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Una parte della mia vita non ricorda nulla, Peggy Carter mi disse che avevo perso la memoria per colpa di un incidente in auto e da allora la mia vita sembra vuota e infelice.
Io conosco Peggy da un bel po' di tempo, però mi sembra di conoscerla da sempre, la considero come una sorella, adesso è malata e soffre di Alzheimer e io cerco di stargli più vicino possibile.
Tre anni fa a New York ce stato un attacco da parte di un uomo che si faceva chiamare Loki, si diceva che era il fratello di Thor, non sapevo che la mitologia potesse essere vera.
quando ce stato quell'attacco io mi sentivo strana come se potessi prevedere quello che sarebbe successo...ma è capitato per pochi secondi e poi non lo più provata quella situazione, alla TV ho visto Steve Rogers, Peggy mi parlava sempre di lui e mi sembrava di averle già sentite in passato ma all'epoca non ci facevo caso.
Adesso per vivere lavoro come cameriera in un Bar ristorante nel bel mezzo di Washington e quel lavoro è stressante e noioso, una volta mi è capitato che un cliente mi stava chiedendo una cosa e io gli avevo già detto cosa voleva senza che me lo chiedesse, lui è rimasto sbalordito, ho tirato su una scusa dicendogli che ho tirato a indovinare e fortunatamente lui ci ha creduto.
Vado a trovarla ogni giorno la mia amica Peggy dopo il lavoro e non tutte le volte mi riconosce ma io porto pazienza perché so che non lo fa a posta, adesso sono a lavoro, e sono li da 5 mesi e il capo flirta sempre con me.
- Emma porta le ordinazioni al tavolo 2 Sbrigati! -
esclama lui infuriato come sempre
- arrivo! -
mi fiorno dai clienti che hanno ordinato e gli metto sul tavolo il cibo, poi ritorno nel bancone per aspettarne un altro e all'improvviso ho una visione di un bambino che per sbaglio fa cadere la sua bibita, poi mi risveglio come se fossi stata in un sogno, guardo alla mia destra e vedo quel bambino e fa le stesse mosse della mia visione, vado verso di lui e quando fa cadere la bibita io la prendo al volo, tutti rimangono sbalorditi come se avessero visto una magia che non capiscono.
Dopo aver preso al volo il bicchiere rimango sbalordita anch'io di averlo fatto e la mia bocca è aperta, mi guardo in giro per vedere se le persone mi guardano e infatti è cosi, sono in silenzio, lo fatta grossa stavolta mi prenderanno come una ragazza da circo....la folla continua a essere silenziosa ma all'improvviso tutti esultano e battono le mani pensando che fosse una coincidenza, tiro un sospiro di sollievo e metto sul tavolo del bambino la sua bibita e me ne torno sul bancone guardando in basso dall'imbarazzo.
Mi chiedo come ho fatto a fare una cosa del genere non ne normale, ogni volta che mi capita continuo a dirmi che sono coincidenze ma non ne vero deve essere qualcos'altro a farmi fare queste cose, Peggy mi ha detto che ho perso la memoria per un incidente, magari è per colpa di quello che mi è successo che ho queste visioni e prevedo quello che succede...deve essere per forza così non ce altra spiegazione.
19:30 Pm
Il lavoro è finito e faccio tempo ad andare a trovare Peggy, so che gli fa piacere vedermi, ogni volta che mi vede sembra che mi guarda con nostalgia ma sarà una mia impressione.
Vado fuori dal locale e mi dirigo in auto, salgo e parto per l'ospedale, la strada non ne tanto lunga e arrivo quasi subito, entro in ospedale e vado da lei che sento che mi aspetta perché è abituata a vedermi a quell'ora anche se e malata certe volte mi riconosce subito e altre no, entro nella sua stanza e gli dico
- Ciao Peggy mi stavi spettando? -
appena mi vede sorride da un orecchio all'altro e mi saluta con la sua calma
- ciao Emma, come è andata oggi? -
mi siedo e cerco di rilassarmi e poi gli rispondo
- è andata abbastanza bene, un po' stressante ma bene, mi sono successe cose strane ultimamente - gli dico con sguardo un po' preoccupato, invece lo sguardo di Peggy non mi sembra sorpreso e a questo mi pare un pò strano
- che genere di cose strane? -
chiede a voce debole per l'età
- beh oggi per esempio mi è successo che ho avuto una visione di un bambino che faceva cadere il suo succo, poi il bambino ha fatto cadere il succo...era proprio quello che avevo visto, sono confusa, è normale secondo te Peggy? -
lei sta attenta a quello che dico
- Emma, non lo so potresti avere i poteri come un supereroe -
dice spero scherzando perché non potrei mai gestire una cosa del genere
- speriamo di no, non saprei come gestire una cosa cosi -
- se tu avessi dei poteri so che saresti in grado di gestirli perché sei brava e capace -
dice sorridendo dolcemente, lei crede davvero in me
- grazie Peggy ma non ho poteri se no si che sarei strana -
- se fosse qui Steve saprebbe cosa dirti -
dice con malinconia
- lo so Peggy, lo saprebbe di sicuro, magari lo conoscessi Captain America -
ad un tratto il suo sguardo svanisce con la mente e appena mi riguarda mi chiede
- hey ciao Emma sei venuta qui a trovarmi? -
Ecco povera Peggy...è bello parlare con lei ma quando non si ricorda nulla mi rattristo perché è brutto vederla così.
Resto ancora un po' con lei fino a quando sono finite le ore delle visite, la saluto e me ne vado, torno a casa a farmi una bella dormita che ne ho veramente bisogno dopo una giornata del genere.
