospira silenziosamente, per poi assottigliare le labbra, premendole.
Essendo confinati in casa, e per vario tempo perfino soltanto in camera e uscendo per andare in bagno, devono trovare un modo per passare il tempo.
L'emiliana ha optato per farsi un mega ripasso di tutte le lingue straniere che parla, per vedere se ancora mastica bene le lingue.
Inoltre, ne ha voluto approfittare per leggere altri testi di letteratura straniera, oltre che immergersi in siti giovanili, ricchi spesso e volentieri di slang, utili per parlare (anche se "sgrammaticamente") un idioma come un madrelingua.
Quindi, per le settimane in cui lei e Anna sono rimaste confinate in casa, si é data all'esplorazione di siti e all' ordinazione (fosse fatto santo Amazon ancora funzionante!) di libri in tutte le lingue che conosce o sta studiando.
Quindi, comprendendo la lingua natia, sono 8: italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, russo e cinese mandarino. La lingua asiatica é l'ultima a cui si é approcciata e quella che sta ancora studiando dalle basi.
La prima cosa complicata é ricordarsi come ogni kanji sia scritto, come si pronunci e che significhi.
Però l'emiliana é determinata a imparare anche quella lingua, convinta che, se abbia successo, avrebbe superato l'enorme ostacolo che, da europea, la divide dalle lingue asiatiche.
D'altronde, vorrebbe studiare pure il giapponese successivamente, anche se prima nella sua lista vi sarebbe almeno l'arabo.
Se non fosse chiaro, Sofia non é solo una regione dalla grande e vasta conoscenza. Lei ha un enorme interesse per le lingue; le ritiene le finestre per poter sbirciare nell'immaginario collettivo di un popolo, per poter così comprendere una nazione (la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni) dalle basi.
L'emiliana potrebbe essere l'incarnazione vivente del desiderio e dell'amore per la sapienza vera e pura.
Non é un caso che, nel Medioevo, abbia scelto di cambiare nome in Sofia.
Esso deriva dal greco antico σοφία, che scritto in alfabeto latino é "sophia" e letteralmente significa "sapienza" e "saggezza".
Il suo desiderio finale é quello di raggiungere la sophia pura, completa, totale: il suo obbiettivo é raggiungere una conoscenza eclettica.
Purtroppo, é un obbiettivo complicato, se non perfino irrealizzabile. Ma l'emiliana non vuole darsi per vinta e persiste nel suo voler ampliare le conoscenze.
Fra cui, importante appunto, é il posto che riserva alle lingue.
Peccato che ogni tanto le capiti di immergersi talmente tanto negli studi che non sa più riconoscere le lingue in cui parla e dialoga a ruota libera, non realizzando di star parlando in tedesco o russo o portoghese, generando perciò la confusione e l'icomprensione di chi le sta davanti.
Ulteriore problema, é che non sa come contenere solitamente il problema, non riesce a riprendere controllo della lingua che parla (a volte se non con qualche giorno!), sforzandosi mentalmente di parlare in italiano.
<É da una settimana che va avanti la cosa, non ce la faccio più' a sforzarmi così tanto e sperare di capire una singola parola!> ribadisce la povera romagnola, scuotendo piano la testa.
<Desculpe, eu adoraria retomar*-> prova a dire Sofia, venendo interrotta da Anna che esclama: <Stop! Non parlare! Lingua sbagliata! Portoghese o spagnolo, credo!>
Sul volto dell'emiliana si dipinge una espressione frustrata e dispiaciuta, nel mentre le sue mani si stringono a pugno per la frustrazione.
(E senza accorgersene gli occhi diventano lucidi).
A lei e alla sorella basta e avanzava il Covid, non serve che ci si metta con la sua inettitudine, ma proprio non riesce a capire come-
I suoi pensieri vengono interrotti dal caldo e confortante abbraccio della romagnola.
<Non volevo farti piangere o quasi, Sofi. Non prendertela con te stessa, sei un po' al limite come tutti noi e vuoi distrarti… peccato che hai una passione per sobbarcarti di lavoro extra, cosi da mandare in tilt i tuoi fantastici neuroni.> Anna conforta la sorella, parando alla fine sull'ironia, e accarezzandole la schiena.
L'occhialuta chiude gli occhi umidi, si scioglie un po' nell'abbraccio affettuoso e lo ricambia.
<Мне никогда не нравилось облегчать свою жизнь**> Sofia commenta con tono (probabilmente) allegro, a mezza voce.
<Non so cosa hai detto, ma lo prendo per qualcosa di molto filosofico, tipo «Non andare indietro o ci darai una culata pazzesca contro il ripiano di marmo».> risponde ironica la più bassa, facendo ridacchiare l'emiliana di gusto.
<Ehm… potreste levarvi? Starete avendo pure un momento toccante, cosa che non dovremmo proprio avere, ma la cosa che mi interessa di più é che siete davanti i bicchieri e mi servono.> commenta una voce seccata.
Le due gemelle si separano frettolosamente, girandosi verso l'interlocutrice, Rosa.
<Scusaci-… che bicchiere vuoi?> domanda Anna.
<Uno qualsiasi.> risponde la ligure.
Poi si gira verso l'emiliana e nota gli occhi lucidi.
Il minimo di compassione dentro di lei si sveglia e con tatto chiede a mezza voce: <Oh, scusa-, pensavo fosse Anna ad avere un piccolo crollo-. Porca puttana, dovrei forse stare più attenta qualche volta-.>
<Non é per il Covid, Rosa.> fa la romagnola, aggiungendo: <Sofi, spiegaglielo tu.>
L'emiliana prova a dire qualcosa, ma la più bassa la interrompe ed esclama: <Wo wo wo, perché cazzo stai parlando francese? Perché sono sicura, cazzo!, quello é francese!>
<Ecco il problema. É andata in "tilt", non é la prima volta che capita. Semplicemente, non riesce più a controllare in che lingua parla.> sospira Anna.
