«Ho scritto su un quaderno: io farò sognare il mondo con la musica»

Il titolo è tratto da una canzone di Elisa chiamata Qualcosa che non c'è, Una canzone che racconta un po' di lei ma anche molto di me.

Mi chiamo Anna, ho 21 anni e da quando ne ho memoria amo la musica. Il mio primo approccio serio con la coralità è avvenuto all'asilo, un istituto durissimo dove si stava seduti al banco in silenzio durante la gran parte della giornata, a parte nell'ora di musica, quando la maestra Alessandra, che aveva occhi vispi e un bel sorriso che tanto era dissonante rispetto a quell'ambiente, ci aveva riuniti rendendoci un coro. Quella era la mia, nonché la nostra, unica ora di libertà, e ricordo con commozione la felicità che provavo nel sentire che quel silenzio poteva esser reso tanto bello da quelle nostre voci, con la sicurezza che ognuna sarebbe sempre stata supportata dalle altre senza mai sentirsi sola.
Studiai musica per qualche anno in una scuola ma abbandonai per un motivo abbastanza stupido, e fu un grande errore.
Alle elementari eravamo obbligati a frequentare le attività di musica nella grande aula magna: il maestro Gilberto ci dirigeva con cura e passione, ci insegnava la disciplina e la costanza nell'impegno, qualità che non ho mai dimenticato di conservare. Egli dirigeva anche un coro nel Duomo della città e tra tutti gli allievi della sezione A chiese a me di entrare a far parte di esso assieme ad un ragazzo della sezione B. Accettammo entrambi ma ancora non potevo comprendere l'importanza di quelle esperienze che stavo vivendo: ero piccola, sognavo solo di fare la cantante e non avevo idea del fatto che eseguire i vocalizzi fosse veramente utile e non noioso come dicevo quella volta.
Alle medie smisi di cantare, chiudendo nel buio di quegli anni la mia passione: ancora non me ne capacito. In seconda media scoprii il coro del Liceo classico Jacopo Stellini: mi innamorai dell'idea di riprendere a cantare, delle loro voci che erano consapevoli e grintose e del loro entusiasmo. In terza media venni richiamata dal maestro Gilberto per un nuovo progetto corale ma aderimmo solo in tre e così il tutto morì sul nascere. Così scelsi quel liceo e il 4 ottobre 2010 mi presentai alla prima prova come soprano. Furono anni straordinari, meravigliosi e appaganti: assieme al Coro partecipai per cinque volte al festiva di Primavera a Montecatini Terme, una rassegna nazionale dedicata ai cori scolastici, capace di offrire ore di studio con docenti di provenienza nazionale e internazionale e uno scambio arricchente con altri cori d'Italia e a volte esteri, oltre alla possibilità di portare il proprio repertorio al cospetto di una realtà vasta e totalmente nuova. Lavorammo con Mauro Marchetti sulla musica rinascimentale, con Luigi Marzola su Vivaldi, con Luigi Azzolini su Handel, con Ennio Clari su brani per voci femminili da lui arrangiati e con Maud Hamon-Loisance su un repertorio di brani dedicati alle donne.
Terminato il liceo, sentii la necessità di trovare un altro coro ed aderii al primo che trovai, quello della Scuola Superiore dell'Università degli Studi di Udine, diretto dalla ragazza che aveva guidato il mio coro scolastico cinque anni prima, e lì rimasi durante il primo anno d'università.
Nell'agosto 2016, ovvero al termine del primo anno, scoprii un'opportunità che mi lasciò senza fiato: l'audizione per il nascituro Coro Giovanile Regionale del Friuli Venezia Giulia, che sarebbe stato diretto da Petra Grassi, maestra di fama internazionale, severa ed esigente e proprio per questo piena di entusiasmo e di amore per il proprio lavoro. Entrare in quel Coro mi avrebbe permesso di ritornare al festival di Primavera a Montecatini Terme per la sesta volta e di conoscere una realtà nuova, differente dalle precedenti, varia e d'eccellenza, essendo appunto nata sulla scia del Coro Giovanile Italiano.
Studiai autonomamente, mi applicai con tutte le mie forze, desiderando essere ammessa più di qualsiasi altra cosa: sapevo che sarebbe stata una svolta, qualora fossi stata accolta in quell'ambiente.
Ce la feci, e tuttora sono parte di questo Coro che sempre più risulta essere la mia seconda casa, il luogo dove posso essere me stessa senza vergognarmene, dove non sono mai sola, ovunque io vada. Siamo tornati al Festival di primavera per il progetto Officina Corale del Futuro, progetto innovativo e unico, organizzato da Feniarco, l'ente nazionale responsabile del supporto delle realtà corali italiane. Abbiamo avuto la possibilità di studiare brani di diverse epoche e lingue grazie a Michael Gohl e di conoscere i colori che dipingono le armonie del Sudamerica sotto la guida di Virginia Bono, abbiamo raccontato con la musica la storia della nostra regione agli altri undici Cori giovanili regionali, con i quali abbiamo cantato, assieme al Coro Giovanile Italiano diretto per questo biennio da Carlo Pavese e Luigi Marzola e assieme a 27 cori scolastici, il brano scritto apposta per l'occasione da Giovanni Bonato e Andrea Venturini, ovvero Multi unum corpus sumus, nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze. Proprio lì ogni Coro giovanile regionale ha eseguito il proprio brano commissionato da Feniarco a un compositore di ciascuna regione, nel nostro caso Patrick Quaggiato, con un testo di Giorgio La Pira, del quale abbiamo così celebrato l'anniversario della morte.
Un'esperienza straordinaria che ha saputo regalare a tutti noi qualcosa di indefinibile per la sua bellezza, qualcosa che sempre porteremo nel cuore.
Il Coro Giovanile Regionale del Friuli Venezia Giulia ha ora in programma, oltre a numerosi concerti, la partecipazione al festival europeo Europa Cantat a Tallinn, in Estonia, nell'estate del 2018.
Nel mese di maggio del 2017 mi sono decisa a iniziare a studiare canto, grazie al consiglio che la mia direttrice Petra Grassi mi ha dato durante l'audizione. Aver iniziato a studiare mi ha conferito molta sicurezza, non solo nella persona ma anche nel suono, e così sono riuscita ad essere accolta nell'ensemble vocale Vikra, anch'esso diretto da Petra Grassi, gruppo di cui sarò membro ufficiale da settembre 2017. Vikra parteciperà ad eventi di notevole importanza tra cui Corovivo, il concorso regionale che si terrà a Cividale il 29 ottobre, e il prestigioso concorso nazionale ad Arezzo che si svolgerà a novembre. Alle proprie spalle Vikra ha diverse vittorie, come quella recente al concorso nazionale di Vittorio Veneto, dove ha ottenuto il primo posto.
Sono ambienti che esortano ad impegnarsi, ad avere passione, a vivere e a crescere.
Ultimamente in un centro estivo mi sto impegnando a creare un piccolo laboratorio corale in cui cerco di trasmettere ai bambini questo mio grande entusiasmo.
Il mio ambizioso progetto per il futuro è provare l'audizione per il Coro Giovanile Italiano. Sarà difficilissimo ma so che farò tutto il massimo per poterci almeno provare.
E continuerò a cantare. Sempre. Perché quel che sa regalare un Coro è bello da far piangere: la tua voce è fondamentale ma proprio per questo non deve essere né sarà mai sola. E questa è l'essenza della vera vita, un sogno che con una manciata di note e di voci consapevoli diventa realtà,


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