La mattina dopo prima di andare a lavoro vado a fare Jogging con l'unica tuta, ne approfitto per andare al memoriale di Lincoln in giro per correre un po'.
Andata li parcheggio l'auto e inizio a fare stretching e parto per la mia corsa mattutina, inizio a correre e posso vantarmi di essere molto veloce più della media, in lontananza vedo un uomo di colore con una maglia grigia a maniche corte e pantaloni da ginnastica di color nero, è stremato e rallenta sempre di più, ad un tratto alla mia sinistra una voce maschile mi dice
- a Sinistra! -
mi passa di fianco ed è veloce come una scheggia, allora penso "non dirmi che è Captain America, nessuno di normale corre così veloce come lui" penso sbalordita, Cap grida la stessa cosa che a detto a me all'uomo di colore che si infastidisce subito.
Continuo a correre e ancora la sua voce pronuncia la fatidica frase "a sinistra" io sono molto divertita, sorpasso l'uomo di colore e gli dico
- non vorrei dirti a sinistra ma devo farlo è troppo divertente....a sinistra! -
dico correndo davanti di lui e lui esclama
- hahah che divertente -
dice scassato, corro ma non mi sento stanca anzi vorrei correre per tutto il giorno, sento che alle mie spalle sta per sorpassarmi Captain America ma io non voglio farmi superare un'altra volta e allora quando mi è di fianco inizio a correre come una scheggia e siamo a testa a testa, lui fa una faccia sbalordita, ci mette di impegno a correre più veloce di me ma nulla io gli sono alle chiappe, le mie gambe si indeboliscono e alla fine io mi arrendo e lui sfreccia via contento per la vittoria.
Finita la mia corsa vado a sedermi vicino ad un albero e bevo un po' d'acqua dalla mia borraccia, ad un tratto vedo Cap che viene da me sorridendo e mi dice
- stavo per subire una sconfitta, ma come fai a correre così? -
dice curioso posandosi sull'albero con la mano
- sai non so dirtelo, è la prima volta che mi succede, ero stanca di essere superata e allora mi sono fatta forza -
lui continua a fissarmi intensamente con i suoi occhi azzurri
- beh complimenti, sarebbe stata la prima volta che qualcuno mi superava -
Non riesco a crederci che sto parlando con lui e quasi mi blocco, le parole non mi vogliono uscire...ci devo riuscire...ma quanto è bello quest'uomo,
- ci mancava poco cavolo -
mi alzo e gli porgo la mano sorridente e pronuncio il mio nome
- Emma Brooks piacere di conoscerti...non serve che ti presenti so già chi sei -
dico sorridente, lui me la stringe e le sue mani sono calde e soffici per uno che tiene sempre in mano lo scudo.
Ci giriamo entrambi verso un altro albero e vediamo l'uomo di prima e allora decidiamo di andare da lui per parlare, arrivati li lui ci guarda storto e Steve gli chiede se gli serve un medico e lui fa una risatina
- mi servono un paio di polmoni nuovi -
dice ansimando
- Però, avete corso tipo venti chilometri in trenta minuti -
l'uomo è un po' sorpreso e distrutto,
- Devo essere partito lento -
dice Steve divertito
- Davvero? Io se fossi in te un po' mi vergognerei. Fatti un altro giro, avanti! -
dice spingendolo a farlo ma Steve lo guarda un po' ridendo e l'uomo risponde
- si ma certo lo hai già fatto, ma certo che lo hai già fatto, ma tu ragazza gli stavi dando filo da torcere sbalorditivo -
io divento rossa in viso e rispondo
- grazie sarò anch'io un super soldato -
lo dico sarcasticamente ma chissà magari ho ragione
- non ci giurerei, potresti esserlo -
lo dice ridendo fissandomi negli occhi
- in quale unità stai? -
chiedo io curiosa
- 58esima Pararescue ma ora lavoro agli affari dei veterani -
Lui fa il segno di volere una mano ad alzarsi e Steve lo aiuta ad alzarsi
- Sam Wilson -
dice a Steve
- Steve Rogers -
poi loro due mi guardano e mi presento anche io
- io Emma Brooks -
ci stringe la mano poi Sam riferendosi a Steve dice
- sai il sospetto ce lo avevo avuto, sarà stata una bella botta tornare a casa dopo lo scongelamento - dice Sam chinato perché ancora sfinito
- eh si infatti -
dico io fissandolo negli occhi
- ci vuole un po' ad abituarsi, piacere di avervi conosciuti -
dice fissandoci entrambi ma a me più intensamente
- è per via del letto giusto? -
Lui si gira e chiede
- come dici? -
- il letto è troppo morbido, al fronte dormivo per terra, i sassi erano il cuscino come un uomo delle caverne, adesso a casa quando sto sul mio letto è come... -
- sdraiarsi sulla marmellata sembra di precipitare sul pavimento -
dice finendo la sua frase
- e quanto? -
chiedo io per mettermi in mezzo al discorso
- due missioni -
cavolo sono tante
- è tanto sarà stata dura vero? -
chiedo io incuriosita
- si certe volte ma mi piaceva il mio lavoro -
poi dice una cosa a Steve
- ti mancano i bei vecchi tempi eh? -
- beh...non ne così male, il cibo è molto meglio ora, noi bollivamo tutto, internet poi è utile, navigo parecchio per aggiornarmi un po' -
ad un tratto Sam dice una cosa che non centra nulla con il discorso che stavamo avendo
- Marvin Gaye 1972 Trouble Man la colonna sonora tutto quello che ti sei perso è compresso in quel album -
- lo metto sulla mia lista -
Io vado vicino a lui per guardare la lista e gli dico
- beh devi scrivere per forza una musica dei Queen che ascolto sempre, si intitola Crazy Little Thing Called Love -
lui se lo scrive subito e mi guarda, è cosi irresistibile quando mi guarda cosi
- grazie lo metto subito sulla lista Emma -
All'improvviso il cellulare di Steve gli compare una notifica e ci dice
- va bene ragazzi il dovere chiama, grazie per la corsa se quella la chiami corsa -
dice referendosi a Sam
- oh fai lo spiritoso? -
dice Sam incrociando le braccia
- oh faccio lo spiritoso -
- ok, se passi agli affari dei veterani e mi vuoi fare bella figura con la ragazza alla reception fammelo sapere -
dice indicandolo con il dito
- lo terrò a mente -
poi mi guarda
- Emma bella corsa una volta lo rifacciamo -
dice strizzandomi l'occhio
- ci conto Capitano -
dico io sorridente.
