243. Un normale (caldissimo) pomeriggio
N/A: spero che questo semplice capitolo vi piaccia <3
Onestamente sto dedicando il mio spirito creativo a scrivere la ff RonxHarry anche se non frega a nessuno ma sono focalizzata su quello
Comunque ho trovato del tempo per scrivere questo capitolo fluff quindi spero vi possa piacere!
<Che caaaaaldoooo.> lamenta Lily, mettendosi davanti al ventilatore. Non ci si spalma contro solo perché altrimenti l'aria sarebbe bloccata.
<Sei venuta te con una maglietta a maniche lunghe e una gonna lunga e pure pesante.> nota Franco, che abbassa le tapparelle così il sole non entra, e va ad accendere il condizionatore.
Lily é già riuscita a lamentarsi che non ci fosse più fresco ma, in difesa di Franco, non aveva avuto tempo prima.
Era stato impegnato a pulire in giro per casa perché era tutto un casino!
Cioè, un casino non dell'entità che fosse scoppiata una bomba o che cos'altro in tutto l'edificio, ma comunque l'abitazione era libera dalla polvere o dall'occasionale ragno nell'angolo (che Franco aveva coraggiosamente ucciso urlando e usando una scopa e una piccola barriera magica sopra la testa affinché, se i ragni si fossero buttati giù come dei kamikaze, non gli sarebbero caduti addosso).
E così aveva passato l'abbondante ora precedente a pulire la casa, lasciando le finestre aperte affinché parte della polvere filtrasse via grazie a delle correnti. Purtroppo era entrato il caldo.
E già la casa era calda, dato che si prendeva il sole durante una parte della giornata.
E quindi, tra il caldo e la pulizia, s'era ritrovato sudato marcio appena aveva chiuso le finestre e stava prospettando di buttarsi in doccia per una bella pulita.
Proprio in quel momento Lily gli aveva scritto che di lì a dieci minuti sarebbe arrivata.
E quindi Franco ha fatto la doccia alla velocità della luce, si è profumato (non troppo, non voleva darle il mal di testa!), si è vestito in modo decente e ha acceso il ventilatore nelle stanze importanti, in quel momento: soggiorno e camera.
Di certo non si è aspettato neppure l'outfit con cui è arrivata Lily, abituata al suo clima ben più fresco: scarponcini, dato che era appena rientrata da una passeggiata con il fratello, maglietta a maniche lunghe e una gonna lunga un po' spessa.
Per fortuna, almeno, aveva avuto la lungimiranza di lasciare la giacchetta a vento a casa sua.
Anche perché, già come è conciata, non appena si è palesata nel suo salotto, per poco non si è strozzata con il caldo che l'ha investita come un'onda.
E quindi ecco perché tra un po' sembra lasci Franco per sposarsi subito un ventilatore o il condizionatore che sta iniziando a funzionare.
<Togliti qualcosa, Lily, su. Se vuoi ti do qualcosa di mio come cambio, se non ti dà fastidio.> propone Franco.
Lily si mette seduta e fa: <Chissene della maglietta! Sto morendo!> e se la toglie, per poi levare in fretta anche la canotta di sotto, rimanendo in reggiseno.
Franco, subito rosso in volto, le dà le spalle mentre sente il collo diventare ben più rovente del sole infingardo che sta ancora filtrando tra i pochi buchi aperti della tapparella.
<Lily!>
<Franco!> quasi lo scimmiotta <Sono la tua fidanzata! Mi puoi vedere in reggiseno, eh! Anzi!>
<Come anzi?!> quasi strilla Franco, che tra un po' pensa di svenire per l'imbarazzo.
Lily ripesca la canotta e se la rimette. Un po' più calma perché non sta più per morire dal caldo in modo imminente, ma solo tra pochi minuti, s'avvicina al fidanzato.
Sinceramente dispiaciuta, gli accarezza un braccio.
<Non fare così, mica ti mangio o altro. E poi non deve per forza succedere qualcosa. Lo sai che andremo sempre al ritmo che sia confortevole per entrambi. Stavo solo scherzando. Il caldo mi dà alla testa.>
Franco si gira e la stringe.
