30. Make love, not war.

Emily's pov
Zayn tira fuori delle tute di plastica confezionate e me ne porge una.
Ce le infiliamo sui vestiti e richiudiamo la zip.
Mi guarda e scoppia a ridere- sembri l'omino Michelin - dice.
In effetti la tuta è un troppo lunga e larga per me, e con i polsini stretti alle caviglie e ai polsi, le maniche e le gambe si rigonfiano un po'.
Lo guardo male - e tu sembri un ghost buster.
Ride ancora di più - ma tu sei carina comunque. - dice, mentre mi porge anche degli occhiali trasparenti per proteggere gli occhi.
- e tu non ti salverai con così poco.
- che vuoi dire?
- che ti verniceró dalla testa ai piedi.
Alza un sopracciglio - faccio prima io a dipingerti dalla testa ai piedi, considerato che sei piccolina.
- nella botte piccola sta il vino buono.
- adesso usi i proverbi.
- ogni tanto hanno senso.
- solo quando ti danno ragione?
- si.
Scuote la testa - non ci si annoia mai con te.
- è questo il motivo per cui non ti sei ancora stufato di starmi sempre appiccicato.
- e tu invece? Ti sei già stufata?
- mmh...no, non ancora. Quando sarà ti invierò una email mentre sono già ai Caraibi.
- ti annoierai lì senza di me.
-no. Ho in progetto di imbarcarmi con Jack Sparrow.
- tu un pirata...si, ti ci vedo in effetti. Sempre pronta a saccheggiare. Ma la parte del trincare rum ti consiglio di lasciarla da parte, o dovranno riportarti alla tua branda in spalla. E non credo che i pirati sarebbe tanto gentiluomini quanto me.
- divertente. Ti farò sapere se sono diventata capitano di una nave.
- e mi arruoleresti nella tua ciurma?
- si. Come mozzo.
- cioè per lavare la nave?
- si.
- neanche come musicista di bordo?
- no. Non te lo meriti. Mi hai detto che sono bassa.
- era positivo. Se tu fossi troppo alta non staremmo così bene insieme.-mi sorride.
- si certo, riprenditi. Adesso iniziamo a lavorare o faremo notte.
-hai in mente qualcosa?
- si. supereroi.
Gli si illuminano gli occhi- sai che ti amo?
Scuoto la testa mentre rido - si, l'ho sentito dire. E se facessimo le pareti a tema? Che so, una parete Iron Man, l'altra Captain America, una Batman, una Superman....
- In pratica Marvel contro
DC Comics.
- proprio così.
- ci sto.
Ci dividiamo le pareti e cominciamo a disegnare. Circa tre ore dopo abbiamo terminato due pareti ciascuno. Ovviamente non abbiamo verniciato le intere pareti, solo abbiamo disegnato i supereroi con qualche scritta e simbolo.
Ci fermiamo a osservare tutto, è decisamente la mia casa ideale.
- ci verrei a vivere volentieri.-dico.
Lui sorride -io ci verrei a vivere con te.
- sarebbe un sogno.
- forse potrebbe realizzarsi prima o poi.
- forse. Ti hanno fatto vedere il resto della casa?
- si, facciamo un giro?
- certo. Ma aspetta un attimo....
- cosa?
Non gli do il tempo di voltarsi che gli passo la vernice rossa e gialla sulle guance.
Lui resta fermo un attimo, mentre si forma sul suo viso un'espressione che è a metà tra il divertito e il vendicativo.
Io mi allontano da lui, che prende lentamente il pennello sporco di blu. Faccio per scappare, ma mi cattura e mi passa sul naso la pittura blu.
Io rido - non è giusto.
- si invece. - mi tiene stretta.
- siamo Iron Man e Captain America?
- decisamente.
- quindi Civil War. Siamo in guerra.
-noi facciamo Civil Peace.
- cioè siamo supereroi Hippie?
- si, se significa make love not war, fate l'amore non fate la guerra.
-la teoria mi piace.
- e la pratica non è da meno. -dice con un sorriso malizioso stampato sul volto.
- c'è una camera da letto in questa casa? -gli chiedo.
- si -si morde il labbro -vorresti utilizzarla?
- per la pratica. E poi chi la comprerà avrà anche un materasso su cui Zayn Malik ha fatto...qualcosa.
Ride - non da solo.
- no.
- questa volta posso essere io il capo progetto?
Rido- forse.
Mi sorride poi mi prende la mano e mi guida attraverso una porta scorrevole. Si apre un corridoio che porta a diverse stanze. Da una parte due camere da letto con bagno annesso, dall'altra la lavanderia con bagno.
La cucina invece si trova dall'altra parte del salotto.
Entriamo in una delle due camere. Non è ancora del tutto arredata ma per fortuna c'è già il letto. Ridiamo entrambi mentre Zayn mi fa appoggiare al muro e comincia ad abbassare la zip della mia tuta .
Quando riesco a sfilarmela lui si toglie la sua. Mi sfiora il collo con le labbra e io come al solito sento piccoli brividi percorrermi e la pelle d'oca formarsi.
Quando risale fino alla bocca i nostri respiri sono già accelerati.
Il calore delle sue labbra e quello della sua lingua sono la cosa più bella.
Poi il bacio si fa più profondo, esploratorio.
Mi spinge dolcemente contro al muro e mi fa avvolgere le gambe attorno al suo bacino, sollevandomi da terra. Gli affondo le mani tra i capelli lo stringo di più e lui fa combaciare i nostri bacini.
Sento il suo desiderio e il mio che sfiorano, che si fondono e sono sempre più impaziente.
Evidentemente anche per Zayn è così, perché mi abbassa la zip della felpa e di lì in poi è un lento susseguirsi di indumenti che scompaiono fino a che non resta solo la nostra pelle a collidere. È come se i nostri corpi combaciassero perfettamente, ogni curva, ogni movimento.
Come se fossimo due pezzi complementari di un puzzle, che si incastrano perfettamente.
Quando infine arriviamo al culmine insieme, non c'è nulla di aggressivo. Siamo fusi l'uno nell'altra e capisco cosa voglia dire sentirsi una persona sola.

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