CAPITOLO 10
Mi svegliai grazie alla luce che filtrava dalle inferriate, ieri sera io e Nick crollammo insieme.
Mi strofinai gli occhi per vedere meglio e spostai il possente e muscoloso braccio di Nicholas dal mio ventre, lui si mosse appena e poi tornò a dormire profondamente.
La mansarda era uno schifo, bottiglie sparse ovunque insieme ai vestiti, patatine rovesciate e preservativi usati.
Avevo un grand mal di testa e cercai di schiarirmi le idee guardandomi attorno e visionando in cerca del cellulare. Alle 11 dovevamo trovarci tutti nello studio di Anthony e non potevo certamente fare tardi il primo giorno.
Non trovai il mio telefono ma quello di Nick sopra il piano cottura e per quanto non mi piacesse l'idea, lo accesi per guardare l'orario.
«Non pensavo che dopo due notti di sesso sfrenato, avrei trovato una ragazza gelosa!» Sobbalzai, Nicholas era sveglio con un braccio sulla fronte, probabilmente anche lui aveva mal di testa. Sorrideva ma mi spaventai comunque.
«In Realtà non ti stavo spiando, ho cercato il mio telefono ma non lo trovo e volevo vedere l'ora..»
Iniziò a ridere, mentre si alzò mi venne un brivido lungo la schiena, non poteva esistere persona più bella e muscolosa a questo pianeta... anzi, esisteva eccome ed era davanti a me.
Mi abbracció e mi diede un piccolo bacio sulla fronte «Buongiorno, prima ballerina. Allora che ore sono?»
Non si era arrabbiato per il telefono così, lo sboccai e guardai l'ora, «sono le 7. Dovremmo mettere a posto e poi devo passare a casa a farmi una doccia e..»
«hai un altro cambio nella borsa?» Effettivamente lo avevo, mi portavo sempre dietro un cambio in più nel caso si rompesse o macchiasse l'altro. Annuì e Nicholas continuò «Bene! Puoi far la doccia qui, così andiamo insieme allo studio. Oggi non farete molto, Anthony vi dirà come vi vuole, vi farà conoscere la troupe e farete qualche passo. Niente di più quindi stai tranquilla!» mi prese per mano e mi portò per le scale. Eravamo completamente nudi, entrambi, ma non ci importava, io amavo lui e lui... beh era evidentemente a suo agio.
Era sicuro che non lo avrei mai detto che probabilmente ero innamorata di lui. Ok! Niente probabilmente, era ovvio che ero cotta e stracotta di quel cantante muscoloso.
Mi portò in una stanza con un letto vero, non come il letto di ieri sera, un ammasso di coperte per terra.
Lo guardai «Non dovremmo prepararci?» ero perplessa e il mal di testa non migliorava di certo la situazione. «No Cami, stai tranquilla ci riposiamo un po. Ho mal di schiena per la dormita scomoda di ieri.»
Si mise nel letto e nel farlo, mi mostrò le spalle. Aveva un altro tatuaggio, un nome femminile scritto in corsivo, all'inizio della schiena "Eleonora".
Mi avvicinai e cominciai ad accarezzargli il disegno indelebile, lui trasalí e si spostò, «scusa... non dovevo.» riuscii a dire mentre mi alzavo per... non so neanche io per fare cosa ma Nicholas incominciò a parlare: «Cami, per favore. Non te ne andare. Non l'ho mai raccontato a nessuno e alcune volte è come se non ci fosse...» Mi girai. Non ero arrabbiata, non c'era di certo motivazione per esserlo, lui non era mio e io non ero sua. Anche se ormai una parte di me apparteneva a lui.
«cinque anni fa, quando avevo diciotto anni, ero fidanzato con una ragazza bellissima. Era la mia salvezza, il mio mondo e il suo nome era proprio "Eleonora".» Si mise seduto con le mani tra i capelli, «Un giorno... un giorno eravamo in macchina. Un pirata della strada ci è venuto addosso contromano..»
Adesso piangeva, così mi sedetti al suo fianco e misi la sua testa appoggiata sulla mia spalla. Aspettai che continuasse senza parlare, «La macchina fece tre giri prima che si fermasse. Lo so perché, per quanto avessi paura, rimasi con gli occhi aperti e vidi la macchina al contrario per ben tre volte!»
Rimase ancora in silenzio mentre piangevo con lui. A un certo punto si alzò e disse: «Eleonora morì sul colpo io andai in coma per un mese poi mi svegliai. Sentii il mondo cadermi addosso quando mi raccontarono l'accaduto.»
Si sedette nuovamente, « Dopo Eleonora non sono andato con nessun'altra donna. Non mi interessavano, non le cercavo. Poi sei arrivata tu. Non potevo lasciarti andare. All'inizio pensai che la mia attrazione dipendesse dal fatto che le assomigli ma ieri ho capito che non era così.» Lo guardai mentre faceva avanti e indietro per la stanza.
«Cazzo Camilla! Non lo provi anche tu? Io non so cosa sia ma è più profonda di quella che provavo per Eleonora! E mi spaventa.»
Allora era così. Allora anche lui provava le mie stesse emozioni. Decisi di non dire tutto quello che provavo io, così mi alzai, lo abbracciai e ci mettemmo a letto.
Rannicchiata contro di lui, non presi sonno, se per questo neanche Nicholas si addormentò però rimanemmo in silenzio, a meditare sui nostri sentimenti.
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