Osa toccarla
Le vacanze trascorsero felicemente, così come il tempo, e così come il mio amore per Amelie, che ogni giorno cresceva e aumentava sempre di più...
Da quando erano finite le vacanze mi sentivo strano... L'anno scolastico inizò bene, mi sedetti vicino ad Amelie, nell'ultimo banco. Non seppi da quando ma ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ed ogni secondo che passavo vicino a lei mi rendeva felice e di buonumore, avevamo sempre con me una strana sensazione... quando però non la vedevo la notte e anche il giorno mi sentivo vuoto e solo, perciò anche il mio umore peggiorava e spesso e volentieri non parlavo con nessuno e mi chiudevo in camera mia. Dato che volevo passare il più tempo possibile inseme a lei, ero arrivato ad intrufolarmi in casa sua, di notte e passare tutta la notte insieme parlando delle creepypasta dei fatti paranormali dei compagni...praticamente ne diventai ossessionato e anche iperprottetivo, nei confronti di Ellie... La mia piccola Ellie...
Mentre stavo pensando a tutto ciò che è accaduto tra me e lei non mi resi conto di essermi già vestito con la mia giacca nera, una maglietta bianca e dei Jens strappati neri con le solite convers nere, si il mio look è abbastanza dark, poco dopo mi incaminai verso l'uscita della mia casa.
«Cameron? Dove vai?» la voce di mia madre mi fermò davanti alla porta, e poco dopo mi voltai per risponderle.
«A casa di Ellie.» dissi, cercai di essere meno freddo del solito, dati che avevo capito, che forse neppure per lei la vita era facile..
«Ma tesoro... Sono le dodici di notte...» disse facendomi segno verso l'orologio.
«Non riesco ad addormentarmi..» dissi aprendo la porta.
«Sì... Come se fossi stupida, e non mi sono accorta de modo in cui la guardi! » disse poco prima che io chiudessi la porta, poco dopo, sentii il mio cuore martellare contro il mio petto e una strana sensazione...
«Che idiozia, lei è mia amica!» dissi sbuffando. Mi misi le cuffiette e mi incaminai verso casa di Ellie, per fortuna lei non abitava tanto lontano. Quando arrivai a casa sua invece di entrare dalla porta mi arrampicai su un alberi davanti alla stanza di Ellie per poi fermarmi di colpo su un ramo povo lontano dalla sua finestra.
Affacciata alla finestra c'era lei che si stava strofinando gli occhi con un espressione assonnata.., i capelli leggermente scompigliati, e una vestaglia bianca che ricadeva dolcemente sulle sue curve... Stava guardando qualcosa... E sembrava parecchio sconvolta, così guardai nella stessa direzione che stava guardando anche lei... Per poco non caddi dall'albero, una persona in uno smoking bianco e con una cravatta nera stava guardando Ellie... Ma non era questo il problema, la "Persona" in questione non aveva un viso... Ma solo bocche...
Mi agrappaì improvvisamente al bordo della finestra, senza attirare troppo, la sua attenzione.
«Ehila sono arrivato!» dissi scendendo dal bordo della finestra e posandole un bacio sulla guancia.
«Mm-hm» disse lei soltanto senza smettere di fissare l'uomo misterioso.
«Che fai? Non ricambi il mio bacio con un abbraccio? O rimani a guardare il tipo la fuori? Devo prendere provvedimenti contro il mio nuovo rivale?» dissi con uno sorriso beffardo e un'aria di superiorità, cosa che solitamente la faceva arrabbiare oltre il limite... Solitamente, perché stavolta non ebbi nessuna reazione da lei, ciò che facea era soltanto restare li in piedi a fissare l'uomo fuori, come se fosse stregata dal su misterioso fascino. Cosa che mi fece infuriare, e non poco.
La presi per il braccio e la scossi con tutte le forze che avevvo e finalmente e con mia grande soddisfazione, attirando la sua attenzione su di me.
«Cosa, Cam... Quando sei arrvato? » disse lei distoglendo lo sguardo dalla finestra e fissandomi dritto negli occhi e sorridendo.
«Ma... Poco fa, mi hai anche deto "Mh-hm" » dissi perplesso.
«Ah, scusa ero distratta... » disse lei togliendosi la e prendendosi una maglietta con un lupo sopra e dei pantaloncini (che sembravano dei boxer) con delle piccole coscette di pollo fritte sopra...
«Dov'è il buon gusto nel scegliere il pigiama? » chiesi perspelsso« mi aspettavo un po' di pizzo e di tulle... O anche una camicia da notte normale in seta andava bene... Anche quella che indossi ora..» dissi imbronciato.
"Ma insomma! Sono pur sempre un ragazzo io..."
