226. Sono sorelle

N/A: non c'entrano con il capitolo, ma ho dei disegnini delle regioncine da mostrare!
I primi che mostro non sono miei, bensì di Alive-foranime che quindi ringrazio profondamente (anche se so che ormai questo account è mezzo perso in quanto Wattpad è stronzo e legge in modo anonimo).
I primi due sono baby Mario adorabile.

Poi una baby Angela, non proprio felice.

Povera Angela.

Io casualmente in quei giorni avevo fatto un disegno di Angela mentre era nel pieno di una possessione demoniaca.
Probabilmente più di una.

E

poi un Giorgio selvatico

Io prendo seriamente i miei studi all'uni, sisì.

Detto questo, buona lettura!














<Abbiamo un problema!> strilla Marie, fiondandosi nella stanza di Rosa e chiudendo la porta dietro di sé.

<No, tu sei un problema e io ho un problema perché vieni sempre a rompermi i coglioni!> s'esaspera Rosa, che però alza il capo da terra, dove stava facendo un po' di riscaldamento.

<Mi avevi dato il tuo benestare!> lamenta Marie, pestando un piede per terra, e quasi contemporaneamente avvicinandosi all'altra regione.
<Non vuol dire che voglio essere coinvolta.> borbotta Rosa.
<Non hai neanche detto che -non- vuoi esserlo~.> canticchia la valdostana, che però si guarda attorno frenetica.

Non è mai stata brava ad essere discreta, comunque. E sicuro il rischio di una punizione, ora tangibile, non aiuta.

Poi qualcuno bussa alla porta e Marie, di getto, si fionda in tutta fretta nell'armadio della ligure. Per sua fortuna, l'ex Repubblica marinara è abbastanza spartana e c'è quindi un angoletto, nel capiente armadio, dietro ad abiti che si rifiuta di mettere, dove Marie agilmente si può nascondere.

Quindi si intrufola nell'armadio chiudendo le ante dietro di sé. Rosa scatta in piedi e s'avvicina con un sol balzo all'armadio e proprio in quel momento la porta si spalanca e qualche guardia si riversa sull'uscio della stanza.

<È sembrato di vedere Marie rifugiarsi qua dentro, invece di proseguire la fuga. La state nascondendo?> indaga la guardia, che sembra il capetto tra il capannello di soldati, avanzando di qualche passo.

E qui Rosa ha una scelta.
Una grande scelta.
Grande per la giornata, piccola nei giorni a venire perché gli umani dimenticano in fretta (ed è sicura c'entri Roberto), grande per come s'evolverà la sua relazione con Marie.

Ma la scelta è scontata, fatta ancora prima che l'umano possa finire di porle la domanda e, implicitamente, senza troppo volere, la scelta.
Con un cipiglio in volto, Rosa incrocia le braccia e ribatte: <Siete seri?! Vi sembro il tipo di essere che nasconde quell'idiota là?! Ma fatemi il favore; non è entrata qua! Perché se fosse entrata qua, è stata più silenziosa del Diavolo in persona perché non l'ho sentita ed ero qua, in piedi, a guardare nel mio armadio alla ricerca di qualcosa di migliore da indossare!>

La guardia-capo rimane muta per lunghi secondi. Poi dà un'occhiata rapida alla stanza senza avanzare di un solo passo. Infine, si gira di 180° e nota: <Ci siamo sbagliati. Forse c'è qualche altra porta qua vicino. Buona giornata.>

<Sia meglio non mi disturbiate più per una stupidaggine del genere! Fuori da qua, su!> e li incitò anche con le mani.

Le guardie uscirono in tutta fretta, perché era sì una donna bassina e bruttina, ma l'avevano vista combattere con il braccio destro non ufficiale della casata ed era meglio non farla adirare.
Ad aggravare la situazione, non aveva la pazienza di un santo.
E loro ci tenevano alla loro pelle.

