220. Una testa disordinata
N/A: prima del capitolo, mi andava di condividere questi miei disegnini sull'onda del ("vecchio") trend di tiktok sulla canzone "Masochism Tango" e dato che a disegnare gente che balla non sono buona, ho usato le righe appena dopo, usate qualche volta nel trend ma meno.
Sarebbe tipo una cosa R-16 ma speriamo che signor Wattpad non se ne accorga.
Il mio unico commento è che abbiamo potuto osservare un raro Carlo selvatico con i capelli non gellati.
E niente, avverto che il capitolo potrebbe risultare strano e nonsense e non avreste tutti i torti, ma mi ha divertito scriverlo, anche per dare un "twist" ad un sorta di trope.
Inoltre è stato bello vedere Sofia fuori dai suoi soliti schemi, ogni tanto ci vuole!
E dopo tutta questa pappardella, buona lettura!
<Tutto ok? Quel Negroni Sbagliato ti ha insultata personalmente o c'è qualcosa che ti frulla per la testa?>
Sofia fa scattare la testa e stringe le labbra in una linea, sentendosi un'idiota, anche se lo sguardo di Evelyn è curioso, non per forza negativo.
<Sono... un po'... un po' così. Tutto qua.> e l'emiliana prende un pezzo di focaccia dall'accompagnamento ai drink.
Evelyn beve un sorso del suo cocktail, uno Spritz che Sofia gli ha raccomandato, mentre attorno a loro passeggia un marasma di gente, essendo in una delle strade più trafficate dai pedoni di Bologna.
<Ne vuoi parlare? Mi spiace vederti giù.> ed Evelyn le sfiora la mano poggiata sul tavolo.
L'occhialuta sente le terminazioni nervose nella mano sfrigolare e ripensa a come i suoi nervi hanno sfrigolato anche-
Accavalla le gambe e aggrotta le sopracciglia ancora di più: <È imbarazzante. E complicato.>
<Prova a spiegarti.> la incoraggia lə tedescə.
<Ecco... tu sai che chiamo le altre regioni italiane "fratelli"... ma effettivamente l'unica che sento mia sorella è Anna, mia sorella gemella. Tutti gli altri sono gente che conosco, con vari gradi di affetto. Ecco, è qui il problema.>
<Tensioni con qualcuno?>
<Sì. Ma non solo tensioni nel senso classico.>
E Sofia sospira. Doveva proprio accadere quella mattina?
E perché lo sta per dire?
Aspetta...
Lo sta davvero per dire?!
A Evelyn, tra tutti?!
E a malapena iniziato il Negroni!
Forse ha anche bisogno di parlare con qualcuno che non c'entra niente.
Almeno, che non c'entri con Carlo.
Perché con il suo conflitto interiore Evelyn c'entra eccome.
<Non so come è iniziato, semplicemente stavo discutendo con Carlo, questo altro territorio... e le cose sono escalate velocemente e mi sono ritrovata a fare una sorta di lotta a chi urlava di più, ma ad un certo punto mi ha premuto contro il muro e... e io ero un casino. Nel senso, ero in defibrillazione.>
Ok, Sofia adesso vuole scavarsi una buca e sotterrarsi o buttarsi in un fosso direttamente.
Perché ne ha parlato?!
Idiota!
Almeno deve avere la scusa di essere brilla! Quindi inizia a bere lunghi sorsi del suo Negroni mentre Evelyn nota: <Quindi hai attrazione sessuale per questo tuo non-fratello?>
<Sì? No-! Cioè- snì?!>
<Snì?> ed Evelyn le riserva un sorrisetto divertito.
Non lo sa onestamente neanche Sofia cosa prova. Perché Carlo ancora le piace, se il suo corpo che sembrava scosso da fulmini su fulmini vuol dire qualcosa, ma è anche vero che Evelyn le piace (o almeno, qualcosa c'è sotto se certi suoi "sogni" sono suoi e non piantati lì da chissà chi).
Ma non può ammettere che le piace qualcuno quando sembra provare una cosa per due esseri contemporaneamente, no?!
Che casino!
E perché ne sta parlando con uno dei due interessati, per di più?! È davvero impazzita!
Ma ormai è troppo tardi.