-Una ragazzo con dei gusti "particolari" nei confronti di della sua migliore "amica"-
"E va via tu... "
«A cosa ti riferisci, e comunque punto uno: io ho il buongusto c'è l'ho sempre, punto due;: questa non è una camicia da notte ma èq un vestito...» disse lei guardandomi come se fossi quello strano...
«Va bene, lasciamo stare, oramai ho capito che con te è un discorso perso...» dissi esasperato. Mi sedetti a faccia in giù sul suo letto e inspirai a fondo il suo odore la sua essenza che sapeva di arance e ciliege...
Poi qualcosa mi tiro per la giacca, come per buttarmi giù dal letto, senza successo però... Mi girai giusto un poco per vedere chi era (anche se sapevo già la risposta), e vidi Ellie tirarmi per la giacca. «Che fai, non dirmi che vuoi mandarmi via, perché mi spezzeresti il cuore...» dissi con un a faccia da ccucciolo.
«Non voglio» disse lei triste «Ma devi!» aggiunse poi.
«E perché? » chiesi.
«Perché oggi è arrivato mio padre per farci visita... E non vorrei vederti litigare con lui...» mi guardo con uno sguardo talmente terrizzato da farmi quasi ridere, lei che non aveva avuto paura delle molestie di mio padre, ora era terrorizzata per colpa di suo padre.
«Ma non c'è nulla di male conoscere prima il mio futuro suocero...» dissi fin troppo rilassato. ..
"Ma che cavolo ho appena detto??? Mi sono bevuto il cervello o cosa??"
«Cosa?» disse lei «ti avevo detto di smetterla con questi stupidi scherzi! Se vuoi che io sia la tua ragazza dillo e basta!» disse stanca....
«E così sia allora» mi avvicinai a lei, lasciando solo pochi centimetri tra le nostre labbra, « Vuoi tu, Amelie, essere la mia ragazza?» chiesi, sempre più vicino a lei. Poi, proprio quando pensavo di essere riuscito finalmente a convincerla qualcuno bussa alla sua porta.
«Amelie, ho sentito una voce maschile gli dentro. Chi c'è con te?» disse una voce maschile, con tono imponente, aprendo la porta. «Allora avevo ragione.» disse con tono glaciale. «Chi diavolo sei tu.» chiese.
A malavoglia, senza darlo a vedere però, mi alzai e mi presentai.
«Piacere di conoscerla, io sono il ragazzo di Amelie» e poi gli feci un sorriso a trentadue denti.
«Capisco...Beh, devi andartene.» mi gurda serio e disgustato «Non ho voglia di diventare nonno.» disse guardando Amelie. La guardai, stava tenendo lo sguardo basso, e le mani chiuse a pugno.
Sorrisi, ma non era un sorriso amichevole, bensì uno che dichiarava guerra.
«Sappiamo controllarci, e poi non sono mica un animale. Non è certo la prima sera che dormo qui con lei.» lo guardai in malo modo.
«Papà che cosa succede?» disse la voce di Demon, era vestito bene e sembrava essere un po' ubriaco.
"Molto probabile è appena arrivato da una festa" pensai
«Niente.» mi guardò male «se rimane incinta, la porto in ospedale ad abortire.» disse gelido prima di andarsene.
"Davvero gli importa sono quello? Ma che cavolo di padre ha..." mi domandai da solo.
Demon guardò Amelie, andò verso di lei. «Che cosa è successo» le chiese accarazandole la testa sedendosi accanto a lei.
«Niente... Cam è arrivato per farmi una visita per dormire quà con me, lui ha sentito la sua voce, ed è arrivato quà aprendo la porta e ci ha visti, Cameron per giustificarsi ha detto che era il mio ragazzo... » disse lei con tono triste e guardando nella direzione dove suo padre era andato.
«Cameron, è meglio se oggi non stai qui.» disse Demon serio.
«L'avevo già capito da solo» dissi soltanto andandomene.
Dopo essere uscito dalla casa di Amelie, vidi di nuovo quello strano uomo alto e pallido che stava guardando verso la finestra di Ellie
"Ma che diavolo vuole quel tipo" così infuriato e preoccupato andai verso il tipo.
«Hey tu! Che divolo vuoi dalla mia amica bastardo!» chiesi avvicinandomi a lui.
«Non è lei quella che voglio» disse il tipo.
«Allora perché stai gli a fissare sempre la sua finestra? Non è mica... Sei un maniaco?» chiesi preparandomi già a prenderlo a pugni.
«No. Lì dentro... c'è una parte di te.» disse in modo pacato «E non può rimanere lì» aggiunse in tono minaccioso.
