261. L'amore è trasversale al tempo e allo spazio
<Te credi nella reincarnazione?> domanda Anna, osservando distratta il soffitto, dato che le membra sono appesantite dalla stanchezza.
<Dove ti vengono queste domande?> chiede Maxime, che è appena uscitə dal bagno.
<Non lo so...>
<Ho fatto così schifo che hai dovuto ricorrere alle domande esistenziali per passare il tempo?> la stuzzica lə corsə.
<No!> sbotta la romagnola, dandolə le spalle <E poi mica sei te quella che ha trecento libri in casa solo di filosofia?!>
Maxime ride e circumnaviga il letto per stendersi e fissare la fidanzata negli occhi. La stringe a sé, cosicché non possa voltarsi, e indaga: <Ti stai chiedendo se possiamo reincarnarci?>
<No, intendo per gli umani. Noi so che possiamo reincarnarci, ce li ho in casa.>
<Non lo so. Potrebbe essere una cosa che ci divide da loro. Reincarnarsi vuol dire avere qualcosa a cui ti puoi ancorare dopo la morte del corpo. Gli umani pensano, in quel caso, di avere uno spirito che trascende la mortalità. Non è comprovato. Noi, invece, abbiamo qualcosa. Una terra, dei territori, un luogo. Quelli ci ancorano. Ci rendono semi immortali. E sono quelli che hanno permesso le reincarnazioni, mh?>
<Sì. Circa. In alcuni casi i territori poi si sono modificati o si erano modificati tra il prima e il dopo... Ma sì, c'era un legame con la terra.>
<Ecco, noi abbiamo quello a tenerci qua. Ed è certo... anche se non è detto che ci reincarniamo, però può avvenire. Gli umani? Gli umani non hanno neanche questo "forse". Almeno, non che sia stato comprovato.>
<Mh...> e dopo simil tono abbattuto, Anna cerca di nascondere il volto contro il petto di Maxime.
Questi la lascia fare e le accarezza i capelli, ma indaga: <Perché sembri così delusa da ciò?>
<Non è che sono delusa...> ma il volto della romagnola rimane corrucciato, sempre premuta contro lə corsə <È che... bah, è stupido.>
<Se ti rende così, non è stupido. È un problema, grande o piccolo che sia, e va risolto in ogni caso, mh?>
<Mh-h.>
<Quindi? Quale è il problema?>
<È che... ti amo, ti amo tanto... Ma alcune volte ti vedo e... vedo non solo te. Quando mi guardi con amore. Mi sembra quasi di vedere anche tante umane che ho amato e che sono morte da così tanto tempo. È stupido, perché è stupido e non ha senso, ma... ti guardo e vedo te e vedo anche loro. È possibile? Sono solo pazza io? C'è qualcosa di sbagliato in me?>
E Anna cerca di spalmarsi ancora di più con il volto contro Maxime, mentre alla fine del suo sproloquio quasi farfuglia. Le orecchie sono in fiamme, le sente, è certa. Ma più di tutto, si sente una povera idiota.
E ha paura di offendere Maxime, perché quale fidanzata normale ti dice che guardandoti vede anche ex amori ormai morti e sepolti?!
<Tranquilla, mica sono gelosa. Anche perché so che mi ami, eh. Non lo prendo per tradimento! E... e non è che capisco appieno, ma ho un'idea di quello che intendi. Quando ami una persona, cerchi quelle caratteristiche anche in chi c'è stato prima, perché sono alcune di quelle cose per cui ti sei innamorata di chi hai davanti e anche di chi hai amato prima. Ha senso, come l'ho detto?>
Anna respira lentamente contro il petto di Maxime e quindi lungo schiena di ləi corrono scariche elettriche. Non le sopprime, ma neppure incita il suo corpo a fare altro, e aspetta fino a che la romagnola non allontana il volto quel che basta per guardare l'altrə intensamente.
<Quindi non sono pazza o stronza per averlo pensato?> inquisisce Anna.
<Se lo fossi, allora sei in compagnia. Non ci avevo pensato prima, ma ora che mi ci hai fatto riflettere, ha senso.> sorride Maxime.
<Contenta di essere in compagnia.> e l'italiana si sporge per un bacio <Però sai che ti amo tanto tanto tanto, vero? E che amo così tanto tanto tanto Maxime e basta, mh?>
Maxime ricambia il bacio, poi rafforza la presa che il suo braccio ha attorno alla vita di Anna mentre approfondisce e si stacca solo dopo lunghi secondi.