Una macchina nera sportiva parcheggia davanti a noi e si abbassa il finestrino
- hei bei fusti, uno di voi sa dov'è lo Smithsonian dovrei recuperare un fossile -
dice Vedova nera, un altro mio idolo
- simpatica -
dice Steve guardandola male
- come andiamo? -
dice Sam alla Vedova nera
- hey -
dice semplicemente Natasha, Steve entra nella sua auto e Sam dice
- non si può sempre correre -
dice sorridendo soddisfatto
- no non si può -
risponde Steve, prima di partire Cap mi tira un'altra strizzata d'occhio e mi sorride e io ricambio e poi parte ad alta velocità.
Adesso io e Sam siamo rimasti soli e decido di offrirgli un caffè e lui accetta volentieri, stiamo camminando fianco a fianco e lui mi parla del suo lavoro e di come lo ha tenuto impegnato senza potere avere una vita sentimentale e poi mi domanda se sono fidanzata e io mi vergogno a rispondere ma trovo il coraggio
- no nessuno per un mio problema...te lo spiego dopo una tazza di caffè -
lui pare molto curioso
- va bene non insisto, aspetterò il caffè -
arriviamo davanti al mio bar dove lavoro e gli dico
- qui è dove lavoro a tempo pieno -
lui guarda il bar da cima a fondo
- oh wow molto pittoresco -
se sapesse come mi tratta il proprietario cambierebbe idea
- hah è una botola con un capo che continua a flirtare -
mi guarda subito e risponde
- beh in un lato lo capisco sei una bella ragazza però non dovrebbe farlo -
- signor Wilson ci sta provando con me? -
Sam risponde mentre va dentro
- forse... -.
Entrati il capo mi vede e mi fa l'occhiolino, io neanche lo considero e allora mi siedo su un posto lontano da quel pervertito, sono preoccupata...devo dire a Sam il mio problema e ho paura di quello che pensa di me, Sam mi vede che sono preoccupata e allora mi chiede
- Emma...che cos'hai? -
faccio fatica a rispondere ma trovo il coraggio
- nulla...ti ho promesso una spiegazione prima e allora te lo dirò, tanti anni fa ho avuto un incidente in auto ma io non mi ricordo nulla -
lui sembra molto triste della cosa
- cavolo mi dispiace Emma ma chi ti è stato accanto in quel periodo? -
- mi è stata accanto la mia amica Peggy Carter -
- mi dispiace moltissimo, non avrei mai pensato che mi dicessi una cosa del genere non deve essere stato facile per te -
mi prende la mano e la stringe per confortarmi, lo conosco da nemmeno mezzora e sembra di conoscerlo da sempre
- no infatti, ogni giorno prego di ricordare qualsiasi cosa del mio passato, spero di ricordare dei miei genitori, non so se ho fratelli...non so nulla e questo mi distrugge -
- non posso immaginare come ti senti....io ho perso un mio caro amico in guerra e certe volte non riesco a crederci...è morto sotto i miei occhi e io non ho potuto fare nulla e mi tormento per questo -
metto la mano sopra la sua e ci fissiamo
- mi dispiace Sam, siamo tutti e due scossi e ti capisco, mi dico che con il tempo migliora la situazione ma non ne vero -
- purtroppo no ma io spero sempre che migliori, ordiniamo? -
vuole cambiare discorso e non posso dargli torto
- si ordiniamo -.
Captain America
Io e Vedova Nera stiamo parlando su un aereo in volo e lei mi sta facendo una paternale di discorsi su quale ragazza dovrei chiedere di uscire,
- Hai fatto qualcosa di divertente sabato sera? -
Chiede lei divertita
- Be', i ragazzi del mio quartetto vocale purtroppo sono tutti morti, perciò... no, non proprio -
dico ironico
- Che ne dici dell'infermiera che vive di fronte a casa tua? Sembra simpatica -
dice lei spingendolo a parlare
- lo so ma non mi sento ancora pronto -
dico io cercandola di farla smettere ma non molla è come un coccodrillo che non molla la presa
- o potresti chiedere a quella della lavanderia lei probabilmente dirà di si -
continua Natasha
- per questo non glielo chiedo -
ma prima che mi butto lei mi ferma e mi chiede
- ah aspetta prima di andare, la ragazza che ho visto prima era molto bella e mi sembrava simpatica...ho visto come la guardavi -
al dire il vero si lo notata ed è bellissima
- si è molto bella e simpatica, oggi mi ha quasi battuto quando stavo correndo, fai una ricerca su di lei per favore -
- certo capitano - dice lei con il suo solito sguardo malizioso.
