29. Difeso

Franco sospira, cercando conforto nella spessa coperta in cui é avvolto, rannicchiato contro i cuscini su uno dei divani in soggiorno.

Fuori c'è freddo e il molisano sta male.
Se analizzato dal punto di vista umano, non necessariamente di un medico, sembra una comune influenza.

Ma il ragazzo é una regione e ciò significa una sola cosa: i suoi territori non sono messi molto bene.
Infatti delle grandinate dai pezzi di ghiaccio dalle dimensioni di tutto rispetto hanno creato sconquasso in varie cittadine e parti della sua regione.

Quindi per un po' é confinato in casa, trattato similmente ad un umano influenzato, perché se peggiora la sua condizione fisica ignorandola fa solo più male ai suoi territori e, di conseguenza, a se stesso.

É un circolo vizioso in cui, anche se non c'entra direttamente il corpo del malanno che si sta passando, bisogna comunque stare molto attenti.

Perciò Rita lo ha costretto, col suo fare trasversalmente materno, a restare in casa, mentre lei é fuori a controllare i campi e assicurarsi che nulla geli o appassisca.

Per ammazzare il tempo, Franco ha deciso di guardarsi Netflix sulla TV in compagnia di Maurizio, che ha saputo quella mattina del disastro accaduto il pomeriggio prima in Molise e offrendogli compagnia, un po' imbarazzato e incerto.

Il molisano ha ovviamente accettato di buon grado e ora il marchigiano é mezzo disteso sull'altra parte della medesima pila di cuscini di Franco, entrambi coi loro spazi sul divano ad angolo.

Dopo un poco di ricerca, hanno deciso di iniziare a guardare "The Good Place".
É una serie carina e semplice, ma comunque interessante e divertente. É un ottimo passatempo.
Quindi i due si godono la serie TV in compagnia dell'altro.

Le altre regioni sono o a svolgere mansioni domestiche o a lavorare/cazzeggiare serenamente rintanati nelle loro camere da letto.

Ma ovviamente la pace non può durare a lungo.
É, ironicamente e non, una costante per la famiglia Vargas.
In un modo o nell'altro si finisce con zizzania o tensione.

E quindi fa capolino in soggiorno Michele, procastinatore del suo lavoro in lavanderia (cioé, di mettersi a stendere i capi d'abbigliamento bagnati e ritirare quelli asciutti).

Nota Franco pacificamente rilassato a guardare la TV, chiacchierando con Maurizio, ridacchiando e commentando qualcosa.

E, dopo qualche attimo, decide di fare una delle sue solite "cattiverie" contro il povero molisano e prenderlo un po' in giro.
Perché non é mai troppo rimarcare quanto il Molise non esista.

Ghigna vistosamente e si passa una mano nei capelli leggermente lunghi che gli raggiungono le spalle da sciolti.
Quasi classicamente, si perde un attimo nei propri pensieri.

"Chissà perché l'ultima volta che é venuto qua, babbo é diventato tutto scemo quando mi ha visto con il codino... Da piccolo gli dava fastidio che lo avessi perché anche la paella ambulante l'aveva, ma ora mica li ha corti? O qualcun altro ha il codino e sta infastidendo o cosa babbo? Boh." pensa, mettendosi a guardare il soffitto mentre gioca con una ciocca di capelli.

[N/A: piccolo "Easter Egg" che solo te puoi capire, wolf_girl_ice ;-) ]

Si distoglie dai suoi pensieri quando sente i due del centro parlottare riguardo la protagonista della serie.

"Cosa-? Ah, già!" si dice fra sé e sé il pugliese, ghignando divertito.
Si avvicina silenzioso al divano, accovacciato, da dietro.

Una volta in posizione, si mette in piedi ed emette un sonoro e soddisfatto <Ahhhh!>
Scavalca poi lo schienale del divano e si siede con il commento: <Evviva il relax!>.

Allunga le braccia, volutamente quasi dando una mano in faccia a Franco.
Questi, rannicchiato contro i cuscini a palla e stanco per la malattia, pigola solamente: <Michele… no.>

Ma Michele fa finta di nulla.
Anzi, si sporge di più verso il più giovane e si stende praticamente su di lui.

Franco emette un rantolo simile ad uno squittio e si mette in piedi, sempre avvolto nella coperta.
Lo guarda male e poi lo scavalca, scendendo dal divano.

