44. And I'm saying goodbye.

Emily's pov
Alla fine la nostra vacanza arriva al termine e di malavoglia ritorniamo alla realtà. Sul tavolino nella mia camera d'hotel trovo la posta che è arrivata in questi giorni. Questo hotel è dotato di buche postali mobili, così ne ho affittata una. Liam ha lasciato un post-it sopra "Il tuo assistente preferito". Sorrido, mi mette sempre di buon umore. Per la maggior parte sono depliant pubblicitari, qualche catalogo, spazzatura insomma, a parte una piccola busta gialla che attira subito la mia attenzione. "Ministero degli Esteri, Stati Uniti d'America" dice il mittente. Il mio cuore fa una capriola. So cosa questa busta contiene, ma questo non è proprio il momento. Senza attendere oltre, la apro.
La leggo due volte di fila prima di comprendere a pieno il significato. Mi hanno presa all'ambasciata americana in Australia. Non ci credo.
Appena laureata avevo fatto domanda, ma ormai non ci speravo più, pensavo non ci fossero posti e che ormai la mia domanda non fosse più valida. E invece ecco qui. Il nuovo lavoro che ho desiderato adesso mi si presenta prepotente davanti. Forse dovrei solo rifiutare e far finta di nulla. Strappare questa busta, non presentarmi al colloquio.
Ma è qui in Australia, io sono solo a pochi chilometri. Potrei andare solo per informarmi. Potrei ritirare i moduli e poi decidere. Potrei, potrei, potrei.... potrei accettare.
Forse è la soluzione migliore.
In fondo questo lavoro per me era solo temporaneo, solo una situazione di stallo in attesa di spiccare il volo verso il lavoro dei miei sogni. E il lavoro dei miei sogni mi si è appena presentato in carta bollata. Come potrò vivere sapendo che ho rifiutato il lavoro che ho sempre sognato? Come potrò guardarmi allo specchio sapendo che ho rifiutato per paura?
Un pensiero però si frappone tra me e i miei desideri. Zayn... Come posso lasciarlo? Fino a ieri progettavamo una vita insieme e adesso dovremmo vivere ai capi opposti del mondo?
Ha detto che per lui è impossibile separarsi da me, e lo stesso provo anche io. Come posso lasciarlo proprio ora che la situazione è più difficile per lui?
Bussano alla mia porta e io mi riscuoto. Solo ora mi accorgo di avere il viso rigato dalle lacrime, forse di emozione, forse di tristezza. Forse semplicemente d'ansia.
Le asciugo velocemente e tento di sorridere quando apro la porta e vedo Liam. Lui mi squadra -hey che succede? Tutto a posto con Zayn?
- sí, si...non è lui il problema.
-e allora?
- vieni, entra.
Richiudo la porta e gli passo la lettera, lui mi guarda dubbioso, la legge velocemente e poi sorride. Mi guarda - Congratulazioni! È il lavoro che hai sempre voluto.
Nonostante tutto sorrido anche io per un momento, poi la tristezza ritorna.
- significa lasciarvi. Lasciare Zayn. E io non so se ce la faccio. Insomma...ci manchiamo se dormiamo separati. Come potremmo mai vivere così distanti? Voi siete sempre in giro per il mondo, io sarei sempre qui. - lo guardo negli occhi- non può funzionare.
Lui sospira - lo so. Non funzionerebbe. - il nostro rapporto è quotidiano, stare insieme a metà non avrebbe senso. Ci ucciderebbe entrambi.
- vuoi accettare, vero?
Lo realizzo solo in questo momento
-si. Io voglio questo lavoro, l'ho sempre desiderato fin da quando ero piccola. A sei anni lo scrivevo nel tema su "Cosa farò da grande? "
Io rispondevo sempre "il diplomatico". So che nella vita ci sono cose più importanti del lavoro, ma realizzare i nostri sogni è ciò che ci rende felici.
Amo Zayn con tutta me stessa e non smetterò di farlo, ma credo che se rifiutassi questo lavoro alla fine lo rimpiangerei e finirei per odiare me stessa e alla fine, anche lui.
-già. Devi fare ciò che ti rende felice, senza anteporre la felicità altrui alla tua.
- non sai quanto questo sia doloroso.
- lo capisco Emily. Ma è la decisione giusta.
Penso a come sarà la vita senza tutti loro, senza Zayn...e scoppio a piangere. Liam è lì con me e mi tiene tra le braccia e non mi permette di annegare.
Dovrò dire addio.

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