34. al momento giusto
Pubblicazione 23 febbraio 2021
Jude distolse lo sguardo con un espressione tirata nel momento in cui le mani del castano si posarono sul suo pene, prese le labbra tra i denti nel tentativo di non mostrarsi così sensibile sin da subito perché saprebbe stato segno di inesperienza ma fu inutile perché il suo corpo lo tradì alzando leggermente il bacino come per incoraggiare Caleb a fare di più. Nel frattempo il suo sguardo aveva trovato particolare interesse nella abat jour poggiata sul suo comodino, temeva cosa avrebbe potuto leggere nei suoi occhi se li avesse incontrati.
Caleb: non preoccuparti, è nomale.- lo borbottò continuandolo a stuzzicare nella parte superiore.
Jude: lo so.- un altro inutile tentativo che fece sorridere il castano, stavolta però non disse nulla, aumentò soltanto il ritmo della mano mentre con le labbra sfiorava il glande leggermente bagnato del suo ragazzo. Jude, estraneo a quel tipo di sensazioni sulla sua pelle, strinse il tessuto della poltrona in una mano mentre con l'altra si tappava la bocca per evitare di farsi sentire.
Caleb: non trattenerti, è da quando ti ho baciato la prima volta al lago che voglio sentirti gemere sotto di me.- si alzò al livello del viso di Jude togliendogli la mano da davanti la bocca mentre con l'altra faceva sfiorare la propria erezione con quella del rasta. Quest'ultimo incapace di pensare prima di agire appoggiò la fronte sulla spalla di Caleb circondandogli il collo con le braccia, il castano invece si teneva appoggiato alla poltrona con un ginocchio e una mano mentre con l'altra continuava a fare su e giù premendo di tanto in tanto sulla punta del pene del suo ragazzo solo per sentirlo gemere più forte delle altre volte.
Jude: Caleb... non ce la faccio più...- la sua voce era debole e smorzata dal piacere mentre stringeva denti e mani per trattenersi.
Caleb: puoi venire quando vuoi.-
Jude: e... tu?-
Caleb: non preoccuparti per me, cerca di essere un po' più egoista almeno in queste situazioni.-
Jude: mi stai... uhm mi stai riprendendo proprio ora?-
Caleb: è l'unico momento in cui tu non puoi rispondermi a tono, ma non è importante.- per quanto tranquilla potesse sembrare la voce di Caleb se confrontata con quella di Jude, ascoltandola si può percepire l'eccitazione, soprattutto grazie alle continue pause e i sospiri profondi che faceva ogni volta prima e dopo aver parlato. Jude non rispose, per un minuto più o meno non fece altro che stringersi a Caleb poi tutto ciò che aveva trattenuto fino a quel momento fuoriuscì facendolo andare contro lo schienale della sedia e spingeva via Caleb come per nascondersi.
Passò un minuto abbondate durante il quale Jude prese fiato metabolizzando quello che era appena successo, riaprì gli occhi facendo girare lo sguardo lentamente intorno a se finché non vide Caleb dirigersi in bagno. -Dove vai?- chiese stupidamente senza pensarci.
Caleb: in bagno, perché?-
Jude: beh ecco tu non sei venuto...- nel sentirsi dire quella frase non poté non chiedersi come aveva fatto a ridursi in quel modo, non era uno che si lasciava sopraffare dalle emozioni.
Caleb: non è un problema... o forse non ti è bastato?- iniziò serio facendo credere a Jude che stesse cercando di aiutarlo ma smentì subito la cosa con quella domanda fuori luogo che lo fece risistemare a dovere su quella dannata poltrona.
Jude: no... nulla meglio se andiamo a dormire, si è fatto tardi.- il suo tono non era affatto deciso come al solito, era più basso quasi triste ma forse si sentiva solo un incapace, Caleb d'altro canto decise di ignorare per il momento la cosa andando a lavarsi le mani.
Era deprimente sapere di non essere all'altezza e Jude non era abituato a questo tipo di emozioni, per quanto fosse difficile ammetterlo sapeva che grazie ai soldi di suo padre ma anche un po' al suo impegno era sempre riuscito ad eccellere in tutto. Nella sua vita fino a poco tempo prima era tutto perfetto, tutto eccetto Caleb, l'unico che non l'ha mai trattato come un principe, l'unica persona di cui voleva sbarazzarsi ma che ora era diventata indispensabile. Ironico è dir poco, nemmeno lui avrebbe mai potuto prevedere una cosa simile oppure non voleva farlo, ma non è più importante perché ora l'indispensabile rischiava di diventare una pena insostenibile. Può sembrare stupido e forse lo è ma temeva di non essere all'altezza di Caleb dal punto di vista sessuale, lui aveva esperienza e sicuramente anche delle esigenze mentre Jude per quanto si sforzasse quando si trattava di quel tipo di cose non riusciva neanche a guardarlo negli occhi. Con la mente completamente annebbiata da queste preoccupazioni iniziò a stendersi nel letto con lo sguardo rivolto verso il muro, era difficile che prendesse sonno in quelle condizioni e di certo non voleva impedire a Caleb di dormire per una cosa del genere.
