Oltremare
Il regalo di un'ultima carezza
da quella mano
Vuota
Il cielo avvolge con delicatezza
il sorriso di un
Padre
Occhi abbandonati alla brezza
catturano freddi
Bagliori
Quei campi desolati sono pieni di
Gente che dorme.
Vuole dimenticare il suo nome
ma riconosce sempre quello della
Voce
che lo chiama con insistenza
Una persona accanto a lui riposa
Il suo viso è nascosto
da una maschera di vernice
Rossa
Non vuole consumare lacrime per un
Male
più grande di lui
Aspetta solo di sentire una
Risata
anche se non c'è
nessuno con cui giocare
Al di là della Porta
Echi lontani di fuochi d'artificio
Colpi di tamburo davanti ad una città
In fiamme
Il ritmo gli pulsa nelle vene
muove le gambe e le braccia
scorda tutte le sue pene
un sorriso gli cambia la faccia
Calpesta a caso la mano
di una persona che dorme
ma tra tutti i piedi e le orme
a nessuno importa il suo
Peccato
Lo scrosciare delle onde
purifica le sue orecchie
annebbiate da tanti
Pianti
Sembra di stare su un'altalena
mentre fa su e giù e il vento
lo spinge verso popoli
Lontani
Un gomito colpisce il suo petto
e rimbomba nel cuore
come uno sparo di
Coriandoli
E si domanda se oltremare
Un giorno sentirà il
Canto degli uccelli
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