236. Compagnia e aiuto
Franco arriccia il naso mentre cerca di capire come rendere fluido l'edit. Ecco perché odia usare solo immagini!
Ma Lily gliel'ha chiesto così gentilmente e gli ha risparmiato la parte più pallida del lavoro preparatorio, ossia mandandogli oltre un centinaio di immagini.
Di sicuro non può dire che sia a corto di materiale.
Diciamo che però si sente un po' in difetto di fronte al personaggio che sta editando, alto, forte e carismatico, ma Lily lo ha rassicurato che non lo scambierebbe con il mondo.
È solo che è un personaggio secondario e nessuno ci fa edit. E allora approfitta del suo "adorato fidanzato espertissimo".
A quello il molisano cerca di stamparsi un sorrisetto in volto, anche se non è ancora totalmente convinto. Né di come sta venendo l'edit, né di quanto Lily possa volere altri. Ma non glielo vuole chiedere, perché le avrà ormai scartavetrato i coglioni che neppure ha.
Ma non poterle chiedere ciò non vuol dire che non si fida di lei neppure lui?!
Avere poca autostima porta a tali problemi spacca-testa.
Tanto vale distrarsi e volersi distruggere il cranio (e il cellulare) per un edit.
L'abbassamento del divano accanto a sé lo fa un attimo sobbalzare, finché non si accorge sia Angela e le riserva un sorriso.
L'umbra fa un cenno del capo e, appoggiando un pesante tomo sulle ginocchia, inizia a leggere e, con una matita appresso, ogni tanto scribacchia qualcosa sui bordi della pagina. Per buona misura, ci mette poi vicino un post-it arancione.
Le pagine già lette sono piene di simili pezzi di plastica arancioni, blu, rosa e verde.
Chissà se hanno un senso o li mette a caso.
Però sono carini, quindi non la biasima se fossero a caso.
<Che leggi?> domanda Franco a bassa voce, togliendosi una cuffietta per sentire la risposta meglio.
<La Bibbia.> risponde lapidaria Angela. Poi guarda storto il volume e si corregge: <Parte della Bibbia. È una collezione divisa in vari volumi. Questo è il primo.>
Il molisano la guarda confusa.
A parte il piccolo crocifisso che porta al collo, l'altra regione odia avere a che fare con la chiesa in qualsiasi forma. Nessuno sa bene cosa sia successo, Mario sa qualcosa (ma giustamente non ha spifferato niente), ma tutti hanno visto Pietro ed è facile immaginare.
<Non mi piace rileggerla.> ammette lei. Prende il bordo della pagina su cui è e strofina tra i polpastrelli il foglio, aggiungendo: <Ma voglio capire. Perché ho ricordi confusi.>
<Capire cosa?>
<Capire la Bibbia. Senza che nessuno possa travisare ciò che leggo se non io stessa.>
E non c'è bisogno di elaborare per intendere. Almeno qualcosa.
Franco la osserva per lunghi istanti, poi alza piano una mano. Angela non fa niente per fermarlo.
Le accarezza il braccio e il molisano abbozza un sorriso. L'umbra ricambia il gesto e fa cenno con la testa.
Franco aggrotta le sopracciglia, non capendo cosa voglia dire.
Il sorriso le rimane in volto e bisbiglia: <Puoi appoggiarti, se vuoi.>
<Oh.> fa intelligentemente lui.
Si gira un po' sul divano e appoggia la testa contro la spalla di Angela.
<Grazie.>
<Grazie a te. Mi fai compagnia.>
<Sei tu a fare compagnia al sottoscritto. Ti sei avvicinata tu.>
Angela abbozza un mezzo sorriso e nota: <Hai ragione pure tu.> e sfoglia una pagina.
•~-~•
<Puoi aiutarmi a controllare i miei poteri? Pensavo mi voleste aiutare dopo tutto quello che è successo ma nessuno si è fatto avanti e avevo paura che nessuno mi volesse più aiutare, ma io->
<Hai fatto bene a farti avanti perché stavamo aspettando solo ciò.> lo interrompe Angela con tono tranquillo, come se parlasse del meteo, senza risultare disinteressata di fronte ai dubbi del molisano.
<Chi?>
<Tutti noi capaci di gestire la magia. Non volevamo stressarti e stavamo aspettando i tuoi tempi, perché comunque c'è bisogno di volontà propria e interesse per dominare la Magia, per quanto essa si fa dominare. Anche se sia io sia Rita eravamo abbastanza certe che avresti mal interpretato la nostra attesa e purtroppo avevamo ragione.>
<Quindi tutti mi stavate aspettando?> riesce solo a chiedere Franco, stupito. Riflette lunghi secondi e aggiunge: <Anche Giorgio sarebbe stato disposto ad aiutarmi?!>
<A modo suo ma sì. Al massimo avrebbe ingaggiato l'aiuto di qualcun altro di noi. Comunque la sua magia è diversa dalla tua.>
<Ma è sempre magia, solo un modo diversa di comandarla, no?>
<Hai tanto da imparare.> nota Angela con tono bonario <La magia si differenzia proprio sulla base di come la controlli.>
<Oh...>
Angela allunga una mano e timidamente gli dà delle pacche sulle spalle. Franco le rivolge un mezzo sorriso perché, anche se non è di grandissima consolazione o conforto per la sua profonda ignoranza, sa che l'umbra lo sta facendo con tutte le buone intenzioni.
<Quando vuoi iniziare?>
<Quando vuoi tu.>
<Possiamo ora, allora?>
<Certo.> e Angela mette a posto la maglietta già senza piega o stropicci alcuni <Andiamo fuori. I primi tuoi tentativi di controllo al di fuori di situazioni di pericolo potrebbero essere... esplosivi, ecco.>
<Come Carmela?> si preoccupa Franco. Non vuole saltare in aria (o fare saltare in aria Angela o un pezzo di giardino o chissà altro) perché non sa controllarsi.
<Più come Francesca quando Mario la fa arrabbiare un po' troppo.>
<La cosa non è così troppo rassicurante.>
<Tu mi hai chiesto la verità, non una bugia che ti coccolasse.>
<Beh, sì, vero...>
<Vorresti delle bugie?>
<No no! Anzi! Meglio l'onestà!>
<E allora è importante sapere che ci sono dei rischi.>
<Capito e mi preoccupano.>
<Può anche essere che tu non riesca a fare niente, le prime volte.> commenta Angela mentre apre la porta d'ingresso <La Magia sa essere dispettosa.>
<Come se mi servissero altre rogne.>
<La Magia è sia un peso che una grande libertà. Ma anche la libertà rischia di diventare una gabbia perché nella sua immensità non ti dà limiti e, quindi, ancore. Bisogna saper moderare e moderarsi. Impareremo questo come elemento di base. Poi il saper modellare e piegare la magia al proprio volere viene di conseguenza; sono quasi due aspetti che si sovrappongono.>
Si ferma e, di fronte al mutismo della regione minuta, indaga: <Ti ho spaventato troppo? Possiamo rimandare ad un'altra volta se non sei sicuro.>
Franco scuote veemente la testa e ribatte con sicurezza: <No, no! Voglio iniziare! Voglio imparare a controllare la magia e a controllarmi.>
Angela ammira la determinazione negli occhi del molisano e concede: <Quello che volevo sentirti dire.>
N/A: un po' di interazioni Franco-Angela perché sono due dolciotti.
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