Lunghi secondi di silenzio si trascinano, con Rosa che si volta verso l'armadio e quasi pensa che Marie sia svanita (ma non usa la magia come Rita ed è scomodo usare il loro potere di trasportarsi da fermi, in un luogo così angusto).

Quando sta per aprire l'armadio lei, Marie spalanca le ante ed esce con un sorrisone e un: «Grazie!»

Prima che possa schivare, la valdostana la stritola in un abbraccio e, prima che possa reagire (ossia ammazzarla), la piccoletta si stacca e se ne scappa in tutta fretta dalla stanza con un sorrisone.

•~-~•

<Tu-! Insolente!> e una mano s'è alzata per discendere in picchiata a schiaffeggiarla.

Ma qualcosa le viene addosso e la tira indietro, nel mentre inciampando nei suoi stessi passi (ma non cadendo).

Una voce familiar strilla: <Cosa state facendo?!> mentre viene liberato il suo polso.
Rosa apre gli occhi e nel suo campo visivo compare Marie, vestita quasi di tutto punto, braccia incrociate e sguardo tagliente.

L'umano di fronte a loro, un qualche parente stretto dei Savoia merda come loro, arriccia il naso nel disgusto e ribatte: <Chi è per rivolgersi così a me?!>

<Chi è lei per rivolgersi così alla figlia di una delle più influenti famiglie genovesi?! Devo ricordarle che è l'unico nostro sbocco su qualsiasi mare e che Genova è un polo industriale in grande sviluppo?> s'inalbera Marie, non cambiando la sua posizione, se non per alzare il mento con aria di superiorità.

<E dovrei credere che tutto questo sia quella creatura che sta difendendo? E si può definire donna un essere del genere?!> domanda imperioso l'uomo.

Rosa incrocia le braccia, stringendo forte l'avambraccio con una mano, sperando con tutte le sue forze di nascondere ciò che prova.

Le piace essere vista come un uomo ed essere creduta come tale fino a che non dà prova contraria, ma solo a volte.
Alcune volte vorrebbe essere vista solo come una donna. Non come un fiorellino indifeso e aggraziato, certo, perché non è geneticamente possibile lei sia così, ma vorrebbe essere vista come una donna lo stesso.

<E perché non sarebbe una donna? Solo perché non è servizievole fino alla nausea e pronta a prostrarsi ai suoi piedi come hanno fatto tutte nella sua vita perché costrette?! Rosa è una donna, una donna grandiosa e non lo vede perché è cieco! E si è visto allo specchio?! Si definisce uomo?! Un essere così scadente che deve screditare solo l'aspetto fisico altrui perché non ha altro a cui appigliarsi? È solo un beota! Le auguro una brutta giornata!>

E Marie gira sui suoi tacchi, la afferra per un polso e la trascina via, mentre Rosa non protesta granché. Si gira solo a fissare, per un ultima volta, quell'umano irritato e confuso insieme e gli riserva, prima di svoltare l'angolo, un dito medio.

Poi Marie si ferma, lascia il polso di Rosa e subito spiega: <Scusami tanto, ma mi stava dando fastidio come quello stronzo ti stava trattando e non volevo che tirassi fuori le armi perché poi sarebbe stato un pandemonio da zittire e->

<Grazie.>
E quella singola parola della ligure interrompe la più giovane.
<Come?> balbetta la valdostana.

<Per avermi difeso senza farmi sentire una merdina che non sa difendersi.> aggiunge l'ex Repubblica marinara, sotto ulteriore shock di Marie <E per aver difeso che sono una donna come tutte le altre al mondo.>

Marie sfoggia un enorme sorriso e replica: <Tra sorelle ci si difende a vicenda.>
E poi la stritola in un abbraccio.
Questa volta Rosa la lascia fare e, quasi la valdostana non ci crede, ricambia, anche se la stretta è molto più leggera.

Per una volta, può accettare di abbracciare qualcuna. È comunque sua sorella.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top