Lə corsə le sorride e tutto l'amore che ha in corpo traspare da quel singolo gesto, mentre asserisce: <E Anna sa che la amo tanto tanto tanto e solo lei?>
Anna ridacchia e le sue labbra s'incurvano in qualcosa di leggermente più vivace mentre ribatte: <Certo!>
E torna a baciarlə, contenta di essere tenuta stretta contro il petto altrui.
Ma le mani di nessuno dei due rimangono ferme, vagando erranti per tutta la pelle che incontrano, e Anna non perde tempo nel mettersi a cavalcioni sopra Maxime.
<Allora non sono stata pessima.> quasi canticchia Maxime, mentre si prende qualche attimo ad accarezzare i fianchi della fidanzata, mentre però ammira i morsi che le ha disseminato lungo le cosce.
La romagnola si stende sopra di ləi, i suoi seni contro il suo petto, ma tiene i fianchi inarcati quel che basta per strusciarsi contro l'erezione dellə corsə.
<Già, ti piaccio proprio proprio tanto, mh~?> e il sorriso di Anna è in realtà un ghigno, a metà tra la seduzione di una succuba e il divertimento di un folletto dispettoso.
Maxime la fa tacere baciandola di nuovo.
•~-~•
Anna passa con un tocco quasi impalpabile il dito lungo il naso di Maxime, beatamente addormentatə.
E mentre l'osserva dormire, è così unicə, eppure ha qualcosa che le ricorda delle umane che ha amato, amato con tutta sé stessa, nei secoli passati, tra cui...
La prima donna che aveva deciso di amare liberamente.
E per cui era stata uccisa.
Anche se quel pensiero le rattrista l'animo, in fretta viene schiacciato via dall'amore che prova per Maxime, più forte di qualsiasi nuvola, come un raggio di sole capace di penetrare qualsiasi coltre di nubi.
Perché, sí, Maxime le ricorda chi ha amato nel passato, ma forse vuol dire che ha un tipo e basta. E non è neanche vero, perché ha avuto tante amanti, e non è proprio una caratteristica fisica di Maxime a ricordarle chi c'è stata prima di ləi. È il modo in cui la guarda.
Quello le ricorda chi c'è stata prima. Lo stesso sguardo intenso, adorante, che pareva solo strillare proclamazioni di amore e fedeltà.
Si sporge e lascia un bacio contro la punta del naso dellə corsə, chiudendo poi gli occhi, rannicchiandosi un po', per incastrarsi meglio contro Maxime.
Loro erano umane, erano destinate a scivolarle tra le dita come impassibile sabbia.
Invece non c'è nulla che le vieta di poter vedere quell'espressione adorante negli occhi di Maxime sempre, come non c'è nessuna forza divina che le può impedire di guardare negli occhi di ləi e farlə vedere tutto l'amore che ha in corpo.
In fondo, l'amore è trasversale al tempo e allo spazio, ma non fa male avere una fonte fissa a cui rivolgere il proprio amore e vederlo riflesso in chi si ha davanti.
N/A: sorry per il capitolo che non ho pubblicato ieri, perché non l'avevo finito ma neanche per il cazzo, però eccolo qui!
Non ho niente da dire, se non che la mia voglia di studiare è sempre minore e mi mancano ancora tre esami, di cui uno sta piano piano diventando il più odiato/temuto (GEOGRAFIAMERDA), uno sto iniziando adesso e buona fortuna a me perché il tempo è tiranno e il terzo si sa che è tosto e io l'ho lasciato all'ultimo appello a fine febbraio e non lo inizierò a studiare neppure la prossima settimana perché non sono capace di sdoppiarmi e vorrei solo spararmi.
Anche perché sto facendo tirocinio. Non prende tanto tempo, ovvio, ma già ti toglie mezza giornata qui e là, e poi fai la documentazione...
E poi ci si spara allegramente.
Ma vabbè!
La smetto con i miei scleri che sono una lagna suprema, lo so.
Se volete lamentarvi un po' voi nei commenti siete liberissimi di farlo, sfogarsi fa bene!
Spero vi sia piaciuto un minimo il capitolo e alla prossima settimana! (si spera!)
Ciao ciao!
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