Caleb, invece, aveva le mani sotto l'acqua da mezz'ora, il suo stato d'ansia era allo stesso livello di quello di Jude, aveva forse esagerato provocandolo in quel modo? ha fatto bene a toccarlo nonostante sapesse che faceva ancora fatica ad accettare quel lato della loro relazione? domande di questo tipo gli balzavano da una parte all'altra mentre le peggiori conclusioni si facevano strada nella sua testa, probabilmente lo aveva costretto, per questo non lo aveva guardato neanche per un momento? e se Jude credesse che vuole solo scopare? Questi pensieri si interruppero nel momento in cui l'acqua iniziò a colare fino al gomito dove cadde sulla punta del suo piede facendolo tornare alla realtà. Capì subito che quello stato di paranoia non avrebbe portato nulla di buono così si asciugò le braccia e si infilò una maglia prima di uscire nella speranza che Jude non si fosse già addormentato. -stai già dormendo?- chiese a bassa voce così da non svegliarlo nel caso in cui dormisse già.
Jude: non ancora.- rispose con calma mentre teneva lo sguardo fisso verso il muro, avrebbe anche continuato ma qualcosa iniziò a spingerlo verso quest'ultimo. -cosa stai facendo?-
Caleb: vado a dormire.- oramai si era infilato sotto le coperte incrociando le gambe con le sue.
Jude: qui?- quasi sperava in una risposta fatta per consolarlo.
Caleb: non posso dormire con il mio ragazzo?- Jude non poté fare a meno di sorridere nel sentire quella frase, nel mentre si girava su se stesso per accomodarsi tra le braccia del castano ma anche per permettergli di venire più verso il centro del letto.
Jude: grazie.- bisbigliò una decina di secondi dopo essersi entrambi sistemati.
Caleb: per cosa?-
Jude: hai detto la cosa giusta al momento giusto.- dopo di che ci fu una piccola pausa durante la quale si sentirono solo i loro respiri.
Caleb: buona notte.-
Jude: notte.-
La mattina seguente nessuno dei due sentì la sveglia che non avevano impostato, certo non potevano inventarsela dormendo ma dopo che avevano saltato la colazione e rischiavano di fare tardi anche a pranzo dovrebbe essere naturale svegliarsi da soli. Infatti, dopo un po' tra la luce esterna che entrava violentemente dalla finestra posizionata tra i 2 letti e il bisogno naturale di andare in bagno, Caleb si svegliò. Non ci volle nulla perché il suo sguardo si posasse sul suo compagno, aveva la bocca socchiusa e un espressione rilassata, certo non era perfetto i segno della notte si vedevano sotto gli occhi con un po' di sporco ma Caleb non fece caso a quei piccoli dettagli, anzi, distolse lo sguardo e dopo essersi liberato il braccio si alzò in direzione del bagno.
Si era dato una pulita e dalle voci che aveva sentito dalla finestra aveva capito che era tarda mattina, uscì con il pigiama in mano e spostò gli occhi sul letto dove Jude dormiva ancora anche se a pancia in giù stavolta, un po' gli dispiaceva disturbarlo ma oramai era ora di alzarsi e poi non era certo se lo avrebbe irritato di più sapere che aveva dormito fino a quell'ora oppure l'essere svegliato, probabilmente la prima.
Lo scosse un po' ma l'unica risposta che ricevette fu un piccolo mugolio così si trovò costretto ad aprire completamente le tende e scoprire il suo corpo dal leggero lenzuolo estivo che usavano più per le zanzare che per coprirsi realmente.
Caleb: Jude è tardi.- cercò di chiamarlo scuotendolo ancora.
Jude: uhm... - mise la faccia nel cuscino ma poi si alzò seduto al centro del letto, aveva lo sguardo basso e si stava strofinando gli occhi mentre si svegliava completamente.
Caleb: io sistemo i miei vestiti tu vai in bagno a sistemarti che dobbiamo raggiungere gli altri per il pranzo.- gli consigliò mentre si alzava in direzione delle sue cose.
Jude: ok.- si fece appena sentire mentre con passo svogliato andava in bagno.
Ci mise pochi minuti a darsi una pulita, a metà si rese anche conto che non aveva vestiti li con se in bagno e se li fece dare da Caleb tramite un piccolo spazio della porta, poi una volta vestito uscì raggiungendo Caleb da dietro per abbracciarlo.
Jude: che ore sono?-
Caleb: le undici più o meno.-
Jude: abbiamo dormito troppo, chissà perché nessuno è entrato come le altre volte.-
Caleb: forse perché abbiamo chiuso a chiave... e avranno fatto viaggiare la loro inutile perversione.-
Jude: uhm si...- solo dopo mollò la presa suoi fianchi di Caleb e rese il suo tono finalmente deciso come al solito. -...aspetta in che senso.-
Caleb: beh probabilmente...- iniziò girandosi e prendendolo per i fianchi quando fece per continuare incrociò lo sguardo serio ma anche interrogativo di Jude che lo guardava e non poté fare a meno di incantarsi e ammirare il colore dei suoi occhi.
Jude: probabilmente cosa?- domandò dopo qualche secondo di suspense ma non ricevette ancora alcuna risposta -Caleb va tutto bene?-
Caleb: si... solo che sei senza occhiali e non ho mai avuto modo di guardarti negli occhi così da vicino prima d'ora.-
Jude: oh scusa.- allungò subito il braccio per cercarli ma altrettanto in fretta venne fermato.
Caleb: perché ti scusi? davvero, sono bellissimi... mi ci sono perso subito per questo non ho più detto nulla e non riesco a capire perché li nascondi quando non stai giocando a calcio.-
Jude: non lo so... sarà l'abitudine, non so cosa ci trovi di bello ma sappi che non smetterò di mettere gli occhiali.-
Caleb: non ho mai avuto intenzione di chiedertelo, solo non nasconderli quando sei con me ok?-
Jude: come vuoi, ora però raggiungiamo gli altri che è tardi... più ci assentiamo più si faranno idee strane.-
Caleb: come dargli torto.-
Jude: Caleeeb!- lo riprese mentre uscivano dalla porta.
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