Dolore

Credo che tutti noi abbiamo almeno una volta sperimentato il dolore.

Chi in forma fisica, chi in forma psicologica.

Se ci fosse uno strumento per monitorare il dolore in una persona, forse il mondo non sarebbe così indifferente.

Quello peggiore, nonostante tutto, è quello psicologico.

Ti dilania dentro, senza darti un attimo di tregua.

Quando pensi di averlo finalmente superato, ritorna, più forte di prima.

E colpisce.

Un dolore acuto, che ti fa venir voglia di piangere.

Piangere per te stesso, per esserti fidato e lasciato tradire.

Qualche volta le persone più buone, che sono quelle più ferite, piangono anche per colui che gli hanno fatto male. Perché si dispiacciono che non capisca quanto faccia male.

È terribile.

Come disse una volta qualcuno di importante, la penna è più forte della spada.

All'inizio forse non si capisce. Ma il significato è profondo e vero.

Le parole fanno più male del tuo sangue versato.

La prova sono le cicatrici.

Quelle sulla pelle passano, quelle del cuore rimangono lì, indelebili, come monito.

Certe persone hanno sofferto talmente tanto che adesso non riescono più ad aprirsi.

Si nascondono, per paura di avere altro dolore da sopportare.

Un ulteriore fardello sulle spalle, pesante e terribile come il cielo.

Che ti schiaccia, come se fossi insignificante.

Che ti uccide, a volte.

Il trucco è continuare a provare.

Perché per quante persone orribili ce ne sono altrettante di fantastiche.

E forse, forse bisogna solo fidarsi una volta di più.

Ognuno può padroneggiare un dolore, tranne chi l'ha.
-W. Shakespeare

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