CAPITOLO 11

Sentii suonare il mio telefono. Iniziai a correre su in mansarda nella ricerca disperata di quell'aggeggio.
Lo trovai sotto un ammasso di vestiti e lessi il nome.
«Ciao tesoro. Ti ho disturbato?» Era mia madre. Ero felice di sentirla ma in quel momento pensavo ad altro.
«Ciao mamma, emm stavo dormendo. Cos'è successo?» Non mi chiamava mai per quanto le fosse difficile, aspettava sempre una mia telefonata che arrivava sempre nei weekend, ma oggi era martedì.
«Nono, assolutamente niente. Ma mi ha chiamato Anthony e.. sono fiera di te! Amore mio! In oltre ha chiamato anche la mamma di Andres. Dice che il figlio è strano potresti parlarci tu?»
«Grazie mamma per i complimenti ma io con Andres non ci parlo. Ho cambiato pagina e come si dice: " chi è causa del suo male pianga sé stesso!" Ora devo andare ti voglio bene.»
Sentii sospirare dall'altra parte «oh, va bene! Ti ho cresciuta proprio bene! Buona giornata tesoro!» e riattaccò.
Per quanto volessi bene a mia mamma devo dire che non provo lo stesso senti mento per mio padre.
Mi piace quando dice "TI HO cresciuta bene" oppure "TI VOGLIO bene". Tutto al singolare e non al plurale.
È consapevole anche lei di ciò che ha fatto mio padre, no, di ciò che non ha fatto. Perché lui viveva per il suo lavoro. Ci trattava di merda e non si è mai interessato a me e a mia madre.
Ho cercato più volte di allontanare mamma da quell'essere spregevole, ma lei non ha mai voluto sentir ragioni, quindi ho preso la mia strada.

«Tutto bene?» Nick era davanti la porta e si stava infilando i boxer. «Si... si tutto bene grazie..»
Mi abbraciò da dietro e sentii quanto lui avesse bisogno di me, così mi voltai e iniziai a baciarlo con foga. Lui preso alla sprovvista, mi prese in braccio e mi portò nella stanza da letto di prima.

Arrivammo insieme allo studio di Anthony alle undici in punto. Il resto della band ci guardò con sguardo malizioso ma in quel momento non mi interessava, avevo passato la serata e la mattinata successiva, magnificamente e di certo due sguardi maliziosi non mi avrebbero cambiato umore.
«Bene ragazzi! Vi presento il resto del gruppo. Camilla per favore andresti di la a cambiarti? Vogliono vederti ballare» Anthony mi sorrise e io squadrai Nick. Cazzo, aveva mentito e io non avevo letteralmente forza. Ma risposi gentilmente e andai nei camerini, quella situazione non mi piaceva affatto, poi perché io mi dovevo cambiare e gli altri ballerini no? Mi iniziai a cambiare con rabbia quando bussarono alla porta. Mi misi il top e aprii la porta con una mano appoggiata con forza al mio fianco. «cosa succ...» non feci in tempo a finire la frase che Nicholas incominciò a baciarmi spingendomi all'interno, «Nick... per favore, Nick!» non riuscivo a parlare ed ero già abbastanza nervosa, così aspettai che finisse di baciarmi e iniziai a parlare tranquilla nonostante il malumore. «Non credi sia già abbastanza evidente che gli altri abbiano capito che tra noi ci sia qualcosa, irrompere qui dentro non migliora di certo la situazione.»
«Sai quanto me ne frega Cami che sappiano di noi? Anzi, meglio.»
Ero sconcertata, non mi piaceva quella situazione per niente, si comportava come un fidanzato appiccicoso e non avevamo ancora parlato di etichette. «Sai, più tardi vorrei parlarti di cosa siamo... Non l'ho mica capito..»
Nicholas si mise a ridere con gusto e quando si accorse che ero seria smise e tornò serio, «non voglio che mi fraintenda Cami, tu mi piaci, eccome se mi piaci. Voglio averti come stanotte il resto della mia vita, ma penso sia presto per le etichette non credi?»
«Sono perfettamente d'accordo con te, ma ti stai comportando come un fidanzatino appiccicoso e ho già un ex che si comporta così, non vorrei badare anche a te.»
Ora Nick si mise a ridere più forte e non accennava a smettere così piantai le unghie nel suo collo in modo che si costrinse ad avvicinare il suo viso al mio, «Non sto scherzando Nicholas, anche tu mi piaci,» no ero innamorata persa..« ma non come Andres, tu... Tu mi fai provare cose strane e perfette e non voglio che questo finisca» sospirai e cercai di ricompormi, le mie ginocchia facevano giacomo giacomo e come mi guardava non migliorava di sicuro la situazione. « Vorrei solo... Lavorare bene, per me questa è una grande opportunità e voglio usarla al meglio.»
Nicholas rimase sorpreso a quelle parole, si leggeva dalla sua espressione. Un misto tra stupore e determinazione, quelle parole sicuramente hanno scosso in lui una serie di emozioni perché mi prese a cavalcioni e mi sbatté contro il muro.
«Dio Camilla quanto sei sexy quando parli così.» era.... era eccitato non stupito, Stupida Camilla!
Iniziò a baciarmi il collo, scese verso il seno per poi ritornare sulle mie labbra. In quei pochi secondi persi ogni brandello di me stessa e il mio corpo ormai aveva abbandonato quel velo di irritazione che lo copriva fino a cinque minuti prima.
Mi tolse con foga i pantaloni e le mutandine mi girò e i miei seni, nonostante il top, sentirono il freddo delle mattonelle dello spogliatoio e si indurirono. Nick mi prese i capelli raccolti in una coda e mi costrinse a portare indietro la testa, fu un movimento dolce ma deciso. Con le sue labbra appoggiate sul mio orecchio iniziò a parlare, no a cantare "And I Just wish that, I didn't feel.
Like there was something I missed.
And I take back all the things I said
To make you Feel like that."
Continuava a sussurrarmi parole dolci, se non ci fossimo incontrati da poco avrei detto d'amore, mentre mi penetrava lentamente.

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"And I Just wish that, I didn't feel.
Like there was something I missed.
And I take back all the things I said
To make you Feel like that." TRATTA DALLA CANZONE "My December"

TRADUZIONE=
"Ed io desidero solo non pensare
come se ci fosse qualcosa che ho omesso. Ed io
ritiro le cose che ho detto
per farti sentire così."
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