Cameron

Schivai per poco il pan cake volante che mirava alla mia faccia. «No no, figurati, non sto facendo nulla di troppo importante da..» mi abbassai di colpo per evitare l'impatto diretto con un pezzo di quello che sembrava un muffin. «..da non poter parlare.» conclusi nascondendomi sotto il tavolo.

«Davvero Cam, se è un problema posso chiamare più tardi. » Mi assicurò Gaelle.

Scansai un grumo di crema pasticcera finito sotto il tavolo, continuando a muovermi a carponi per uscire dalla cucina. «Ma non è un problema.» dissi sbirciando fuori dalla tovaglia a pois per controllare il territorio di battaglia. «Non potresti mai essere un problema.»

«Oh be' gr-grazie.. » mormorò. La immaginai arrossire e sorrisi automaticamente. Era bella quando arrossiva.

Erano passati più a meno due giorni dalla nostra ultima uscita, e per un motivo o per l'altro non eravamo ancora riusciti a rivederci. Avevamo trovato il modo di compensare tramite il telefono, anche se restare svegli fino all'una di notte non era stata propriamente una mossa geniale.

«Dov'è finito Cameron?» sentii dire alla voce di mia sorella. Rimasi immobile per un paio di secondi prima di fare una veloce retromarcia verso i fornelli.

«Stavo pensando..» dissi sulla cornetta del telefono. «Potremmo vederci domani pomerigg...»

Fui interrotto da una ciambella volante che mi colpì in faccia. «MUFFIN!» urlò Mendes.

Mia sorella aggrottò la fronte. «Era una ciambella.» lo corresse spaesata.

Shawn fece per rispondere, ma venne interrotto da qualcosa che lo colpì sul collo. «Questo era un muffin Mendes.» disse Nash.

Il mio migliore amico prese una manciata di cereali gocciolanti dalla ciotola di Matt, e li lanciò addosso a Nash, che però si abbassò all'ultimo, facendo finire quella roba appiccicosa su Marie.

Li ignorai. «Dicevo. Potremmo vederci domani pomeriggio.» dissi di nuovo rivolto a Gaelle.

«Si sarebbe bello.» La immaginai sorridere. « Ascolta, ieri è tornato il ragazzo di una mia amica dall'Alaska e-» si interruppe di scatto e un attimo dopo mi arrivò sulla maglietta una cialda piena di sciroppo.

«MI LASCIATE PARLARE AL TELEFONO UN SECONDO?!» gridai senza accorgermi che contemporaneamente a me, anche Gaelle lo stava urlando a qualcuno.

«Stavo dicendo. » riprese Gaelle tirando un lungo sospiro. «Ti andrebbe di venire a mangiare una pizza con noi disagiati questa sera? Saranno più a meno tutte coppie e non mi va davvero di parlare con Maggie di quanto Josh sia carino nelle sue foto su instangram. » continuò.

«Josh Lee?»

«Huntcherson.» 

«Aspetta mi stai invitando ad uscire?» le domandai con una punta di malizia.

« EH?! NO?! Cioè, si. Ma no. Ma non è propriamente... Puoi non venire se non ti va.. Insomma, è solo per.. Non sei obbligato a...»

«Si sarebbe bello se potessi venire.» sorrisi involontariamente, prima di accorgermi che più a meno tutti dentro alla cucina mi stavano guardando. Compreso Matt, che non aveva smesso di mangiare i suoi cereali nonostante Shawn ci avesse infilato la mano dentro. «Cioè.. Sarebbe bello uscire da questo ricovero per malati mentali ogni tanto.. e se proprio non sapresti cosa fare altrimenti io..»

La sentii ridacchiare. « Alle nove in gelateria.» disse. « Ci vediamo Cam. Cinque dollari? Stai scherzando Dylan? Shailee non riuscirà mai a fare la lap dance su Luke! Scommettine almeno dieci!» e detto questo riapprese.

«ODDIO, CAM HA UN APPUNTAMENTO! » strillò Marie lanciando per aria una manciata di riso soffiato al cioccolato.

«ODDIO MARY, ma fatteli bene i cazzi miei che poi ti interrogo.» risposi seccato.

Mia sorella si imbronciò. «Almeno mi dici chi è?»

«Gaelle Hale. » rispose Nash al mio posto.

«NON CI CREDO.» Marie si aprì in un sorriso che le riempì quel viso ancora da bambina. «Era la mia migliore amica quando ero alle medie! Non ci credo che forse diventeremo parenti.» batté le mani. «Devi dirmi quando uscite, così posso stalkerarvi. » aggiunse. Vedendo la mia espressione confusa cercò di rassicurarmi. «Oh ma non devi preoccuparti, mi travestirò e farò finta di star uscendo con Nash. Sarò così invisibile che non mi vedrete.»

«Si.. okay...» mormorai. Poi mi guardai in giro. La cucina era un disastro, sembrava che ci fosse passato l'uragano Sandy per vomitare la colazione.

«Non so voi ragazzi.» si intromise Nash. «Ma io sto seriamente morendo di fame.»

Inarcai le sopracciglia. «Non pensi che prima di mangiare dovremmo.. non so, mettere un po' a posto?»

«Ma perché riordinare quando possiamo ancora divertirci?» Marie prese in mano un pezzo di torta al limone dal tavolo, dicendolo con tono ovvio.

«MINIMUFFIN! » urlò Shawn.

«QUELLO NON ERA UN MINIMUFFIN!» protestò mia sorella quando le arrivò in faccia un pezzo di torta alla crema.

Presi un dolcetto al cocco dalla scatola aperta vicino a me. «Beh ma questo si!» urlai lanciandolo.

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