223. Mario è una ãmíø e una red flag

N/A: questo è quello che succede quando Ary si riduce all'ultimo, non ha creatività e la cosa più incidente della giornata è sclerare perché dei bimbi dell'asilo non fanno il riposino (o in generale perché i bimbi dell'asilo fanno i bimbi dell'asilo).

Ma Ary gli vuole bene lo stesso, a modo suo.

Buona lettura!




<Buon pranzetto?> domanda Giuseppe, grattandosi la nuca, iniziando a frustrarsi. Dove sta quella dannata pentola?! Perché deve giocare a nascondino!
(Odia stare in posizione da squat, non ha delle gambe che sembrano passare ore a fare squat, tipo quelle di Domenico. Beato lui!)

<Beh, non devi chiederlo a me!> nota Mario, interrompendo i suoi pensieri. Si rigira verso il lavabo e riprende la sua impresa: è ingaggiato in una lotta; deve grattare vigorosamente lo sporco da una padella insaponata.
Aggiunge dopo uno sbuffo (la pentola sta perdendo ma il suo braccio si lamenta!): <Perché per me è ovvio che sia stato un buon pranzetto!>

<Carbonara?> tenta il campano, notando un guscio d'uovo solitario ancora sul bancone.
<Come?!> e Mario scosse la testa <Vabbè, era ovviamente la carbonara migliore al mondo! Chi meglio del Lazio stesso per farla?!>

"'Tacci mia e de mi' madre che ncho perché 'sta padella n'è antiaderente e l'ovo ce sta a fa l'amore!" pensa un po' esasperato, arricciando le labbra.

[N/A: grazie a matt_itaa che "mi impara" il romano perché qua non siamo studiati e manco so il mio, di dialetto.]

E il meridionale, senza tanto pensarci, troppo influenzato dai social per tornare indietro, ribatte con tono petulante: <Ma quello che hai detto è una così grande red flag! Non me lo aspettavo da te!>

Le due regioni si guardano per lunghi secondi e poi scoppiano a ridere come due idioti.
E stranamente, nel mentre, Giuseppe trova la pentola e subito dopo rischia di farla cadere per via dei risolini che ancora lo scuotono.

Il che gli ricorda che deve fare la pasta per lui e i suoi fratelli (che altrimenti Carmela gli fa una tracheotomia con una forchetta e vorrebbe evitare una scena all'allegro chirurgo versione gore).
Allora, con un sorriso sulle labbra, lamenta: <Dai, red flag, smamma, che mi serve l'acqua.>

Il laziale si gira a fissarlo di nuovo, sbatte le ciglia voluttuoso, e con un broncio borbotta: <Amïœ, non si fa così!>
Si fissano ancora, ma giusto per un istante, e scoppiano di nuovo a ridere.
Ciò non impedisce a Giuseppe di dare un colpo di fianchi a Mario per riempire d'acqua la beneamata pentola.

(Ci tiene a sottolineare che Carmela diventa più belva del solito se non nutrita ed è esplicitamente affamata e giusto qualche minuto prima gli aveva detto che era estremamente affamata. È una questione di vita o di morte, deve sbrigarsi!)

Il laziale intanto lancia un urletto indignato e il campano vittorioso inizia a riempire il contenitore.
Allora Mario, con le mani ancora insaponate, si mette di nuovo un broncio in volto, appoggia il gomito sulla spalla dell'amico e ripete con più enfasi: <Æmïœ, nôn si cœsî!>

E Giuseppe non riesce a non ridere e risponde dandogli un colpetto giocoso con i fianchi e chiudendo l'acqua, la pentola finalmente riempita.