Maurizio si mette seduto e mette in pausa l'episodio, guardando mezzo storto il meridionale.
<Cosa c'è?> fa finta di nulla il pugliese, sorridente.

<Oh, lo sai benissimo che c'è. Hai scacciato malamente Franco.> replica il marchigiano, sbuffando leggermente.
Sa benissimo dove andrà a parare, come lo sa anche lo spodestato dal mobile.

<Chi, scusa? Franco? Aspetta... non sarebbe quel Molise di cui blaterate ogni tanto voi altri? Andiamo, non esiste, ve lo siete inventati voi!> recita perfettamente Michele.

Franco si tiene ben stretta la coperta, un poco spossato dal semplice stare lì in piedi con le calze, affondando la faccia nel tessuto.

Da stanco é ancora più suscettibile ai commenti crudeli e immotivati del fratello.
Franco semplicemente non capisce perché specialmente Michele ce l'abbia con questa storia.

Ma a quanto pare tutta la nazione si fa gioco della sua esistenza e questo lo rattrista.
Gli fa pensare di non essere all'altezza del suo compito di personificazione di regione.

Come può rappresentare dei territori che tutti screditano e scherzano sulla loro esistenza?
Davvero da quando é diventato ufficialmente una regione nel 1800 (nonostante sia nato vari secoli prima) non é stato abbastanza bravo da essere riconosciuto sul serio?

Quindi si chiude su se stesso, pigola: <Michele> e trattiene i singhiozzi.
Michele non si accorge della condizione in cui verge il molisano, ma Maurizio sì.

E gli da fastidio, molto fastidio, vedere il fratellino in tale stato.
Neanche da malato può essere lasciato in pace?!

Quindi, velocemente, prende la propria ciabatta e la sbatte contro la testa di Michele.
<AHIO!> praticamente strilla il pugliese, scattando seduto subito.

<Ops, mi é scappata la mano!> recita la parte del dispiaciuto Maurizio, cercando di mostrarsi risoluto.
<Eddai, stai allo sch-E BASTA!> si interrompe Michele quando il marchigiano gli da di nuovo la ciabatta in testa.

<No, non sto allo scherzo, perché é di cattivo gusto. E non é proprio il momento! Non vedi che sta male?!> lo rimprovera Maurizio, indicando Franco.

Questi ha alzato la testa poco prima, quando il pugliese ha strillato la prima volta.
Le sue gote sono più brillanti per via delle lacrime e il suo naso e gli occhi leggermente rossi per il pianto.

Ma chiaramente ha dipinta in volto la stanchezza e visibilmente trema anche se in parte protetto dalla sua coperta.

La faccia di Michele diventa dispiaciuta, sinceramente.
<Scusa!> esclama, scattando in piedi.

Poi, sapendo che un abbraccio non sarebbe stato ben accetto (anche se glielo voleva dare, ma sarebbe sembrato ipocrita. Ma neppure poteva mettersi a spiegare su due piedi i motivi dei suoi insulti), si alza dal divano e sparisce dal soggiorno in fretta.

<Tutto ok, Franco?> gli chiede premuroso Michele, alzandosi, e poggiandogli rassicurante una mano sulla spalla.
Franco annuisce leggermente, dirigendosi d'istinto al divano poco più avanti. Si rimette nella medesima posizione di prima e dice: <Sì, ora un po' sì.>

Maurizio sorride leggermente e si siede.
<Bene!> commenta appena dopo il più alto, rimettendosi disteso.

<Grazie per avermi difeso…> dice a mezza voce Franco dopo un secondo di silenzio.
Maurizio gli sorride amichevole e risponde: <E di che? Siamo fratelli, dobbiamo difenderci l'un l'altro!>

Subito dopo, preme play e torna a concentrarsi sullo schermo e, con ciò, sulla serie TV.
Franco sorride grato e, socchiudendo leggermente gli occhi dalla stanchezza, cerca di seguire ancora il programma.

É, in un certo senso, felice.
Nonostante sia malato e il naso sia ancora un po' tappato dal precedente pianto, si sente un piacevole calore nel petto.

É bello essere difesi e chiaramente voluti bene.

N/A: più amore e attenzione a Marche, mai cagato, ciccino, come Molise.

E, inoltre, avviso che oggi partirò per le vacanze, dove non ho il wifi ma solo i giga.
In teoria dovrei riuscire ad aggiornare settimanalmente, ma comunque mi sembra giusto avvisarvi.

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