123. I politici interrompono i momenti belli
N/A: 🚩🚩🚩AVVERTENZA🚩🚩🚩: smut scritto male perchè l'ho scritto io :3
Anna si fa buttare con poca eleganza sul letto, soffocando a malapena un urletto divertito.
Sopra di sé troneggia Maxime, che la osserva per degli interminabili secondi, leccandosi le labbra.
<Sei decisamente troppo sexy vestita così.> asserisce ləi, accarezzandole le cosce deliziosamente coperte dalla calzamaglia a rete, che però inizia a levare per avere migliore mobilità.
La romagnola allarga le gambe e le piega, la gonna bianca che non le copre altro che l'inguine, lasciando intravedere le mutande di pizzo.
Maxime si china su di lei e lascia scivolare una mano lì, premendo delicatamente due dita sulle mutande.
<Avevi già pianificato tutto, mh?> domanda lə francese, osservandola famelicə.
Anna si limita a fare spallucce, ghignando, lasciando trasparire la verità.
Maxime, continuando a toccarla da attraverso il sottile strato di stoffa, la bacia sulla pancia scoperta, arrivando al bordo dello striminzito top che appare quasi un bikini.
Ləi si pianta meglio con le ginocchia sul materasso per stabilizzarsi e usa la mano libera per muovere il top e liberare una tetta dal reggiseno. Lecca e succhia il capezzolo, mentre sfrega con più forza le dita, sempre da sopra il tessuto.
Anna inarca la schiena, lasciando a Maxime momentaneamente le redini, annaspando fra i versi di apprezzamento.
<Anche questo... cosino.> asserisce lə corsə, abbassando la zip dietro e levandole il top di dosso, osservandolo come infastiditə.
<Non nascondeva niente; continuavo a fissarti come unə idiota patentatə.> aggiunge.
L'italiana ridacchia e ribatte: <Era il mio obiettivo, tesoro.>
Maxime si avventa sulle sue labbra, mentre si preme contro di lei e le slaccia anche il reggiseno, percependola contro il proprio petto ancora coperto dalla canottiera.
Non le dà pietà: le morde le labbra in continuazione e la bacia ancora e ancora alla francese.
Anna però non permette ələ partner di essere ancora totalmente vestitə, quindi lə solleva la canotta, costringendo entrambə a staccarsi qualche attimo.
La romagnola accarezza il petto muscoloso ma piatto dell'amatə, leccandosi le labbra, stuzzicandolə su un capezzolo.
Maxime affoga il gemito nel bacio, mentre finalmente infila le dita sotto le mutande e l'accarezza lentamente attorno le grandi labbra.
Anna si muove sotto il suo tocco, spingendolə a toccarla dove più desidera lei, ma Maxime la ignora.
La romagnola allora si vendica, tirandolə i capelli, apprezzando con un largo sorriso il mezzo gemito strappato a ləi.
Con l'altra mano scende sul petto, sfiorando i fianchi stretti, infilando due dita dentro i pantaloni sul davanti. Poi quelle due dita diventano una mano e accarezza da attraverso i boxer l'erezione di Maxime.
Questə spinge in avanti i fianchi come di riflesso, baciando l'altra con irruenza e desiderio.
<Qua sotto siamo già disperati, mh~?> lə sfida l'italiana, staccandosi dal bacio per baciarlə appena sotto l'orecchio.
Comincia una scia di baci umidi che in fretta trova meta sul collo di ləi, che inizia a mordicchiare.
Intanto Maxime cerca di slacciarsi i pantaloni per dare più spazio ad Anna, volendola sentire addosso.
Sarebbe capace di implorare per essere esploratə da quel paio di occhi scuri e affamati e adoranti in ogni centimetro di pelle, per essere affiancati e poi sostituiti da rosse labbra e una voce accuratamente seducente.
Una volta slacciati i pantaloni, si stacca tristemente qualche istante per scalciarli via e togliere pure i calzini.
Anna ne approfitta per sfilarsi la gonna, lasciando appositamente addosso le proprie mutande.
Poi prende per le spalle ələ fidanzatə e lə obbliga a stendersi sul letto, sedendosi a cavalcioni sopra.
Freme leggermente al percepire la sua erezione contro di sé e, ogni tanto, le pare ancora qualcosa di strano, come quella volta. Anna è sempre stata con altre donne cis o persone comunque afab, quindi è la prima volta che a che fare con quel genere.
