13. Kiss me where I lay down.
Emily's pov
Mi sveglio al rumore di qualcuno che bussa costantemente alla mia porta.
-Emiiiiiiiily! -canticchia Harry - sei sveglia?
- si - rispondo, con la voce piena di sonno.
- posso entrare? Ti ho preparato la colazione.
- c'è anche il caffè?
-ovvio.
- allora si, accomodati.
Gira la maniglia, poi mantiene aperta la porta con la schiena ed entra.
Mi sollevo, sedendomi - che bello avere un maggiordomo.-sorrido.
Lui ride, poi mi poggia il vassoio sul letto. - al tuo servizio, milady.
Resta in piedi- vuoi un invito ufficiale a sederti?
- non voglio essere invadente.
- oh andiamo, vieni a sederti.
-okay -dice, poi si siede ai piedi del letto.
Nel vassoio di legno bianco ha messo un piattino con due croissant, una tazza di caffè e un piccolo bricco di latte.
Sollevo il piattino con i croissant e glielo porgo, lui corruga la fronte - no, grazie. È per te.
-si, ma non posso mangiarli entrambi.
- si invece.
-no. Di solito a colazione bevo solo caffè e latte. Un croissant è un'eccezione, ma due non riuscirei neppure a mangiarli. Quindi per favore, prendilo e mangia con me. O preferisci che ti ubriachi con le mie considerazioni fino a che non avrai più nessuna capacità cognitiva?
Ride- credo tu ci sia già riuscita. -detto ciò prende il croissant e un tovagliolino di carta.
Io prendo l'altro, mentre sorseggio il caffè.
- stasera c'è una festa in un pub a cui siamo invitati, ti va di venire?
- mmh....non amo particolarmente i party in discoteca.
- Beh allora ti conviene fingerti malata, perché ieri Simon ha detto che dovrai accompagnarci.
- ah.
- tranquilla, resta a letto e dí che hai la febbre. Io ti reggo il gioco.
-no, va bene. È il mio lavoro. Verrò. Quanto può essere brutta una festa?
- ci divertiremo, vedrai.
- lo spero. Ora mi alzo e poi...dove dobbiamo andare oggi?
- in radio. Abbiamo una diretta, ricordi?
- già. non ci pensavo.
- d'accordo ti lascio tranquilla a prepararti.
- grazie. anche per la colazione. -gli sorrido.
- di nulla. Ah , un'altra cosa...hai deciso?
-cosa?
- se è giunto il momento di fidanzarci.
È serissimo, ma qualche secondo dopo scoppia a ridere - vedessi la tua faccia. - ah ah ah. Che divertente. Ti farò un brutto scherzo prima o poi.
Mi strizza l'occhio -non vedo l'ora, baby. - poi esce dalla stanza chiudendo la porta.
Io già penso a stasera. Ho sempre odiato i locali affollati e rumorosi, e non oso immaginare cosa ci sarà stasera visto che ci saranno i ragazzi.
Faccio una doccia e mi vesto. Metto una gonna a ruota blu, una canotta grigia e un cardigan. poi aggiungo degli stivaletti e prendo borsa e occhiali. Di sotto, Louis e Niall stanno facendo colazione.-Buon giorno. -li saluto.
Loro mi sorridono-ciao. Già così pimpante? -fa Louis.
- già. È dura la vita da assistente.
- soprattutto se uno dei tuoi clienti Ti rompe le scatole ogni minuto provandoci con te.-dice Niall.
- Harry non si è ancora rassegnato?-chiede Louis.
Rido- temo di no. Ma io faccio di tutto per scoraggiarlo.
- ci credo. Sei troppo intelligente per lui.-continua louis.
In quel momento Harry scende le scale trotterellando, e scatenando le nostre risate. Ci guarda - che avete?
- nulla, capretta. - risponde Louis
Niall comincia a ridere come una iena, e sputacchia dappertutto la ciambella che sta masticando, mentre Louis gli batte le spalle facendolo ridere ancora di più. Liam entra in cucina -Hey, ma che sta succed....-poi vede i ragazzi e scuote la testa. Mi guarda- non ti dirò che ti ci abituerai. Non succederà.
Rido anche io- finché non si fanno male...
Poi Zayn entra in cucina. - Buon giorno. -dice solo.- corruga la fronte nel guardare Louis e Niall, poi fissa per un attimo Liam e alza un sopracciglio. - solita storia.
-già- dice Liam, poi alza la voce - ragazzi, scusate se disturbo le vostre risate convulse, ma sarebbe il momento di andare. Il nostro autista sta già aspettando.
Usciamo e saliamo sulla strana auto a sei posti. Quando arriviamo alla radio, i ragazzi entrano in studio , io resto a guardare oltre il vetro. Di tanto in tanto mi fanno ridere con smorfie varie, e nel frattempo cantano qualche canzone e rispondono alle domande dell'intervistatore. Mentre cantano 18, poso lo sguardo su Zayn e noto che mi fissa intensamente.
-Kiss me where I lay down, my hands press to your cheeks
A long way from the playground-canta la sua parte e i suoi occhi si fondono nei miei.
Questa volta non sposta lo sguardo altrove, e così restiamo a fissarci negli occhi fino a che la canzone non è finita e l'intervistatore pone una domanda a Zayn:- Zayn, c'è una persona a cui dedichi questa canzone?
Lui lo fissa per qualche secondo -si.-dice poi.-e lei sicuramente stava ascoltando e ha capito.
L'uomo a questo punto si rivolge a Harry e io non sto più ascoltando.
Che voleva dire? E, soprattutto, si riferiva a me? Kiss me, baciami. Non può essere, e come potrebbe mai? Io non lo sopporto e lui non sopporta me. Eppure non riesco a smettere di pensare al modo in cui i nostri occhi si sono scontrati. Sono talmente persa nei miei pensieri che non mi accorgo neppure che la diretta è finita.
Harry mi passa una mano davanti al viso -Emily ci sei? Abbiamo finito.
Mi ridesto e mi forzo a ridere -ah. Allora andiamo?
- vuoi restare qui?-fa Niall ridendo.
Mi alzo e ci incamminiamo verso l'uscita. Mentre camminiamo, noto di nuovo lo sguardo di Zayn su di me, ma stavolta si gira dall'altra parte.
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