Emma Brooks
Finito di bere il caffè Sam mi chiede se sono fidanzata e io rispondo sinceramente
- sono single, avevo un fidanzato ma con tutti i problemi che ho avuto non ne durata, tu invece Sam? -
lui fa una risata nervosa e risponde
- sono single da un bel po', non ha accettato la lontananza ma cosa potevo farci, ero un soldato e mi piaceva esserlo -
ci guardiamo e posso capirlo bene come si sente, non lo mai provato ma sarebbe bello
- capisco per la lontananza ma se ami una persona fai di tutto per farla funzionare, io non sono un'esperta di relazioni sia chiaro però la penso cosi -
lui sembra molto felice della mia risposta e vorrei parlarne ancora ma il mio capo viene da me e mi dice che è il mio turno a lavoro, me ne ero dimenticata, guardo Sam e dico
- devo lavorare adesso, se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi bel soldatino -
lui mi sorride felice di aver parlato un po' con me
- certo Emma grazie, ritornerò a trovarti qualche volta -
sorrido anche io, mi piacerebbe parlarci di nuovo è simpatico
- mi farebbe piacere, ti posso portare qualcos'altro prima di andare? -
chiedo gentilmente
- si grazie magari ordino un Pancake, dopo devo andare a lavoro, vienimi a trovare qualche volta, ti farebbe bene, puoi parlare di qualsiasi cosa -
- grazie lo farò, adesso te lo preparo subito -.
Me ne vado in cucina e ne preparo uno, prendo gli ingredienti e accendo la padella, o una sensazione che qualcuno arrivi alle mie spalle e infatti è cosi, il mio capo mi prende la vita con forza e io gli grido
- lasciami stare porco!! -
Ma lui non si ferma e continua a toccare, Sam sente un grido e decide di alzarsi e andare a vedere, io chiudo gli occhi e la mia mente si svuota, i miei pugni si serrano, un energia mi pervade tutto il corpo, una luce verde emana fuori dal mio corpo e sento il potere nelle mie mani, come se non vedesse l'ora di uscire, un impulso verde si espande scaraventando il mio capo lontano da me con una piccolissima esplosione che fa uscire fuori tutti i clienti spaventati tranne Sam che entra subito correndo e quando mi vede a terra svenuta e il mio capo ferito a terra Sam mi prende fra le sue braccia e mi porta via dal locale, mi posa per terra con cura e chiama un'ambulanza perché non sa che cosa è successo.
Mentre aspetta i soccorsi lui si abbassa verso di me e guarda se ho qualche ferita ma non trova nulla e a lui sembra strano, io mi muovo e mi lamento dal dolore alla testa, apro gli occhi e mi agito ma Sam mi trattiene e mi rassicura come lui sa fare
- Emma stai ferma ti prego, adesso arrivano i soccorsi, non succede nulla ci sono io con te -
io mi tengo la mano sulla testa ancora buttata a terra e mi lamento
- sono un...mostro! Non capisco più nulla -
lui cerca di rassicurarmi ma è difficile dopo quello che è successo
- no non sei un mostro non ne colpa tua, adesso rilassati e vedrai che andrà tutto bene -
io cerco di tranquillizzarmi e arriva l'ambulanza.
I paramedici vanno a vedere come sta il mio...ex capo e per fortuna sua sta bene, lo portano fuori e andiamo all'ospedale, arrivati mi fanno tutti gli esperimenti possibili e non capiscono perché io non abbia neanche un graffio, ho sentito un esplosione e non ho praticamente nemmeno un livido, alla fine vogliono dimettermi domani mattina e per fortuna non voglio stare qui.
Dopo tutti i controlli Sam viene da me a trovarmi, è davvero dolce, ci siamo appena conosciuti e lui mi sta accanto
- pensavo che te ne fossi già andato -
dico io sorpresa
- non lascio le amiche quando hanno bisogno di un soldato possente come me -
mi piace quando fa il simpaticone
- siamo amici? Non ne ho molti..anzi zero -
- beh adesso ne hai uno...siamo come fratelli ormai -
dice ridendo per rassicurarmi, si siede vicino al mio lettino e mi fissa con i suoi occhi color nocciola, chiudo gli occhi per cercare di ricordare quello che è successo ma nulla, mi ricordo solo il mio capo che mi importunava e poi nulla, riapro gli occhi e poi Sam mi chiede cos'è successo ma non saprei come rispondergli ed è anche un po' imbarazzante ma decido di dirglielo lo stesso dopo quello che ha fatto per me non posso non dirgli nulla
-...il mio capo mi ha importunato e allora ho chiuso gli occhi e non so più quello che è successo, tu hai visto qualcosa? -
magari lui ha più informazioni di me
- è apparsa una luce verde e una esplosione, non so molto più di te però è davvero strano aver visto quella luce verde -
nemmeno o lo capisco, ultimamente mi succedono molte cose strane
- qualcuno si è ferito??! -
chiedo io, se qualcuno fosse ferito o peggio morto non potrei mai mai perdonarmi
- no stai tranquilla, l'esplosione non era così forte, sono usciti tutti e io sono entrato a salvarti -
io gli sorrido felice che non sia morto nessuno e da simpaticona dico
- è il soldato che ce in te Sam Wilson -
- quel lato non mi lascerà mai -
poi riflette su quello che è successo e mi dice
- una cosa la so, tu eri indenne ma il tuo capo no -
- ma cosa mi è successo...non lavorerò mai più li e mi va bene cosi, odiavo quel posto -
lui ascolta attentamente quello che sto dicendo e dice
- se ti stai chiedendo come sta il tuo...ex capo lui sta bene ma è spaventato e ho sentito che diceva che eri un mostro e che sei stata tu a fare quella esplosione, i medici lo hanno preso per pazzo e non gli hanno creduto...e neanche io non ci credo -
- è difficile da credere ma per adesso cerco di non pensarci -
dico girandomi dandogli alle spalle ma lui mi rigira verso di lui e il suo viso è vicino al mio e mi dice risoluto
- senti non darti darti la colpa...è anche se fossi stata tu ti sei solo difesa da un porco che continuava a importunarti -
io faccio un mezzo sorriso ma poi chiedo
- ma cosa sono? -
- sei una persona -
dice lui dolcemente e si rimette seduto, poi decide di andare a lavoro e mi dice
- adesso devo andare ma ti lascio il mio numero, per qualsiasi cosa chiamami ok? -
mi scrive il numero su un foglietto e me lo da
- sarà fatto Sam grazie per tutto -
mi saluta ed esce lasciandomi con i miei pensieri.