Quando l'ha scoperto, però, non si è ritirata: ama Maxime per chi é, che poi tra le gambe abbia una cosa e non un'altra non è un problema.
E, a pensarci, almeno non devono spendere soldi in uno strap-on e Maxime può godere al massimo durante l'atto.
[N/A: già, non l'ho mai detto ma la cosa è: Maxime è transfemme e demigirl, preferendo però l'uso del neutro.]
Questa volta non perde tempo in pensieri del tipo “ah, giusto, ha un cazzo vero” e si sfrega contro di ləi, entrambi coperti da un sottile strato di tessuto che però è dannatamente insopportabile in quel momento.
Maxime assicura le sue mani sulla sua vita e, stringendola con forse un po' troppa forza, la costringe a seguire il suo ritmo più veloce e frenetico. Ləi non si limita a lenti strofinii e brevi allusioni.
No, assolutamente no, Maxime è troppo direttə per divertirsi come fa lei.
La alza e l'abbassa sulla sua erezione dolorosamente ristretta nei boxer, mimando ancora e ancora l'atto.
Anna però non si lascia manovrare. Allarga leggermente le gambe, appoggia le mani sulle gambe di ləi e va incontro i movimenti, inarcandosi, desiderando per una dannata volta nella sua vita che la mutanda si attorcigli e lasci vedere di più.
Ma non succede, il che la fa innervosire, però subito dopo si sente soddisfatta dall'udire il gemito frustrato di Maxime.
Si rimette più dritta e si alza leggermente per levarlə i boxer, l'erezione che pare dolorosa pure a lei che ne sa ben poco.
<Oh, poverina, qua qualcuna ha bisogno di un aiuto~.> lə prende canzonatoria Anna, utilizzando il femminile perché ha scoperto e compreso che in quei momenti il suo corpo lə crea una forte disforia.
Maxime la fissa con bramosia, muovendo continuamente gli occhi per toccare con le sue iridi tutto il corpo della sua fidanzata.
Anna ridacchia e, staccandosi con i propri fianchi dal bacino altrui, uncina un dito dentro la mutanda, sul lato, tirandolo leggermente giù. La pelle abbronzata fa risaltare ancora di più la zona più pallida.
Abbassa quel lato di mutanda più che può senza scoprire niente di eccessivo, facendo visibilmente fremere sotto di sé l'amatə.
In quel momento parte una versione modernizzata della canzone "L'uva fogarina", che rompe qualsiasi atmosfera creatasi.
<Cazzo è?> sbuffa seccatx Maxime, già prontə a prendere il telefono di Anna e rifiutare la chiamata.
La romagnola lə strappa il cellulare per tempo e ammonisce: <È il mio capo e se non risponde si incazza! Mi dispiace tesoro, ma dovrai un attimo aspettare.>
Lə corsə sbuffa, ruotando gli occhi. Poi le labbra si piegano in un sorriso sghembo. Mentre Anna risponde, l'afferra per i fianchi e ribalta la situazione: l'italiana si ritrova stesa con gli occhi strabuzzati mentre ələ francese troneggia su di lei, ghignante.
Però Anna ha già risposto e può solo dire al telefono: <Pronto?>
<Buon pomeriggio Romagna! La disturbo?> domanda retorico il politico.
Maxime si lecca le labbra e si abbassa in mezzo le sue cosce, mandando piccole folate calde contro il sottile tessuto della mutanda.
La romagnola manda giù un piccolo groppo e risponde: <No, si figuri! Sono solo stesa a rilassarmi.>
Ələ sux fidanzatə si imbroncia, come se fosse statə declassificatə a un nonnulla e lo prende come sfida.
Mentre Anna ascolta attentamente il suo capo, nel vano tentativo di non pensare a come ha ləi a due centimetri dalla sua parte più sensibile, le si mozza il fiato in gola.
Maxime in poco tempo ha capito come mallearla, trasformarla in creta molle fra le sue mani. Da sopra le mutande ha appoggiato una mano; in parte sulla vulta e in parte appena sopra. Applicando un po' di forza, massaggia la zona in movimenti circolari.
Anna arriccia le dita dei piedi mentre si morde il labbro inferiore e irrigidisce le gambe, tante inebrianti scariche che la prendono fin del profondo.
Non solo è capace di farla impazzire torturandola sulla parte visibile di clitoride, ma anche tramite quella interna, nascosta a tanti.
Eppure non a Maxime, che la osserva soddisfattə, ammirando le reazioni che provoca alla sua dolce metà.
