30. Con i piedi per terra

Rientro in casa che sono ancora su di giri.
Cos'è successo?
Beh, lo so benissimo cosa è successo. Ho fatto l'amore con Diego.
Ho fatto l'amore con lui e mi sono sentita come mai prima d'ora. Non so neanche spiegare come mi senta di preciso, quello che so è che ho provato un qualcosa mai provato prima.

Prima di oggi, le mie esperienze in merito erano state strane, diverse, forse meccaniche.
È orribile dire che siano state meccaniche, ma non mi viene in mente nient'altro se penso a quanto accaduto poco fa.
Forse semplicemente oggi sono stata diversa io, oggi non ho fatto una cosa che volevo imparare, conoscere o provare. Oggi non ho pensato di dover fare qualcosa prima che qualcos'altro avesse potuto impedirmelo.
No, oggi ho solo fatto quello che mi andava, con chi mi andava, senza pensare, senza il timore che qualcosa potesse andare storto.
Ho vissuto un momento e l'ho fatto pienamente, senza riserve. E mi è piaciuto, mi è piaciuto da morire.

E allora perché mi sento così?
Perché mi sento strana, in errore?

Quando capisco che esiste una sola persona al mondo con cui poter parlare in questo momento senza farmi troppe pippe mentali, mi assicuro che non ci sia traccia di Samuele in casa e mi chiudo in camera.
Mi siedo davanti al pc, che mi rendo conto di non usare da un bel po, e chiamo Lucia attraverso Skype.

Non la sento da quando le ho raccontato del mio slancio di coraggio e del bacio a Diego. Quasi mi sveniva quando gliene parlai, cosa mi dirà adesso?
Incrocio le dita affinché risponda, è ormai pomeriggio e non credo che a quest'ora abbia dei corsi da seguire. O almeno, lo spero!

"Ehy, bambolina!"
Dinanzi a me appare l'immagine della mia bellissima amica e, ancora una volta, mi tengo conto che mi manca moltissimo.

"Ti disturbo? Puoi parlare?"
Dall'altra parte, Lucia assume un'espressione pensierosa.

"Quando mai hai disturbato tu? Dai, su...tira fuori il rospo! Che è quella faccia?!"

Tirò un sospiro e cerco di buttare fuori quello che lei definisce un rospo, ma che per me è un macigno.

"Niente, è che..."

"È che? Mia, che hai? Mi devo preoccupare?"

"Si...n-no, no!" Butto giù il quantitativo industriale di saliva che mi sta impastando la bocca, "No, non hai nulla di cui preoccuparti. Devo solo raccontarti una cosa. Hai abbastanza tempo?"

"Per te, sempre!"

Concedo pieno sfogo al fiume in piena di parole, dubbi, incertezze e domande che avevo trattenuto fino a questo momento e le racconto ogni cosa. Ogni particolare, anche quelli che di solito non si raccontano a nessuno.
Lucia ascolta restando quasi del tutto in silenzio e limitandosi a sgranare gli occhi o sorridere all'evenienza. Ogni tanto mi interrompe con un "continua" che sa tanto di ordine ed io, da brava amica bisognosa di consigli, obbedisco.

Quando finisco di raccontarle la mie avventure amorose sono senza fiato. Ho parlato tanto in fretta da dimenticarmi di respirare a tratti.

"Mi sembra di capire che sia stato bello, allora perché hai quella faccia?"

"Boh, non lo so il perché. E si, è stato fantastico, ti giuro, mai provato niente di simile prima. Però non lo so che mi passa per la testa, so solo che mi sento pesante e non ne capisco il motivo!"

"Ti senti così perché è una situazione del tutto nuova per te, o quasi. Ti ci devi solo abituare."

"E se non succede? Se dovessi continuare a sentirmi così? Non capisco, ho vissuto un momento bello e neanche il tempo di godermelo che mi sento di merda!"

"Ehi, ehi, ehi non essere melodrammatica. Succederà, te lo assicuro. Succederà e neanche te ne accorgerai. "

Nonostante ci siano centinaia di chilometri a dividerci ed uno schermo tra noi, il suo potere di rassicurazione sembra resistere e funzionare ancora una volta.
Il macigno che avvertivo è ancora lì dov'era, ma pesa un po' di meno. Pochissimo di meno, ma è già un inizio.

"Mia, non pensare troppo ok?"

"Ci proverò!"

"Sei lì per un motivo ben preciso, devi fare qualcosa in più che provarci semplicemente."

Cazzo se ha ragione.
Ho sfinito i miei genitori con questa storia, mia madre ha quasi rischiato un esaurimento nervoso a causa mia e adesso che faccio? Corro via con la coda tra le gambe e per quale motivo?
Per nessun motivo, non c'è un motivo. Non per me, almeno.

"Hai ragione Lu! Imparerò a smettere di pensare." Le sorrido e vorrei afferrarla e tirarla fuori da quel maledettissimo schermo.

"Non esagerare adesso. Limitati a non pensare troppo, pensa meno, molto meno, ma un po' pensa."

"Oddio, mi stai mandando in tilt il cervello. Decidi penso o non penso?"

Lucia iniziare a ridere pienamente consapevole di aver fatto un giro di parole assurdo e di aver abusato del verbo pensare mandandomi in pappa il cervello.

"Stupida! Hai capito cosa voglio dire..."

Inizio a ridere con lei. Rido e comincio a pensare ancor meno. È sempre stata lei, la mia piccola ancora di salvezza.

"Mia?"

Ha un tono di voce diverso. Due secondi fa rideva, adesso cosa può essere cambiato?

"Che c'è?" Ho come il sentore che quello che sta per dirmi non mi piacerà.

"Gliel'hai detto?"
"Cosa?"
"Lo sai bene a cosa di riferisco!" Ed ha ragione, come al solito.

"No, non sa niente e non lo saprà!" Lo dico con convinzione. Non sono venuta fin qui per catapultarmi nuovamente nella mia vecchia vita. Sono venuta qui proprio per prendere le distanze dalla mia vita di prima.
So bene che non durerà, che è solo una situazione provvisoria. Non mi importa che duri dieci giorni o due anni, no quello che importa davvero è che nessuno dovrà mai sapere di me più di quanto io voglia raccontare.

"Mia ma..."

"No, Lu nessun ma! Non glielo dirò, ne a lui ne ad altri. Mi hai appena detto di non pensare o di pensare meno, se parlo di questo mando a puttane ogni tentativo di spensieratezza!"

"Si, ok...e se si innamora di te?"
Che sciocchezze.

"Lui non è un tipo che si innamora."

"Mia non dire stronzate, tutti si innamorato prima o poi!"
Ma non di me.

"Ti pare che uno che passa da una ragazza all'altra nel giro di due giorni appena sia uno che si innamora? "

"Stai dicendo solo sciocchezze per evitare di rispondere e non dire che non è vero!"

Non dico nulla. Ha ragione, lo io e lo sa anche lei.

"Se si innamorasse di te non dovresti tenerglielo nascosto, lo sai..."

"Se dovesse innamorarsi di me, ma non succederà, ci penserò. Ok?"

Non ho alcun bisogno di pensare.
Non dirò niente a nessuno, su questo non c'è alcun dubbio, ma non è necessario che lei lo sappia.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top