<Non sono più il tuo fratm?!> e il campano emette un finto singhiozzo a gran volume.
Appoggia la pentola sul fornello e lo accende, mentre fa finta di tirare su con il naso.
Una volta sicuro, con un rapido sguardo, che il fuoco del fornello non si sia spento da solo perché stupido, conclude con tono esasperato: <Sono solo il tuo "amio"?!>

<No, no! Sei il mio ąmïō! Non ci metti abbastanza convinzione!>
<Tu eviti la domanda! Rispondi, tentatore! Dimmi la verità, fabulatore disonesto! Sono il tuo "amio" o il tuo fratm? Scegli, scegli!>
<Come posso scegliere, come?! Framt e åmįō possono coesistere! Sei tu che ti rifiuti di vederlo!>

<No, no! Smettila! Non parlare! Sai solo mentire, mentire e mentire!>
E teatralmente Giuseppe uscì dalla cucina.

Per rientrare tre secondi dopo e scoppiare a ridere appena trova lo sguardo dell'altra regione.
<Ao, m'ero preso a male! Sei stato molto convincente!>

Giuseppe fa un inchino fintamente ossequioso e sghignazza: <Secoli e secoli di recite per scamparmela!>

<Anche se hai usato delle frasi assurde! Da dove le hai prese? Da una soap opera?> nota Mario, risciacquando la padella che finalmente è tornata pulita.

<Tutto sale di questa zucca~.> e il meridionale si batte l'indice sulla tempia.
Passano pochi istanti in silenzio e aggiunge: <Parli tu che, ripeto, te ne sei uscito con quella frase da stereotipo di red flag!>
<Ma io dico la verità! È come se qualcuno ti chiedesse chi mai può fare la pizza migliore al mondo! Tu, ovvio!>

Però il campano continua a stuzzicarlo inarrestabile, facendo finta di non averlo sentito: <E dimmi, scommetto che stavi per essere ingaggiato in una squadra di calcio di serie A ma poi ti sei ferito al crociato?>

Sghignazza mentre Mario emette qualche verso solo per metà esasperato.
Intanto la fonte della sua frustrazione, al vedere l'acqua iniziare a bollire, prende un cucchiaio e versa il sale grosso appena la prima grande bolla risalta tra le altre bollicine.
Come se fosse ignaro del fastidio che dà.

Ma Giuseppe attivamente, consciamente, totalmente dà fastidio a qualsiasi sia la sua vittima.
Per fortuna Mario sa stare al gioco senza volerlo strozzare per davvero (a meno che non si superi un certo limite, ovvio!).

Infatti il laziale spiega: <Ma come fai a saperlo?! Leggi nei ricordi di chi hai di fronte?! Avevo vent'anni e ben due grandi squadre, sia la Lazio, sia la Roma; stavano tra un po' per saltarsi addosso per farmi l'offerta migliore. Ma, durante una partita a cui entrambi i rappresentanti erano presenti, caddi e sfortunatamente mi si ruppe il crociato! Avevo già una carriera davanti!>

<Addirittura due squadre! Seeeeeeh! Red flaaaaaag!> e il campano gli sorride.
Mario prende l'asciugapiatti e toglie ogni traccia di gocce con cura dalla padella, ribattendo: <Signorsì signore, glielo giuro su mi' madre!>

<Povera tu' madre, che neanche esiste!> e Giuseppe gli dà delle pacche sulla spalla <Su, dai, non fare quel broncio!>

Mario invece era imbronciato e borbottò: <E tu non puoi giurare su tuo padre.>
<Vero! Però ho una mamma quindi prova ad insultarla che t'ammazzo!> minaccia il campano, solo per metà scherzoso (forse anche meno di metà?).

<Adesso la red flag sei tu ąmįö!>
<Io sono il tuo fratm!>
<Entræmbê le cœsə.>

<Ti prego, smettila!>
E Mario scoppia a ridere di gusto.

Fino a che Giuseppe non lo interrompe ingaggiando in una lotta che si risolverà con l'arrivo di Carmela che esige di sapere quando è pronta la pasta.

Ma la pasta non è neanche stata pesata.
Giuseppe rischia la tracheotomia con un'unghia.
Si salva perché Mario fa da (non volontario) scudo umano.



N/A: spero vi abbia strappato un sorriso e buona giornata! <3

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top