Io sono da sola e i miei occhi cominciano a chiudersi per fare spazio hai sogni...o agli incubi, mi ritrovo dentro ha una specie di capsula di vetro, sul sogno sono legata con delle cinture di cuoio, vedo al di fuori della capsula e ci sono delle persone vestite con un camice bianco che mi stanno guardando, si sussurrano qualcosa che non capisco perché se lo dicono abbracciandosi e sorridendo, più tardi sul mio sogno compare una bellissima donna dai capelli marroni e con rossetto rosso che con le braccia incrociate dice agli uomini in camice bianco "ma è proprio necessario?" dice preoccupata ma gli altri le dice di stare zitta e di non preoccuparsi per me, gli uomini premono dei tasti e vedo una specie di gemma verde attaccata sulla capsula che si illumina, quella luce si diffonde dentro la capsula e sento un dolore lacerante.
Mi risveglio sudata e spaventata dal sogno terribile e piano piano capisco che la donna del mio incubo era...Peggy, mi giro spaventata, cosa centra Peggy con tutto questo?
Captain America
È finita la missione e dopo aver chiesto spiegazioni a Nick Fury per via di Natasha torno fuori arrabbiato, vado fuori dal palazzo S.H.I.E.L.D e Natasha mi viene in contro con un fascicolo in mano e mi dice
- Steve ho trovato qualcosa sulla ragazza affascinante -
dice maliziosa
- bene dammelo, lo leggo dopo -
dico scassato
- che cosa ai capitano, sei arrabbiato? -
dice scherzando ma io non sono in vena e gli dico due parole
- potevi dirmelo della missione aggiuntiva -
la guardo seriamente ma lei non la prende seriamente come sempre
- non arrabbiarti non potevo dirtelo, ordini di Fury. Perdonami -
io come il solito cedo perché sono buono e la perdono, vado lontano da lei e mi siedo su una panchina per leggere tranquillamente il fascicolo di Emma Brooks che mi ha suscitato interesse, lo apro e vedo la sua foto e quasi mi incanto e vedo i suoi bei occhi azzurri, inizio a leggere ma non ce gran che su di lei, guardo la sua data di nascita ma è oscurata come quasi tutto il fascicolo, so solo che lavora in un bar qui a Washington e ce scritto l'indirizzo e il suo indirizzo di casa.
Cercando di scoprire di più su questa ragazza decido di andare in quel bar, vado a piedi perché non mi piace usare l'auto, dopo poco tempo arrivo al bar ma vedo che è distrutto da un esplosione e mi chiedo se lei era la dentro, questo mi preoccupa molto, vado dentro al bar e dentro non ce nessuno tranne una donna dai capelli marroni raccolti da una lunga coda, vado da lei e appena si accorge che sono arrivato prende un colpo e dice
- chi sei?!! -
dice girandosi con una pistola in mano ma io la prendo con facilità
- non sono qui per farti del male, voglio solo sapere cosa è successo a Emma Brooks, chi sei tu? - chiedo curioso ma lei mi riconosce subito e da i numeri
- ma...tu sei...Captain America!!!??? -
- si sono io, puoi dirmi chi sei? -
mette la mano sulla sua fronte e gentilmente risponde
- si scusa, mi chiamo Annie Fraser sono una sua amica e un agente dello S.H.I.E.L.D -
dice così semplicemente
- e cosa è successo a Emma? -
penserà che sono troppo interessato ad Emma ma sono preoccupato
- da quello che ho scoperto è stata lei a causare l'esplosione -
Rimango di stucco, infatti mi sembrava strano che riuscisse a correre quasi veloce come me, ma come sarà successo.
Vado fuori dal palazzo perché l'aria è soffocante, mi siedo su una panchina per pensare a quello che gli ha appena detto "l'amica" di Emma, viene fuori anche lei e mi dice che Emma è all'ospedale e che se voglio fargli visita lei mi può portare e accetto il passaggio perché voglio vederla per vedere se sta bene e per avere risposte.
