III. Segreto








"Frank togliti immediatamente da qui" urlò il ragazzo dai capelli neri contro il suo migliore amico, che aveva deciso di piazzarsi sul divano, occupando tutto il posto a disposizione.

Aveva provato a chiederglielo in modo gentile all'inizio, ma Frank quando ci si metteva poteva far uscire di testa anche il presidente in persona.

"Gne gne gne" in risposta l'altro gli fece una linguaccia.

"Smettila di fare il bambino" disse sbuffando sommessamente.

Era passata una settimana esatta dalla loro intervista ed ora erano ufficialmente in tour, che comprendeva solo una piccola parte degli Stati Uniti.
Dopo il piccolo Tour che sarebbe durato all'incirca due settimane e mezzo, si potevano dichiarare in vacanza, per i prossimi due mesi.

Il ragazzo più alto, spazientito tolse le gambe magre di Frank con una violenza tale che fece quasi eccitare il più piccolo, provocandogli un gemito sfuggente dalle sue labbra sottili.

"Che c'è?" chiese beffardo Gerard.

Frank che si stava vergognando e non poco diventò di un color prugna accesso, tendete al fucsia.
Decise di non rispondere al ragazzo che aveva di fianco dopo la figura di merda che aveva fatto.

"Quindi? Non rispondi più? Poco fa ti dovertivi così tanto a sfottermi" disse ghignando avvicinandosi sempre di più al ragazzo.

Lo fece salire a cavalcioni sul proprio corpo, sempre in maniera violenta, procurandosi altri ansimi da parte del più basso che per la vergogna non lo guardò in faccia.

Era eccitato e tutto questo per colpa di Gerard il quale si stava divertendo un sacco a provocarlo.
La sua erezione premeva contro il bacino del più grande, che con nonchalance abbassò il busto di Frank e lo mise a contatto con il proprio, cingendogli le braccia dietro la schiena.

Frank si maledisse mentalmente perché quel giorno aveva deciso di mettersi i pantaloni della tuta che non lasciavano spazio all'immaginazione.

"S-scusa" disse soltanto, mentre il ragazzo sotto di lui iniziò a far muovere le sue mani per tutto il corpo di Frank, che era estasiato per le attenzioni che stava ricevendo.

Ad un certo punto il più grande iniziò a lasciare una scia di baci sul suo collo ed a lambire una porzione di esso, procurandogli una macchietta violacea, sotto il tatuaggio dello scorpione.

"G-Gerard... fermati" deglutì forte il piccolo ragazzo ormai stremato dal piacere che quel semplice tocco gli aveva procurato.

In risposta Gerard iniziò a baciargli tutto il viso evitando di proposito le labbra sottili del ragazzo.
Voleva baciarlo con tutto se stesso, ma non era ancora giunto il momento.
Forse per paura o per timore, o forse perché non voleva fare le cose affrettate.

Era il suo piccolo Frank ed aveva una voglia matta di possederlo, di farlo suo, ma non era ancora il momento.

Così decise di giocare un po' con il ragazzo sopra di lui, era un po' stronzo e lo sapeva bene, ma avrebbe pagato oro per vedere l'espressione che Frank gli riservava ogni volta che si lasciava sfuggire dei dolci e soffici gemiti.

"Sei così bello" gli disse in un orecchio, iniziando ad accarezzare i fianchi di Frank in un movimento circolare.

"G-Gee... è... così sbagliato-o" Frank era ridotto in poltiglia riusciva solo a sussurrare i suoi pensieri, iniziando a tremare per le carezze gentili del ragazzo sotto di lui.

Gerard spostò una mano nella tasca dei suoi jeans, prendendo in mano il pacchetto di sigarette un po' schiacciato dal peso di Frank, che lo guardava incantato.

Gli riservò il sorriso migliore che aveva, e Frank si sciolse ancora di più guardandolo con ammirazione e sfiorandogli il viso e le labbra con le dita.

Prese la sigaretta nelle labbra e l'accesse, era così sensuale e provocatorio per un gesto così semplice che il più piccolo credette di svenire, probabilmente se non fosse già steso sarebbe caduto a terra.

I'erezione di Frank continuava a crescere, andando a scontrarsi con quella di Gerard, il quale iniziò ad aspirare forte il fumo denso che ricadeva come pioggia nei suoi polmoni.

Fece uscire tutto il fumo all'interno del suo corpo con un leggero ma roco gemito gutturale.
Un suono così bello che fece venire i brividi a Frank, tanta era l'emozione che stava provando.

Il suo migliore amico era così bello, così perfetto, dolce, gentile, premuroso, ma quando voleva sapeva essere un bastardo di prima categoria, sexy da svenire ed impertinente.

Dal canto suo Gerard decise di approfittarsi del ragazzo, con la mano sinistra si posizionò alla base della sua schiena, se avesse allungato le dita di pochi centimetri avrebbe toccato il posto proibito di Frank tipo un tesoro segreto, pronto ad essere scoperto dal suo pirata preferito.

Con movimenti lenti e con la sigaretta in bocca, alzò la maglia del ragazzo, fino a toglierla da quel corpo magro.
Le mani del più grande vagarono per tutta la schiena di Frank, fino ad arrivare al collo, salendo sensualmente verso i capelli, che tirò con forza all'indietro, senza però fagli del male, muovendo i fianchi in su.

"G-Gerard!" Ansimò forte il ragazzo più basso.

"D-dimmi piccolo" gli sussurrò il più grande soffiandogli il fumo in faccia.

Frank in quel momento pensò di avere un vero e proprio fetish per il fumo che usciva dalla bocca apparentemente innocente di Gerard.

"I-io non... non penso d-di farcela ancora per molto" disse in un sussurro, aveva paura che Gerard gli ridesse in faccia, che lo mandasse via o che peggio gli urlasse contro tutto il disprezzo che provava nei suoi confronti.
In fondo non era normale eccitarsi e desiderare contatto fisico con il proprio migliore amico.

La cosa però non avvenne, anzi al contrario, il più grande lo strinse di più a se.

"Lasciati andare" gli disse, continuando ad aspirare quell'interminabile sigaretta.

Continuò a fare attrito tra le due erezioni, spingendosi verso i fianchi del più piccolo che in un mare di gemiti rischiava quasi di annegare.

"D-dammi un tiro" disse al ragazzo più grande.

In risposta Gerard aspirò forte il fumo e posizionò le sue labbra a contatto con quelle di Frank, che ormai non stava capendo più nulla.

Si staccò poco dopo, vedendo la faccia esterrefatta del suo migliore amico che proprio in quel momento venne tra di loro, mentre lasciava uscire il fumo dai suoi polmoni, riversandosi all'interno dei pantaloni.

Si sentiva così stupido, come un ragazzino alle prese con la sua prima cotta.

Sgranò gli occhi terrorizzato, scattando subito in piedi.
"Scusami, Oddio... Cos'ho fatto, scusa" iniziò a ripetere questa melodia imbarazzante, mentre Gerard lo guardava stupito, desideroso di mangiare ogni porzione di pelle che gli riservava Frank.

"Non ti preoccupare, sarà il nostro piccolo segreto" disse infine, prima che il ragazzo più basso scappò da lui, lasciando Gerard insoddisfatto ma felice come un bambino a Natale.




Spazio me:
06/06/18
Bonjour, domani da me finisce la scuola!

Anche se in realtà io sono a casa da lunedì, anyway spero che la storia vi stia piacendo, fatemelo sapere attraverso un commentino.

Xx _GaiaLarry_

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