Capitolo 17

ALLORA, SCUSATE PER IL MIO LUUUUUUUUUUNGO RITARDO NEL PUBBLICARE, SPERO POSSIATE PERDONARMI ACHE SE NON LO MERITO.

COMUNQUE BUON NATALE A TUTTI!!!❤️❤️❤️❤️

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"Dove.....sono?" Mormorai nel buio.

Feci scivolare un po' le mani nella superficie dove mi trovavo: era liscia e fresca.

Che cos'é?

All'improvviso un grosso disco si accende sopra di me e schiarisce il buio che mi circonda.

E un carillion comincia a suonare.

Strizzai gli occhi cercando di abituarmi a quella poca luce, e mi alzai.

Ero su una infinita distesa di acqua immersa nel buio.

"Ma che...!"

Mi accovacciai sulla superficie dell'acqua; che sorprendentemente non mi bagnava e mi permetteva di camminarci sopra; cercando quel luccichio che mi sembrava di aver visto sotto quel vetro trasparente.

Ma man mano che aspettavo quei bagliori luminosi si moltiplicavano e andavano a formare strani "pesci" luminosi; ma che in qualche modo sembravano soffrire.

La musica del carillion si faceva più nostalgica e cominciai a piangere.

Rivolsi i miei occhi rigati dalle lacrime al disco luminoso.

Ma quel disco in realtà era il mio simbolo di Alpha.....e i "pesci" sofferenti sotto di me......erano lupi.

Urlai.

Aprì gli occhi di scatto e inarcai la schiena, ma quando sentì il tessuto morbido delle lenzuola mi calmai cercando di respirare e calmare il battito accelerato del mio cuore.

Ansimavo e i vestiti ormai appiccicosi mi si erano attaccati al corpo come una seconda pelle.

Intorno a me era pieno di fiori di ogni genere, molti chiusi per la presenza della luna.
E il letto dove ora mi trovavo non era di certo il mio, mentre la musica del carillion la sentivo ancora.

"Non è un sogno.." Dissi respirando affannosamente guardandomi in giro.

Il suono proveniva dalla mia sinistra, dove una persona avvolta nell'ombra, era comodamente seduta a fissarmi.

"È triste, non trovi?" Disse una voce giovane.

Troppo impegnata dal riuscire a capire chi mi avesse rapita non gli risposi.

"Sei tu, cosa vuoi da me?" Domandai sperando che la voce non mi tradisca.

"Cosa voglio, eh...?" Disse.

Il ragazzo si avvicinò al letto e ci salì sopra avvicinandosi pericolosamente al mio viso, mentre io indietreggiavo.

I capelli bianchi come la neve davano bagliori argentei alla luce della luna che dalle finestre della serra ci guardava silenziosa e i suoi occhi di uno sconfinato azzurro imprigionavano i miei nei suoi.

"Ci sono tante cose che voglio, bambolina" Disse suadente al mio orecchio mentre mi bloccava col suo corpo.

"Io non sono un oggetto" risposi fissandolo.

"Interessante"

"E allora che mi dici dell'incubo che hai appena fatto?" Sorrise alzandosi dal letto.

"Come fai a saperlo?" Gli dissi indagatoria.

"Io ho l'abilità di predire il futuro e far vedere agli altri il proprio...quello che ti ho mostrato non è altro che il tuo futuro, bambolina" disse mentre il suo si ampliava.

Quello...era il mio futuro?...

"Perché dovrei portare tanto dolore a qualcuno?"

"Anche se tu provi in tutti i modi a cambiare il tuo futuro, dove c'è morte, dovrà sempre esserci morte; non si può cambiare e mi pare che tu non conosca bene i tuoi genitori per sapere veramente cosa voglia dire la parola dolore" Rise.

"Oh, si è fatto tardi...vorrei restare ancora un po' però, è meglio che vada-" disse guardando la luna.

"Aspetta!"

Lui si girò fissandomi con quei suoi occhi celesti.

Mi costava molto chiederglielo ma sentivo di aver bisogno ancora di lui.

"Dove posso trovarti, se ne avessi bisogno?"

Lui si avvicinò al mio viso e mi accarezzò la testa toccando con un dito la fronte.

"Ti basterà chiamarmi..." Disse sorridendo.

"Ma-"

"Edgar, è questo il mio nome."

"Ci rivedremo presto... Sayonara~" disse mentre spariva nelle ombre della serra, fin che anche questa non sparì con lui.

Un'illusione.

