IV. Buonanotte
Dopo l'ultimo avvenimento i due ragazzi iniziarono ad ignorarsi, o meglio Frank stava deliberatamente ignorando Gerard.
Non riusciva a sopportare il peso del suo sguardo, la vergogna per quel gesto era troppa, tanta da evitare di parlargli per ben due settimane.
Durante il tour gli altri ragazzi della band si accorsero che qualcosa non andava fra di loro, l'aria era troppo tesa, ma ogni volta che provavano a fare un'accenno a questo episodio Frank si trovava una scusa per uscire dalla stanza.
Nella serata di chiusura del tour, durante una canzone il ragazzo più basso decise di fare una cosa che aveva ormai in mente da tantissimo tempo.
Aveva sempre avuto un debole per il suo migliore amico e non aveva mai fatto passare così tanti giorni senza parlargli, così, arrivato allo stremo delle sue capacità, si lasciò sopraffare da un'adrenalina che non pensava neanche di possedere.
La musica gli stava riempiendo le orecchie e la voce di Gerard era così bella, il suo corpo sudato, la sua gola esposta mentre cantava; saltava da una parte all'altra del palco ed emanava un'energia così potente da far girare la testa a Frank.
Così senza pensarci si avvicinò al cantante, ed in una frazione di secondi le loro labbra si unirono.
Gerard perse un battito ed afferrò subito il ragazzo stingendolo forte a se, non voleva che quel momento finisse, per nessuna ragione al mondo.
era un bacio di quelli che non ti scordi, in grado di salvarti da tutto e da tutti, il mondo all'esterno non esisteva più. C'erano solo loro due.
Le labbra che si scontrarono in un incontro così dolce, ma anche violento, le lingue che si cercavano disperatamente e le mani che vagavano ovunque.
Alla fine Frank si staccò e continuò a suonare come se nulla fosse accaduto. Il pubblico era in fibrillazione, tutti con il fiato corto. La tensione sessuale fra i due era visibile anche ad un occhio inesperto.
Durante tutto il concerto il sorriso sul volto di entrambi era qualcosa di unico.
Una volta arrivati in camerino i ragazzi si riunirono fra di loro, Ray e Mikey erano su di giri, non credevano ai loro occhi. Dopo una lunga mezz'ora passata a scherzare e ridere su questo fatto sorprendente ognuno di loro andò nei propri camerini.
Mentre si stava cambiando Frank sentì la maniglia della porta abbassarsi ed in men che non si dica si ritrovò Gerard con un aria sconvolta che lo fissava.
Neanche il tempo di reagire che si ritrovò scaraventato contro il muro, con il ragazzo che gli teneva i polsi sopra la testa.
"Perché?" chiese Gerard ad un soffio dalle labbra del più piccolo.
" Perché cosa?"
"Perché mi hai baciato se è da due cazzo di settimane che provo a parlarti ma tu mi ignori? perché Frank? " disse più disperato che mai.
"Non mi sembra che ti sia lamentato prima" disse con il fiato corto Frank.
Mille sensi di colpa presero la testa del ragazzo che con un filo di voce gli chiese scusa.
"Non c'è bisogno di chiedermi scusa, solo... non sparire mai più" abbracciò il ragazzo così forte che dovette stare attento a non spaccargli una costola.
"Te lo prometto" disse Frank
"Oh Frankie, sono stato così male senza di te, non hai idea di cosa mi hai fatto passare."
I ragazzi decisero di festeggiare la fine del tour andando in una discoteca della zona. Il piano era quello di ubriacarsi fino a dimenticare tutto quanto.
Erano da un'ora in quel posto e Frank era già completamente sverso, stava parlando con un ragazzo che lo aveva riconosciuto e sembravano parecchio in sintonia, tanto da farli pomiciare per tutta la serata.
Gerard dal canto suo stava guardando la scena da lontano, incazzato come poche cose nel mondo, cosa pensava? che dopo quel bacio Frank sarebbe diventato suo? ovvio che no.
La vita a detta sua non era mai come ci si aspettava, un secondo prima aveva avuto lui l'opportunità di sentire le labbra soffici del ragazzo sopra le sue e l'attimo dopo se lo ritrova che sta baciando un altro.
Ma il più grande aveva già sopportato troppo a lungo quella scena, così si recò a passo spedito dal suo Frank, staccandolo da quel ragazzo così inutile.
"Frank muoviti, ti porto a casa!" disse autoritario.
"E cosa facciamo a casa daddy?"
"Non mi chiamare così" ringhiò all'orecchio del ragazzo.
"Ma io ho voglia di divertirmi" i suoi occhi erano più lucidi del solito ed un velo di eccitazione li ricopriva.
"Smettila di guardarmi così e cammina" Gerard lo portò fuori da quella gabbia di matti e chiamò un taxi che li portò a casa sua.
"Gee, voglio fare l'amore con te" Frank non si reggeva in piedi, era attaccato al corpo dell'altro ragazzo; appena sentì quelle parole una scarica elettrica si impossessò di ogni parte del suo essere.
"Entra in casa e mettiti a letto, aspettami li, chiudo la porta ed arrivo" Gerard lo spintonò all'interno dell'abitazione.
"Hai capito quello che ti ho detto?" gli prese il viso fra le mani.
"Si, ti aspetto a letto così facciamo l'amore"
"No! mi aspetti a letto così dormiamo, e ora vai"
L'autocontrollo di Gerard stava per vacillare, ma non si poteva permettere di cedere, non così, non in quelle condizioni.
Poco dopo si avviò verso camera sua e facendo dei respiri profondi si avvicinò al letto dov'era Frank. Appena alzò le coperte per mettersi all'interno si rese conto che il ragazzo difronte a lui era completamente nudo, con un'erezione svettante fra le game.
Lo stava fissando con uno sguardo talmente carico di emozioni che Gerard non sapeva più da che parte farsi, non riusciva più a respirare.
"Fr-ran-nk che cosa stai facendo?" chiese con la gola asciutta dalla troppa bellezza che stava ammirando. I suoi occhi vagavano e percorrevano il corpo del suo migliore amico, fece una fotografia mentale di quel luogo paradisiaco.
Il suo membro era così rigido, grosso, pulsante e roseo che aveva la bava alla bocca.
"Ti stavo aspettando Gee, fammi tuo, ti prego" il più piccolo strattonò il ragazzo in modo da farlo cadere sopra di lui.
"Lo sento che mi vuoi, stai diventando così duro" disse con una voce talmente carica di eccitazione da far venire i brividi.
Gerard di solito non perdeva mai il controllo, era sempre Frank a farlo e non voleva di certo fare l'amore con lui in quelle condizioni.
Si tolse da sopra il corpo del più basso e si voltò dall'altra parte, e dandogli le spalle disse: "Buonanotte" a malincuore.
Non poteva approfittarsi di Frank in quelle condizioni, voleva che si ricordasse ogni cosa, ogni spinta ogni centimetro di pelle che entrava a contatto con lui, ogni bacio ogni carezza, ogni gemito, ogni sospiro.
Non poteva sopportare l'idea che il giorno dopo lui non si fosse ricordato della loro unione, così scelse di aspettare.
Spazio me:
dopo ben due anni sono tornata ad aggiornare questa storia, mi mancavano troppo come personaggi e nulla, spero vi interessi ancora.
Fatemelo sapere attraverso un commentino e mettete una stella se vi è piaciuta questa parte.
Non so quando pubblicherò i seguiti, ma voglio finirla, quindi non temete, arriveranno.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top