<Romagna? Romagna, c'è?> inquisisce seccato l'umano.
Anna si artiglia al coprimaterasso, provando malamente a fulminare con lo sguardo Maxime, e ribatte: <Sono a Rimini e stavo provando questa nuova poltrona massaggiante... Oh, fa venire una sonnolenza!>
Lə corsə continua a guardarla offesə, ora che è statə comparatə a del stupido mobilio tecnologico.
E quindi prosegue il suo stuzzicarla.
La romagnola tenta di restare concentrata, e ogni tanto dare un suo responso, ma Maxime fa di tutto per farla impazzire.
Mentre continua con quel "malefico" massaggio, si sporge e lecca un turgido capezzolo.
L'italiana respira più affannata a quel gesto, mentre non riesce a non fissarlə, la voce dell'uomo un fastidioso ronzio, mentre lə corsə succhia il suo capezzolo come se ne dipendesse la sua vita.
Anna fatica a non gemere al telefono, mentre l'altrə si sbizzarrisce ancora. Smette con le sue torture e le solleva le gambe, tenendole il più allargate possibile. Le mutande rosse si sono leggermente spostate, lasciando intravedere qualcosa sotto.
Lə francesə però rimette a posto l'intimo, approfittandone per toccarla nella sfiorata zona, e avvicina il suo bacino. Ma non si sfrega, oh no, troppo scontato!
La sua erezione è turgida e preme contro il tessuto, giusto leggermente. Poi però si preme contro con un bel colpo deciso, praticamente mimando l'atto di entrare, ma il tessuto impedisce ciò e crea una piacevole frizione e aspettativa nella regione italiana.
Anna scuote la testa a destra e sinistra mentre Maxime continua a non-penetrarla, tenendola stretta per i fianchi, le labbra che baciano e mordono lo sterno e i seni.
La romagnola vorrebbe solo chiudere quella dannata chiamata e tornare in controllo della situazione, ma non può, dannato sia il suo capo che l'ha chiamata in una situazione del genere!
<La saluto, si sente che è distratta.> decreta seccato l'uomo dopo altri svariati minuti in tale situazione complicata.
Anna forse dovrebbe sentirsi dispiaciuta, ma non può, non con Maxime che le ha tolto di malagrazia le mutande e usa la lingua e un paio di dita a buon uso.
<M-mi dispiace-!> prova a scusarsi la romagnola, la voce abbastanza rotta per non apparire dal piacere, ma per la tristezza.
Non riceve risposta, perché la chiamata viene chiusa.
Sbatte il telefono sul comodino e si sottrae ai preliminari di Maxime, puntellando le ginocchia sul materasso, lo sguardo predatore e furibondo insieme.
<Tu!> esclama la romagnola, puntandolx un dito contro.
Maxime la osserva sorridendo. Sa che non è veramente offesa, perché gliel'avrebbe fatto capire e ləi si sarebbe fermatə.
<Preparati!> esclama l'italiana, buttandosi addosso all'altrə, costringendolə a essere sedutə contro il bordo finale del letto.
La bacia con foga mentre una mano, senza tante cerimonie, va in mezzo le sue gambe e la masturba, i gesti piccoli e veloci, stimolandola solo sulla punta.
Anna si bea dei gemiti contro le proprie labbra, staccandosi con un sonoro schiocco. Si china, culo all'aria, la schiena perfettamente inarcata, lo sguardo puntato su quello pieno di aspettative di lei e succhia la cappella.
In fretta una mano si incastra fra i suoi capelli, forzandola a prendere di più e la romagnola obbedisce, facendo del suo meglio, data la sua ancora poca dimestichezza con simil faccenda.
Ma Maxime geme senza freni, spingendo i fianchi contro la sua bocca, pregandola di prenderla tutta perché ne ha bisogno.
Anna, però, si stacca con un incredibile scatto della testa, sottraendosi di colpo alla presa dell'altrə, rimettendosi seduta.
Maxime la fissa a occhi spalancati, stupitə, tremendamente eccitatə e arrabbiatə.
L'italiana le sorride innocente, per poi leccarsi lentamente le labbra in una maniera tutto fuorché innocente.
<Buona fortuna a comandarmi, tesoro.> assicura Anna, un istante prima di ricevere in pieno il contrattacco di Maxime, spendendo il resto del loro momento privato senza rotture di palle.
N/A: e niente, non avevo niente di meglio da offrire.
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