In lontananza scorsi dei bagliori giallognoli e cominciai a camminare verso di essi.

Scostando rami e scavalcando pietre, riuscì a raggiungere l'entrata della casa, ma venni bloccata da una voce alle mie spalle.

"Dove sei stata?!" Sentì Darren prendermi per le spalle e abbracciarmi.

"Non ti trovavamo più" mormorò sul punto di piangere.

"Hey, hey sono andata solo a fare una passeggiata" mentì.

Ed esibendo uno dei miei sorrisi più convincenti cercai di calmarlo dato che stava davvero per mettersi a piangere e gli era spuntata persino la coda che si muoveva frenetica.

So che è sbagliato, ma non voglio coinvolgerli di più; stanno facendo di tutto per me e non posso causargli altri problemi.

Darren si rivolse al groviglio di rami che circondava l'edificio e fischiò, un sussurro rivolto al vento.

Subito dalle ombre degli alberi spuntarono William, Ed e Sebastian che appena mi videro tirarono un sospiro di sollievo mentre Seb continuava a fissarmi.

Tornati dentro dovetti subirmi la ramanzina dei quattro licantropi e gli raccontai della bugia che dissi prima a Darren, cercando di sembrare più convincente possibile.

Ma sentivo Sebastian che mi guardava di sottecchi.

"Su! Adesso vai a letto che domani si ricomincia l'alleanamento! Non pensare che sia leggero, devi riuscire a trasformarti in fretta!" Disse Darren carico di energie.

"Sissignore!"

Salendo le scale però cominciavo a sentirmi in colpa.
Non mi piaceva mentirgli, però volevo scoprire di più sui miei genitori.

Arrivai alla mia camera e la aprì entrandoci dentro, ma c'era una sorpresa ad aspettarmi.

Sebastian era appoggiato al muro accanto ad una finestra e quando sentì il rumore della porta aprirsi, si girò a fissarmi.

"Ti serve qualcosa?" Domandai.

Lui si staccò dal muro e si avvicinava nella mia direzione, con quell'espressione neutra che non sapevo decifrare.

E mi abbracciò nascondendo il suo volto nell'incavo del mio collo.

"S-Seb?..." Arrossì.

"Perché hai mentito?" Disse.

Tre semplici parole che fecero crollare definitivamente la maschera che mi ero creata, ora rotta in mille pezzi.

"È successo qualcosa che mi ha spiazzato un po'" sospirai.

"Come hai fatto a capirlo?" Domandai.

"Sento come se fossimo collegati, come se un grande buco si stesse pian piano riempiendo...ogni volta che sei felice e quando sei triste, posso sentire queste cose e quando non ti trovavamo più , ho pensato al peggio" finì.

Sentì le sue braccia stringermi più forte.

"Ma guardami, so bene no? Non devi disperarti, io non me ne andrò"

Lui sollevò la testa e mi guardò negli occhi.

Quegli occhi così profondi e neutri adesso erano lucidi di lacrime.

Lo feci sedere sul letto e con un fazzoletto gli pulì le lacrime salate.

Mi distesi anch'io e cominciai a guardare il soffitto.

"Sai, io pensavo fossi un ragazzo duro e difficile da comprendere, ma sotto sotto sei davvero dolce" dissi guardandolo.

Ma il suo sguardo era rivolto alle mie labbra e si stava pian piano avvicinando ad esse, tanto che pochi conti millimetri separavano la punta dei nostri nasi.

Fui io a colmare quella distanza, unendo le nostre labbra in un dolce bacio.

Ho sempre pensato che il primo bacio fosse qualcosa che non si potesse descrivere.

Il suo tocco bastava per elettrizzarmi e solo ora potevo capire i miei sentimenti verso di lui.

Non avevo capito niente.

Fu un quel momento che Sebastian mi disse qualcosa, ma che non riuscì a capire dato che ero già caduta tra le braccia di Morfeo.

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WOOOO, MOLTO SECSI QUESTO CAPITOLO.

ALLORA, SI SCOPRONO UN PO DI COSE SU GISA E LE SUE DOMANDE NON FANNO CHE AUMENTARE.

SI SONO SCOPERTI I SENTIMENTI DI SEB PER LEI *.*

E C'È UN TIZIO CHE SI CREDE UN UNICORNO.
MA DI LUI SI SCOPRIRÀ DI PIÙ, PIÙ AVANTI.

HEHE....CIAOO❤️

_OcchiDiVetro_

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