«Oi... Ma che problemi hai?» dissi.
«Tu... Non sai ancora a cosa sei destinato? » disse un po' sorpreso.
«Ovvio che no, il mio destino non è già segnato come neanche il tuo e neppure quello di chiunque su questa terra.» dissi.
«Già, peccato tu non appartenga a questa terra.» disse il tipo amareggiato. «Ricordatelo, manca poco Cameron, manca poco alla tua rinascita.» disse per poi scomparire inghiottito da un buco nero che era comparso per terra dal nulla.
«Ma cosa...» dissi, prima di svegliarmi su una panchina di un parco. Poco più in là c'era il luogo dove avevo sognato lo strano tipo.
«Ma che cavolo è appena successo...» dissi chiedendolo a me stesso...
Mi alzai dalla panchina e mi incaminai verso casa mia...
"Come diavolo sono finito lì? E che cos'era quello strano sogno...?"
-Beh, sulla panchina ci sei finito dopo che (forse) hai cominciato a bere perché non hai finito la discussione con Amelie? Il sogno può essere perché sei un narcisista che si crede superiore a tutti glie esseri comuni come gli umani?-
"Non parlare come se tu non centri..."
-...-
Non appena arrivai a casa entrai, e trovai il silenzio ad attendermi.
"C'è troppo silenzio..." pensai, dato che ogni volta che arrivavo a casa la mattina sentivo mia madre che russava e parlava nel sonno mentre Tessa invece si metteva a canticchiare canzoncine inquietanti nel bel mezzo della notte.
«Mamma sei a casa?» chiesi.
«Cameron, vieni di sopra in camera tua.» era una voce famigliare e che avevo sentito di recente, fin troppo per dimenticarla. Era la voce del uomo che poco prima avevo sognato...
Senza pensarci due volte corsi su per le scale e andai a controllare le stanze della mia sorellina e di mia madre... niente. Nessuno... corsi e controllai in tutta la casa... Prima di fermarmi con il cuore a mille davanti alla mia stanza... l'unica con la luce aperta. Tremante, appogiai la mano sulla maniglia e la abbasai la aprì con un profondo scricchiolio. Avrei voluto non averlo fatto...
«Che...Cosa hai fatto...» chiesi orripilato per al scena che avevo davanti agli occhi.
Mia madre e mia sorella inbavaglaite e legate mani e piedi piene di lividi e di graffi e tagli.
Scioccato guardai l'uomo «Che cosa vuoi da loro» dissi con tono omicida.
«No, stai sbagliando, io non voglio niente da loro ma è ciò che voglio da te, che ti dovrebbe preoccupare.» disse sorridendo.
«Che cosa...che cosa vuoi da me allora?? Lascia andare loro!!» dissi disperato.
«Non posso lasciare andare loro, perché mi servono.» prese mia madre per i capelli, lei con gli occhi imploranti e pieni di lacrime guardo verso l'uomo.
«Gurda attentamente.» prende un coltello e le taglia la gola facendo un taglio profondo a da dove usciva del sangue.... Nero? «Gurda, lei non è tua madre, ma una protezione di ciò che volevi.» disse freddo.
«Nooo!» Mi avventai su di lui e la staccai da mia madre, la presi in braccio, e poi lei mi sorrise tristemente... «Mi dispiace non avertelo detto prima... Ma mi ero affezionata a te che mi avevi creata 0er non essere solo...» disse sciogliendo in una pozza di inchiostro. «Ma che diavolo...»
Intanto il tipo prese anche la mia sorellina e la mise il coltello alla sua gola. «Adesso, è il tuo turno. » disse cercando di tagliarle la gola ma lo afferrai poco prima per la manica e lo sbattimento contro l'armadio slegai Teresa «Trova un rifugio e nasconditi al!» le gridai.
«Va bene allora andiamo alla terza persona che disturba la tua rinascita... Amelie Grake.» disse pacato alzandosi.
«Tu... Non osare toccarla» senti il sangue ribbolirmi nelle vene e tutta la rabbia che avevo per lui si era moltiplicata insieme all'odio.
«Sennò?» disse beffardo.
Sorrisi in modo poco casto e presi il suo coltello e lo conficcato prima nel suo occhio poi nella sua bocca poi nella gola poi al petto poi nell'altro occhio e poi di nuovo e di nuovo e di nuovo.... Lo pugnali una trentina di volte e lui sembrò essere morto poi sussuro qualcosa su un padre che mi aspettava.... guardai le mie mani... E pensai a Amelie...
Non lascerò che nessuno ti faccia del male...
Buon creepypasta day!!!!!!!! A tutti voi. Pensavate eh che me ne fossi dimenticata 😂😂 e invece no.
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