199. Musa casuale e vittima innocente

Franco, rannicchiato su un puff, cuffie conficcate nelle orecchie, stanno sparando musica direttamente nel suo cervello, senza passare totalmente per il timpano.
Ma la musica è a scatti.
Perché editare vuol dire risentire un audio ancora e ancora e ancora e ancora e ancora fino all'eternità (ossia quando si finisce il benedetto edit).

Franco adora editare, non lo starebbe facendo in quel momento se non fosse per passione, però se deve trovare un svantaggio (oltre al possibile mal di testa e tempo previsto di media), è che alla fine c'è un buon 50% di odiare l'audio che si sta utilizzando perché finisce per dare la nausea.
La percentuale aumenta più già conosci la canzone.

Per sua fortuna non la conosce tantissimo, cioè, per forza l'ha già sentita, ma non la sa a memoria come Marie, che le ha richiesto gentilmente (lo ha supplicato) di fare tale edit.
E quindi sta editando un musical su una delle sue canzoni più famose: "Six" usando "Ex-Wives".

Marie va matta per tale musical (ma non è granché come metro di paragone), però non è sola: anche Lily ne è fan. Non lo vuole ammettere, anche se la valdostana l'ha punzecchiato chissà quante volte, ma si sta impegnando tanto perché non vuole deludere la germanica.

Non si accorge che Carmela si sta avvicinando, annoiata, in cerca di ispirazione per fare qualcosa.
È un essere immortale e non è nata ieri, dovrebbe essere abituata alla noia, ma ogni tanto le viene una voglia di dover fare qualcosa. Ma non sa cosa. E quindi vaga per essere ispirata.

E allora, per caso, si avvicina al molisano e sbircia da sopra di lui. Già è più basso di lei, poi pure steso su un puff è semplicissimo guardare il suo schermo, che tra l'altro non sta nascondendo.

Un mondo di brillantini, gonne stravaganti, calze a rete e capelli colorati.
E qualcosa le scatta nel cervello.
Ha trovato cosa fare!

Prende Franco per le spalle, che mezzo strilla dallo spavento, gli stacca le cuffiette con violenza e urla: <Ora tu vieni con me!>

<Fate quel che volete, ma non cagare il cazzo a noi!> sbotta Rosa, che fissa truce la meridionale.
La lucana si dipinge in volto un sorrisetto da schiaffi ben collaudato da sé e i suoi fratelli e trascina un povero e inerte molisano via dal soggiorno prima che questi possa protestare.

Editare, a quanto pare, gli ha spento il cervello riguardo al resto. Anzi, non è stato l'editare, a pensarci bene. È abbastanza sicuro che avere le orecchie sverginate da quello strappo violento di cuffiette abbia indotto il suo shock.

In ogni caso...
Scuote la testa e fissa Carmela sbigottita.
<Fammi vedere di nuovo il tuo schermo.> obbliga lei.
<Di nuovo?! Non si sbircia!> si lamenta Franco.
Carmela, impassibile, tiene allungata la mano. Una breve gara di sguardi decreta la lucana come vincitrice e, fissando il frame del video, domanda: <Da dove viene questa opera artistica di outfit?>

<È di un musical->
<Non mi interessa, anzi. Voglio solo sapere, ci sono altri personaggi tipo come lei?> lo interrompe la meridionale, alzando lo sguardo, ora più luminoso.

Come aveva intravisto: era un outfit geniale, assurdo, non sarebbe stato adatto a nessuna occasione, ma era -perfetto-.
Perché gli abiti ormai non servono solo per coprirsi, ma sono anche una forma d'arte. E questo, per Carmela, è un quadro appena scoperto di un artista prima ignorato.

<Sì. Manda avanti di qualche secondo il video.> spiega Franco, compiacente.
Spera solo gli ridia il telefono il più in fretta possibile. Deve finire l'edit!
Lily conta su di lui!

Carmela fa come dice e si prende il secondo mini-shock (totalmente positivo) nel giro di pochi minuti. Sono tutte fantastiche! Tutti brillantini, vestiti costruiti in modi stravaganti, calze a rete e gonne (o pantaloncini!) stupende!

Ha trovato la sua "Venere" di Botticelli (fino a che non la annoierà. Per sua sfortuna sa essere un po' futile... Un po' è riduttivo. È un po' tanto tanto tanto distratta. Eh vabbè, anche lei ha dei difetti!).

<Perfetto!> esclama la lucana, raggiante. Gli ridà il telefono, ma lo afferra per il polso e decreta: <Però mi servi tu!> e lo trascina in camera sua prima in gran fretta, tanto che Franco rischia di scivolare sulle scale un numero imbarazzante di volte su una singola rampa.

