126. Sofia fa la mafiosa
N/A: non c'entra niente, ma ecco a voi un disegno di nyo!Carlo in abiti succinti perché sì
Sorry la low quality.
Si chiama Rebecca ed è più incazzereccia del Carlo originale.
Ora vi lascio alla lettura di questo capitolo dal titolo fantastico.
Come Sofia riesca a ricattare Carlo è un mistero per tutte le altre regioni. Quale poteva mai essere l'aspetto così imbarazzante del freddo e distaccato lombardo, tanto da portarlo a piegarsi alle varie costrizioni dell'emiliana?
Sofia saggiamente non abusa del super potere, lo usa solo per costringerlo a fare qualcosa per cui con gli altri basterebbero ricatti o insistenza o giochetti subdoli.
Basta che lei dica «Vuoi che dica a tutti il tuo segreto?», per venire prontamente interrotta dalla regione dagli occhi grigi.
Gli altri si sono abbondantemente scervellate su cosa permetta tale controllo all'occhialuta e due sono le ipotesi più quotate: Sofia ha scoperto che Carlo è una drag queen o gay peggio di Feliciano per il suo fidanzato crucco.
[N/A: Feli per me è bisessuale, ma ho sentito che spesso nella comunità bi si parla anche in termini di lati "gay" e "etero", in modo scherzoso, ovviamente. ]
Beh, la situazione è un po' diversa.
•~-~•
Sofia odia infastidire Carlo per vari motivi.
Primo motivo: significa avere a che fare con un lombardo effettivamente scontroso, che è peggio del normale lombardo che pare perennemente scazzato.
Secondo motivo: Sofia odia le infinite possibilità che racchiude l'idea di essere in una stanza, da sola, con dentro quell'uomo da cui tanto è attratta.
Terzo motivo: ogni volta l'occhialuta è costretta ad ammettere a se stessa che ha perso una parte del suo cervello per quello scontroso lombardo e non le piace dichiararlo, neppure nella sua mente.
Quarto motivo: quando Carlo è scontroso, diventa immancabilmente una enorme fonte di sarcasmo tagliente.
Quinto motivo: quando si comporta così è immancabilmente sexy; con il suo sorriso di perla, gli occhi penetranti che racchiudono mille sfumature di grigio e il corpo modellato risaltato dalle sue camicie che si sforzano di tenere i suoi muscoli mentre ha le braccia incrociate.
Sesto motivo: odia pensare a tutto questo.
Settimo motivo: quando ci rimugina si sente senza eccezioni una idiota.
Quando entra nella stanza di Carlo non si aspetta la scena che si ritrova davanti.
Diciamo che di mezzo ci sono due fondamentali incidenti, dati da una fortuita (o sfortunata) coincidenza astrale: Carlo ha dimenticato di chiudere a chiave la porta e Sofia non ha premurato di bussare, persa nel ripercorrere i precedenti sette motivi.
L'emiliana spalanca gli occhi nella sorpresa.
•~-~•
Carlo era stato sulle spine tutta la mattinata, aspettando quel maledetto pacco che rischiava di arrivare in ritardo e che cazzo-
Poi il campanello aveva suonato. Era sfrecciato al citofono e il corriere aveva detto c'era un pacco per lui.
Aveva acciuffato subito la scatola, firmato la inutile scartoffia e si era catapultato in camera. Nella fretta (l'attesa per quel pacco gli aveva consumato i nervi!), non girò la chiave.
Appoggiò la scatola sul letto e prese delle forbici dalla scrivania. Ringraziò che il sito avesse l'opzione per un packaging discreto per le persone che rifiutavano di accettarsi.
Però lui non era così! Era il contrario.
La società non l'avrebbe accettato e avrebbe travisato tutto.
Rimosse tutta la carta rosata e brillantinata, piegandola con accuratezza accanto il pacco. Dovette rifare il processo tipo 3 volte prima di essere soddisfatto e non voler buttare il pacco contro il muro dalla frustrazione perché stava rovinando tutto.
Prese il contenuto e lo ammirò neanche fosse un'importantissima reliquia religiosa.