Arriviamo all'ospedale di Washington e Annie mi fa da guida, arriviamo nella sua stanza ed eccola li buttata su una barella che sta dormendo, quasi non vorrei svegliarla ma voglio risposte, vado vicino a lei e gli accarezzo la spalla, appena la tocco mi viene un brivido su tutta la schiena...l'ultima volta che mi è successo è stato con Peggy, dopo pochissimo tempo lei apre gli occhi è appena mi vede mi sorride e mi dice
- Steve cosa ci fai qui? -
mi fissa con quei bei occhi azzurri
- sono venuto a trovarti -
dico sorridendogli dolcemente e lei sembra sciogliersi ma il suo sguardo si incupisce subito e mi dice
- sono un mostro Steve -
dice quasi piangendo ma io gli metto la mia mano sulla sua spalla e gli rispondo
- la tua amica Annie mi ha detto che per lei sei stata tu a farlo ma io ti prometto che scoprirò che cos'hai -
mi guarda stranita, forse ho detto qualcosa che non va
- ma come fa la mia amica che non sa nulla di queste cose a saperlo? -
cavolo ho smascherato Annie ma a mio favore non sapevo che glielo tenesse nascosto
- non so se sono la persona più adatto a dirtelo ma Annie è un agente dello S.H.I.E.L.D -
lei si vede che a la faccia stupita e risponde in un modo che non mi sarei mai aspettato
- Come Peggy? -
sentendo il nome di Peggy Carter mi viene il tuffo al cuore, mi manca molto
- conosci Peggy?! -
dico avvicinandomi a lei
- si Steve, è ancora viva, io non gli ho detto che sei ancora vivo perché la sua mente è malata e non se ne sarebbe ricordata...è qui in ospedale se la vuoi incontrare, magari lei saprà dirti di più -
sono scioccato, pensavo di averla persa per sempre e adesso scopro che è ancora in vita
- va bene Emma, adesso faccio entrare la tua amica, grazie per avermelo detto -
gli faccio un sorriso e me ne vado fuori sconvolto, non so cosa farò quando la vedrò.
Emma Brooks
Annie entra nella stanza e sembra che non riesca guardarmi negli occhi, e fa bene non so se voleva essere veramente mia amica o glielo avevano ordinato, si siede senza dirmi nulla e sempre con sguardo rivolto verso il basso mi saluta e io gli dico infastidita
- puoi guardarmi almeno questo me lo devi -
lei mi guarda subito ma non esce nessuna sillaba dalla sua bocca anzi sembra intenzionata a stare zitta e allora decido di parlare io per lei
- Annie se non vuoi parlare inizio io, come hai potuto mentirmi, fare finta di essere mia amica e non avermi detto di lavorare per lo S.H.I.E.L.D! -
dico rimproverandola e lei mi dice
- scusa, Nick Fury il mio capo mi ha detto di sorvegliarti per proteggerti in segreto e mi ha detto di non dirti nulla...ma io sono veramente tua amica te lo giuro, sei una persona fantastica -
io gli credo ma voglio sapere tutto quello che mi è successo e perché voleva proteggermi...e da che cosa?
- perché mi sorvegliavi? E cosa mi è successo? -
dico secca e senza prendere un po' di respiro
- ti sorvegliavo e ti proteggevo perché hai un grande potere dentro di te, ma io non sono la persona giusta per dirtelo, devi parlarne con Peggy -
dice e appena pronuncia il suo nome mi chiedo cosa lei centri con tutto questo...lo sognata quindi qualcosa centra ma pensavo fosse solo un sogno, adesso mi chiedo se anche Peggy mi abbia nascosto qualcosa, speriamo che si ricordi.
Mi alzo perché ormai sto bene, mi avvicino alla stanza di Peggy e vedo che ce Steve con lei, lo sguardo di lei non so descriverla sembra che per lei sia tutto un sogno, Steve gli sorride con dolcezza come ha guardato me prima e vedo dal suo sguardo che ne è ancora innamorato, appena sento che non parlano più busso alla porta anche se non vorrei interromperli, Steve si gira subito a vedere chi è, appena mi vede rimane sorpreso perché pensava che stessi ancora male poi si alza, mi sorride e mi dice
- entra pure io e Peggy abbiamo finito di parlare -
dice avvicinandosi a me
- grazie Steve, devo chiedere una spiegazione a Peggy e vorrei che stessi qui con me se non ti dispiace -
lui non sa cosa voglio dirgli ma mi resta accanto
- certo ma di che cosa riguarda? -
io non gli dico di cosa riguarda perché adesso lo scoprirebbe
- adesso lo vedrai -
dico misteriosa.
Mi siedo di fianco a lei e Steve è dietro di me, lei mi guarda con un espressione preoccupata
- Peggy mi devi una spiegazione, Annie una mia...amica, lavora per lo S.H.I.E.L.D e mi ha detto solo che ho un grande potere e che devo parlarne con te, ti ricordi qualcosa? -
detto questo Steve mi sembra incuriosito e Peggy dalla sua espressione sembra ricordare tutto
- è arrivato il momento di raccontarti tutto, negli anni settanta lo S.H.I.E.L.D lavorava su un esperimento pericoloso, consisteva di mettere una gemma potente che sapeva controllare il tempo, era di un colore verde accecante, ci serviva un volontario per incubare il suo potere e tu ti sei offerta volontaria perché avevi una malattia da quello che mi avevano detto... -
Non riesco a credere a quello che sta dicendo, io negli anni settanta con una malattia, la donna del mio sogno era lei...ma cosa mi è successo?