Si ritrova lanciato come una palla di cannone e finisce contro il letto di Carmela, sbattendo dolorosamente il ginocchio contro la parte in legno.
Ma la lucana lo ignora mentre inizia a tirare fuori articoli su articoli di abbigliamento, spiegando: <E tu sei perfetto per fare da manichino, anche perché alcune cose si sono molto ristrette in lavatrice e non mi stanno, ma tu sei anche più basso di me, esile e piatto, quindi sei perfetto!>

Franco, abbandonando momentaneamente il telefono sul letto altrui, si alza e si gira, sbigottito.
Elabora ciò sentito per metà e s'indigna: <Non sono un oggetto con cui giocare!>

<Infatti sei un manichino vivente abbastanza cagacazzo.> ribatte la lucana, soddisfatta di aver trovato l'ultimo pezzo per completare il primo outfit.

Ignora bellamente le ulteriori proteste del manichino e lo afferra prima che possa scappare via. Sogghigna al notare con la coda dell'occhio la sua faccia scioccata.
Una cosa che ha imparato molto presto nella vita è mai focalizzarsi solo su un punto, ma tenere sempre conto dell'ambiente.
E Franco è ora una componente essenziale.

Forse può usarlo per altre sessioni creative. Però sicuro deve corromperlo.
Ma come?

Mentre prende in braccio il necessario, s'annota mentalmente che chiedere a Rita e Marie sono le migliori prime piste.
Gli butta tra le braccia l'oufit, gli indica un separé economico che si era comprata anni prima (perché? Giuseppe e Michele non hanno la cognizione di bussare, quindi meglio cambiarsi dietro qualcosa di un po' più solido dell'aria).

Franco prova a protestare (ha fatto tanti cosplay per Marie, ma quello è decisamente troppo!), ma Carmela riesce a "convincerlo" (da leggere come "minacciarlo") e lo butta dietro il separé.

Franco, con il telefono ancora sul letto e in mano svariati oggetti che mai avrebbe pensato di indossare nella sua vita, sospira si ripete in testa che se è compiacente finirà tutto prima.
Autoconvincersi però è una bella impresa e quando ha finito, non ne è ancora convinto. Si costringe a uscire (un po' traballante) da quel misero nascondiglio e Carmela lo accoglie con un lungo fischio di apprezzamento e uno sguardo per niente rassicurante.

Carmela invece è estasiata: è proprio come lo ha immaginato! Ovviamente non è neanche lontanamente simile a quello della Musa che l'ha ispirata, ma è il meglio che può fare con i mezzi che ha.
Se proprio deve trovare una pecca, è una che non è dell'outfit in sé, ma di chi lo indossa.
Il grazioso top risulta afflosciato, poco elegante e provocante come invece dovrebbe essere, sul petto di Franco.
Non che poteva essere diversamente, ma vederlo un po' le dispiace.

Schiocca le dita, illuminata, mentre prende il cellulare e va sulla fotocamera.
Problema già risolto!
Basta dargli uno dei suoi reggiseni che non indossa più con la coppa rigida e il problema è ovviato!
Ogni tanto è proprio un genio, peccato che nessuno lo apprezzi e riconosca!

<Ehi Mimi-> e Giuseppe si blocca sull'ingresso della porta che ha appena aperto senza chiedere il permesso.
<Aiutami, mi ha portato qui contro la mia volontà!> supplica Franco, che prova a correre (fallendo) sui tacchi che indossa.
Carmela lo acciuffa facilmente. Osserva infastidita il fratello e chiede: <Che vuoi tu?>

<Niente, niente! Me ne vado!> e Giuseppe si volta e chiude la porta.
Abbandona al suo triste destino il molisano, perché sa benissimo cosa vuol dire interrompere il "processo artistico" della sorella. Preferisce subire qualsiasi vendetta che mai il più piccolo potrebbe inventare.

E quindi Franco viene abbandonato mentre calza sgraziato dei tacchi a spillo 10, mentre le esili gambe sono ancora più snellite dalla calzamaglia di velina nera contenitiva piena di brillantini a cui sopra è stata abbinata una calza a rete dalle larghe maglie.

Ma fosse il peggio!

Le sue parti intime sono a malapena nascoste da una minigonna fucsia con un profondo spacco laterale, e simile destino soffre il suo petto. Esso è "coperto" da una magliettina nera, aderente, a maniche lunghe e con profondo scollo a V, abbinata ad uno striminzito top rosa acceso e un cerchietto di brillantini a decorare il tutto.

Quanto vorrebbe solo piangere!
Perché capitano tutte a lui?!

Carmela intanto batte le mani, provando a fargli una foto a cui prova ad opporsi al meglio che può.
Intanto Giuseppe, che non sa se essere solo shockato o ridere, si pente di non aver fatto una foto lui stesso alla scena.



N/A: se qualcuno mai avesse voglia di disegnare Franchino conciato così e mandarmelo, beh...
Io gradirei assolutamente perché secondo me è una immagine bellissima.

#bastabullizzareifranchini

E niente, spero di avervi strappato almeno un sorriso e buona settimana!

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