Capitolo 1: Will you miss me?
Seattle, 24 dicembre 2017.
Avevo detto a mia madre di svegliarmi perché sapevo che da sola non ci sarei riuscita eppure non ho ancora sentito la porta della mia camera aprirsi.
Forse è ancora presto, lo spero, così posso riposarmi ancora un po' in vista della giornata impegnativa che mi aspetta.
Mentre cerco di riaddormentarmi sento delle urla provenire dalla stanza affianco.
È mia sorella Lexa che litiga per l'ennesima volta con il fidanzato.
Dice che lui è troppo geloso, troppo possessivo, le solite cose.
Ma...perché Lexa è già sveglia?
Mi alzo di colpo dal letto, prendo il telefono e leggo l'orario: mezzogiorno.
Esco dalla stanza e mi dirigo in cucina pronta a fare una sfuriata a mia madre, ma appena entro vedo un uomo sulla quarantina, alto e robusto, molto affascinante che sorseggia un caffè.
«Buongiorno.. » dico, un po' imbarazzata.
Non quanto mia madre però, che subito arrossisce e inizia a balbettare «Ciao cara, buongiorno, emh vieni, ti presento John, il nostro nuovo vicino. Si è trasferito qui da emh 2 settimane circa..giusto John?»
«Sisi, sono arrivato qui da Londra perché mi è stato offerto un lavoro che non potevo assolutamente rifiutare.» risponde sorridendo.
Mentre pensavo quale lavoro potesse mai aver trovato per lasciare un posto così bello come Londra, sento squillare il telefono e mi rendo subito conto di quanto sia in ritardo.
«Pronto, Step sì..ho fatto tardi ma giuro che tra 15 minuti sono da te, sperando che i negozi non chiudano..»
Step è il mio migliore amico dalla prima elementare, il pilastro fisso della mia vita, l'unica persona di cui mi fido ciecamente e con cui ho da sempre condiviso ogni cosa.
Come ogni anno la mattina della vigilia di Natale ci vediamo per comprare gli ultimi regali.
In realtà io li faccio sempre tutti un mese prima perché non è da me ridurmi all'ultimo minuto ma mi piace aiutarlo a scegliere i suoi mentre passeggiamo insieme in quella che io considero l'atmosfera più bella di tutto l'anno.
Dopo essermi preparata più in fretta possibile esco di casa mentre lo strano John è ancora in cucina con mia madre, cammino per due isolati e busso alla porta di Step.
Lui esce ed euforico dice «Buona vigilia!» con un cappellino natalizio in testa.
Entrambi scoppiamo a ridere e cominciamo a dirigerci verso il centro della città.
Piena di luci di ogni tipo, di alberi abbelliti con le decorazioni più sfarzose, di persone che corrono in ogni direzione con mille buste in mano, Seattle oggi è più bella del solito.
Dopo aver ispezionato quasi tutti i negozi, comprato un orologio per il padre di Step e un vestito di seta per la madre ci fermiamo a mangiare una ciambella da Tom, il pasticciere più bravo di tutta la città e che prepara dolci per noi da più di 10 anni.
«Ciao Tom, il solito grazie!» diciamo all'unisono e prendiamo posto al nostro tavolo.
«Hollie devo dirti una cosa.» dice all'improvviso Step mentre io divoro la mia deliziosa ciambella. «Sai bene che mio padre è stato licenziato da un po' e da allora lui e mia madre non fanno altro che litigare. Ieri sera lei mi ha informato, senza chiedere affatto il mio consenso, che sabato sera partiremo per l'Italia e andremo a stare dai miei nonni definitivamente.»
Inizio a tremare ma non per il freddo.
Le parole di Step mi hanno spiazzata.
Conosco bene i suoi genitori e so che hanno dei problemi da un po' ma non avrei mai immaginato che arrivassero a questo punto.
A 17 anni è sicuramente troppo presto per sapere come sia trovarsi talmente bene con qualcuno da volerci passare tutta la vita insieme ma sono convinta che un amore così non possa finire, anche se costantemente ostacolato.
Penso di essere davvero fortunata ad avere una famiglia così unita e dei genitori che si vogliono bene e non posso accettare il fatto che quelli di Step non siano riusciti a superare i loro contrasti e che per questo lui dovrà andare via. Non voglio farlo.
Lo fisso per un po' senza dire nulla.
Non voglio parlare, rischierei di dire qualcosa di sbagliato come al solito e in questo momento non posso permettermi di farlo.
So che Step vorrebbe che io lo rassicurassi dicendogli che mi mancherà ma che starò comunque bene senza di lui, ma non posso. Mentirei.
«Ti prego dimmi qualcosa Hollie..»
«Scusa si è fatto tardi, devo andare.» dico senza sapere bene perché.
Mentre esco dal negozio con la coda dell'occhio vedo Step con gli occhi lucidi e la faccia triste. So di essermi comportata male ma non potevo sopportare di rimanere lì con lui neanche un minuto di più.
Sarei crollata.
Cammino e mi rendo conto che per la prima volta nella mia vita non ho la più pallida idea di cosa fare.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top