- ti abbiamo messo dentro ha una specie di capsula e usato il potere della gemma che avevamo trovato a Kamar-Taj...trovato lo abbiamo rubato in un stabile, la gemma ha ricoperto il tuo corpo di un fluido verde ma il tuo corpo stava cedendo quindi abbiamo usato... -
Peggy non vuole andare avanti e guarda Steve e lui la invita ad andare avanti sorridendogli
- abbiamo usato il sangue di Steve per farti diventare più potente e per farti resistere alla gemma -
io e Steve ci guardiamo sbalorditi, ho un po del suo sangue dentro di me
- il mio sangue? Ecco perché correvi così veloce -
dice sorpreso lui
- dopo averti fatto assumere il sangue di Steve è andato tutto a buon fine per un po' -
io muovo le gambe dal nervoso, sono incredula
- e poi cosa è successo? Come faccio a vivere nel 2014 se sono del 1970? e io e Steve siamo in qualche modo ora imparentati? -
chiedo io sempre più traumatizzata
- dopo un po' il tuo potere ha iniziato a degenerare e tu ti ribellavi e hai usato i tuoi poteri, controllavi le persone e le leggevi la mente, abbiamo dovuto sedarti e congelarti per tutto questo tempo, dopo che ti hanno congelata ho capito la pericolosità della gemma e allora lo rubata e riportata dove lo trovata, nel 2012 ti ho riportata a noi di nascosto con l'aiuto del mio amico Jarvis e la sua fidanzata Abigail Stark ti abbiamo portata via da li e portata in un posto sicuro e risvegliata, ecco questo è tutto quello che ti è successo e no non sei imparentata con Steve, abbiamo sintetizzato il suo sangue e lo abbiamo trasformato in un siero quindi non ce il suo sangue dentro di te ma solo il suo potere -
inizia a tossire quindi gli passo un po' d'acqua e l'aiuto a bere, quando si riassesta gli faccio un altra domanda
- perché non mi hai detto nulla? Meritavo di sapere, mi hai riempito di menzogne facendomi credere di aver avuto un semplice incidente -
dico in lacrime e vedo che Peggy sta soffrendo e non so il perché anche Steve.
Mi alzo di colpo e me ne vado ma Steve mi prende la mano e mi dice
- non prendertela con lei, ti ha salvato e non ti ha detto nulla per proteggerti da te stessa, ti prego non arrabbiarti con lei -
il suo sguardo mi fa sciogliere, rientro dentro e mi risiedo di fianco a lei
- lo so che lo hai fatto per il mio bene ma meritavo di sapere, ti devo ringraziare per aver fatto tanto per me e grazie per non avermi fatto restare congelata...Steve abbiamo qualcosa in comune -
dico per farla ridere
- e il mio siero -
aggiunge Steve
- giusto anche quello -
prendo le mani di lei e prima che possa dimenticarsi gli dico
- Peggy io ti voglio bene e ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me -
lei mi sorride ma poi non si ricorda più nulla e mi dice
- oh ciao Emma sei venuta a trovarmi? -
poi guarda Steve e gli prende quasi un colpo
- Steve...sei vivo, è passato cosi tanto tempo -
io e lui ci guardiamo e gli appoggio la mano sul suo braccio.
Restiamo ancora un po' con lei poi andiamo fuori insieme dalla sua stanza e lui è un po' silenzioso forse per la rivelazione sulla mia vita, anch'io non riesco a credere a quello che mi è successo, ad un tratto inizio a parlare e gli dico
- non so chi siano i miei genitori, ho una famiglia?! -
dico piangendo e lui mi prende a se e mi abbraccia perché mi capisce, non essere di questa epoca a dato molto più peso delle altre vicende
- Emma ti capisco benissimo, quando mi sono svegliato due anni fa non capivo quello che succedeva e i miei amici mi hanno dato una mano, per te è diverso perché lo hai saputo di colpo, ti aiuterò io come hanno fatto i miei amici con me -
Io mi ricompongo e gli rispondo ancora tra le sue braccia
- grazie Steve, sei davvero una brava persona, capisco perché Peggy si è innamorata di te -
mi accarezza la schiena e dolcemente mi dice
- Emma non sei sola, hai me ora e hai anche Annie -
io penso alla mia amica e non so ancora se fidarmi di lei
- devo ancora riflettere su di lei, mi ha mentito ma lo faceva per lavoro, mi ha detto che sono veramente la sua amica che su quello non mentiva... -
lui essendo un uomo molto comprensivo e che cerca il buono in tutti risponde
- e allora vuol dire che su questo non ti ha mentito, dovete parlare e risolvere, i miei amici sono tutti morti...compreso il mio migliore amico -
quando ha detto del suo migliore amico lo ha detto con angoscia
- mi dispiace Steve, io non devo lamentarmi solo che adesso non so dove sia finita -
- avrà lavoro da fare con Fury -
io annuisco e andiamo avanti a camminare fino ad arrivare alla reception, chiedo se posso avere il permesso di uscire dall'ospedale e mi danno subito le carte, firmo e appena usciti decidiamo di stare fuori fino a sera e io gli domando
- hai molto tempo libero con il tuo lavoro? -
sono sempre stata curiosa di chiederlo ad un Avenger
- non molto, ogni tanto si, quando non sono impegnato con gli Avengers o con lo S.H.I.E.L.D mi danno delle giornate per me e oggi è una di quelle e devo dire che oggi è una bella giornata perchè la sto passando con te -
non posso fare altro che arrossire, lui mi guarda intensamente
- grazie Steve anch'io la sto passando bene, mi fai dimenticare i problemi, quasi sorrido e ci siamo conosciuti da poco, ho conosciuto un Avenger e scoperto che ho dei poteri tutto in un giorno ma una domanda ma secondo te i miei poteri ritorneranno fuori nella mia mente? -
lui ci pensa e risponde
- beh se guardi lo ha già fatto, con il tuo capo, quando eri in pericolo il tuo potere è esploso e ti ha salvata da lui -
non ci avevo mai pensato
- si ed era da un po' di giorni che potevo prevedere quello che succedeva e poi accadeva veramente, credevo che erano solo coincidenze ma non lo erano, per il mio capo non mi sento in colpa, ci provava con me continuamente e quando ha osato toccarmi è successo quello che sai -
lui non sapeva quello che era successo e rimane sbalordito
- gli uomini che importunano le donne non lo capirò mai, hai fatto bene a ribellarti, cercherò di aiutarti in qualsiasi modo che posso -
gli sorrido e mentre camminiamo rispondo
- grazie Steve, sei gentilissimo -
all'improvviso ho una visione, vedo me e Steve che parliamo e ad un tratto si mette a piovere e ci bagniamo tutti, quando torno in me il viso di Steve e vicino al mio perché ha capito che mi stava succedendo, vede i miei occhi diventare di color verde fosforescente e rimane sbalordito, il mio sguardo finisce sulla sua giacca blu che tiene appoggiata sul suo braccio e sapendo quello che succede la prendo di colpo e lui quasi si spaventa, mi avvicino di più a lui e metto la giacca sopra la nostra testa e ad un tratto inizia a piovere, Steve sarcastico dice
- mi sa che è questo che hai visto nella visione -
ridiamo e i nostri visi sono cosi vicini che sento il suo respiro su di me, corriamo a casa sua che è vicino e usiamo la sua moto, mi aggrappo alla sua vita e sento un brivido dentro di me ma lo contengo, Steve è bravo a guidare la sua moto e mi fa quasi sognare.