Finalmente erano sue! Era un paio di scarpe col tacco a spillo 12. Erano rosa shocking e piene di brillantini.
Si levò ciabatte, calzini e pure pantaloni della tenuta da casa. Frugò nel suo cassetto dei calzini, estraendo dal fondo un paio di calze a rete. Le infilò, contento come sempre di ammirare come donassero alle sue gambe toniche e armoniche.
Calzò infine il nuovo paio di scarpe, ammirandosi nello specchio a figura intera vicino l'armadio. Stava proprio bene!
Il riflesso gli restituì un'espressione accigliata: peccato che questa bellezza sarebbe rimasta nascosta al mondo, perché sia mai che un pene dotato indossi indumenti tipicamente femminili e, per di più, definiti volgari!
Non era una drag queen, né una donna trans in negazione, solo una regione già morta e risorta, convivendo con due coscienze ed esistenze e, in generale, da troppi anni sulla terra per preoccuparsi del "gender" delle cose.
L'unico problema? Gli altri.
Voleva evitare di uccidere con la sua spada gente che per strada provava a pestarlo a sangue o altro per il semplice fatto di essere sé.
E il resto della sua "famiglia" non avrebbe ugualmente capito, senza categorizzare tutto attraverso stupidità o shock.
Che vita misera, la sua!
Il cuore gli balzò in gola e si girò di scatto all'udire la porta aprirsi, per poi richiudersi.
•~-~•
Le due regioni si fissano senza fiatare, Carlo che già immagina tutti gli smerdamenti futuri da parte dei decerebrati e Sofia che metabolizza ciò che vede.
<Cosa?> spiaccica con voce stridula lei.
<Non so cosa tu stia pensando, ma ti assicuro che è sbagliata.> si difende il lombardo.
E come riesca ad essere intimidatorio e tagliente come sempre anche con delle calze a rete, dei tacchi sfavillanti e i boxer neri in bella vista lo sa solo lui.
<Spiegamelo. Non me ne capacito.> asserisce l'occhialuta. Lesta tira fuori il telefono e gli scatta qualche foto, dicendo: <Ma prima prove.>
Prima che Carlo possa risponderle con: <Bastarda!>, lei ha già finito e fatto sparire il telefono.
Il lombardo si incupisce e maledisce mentalmente la magia.
<Io sto aspettando una risposta.> puntualizza Sofia.
<È da una vita che non capisco perché certe cose sono da "uomini" e poi da "donne" e poi da vattela-a-pesca. Se una cosa mi piace, la voglio. Come puoi ben vedere, mi piacciono i tacchi alti.>
<Non sei già abbastanza alto?> lo prende in giro l'emiliana, che intanto si sente come immersa in un sogno senza senso.
<Mi fanno sentire a mio agio, come le calze a rete. La gente invece, guarda che caso, no. E sa solo giudicare. Quindi ecco perché per te è un così grande shock vedermi così.> racconta il lombardo.
<E se lo dicessi per casa?> ipotizza Sofia.
<Non osare.> minaccia Carlo <Non capirebbero!>
L'emiliana scrolla le spalle, non comprendendo bene la cosa. Ma la accetta. Non che può negare la vista davanti i suoi occhi.
<Quindi cancella quelle foto.> aggiunge lui, l'ansia che trapela dalla voce.
Ma lei gli sorride sadica e dichiara: <Mh, no~. Le terrò lì e, se mai mi servirà costringerti a fare qualcosa, ti ricatterò.>
<Stronza. Ora fai la mafiosa?!> sibila Carlo.
<Grazie. E sì.> sorride sfavillante Sofia, girando sui tacchi e uscendo.
Realizza con distacco che tutta la scena è stata assurda.
Ma il fatto più impossibile di tutti è che, nonostante ciò scoperto, vorrebbe farsi scopare da Carlo con lo stesso desiderio di pochi minuti prima.
N/A: zan zan zaaaaan.
Sofia è interessata a Carlo (rip anche lei, ha gusti discutibili come Giovanna).
E ora sapete come Sofia ha ricattato Carlo per farlo truccare da Icy!
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