<Tranquilla, a me il caldo rende ancora più cretino del solito.
<Non sei cretino.> e Lily gli dà un bacino tra i capelli.
Franco ridacchia e pare aver dimenticato il commento auto-dispregiativo. La piccola nazione sorride intenerita.
Dopo qualche secondo, l'italiano sospira: <È che non voglio approfittare di niente e->
<Lo capisco, lo capisco. Ho paura alcune volte anche io di sfruttare il tuo buon cuore senza volere. Se ti sto mandando fuori dalla tua confort zone, me lo dici, ok?>
Il molisano annuisce e ribatte che anche lei dovrà farlo.
<Va bene, va bene... Invece, per quanto riguarda l'offerta dei vestiti; volentieri! Con questi sto morendo!>
<Ti va bene se ti do una maglietta per sbaglio ordinata gigante che ti farà da vestito?>
Lily gli schiocca un bacio sulle labbra a suggellare quanto le piaccia la idea.
Franco le prende la maglietta oversize con un sorriso stupido in faccia e prontamente esce dalla stanza quando si deve "cambiare".
La piccola nazione lo osserva uscire con un sorrisone stampato in volto e si toglie i vestiti che la fanno sudare per indossare l'ampia (e fresca) maglia.
Tra sé e sé si chiede cosa ha fatto per fidanzarsi con uno così tenero come Franco. Però, mentre lo ri-chiama dentro così decidono cosa guardarsi o in camera o in soggiorno, pensa che l'unica cosa che conta per davvero è che non se lo deve far strappare via da nessuno.
•~-~•
Alla sera, dopo essersi mangiati delle pizze takeaway prese dalla pizzeria vicina a casa di Franco e aver mangiato un quantitativo poco salutare di dolcetti, i due fidanzati sono spaparanzati sullo stesso divano.
Stanno guardando un film romantico-comico perché hanno già fatto una maratona e adesso vogliono solo qualcosa che faccia rumore di sottofondo mentre entrambi digeriscono il cibo iper calorico mangiato.
Ad un certo punto Franco sussurra: <Sai che ti amo, vero?>
Lily rimane per un attimo muta, per poi stringere la figura che è stesa su un fianco davanti a sé e dargli un bacio sulla nuca.
<Certo, come potrei scordarmene?!>
Franco si gira nella presa di Lily per baciarla.
Prima un bacetto dolce, breve, sulle labbra. Poi un altro. E un altro ancora. E un altro e un altro e uno pure dopo, fino a che non passano dai baci a stampo a quelli un po' più impegnativi, mentre si sfiorano la pelle da sopra i vestiti.
Lily dopo qualche minuto si stacca e lamenta: <Perché pure baciare deve diventare così complesso con questo caldo? Non possiamo farci niente?!>
E prima che potesse auto-rispondersi in modo ovvio, Franco fa: <Forse ho la soluzione!>
Toglie la mano che aveva sul fianco dell'amata e la tiene in aria. Chiude gli occhi e cerca di concentrarsi su quello che vuole che avvenga attorno a loro; ordina alla magia, per quanto quest'ultima sia volubile e intrinsecamente autonoma, di piegarsi al suo preciso volere.
E li avvolge una brezza fresca che non solo da sollievo dopo essere stati premuti e aver preso caldo. Anzi, con il suo fresco rinvigorisce e fa leggermente rabbrividire, spingendo i due a ricercare il corpo dell'altro.
<Sai fare questa cosa con la magia e non me l'hai detto per tutto il pomeriggio?!>
<Non hai chiesto.> canticchia Franco, sorrisone in volto.
<Sei... sei...-! Sei e basta, ecco!> e Lily torna a baciarlo e Franco ricambia volentieri.
Qualunque cosa lui sia, Lily lo ama.
E la cosa è mutuale.
Anche se forse non è totalmente vero.
Perché lui sa benissimo cosa è Lily.
Fantastica, sotto ogni punto di vista.
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