Arrivati a casa sua corriamo immediatamente dentro il suo palazzo, ci guardiamo i vestiti e saliamo le scale fradici come non mai e lui mi offre una doccia calda e io accetto volentieri, stiamo per arrivare nel suo appartamento quando sentiamo una musica anni 40 provenire dalla sua stanza e ci insospettisce molto, all'improvviso compare un'altra visione, vedo un uomo di colore con una benda all'occhio seduto sulla poltrona, Steve se ne accorge e si gira da me aspettando che mi risvegli dalla visione, quando i miei occhi tornano normali Steve è davanti a me come il solito quando mi succede e mi chiede cosa ho visto
- ho visto un uomo di colore con la benda a un occhio, seduto sulla tua poltrona -
lui capisce subito chi è
- cosa ci fa a casa mia Nick Fury? -
io ci penso su e quel nome mi è famigliare, è stata Annie a parlarmene
- quel Nick Fury che mi ha parlato Annie? -
lui sembra molto pensieroso
- si il capo dello S.H.I.E.L.D, non capisco cosa vuole da me -
io appoggio la mano sulla sua spalla e dico
- entriamo e scopriamolo -.
Steve ed io entriamo nell'appartamento, andiamo avanti e come ho detto io era seduto sulla poltrona marrone chiaro di Steve, ci avviciniamo a lui e gli chiede
- Nick cosa ci fai a casa mia? -
lui si limita a rispondere
- mia moglie mi ha cacciato da casa -
lui è molto sorpreso
- perché hai una moglie -
chiede Steve curioso
- sono molte le cose che non sai di me, avevo bisogno di un amico e di un'amica -
dice guardando me
- perché siamo amici? -
esclama Steve confuso
- si -
poi tira fuori il cellulare e vediamo che sul telefono ce scritto una cosa "S.H.I.E.L.D è compromesso" poi io apro la luce e lui la richiude e ci fa leggere un'altra cosa sul suo cellulare "occhi da per tutto".
Nick si alza in piedi con fatica e vediamo che è ferito e allora Steve chiede preoccupato
- sei ferito?! -
Nick lo rassicura
- non ti preoccupare, adess... -
non riesce a finire che delle pallottole le trapassano il suo corpo facendolo cadere a terra, perché non lo predetto potevo salvarlo...forse non funziona sempre.
All'improvviso qualcuno sfonda la porta di casa di Steve ed entra...una donna bionda con un camice da infermiera con una pistola in mano va direttamente da Nick e dice agente a terra, Steve esce all'inseguimento dell'assassino, io sono ferma immobile agitata per quello che è successo, vado dalla donna e chiedo come sta Nick Fury e lei mi risponde
- è messo male, l'ambulanza sta arrivando ma deve arrivare in fretta -.
Intanto Steve salta da un palazzo all'altro e tira il suo scudo all'avventore e con un strano braccio di metallo prende al volo lo scudo guardando dritto negli occhi Steve e tirandogli lo scudo a sua volta, l'uomo misterioso salta dal tetto e Steve corre verso la fine del palazzo e non lo vede più.
Torna nel suo appartamento e vede me e la donna sedute di fianco a Nick che è per terra non cosciente, i paramedici arrivano e lo mettono subito sulla barella e lo portano subito via con l'ambulanza, Steve mi aiuta ad alzarmi e quando vedo il suo viso capisco che ci tiene molto a Fury. Noi tre andiamo subito all'ospedale e vediamo mentre lo operano, io non lo conosco affatto ma mi dispiace lo stesso per lui, Steve è intento a guardare l'operazione chirurgica e Annie guarda tutto con una mano sulla bocca e una lacrima che gli scende dagli occhi, Maria Hill è in disparte che guarda e all'improvviso entra Natasha Romanoff e mette le mani sul vetro e dice fra se a se
- ti prego non farmi questo Nick, Non farmi questo Nick -
Steve la guarda per un secondo e io mi sento impotente, potevo prevederlo.
♡SpazioAutrice:♡
ciao a tutti, ecco il mio primo capitolo della mia prima storia Marvel, volevo iniziare con la storia di Steve Rogers ma ne arriveranno altre in futuro.
Spero che la storia vi piaccia.
bacio dalla vostra Emmavampirediaries ♡
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