CAPITOLO 17
Entrammo in un pub veramente carino. Lì dovevamo far serata ma mancavano ancora un paio di ore così ci sedemmo in un tavolo per buttare giù un boccone.
La mia paga era abbastanza alta, per l'intero videoclip venivo pagata 800 euro e a serata 100. Io non lo facevo per soldi ma ovviamente l'affitto dovevo pagarlo e il mio vecchio lavoro come fattorino l'avevo dovuto lasciare per via del mio nuovo incarico. Emanuele non lo aveva presa bene si era affezionato a me ma non potevo fare altro, le mattine ero a provare, i pomeriggi a scuola e le sere con la band. Poi c'era quella incognita del tour in America...
Fu Nicholas a distrarmi dai miei stessi pensieri. «Allora, non mi hai mai detto perché adori così tanto i Linkin Park.»
«Centra con mio padre, ho iniziato ad ascoltarli a 12 anni erano il mio urlo di battaglia e visto che ho sempre amato l'inglese e musica alternative rock, così mi sono avvicinata alla loro musica e non mi sono mai staccata. Tu invece?»
Nick si mise a sorridere, probabilmente avevo evocato in lui ricordi belli così mi misi a sorridere anche io.
«Per Eleonora. È lei il motivo. Era il nostro gruppo preferito, siamo andati a un concerto una volta a Roma nel 2010 e ci siamo divertiti così tanto.» Era teso ma continuò comunque a sorridere «Pensa che abbiamo conosciuto anche Chester è stata un'emozione unica! Da quel momento ho iniziato a cantare.» Mi interessava la sua storia, sentire le sue emozioni e i suoi ricordi, capirlo fino in fondo.
«Quindi voi due stavate insieme da molto?» Feci qualche calcolo, eravamo nel 2017 era morta cinque anni fa quindi nel 2012 e se erano già legati a sedici anni nel 2010 vuol dire che comunque più di tre anni erano stati insieme.
«Si, siamo stati insieme per 4 anni poi è successo quel che è successo.» Si strinse nelle spalle e decisi di concludere il discorso, per lui era una sofferenza e non mi piaceva vederlo così.
Finimmo di mangiare in silenzio, il mio appetitoso hamburger ormai non era poi così allettante e così era anche per Nicholas.
Ormai era ora di prepararci e al nostro tavolo si aggiunse il resto della band con Anthony.
Erano tutti silenziosi probabilmente prima di una serata era sempre così, fu Anthony a rompere il ghiaccio «Bene ragazzi, sapete cosa dovete fare. Mentre tu Camilla...» mi indicò con determinazione che mi formò un nodo alla gola per il nervosismo «... tu troverai i vestiti di scena nel camerino dietro al palcoscenico e dovrai accennare qualche passo del video. Non voglio che balli tutta la coreografia, insomma... improvvisa come sai fare tu!»
Annuii con determinazione e mi alzai diretta al camerino prima però diedi un'occhiata in giro.
Il pub non era ancora aperto erano le sette di sera e i dipendenti si affrettavano a concludere gli ultimi servizi; una donna puliva a terra, le bariste preparavano bicchieri e alcolici sul bancone, il cassiere contava i soldi nella cassa mentre i tecnici collaudavano le luci e la musica.
Il pub era abbastanza grande cerano tavoli all'entrata ma poi scomparivano più ci si avvicinava al palco. Era simile al pub dell'incontro con Nick ma decisamente più grande, si chiamava "Il tempio della bella musica" e si notavano foto appese di cantanti famosi anche stranieri. Ma sulle pareti non cerano esclusivamente cantanti pure gente famosa come mio padre. Eh si, pure lui, era strano non trovarlo da qualsiasi parte. Tutti lo adoravano tranne io.
Una scossa di brividi mi attraversò la colonna vertebrale e subito dopo sentii delle braccia che mi accarezzavano, era Nicholas.
Si avvicinò sempre di più appoggiando il mento tra il mio collo e spalla.
Quel tocco così intimo e dolce mi tranquillizò all'istante, mi diede un bacio sulla guancia e mi prese per mano puntando i camerini. Era ora di entrare in scena.
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