<Cioè, ecco... avevo qualcosa e sì, provo cose, ma non è più come prima. È meno potente, piano piano sta scivolando via. Ma c'è ancora. E oggi è stata una situazione straordinaria. Prima impazzivo facilmente quando mi veniva vicino. Ora non più. O, almeno, adesso non è più lui a farmi impazzire così, non quanto... un'altra persona quando mi è vicina, spesso e volentieri.>
Evelyn le riserva ancora quel sorriso mefistofelico che la fa arrossire sulle orecchie ma non le impedisce di parlare a vanvera (e con un registro osceno).
<Per una con un linguaggio solitamente così forbito, rasenti livelli molto bassi, adesso.> nota, no, anzi, -punzecchia-, ləi.
<Indovina perché.> bofonchia Sofia e beve un altro lungo sorso.
È assurdo. Tutto assurdo. Sta ancora avendo quella conversazione imbarazzante con modalità deplorevoli, eppure non riesce a smettere!
Spera tanto che Evelyn per una volta sia abbastanza stupidə o poco perspicace da capire chi sia quest'altra persona.
Delle dita le sfiorano il dorso e Sofia alza la testa di scatto, la mano piacevolmente elettrificata.
Lə sassone si lecca le labbra e commenta a mezza voce: <Credo di sapere chi sia quest'altra persona, sai?>
<A-Ah sì?> e l'occhialuta si maledice internamente per come la sua voce abbia tremolato. Se Evelyn voleva giocare a fare il finto tonto, poteva provarci anche lei!
Ma Evelyn solleva la mano di lei appoggiata sul tavolo, la tira verso di sé e lascia un bacio candido sul dorso.
Il fiato le si blocca in gola e tutto il braccio viene percorso da scariche che probabilmente stanno arrivando al cervello.
Non riesce ad articolare nessun verso di senso compiuto.
Come potrebbe?!
Poi lo sguardo e il sorriso di Evelyn si smussano, si ammorbidiscono, e Sofia si trova incantata da quell'espressione dolce.
Ma è anche vero che il sorriso sulle labbra non è rispecchiato da una gioia dei suoi occhi, dando un'aria di malinconia al volto.
<Avevo ragione.> sussurra lə sassonə e, nonostante la baraonda attorno a loro, Sofia lə sente forte e chiaro.
La povera emiliana non sa che dire.
Dopo lunghi secondi di silenzio, che non sono tesi per via dell'imbarazzo, ma per l'incertezza che rischia di straripare, l'italiana balbetta: <Come?>
<Non sono espertə, ma mi era sembrato di vedere qualcosa. E anche io provo quelle che tu chiami scariche attorno a te. Dovevo tentare, dovevo solo avere un momento opportuno. Grazie per avermi dato l'occasione.>
<Sono onorata->
<Non devi scegliere. Per me possiamo aspettare anche un secolo. Mi piace la nostra amicizia, non mi permetterei mai di sforzarti. Ancora sei confusa e in conflitto, non mi sembra l'ideale per iniziare una relazione.>
E Sofia è davvero senza parole.
Gli occhi le diventano lucidi, e spera che non si veda troppo da dietro le sue lenti, sorride e bisbiglia: <Grazie. Giuro che prima o poi metterò in ordine il casino nella mia testa.>
<Sono disposto ad aspettare, no? E mi piace la tua testa disordinata. Ti dà un certo fascino.>
<Mi stai dando della sbadata?>
Ed Evelyn ride: <No, certo che no! È che è sempre piena, in fermento, ed è una cosa che adoro di te! Non devi metterla in ordine, devi solo trarre le tue conclusioni.>
Sofia si calma e beve un altro sorsetto, che viene interrotto da Evelyn: <Però vorrei farti una proposta.>
<Dimmi.>
<Posso rifarlo?> e le sfiora con i polpastrelli il dorso della mano, facendole rizzare i peli sull'intero arto <Mi piace.>
Sofia annuisce. È come una coccola, una carezza dolce ma che un tempo era atteso nella società di un certo livello.
Può essere tutto e può essere niente.
E mentre Evelyn sfiora di nuovo la sua mano con le sue labbra, Sofia si sente più decisa a sbrogliare quella matassa contraddittoria che sono i suoi sentimenti.
Vuole dare una risposta concreta ad Evelyn.
E spera che nel suo futuro ci siano ancora quei baci.
Ma chissà se è davvero quello che tutto il suo corpo vorrà.
N/A: spero vi sia piaciuto nella sua stranezza!
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