Rosa guarda confusa l'emiliana e commenta: <Saprai anche un mucchio di cose, ma ogni tanto sei cretina forte.>
Sofia le lancia una occhiataccia e la romagnola interviene per placare gli animi: <Non é questione di essere stupidi o meno. Anche a noi capita, mentre stiamo parlando in italiano, di farci sfuggire parole o frasi in dialetto.>
<Vero, ma sono pezzi di frasi. Poi capiamo e riprendiamo con la lingua giusta.> ribatte la ligure.
<Beh, vorrei veder te non confonderti con 8 lingue, mentre le stai alternativamente ripassando tutte in modo intensivo, tra l'altro in un momento tutto particolare come questo.> Anna difende la sorella.
<Va beeeeeene, hai ragione tu... Se vuoi, posso aiutare!> si offre la ligure.
Le altre due la guardano sbigottite.
<Che c'è? Non ho nient'altro da fare e so di scazzare abbastanza. Forse, insistendo un bel po', tornerà a parlare italiano.> afferma Rosa, sicura di sé.
<Come se non ci avessi già provato… Buona fortuna.> commenta la romagnola.
<Ora, tu! Guardami dritto negli occhi!> impone Rosa, guardando l'emiliana. Questa la osserva scettica, inarcando le sopracciglia.
La più bassa sbuffa e alza di più la testa, lo sguardo sicuro e la voce ferma: <Niente storie o domande, dolcezza! Guardami negli occhi.>
Sofia acconsente e ricambia lo sguardo in modo neutro.
<Ora dimmi chi sei.> impone la ligure.
L'emiliana prova a rispondere, ma dopo neanche due parole viene interrotta dalla più bassa, che le da un pizzicotto sul braccio.
<Sbagliato, non ci siamo! Dimmi chi sei!> ripete Rosa, il tono autorevole e sicuro.
Sofia la fissa torva e sfrega piano la mano dove le ha lasciato il pizzicotto.
<Non lamentarti, ci sono andata giù piano. Dimmi chi sei.> commenta la ligure.
L'emiliana ci riprova, sbaglia ancora lingua, riceve un pizzicotto (questa volta un po' più forte del precedente), allora Rosa la ammonisce… e si ricomincia.
Anna fissa un minimo in apprensione la scena, notando (e percependo) la crescente irritazione della gemella, mentre continua a ricevere pizzicotti più forti e a sbagliare.
<Come ti chiami? Su, non sai neppure rispondere a questa semplicissima domanda?> chiede Rosa, provocando la sorella appositamente (e quella non é la prima volta).
<Sono Sofia Vargas, o Emilia che dir si voglia, per diana!> esclama l'emiliana.
Ad Anna si mozza il fiato.
Vorrebbe commentare per lo stupore qualcosa, ma ci pensa Rosa a parlare per prima.
<Eh? Cosa? Non ho sentito bene? Cosa avresti detto, mh?> recita la più bassa.
<Ho detto: «sono Sofia Vargas, o Emilia che dir si voglia, per diana!»!> Sofia ripete seccata, non realizzando in che lingua sta parlando.
<Ripetilo ancora una volta. Scandiscilo. Lentamente.> impone Rosa, uno strano bagliore negli occhi e un sorrisetto furbo sulle labbra.
Emilia sbuffa piano e acconsente, ripetendo le sue parole una terza volta.
E allora realizza.
Sta parlando in italiano, di nuovo!
Finalmente c'è riuscita.
<Aspetta, sto parlando davvero italiano? Non me lo sto immaginando, no?!> domanda confusa Sofia.
Rosa sogghigna e risponde: <Nossignora, non se lo sogna: é italiano puro.>
<Finalmente!> esclama Sofia, esalando quella parola con enorme gioia.
Anna assalta la gemella e la stringe forte, commentando a gran velocità che é felicissima di risentire la sorella parlare italiano a comando.
<Grazie Rosa!> aggiunge la romagnola dopo due secondi di pausa.
<Pft, e di che? É di svantaggio pure a me se Sofia parla qualcosa che non sia italiano, punto e basta.> borbotta Rosa, dando quasi le spalle alle due gemelle.
<Complimenti per le capacità persuasive, Rosa.> si complimenta Sofia <Anche se potevi andarci più leggera coi pizzicotti.>
<Sono la tecnica migliore: ho convinto tantissime mammolette ben peggio di te con quel metodo e ha sempre dato i suoi frutti.> spiega la ligure.
<É tanto stile "Severo, ma giusto."> commenta la romagnola <E grazie ancora>
<Ora non farne una questione di Stato oppure me lo segnerò come tuo debito nei miei confronti, eh!> si affretta a dire la ligure, andando verso la porta della cucina.
<E il tuo bicchiere…?> domanda Anna.
<Non ho più sete, addio!> risponde Rosa, fuggendo prima di farsi beccare.
Ma Sofia ha notato il suo leggero rossore sulle gote… e sorride.
N/A:
Traduzioni:
*desculpe, eu adoraria retomar= scusa, mi piacerebbe riprendere (portoghese)
**Мне никогда не нравилось облегчать свою жизнь= non mi é mai piaciuto semplificarmi la vita
E niente.
Per me Sofia é poliglotta.
Ma dato che non c'è Vargas senza problema, molte volte capita che vada in tilt.
E Rosa ha un microscopico soft side ma odia mostrarlo.
Non ho altro da dire…
CYA.
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