Insime a te

Dopo quello che è accaduto quel giorno, incominciai a passare sempre più tempo con Ellie. Quella ragazzina mi piaceva proprio, era la prima cosa bella che mi era capitata da quando ero bambino... stavolta non me la sarei lasciata scappare...

Passai gli ultimi mesi di scuola con la compagnia di Ellie e delle sue amiche, spesso stavamo sul tetto per pranzare durante la scuola, insieme alla sua migliore amica, Marianne che era anche in classe con lei, una dolcissima ragazza, con dei grandi occhi blu cielo, e i capelli coi riflessi blu scuro, alta e con un fisico tonico. Aveva uno strano comportamento, ma era una tipa apposto, che si prendeva sempre cura di Ellie.

I pomeriggi li passavo a casa di Ellie, suo padre non era troppo presente, mentre suo fratello e sua sorella tornavano un po' più tardi a casa di noi, spesso insieme alla sorella di Ellie arrivava anche una ragazza dai capelli biondi chiaro e gli occhi color ghiaccio, con un fisico tonico e slanciato, devo dire che aveva un bel didietro, con una pancia piatta e delle belle lunghe gambe. La sorella di Amelie, Anada, era molto protettiva verso la sua piccola sorellina, tant'è che quando mi ha visto per la prima volta mi aveva guardato da capo a piedi per poi farmi un terzo grado su tutta la mia famiglia e sulla mia vita. Era una ragazza molto impassibile e quasi sempre la vedevi a leggere un libro oppure stare in compagnia di Marianne, Clamanta, la sua migliore amica(oltre a Marianne), e ad Ellie. Aveva due occhi nociola molto profondi e espressivi, a differenza della sua espressione quasi sempre impassibile, i suoi capelli castano scuro, lunghi fino alla vita e folti, le ricadevano morbidi sul corpo ben scolpito. Incontrai anche il fratello di Amelie lui...beh...ecco, era più che protterivo verso la sua sorella, spesso quando ero a casa loro, di punto in bianco, prendeva Ellie e la mettava sulle sue ginocchia, Ellie felice si accomodava meglio, però, non appena lei girava la testa verso le sue sorelle lui si girava verso di me con un sorriso trionfante stampato in faccia, cosa che mi irritava davvero molto...

L'ultimo giorno di scuola, feci la strada verso casa, come al solito, insieme alla mia nuova migliore amica, Ellie.

«Allora, anche quest'anno è finito eh...» dissi. «L'anno prossimo voglio essere in banco con te! »

«Per me va bene, ma hai detto a tua madre della bocciatura? » disse lei preoccupata per me.

«Nah, la prenderà come al solito» dissi con noncuranza«piuttosto...ecco...non sarei come dirtelo....vedi...» non riuscivo a trovare le parole per dire ciò che stavo per dire...insomma, ero sicuro che sarebbe rimasta sorpresa tanto sorpresa, forse anche un po' scioccata... «Ecco vedi...tu..sai no? Ci conosciamo da tanto e... Ecco...»

«Smettila di girarci in torno e dillo una volta per tutte!» disse irritata.

«Vorrei diventare amico di Anada!! Sinceramente penso di provare più dell'amicizia,ma voglio vedere se è vero o meno..» dissi noncurante.

Per molto tempo rimase scioccata e non disse nulla mi guardava solamente con un espressione sorpresa e gli occhi sbarrati...poi nei suoi bellissimi occhi griggio tempesta, colsi qualcosa di strano... ma non durò per molto che fece un sorriso tanto radioso quanto sforzato e prima che potessi dire qualcosa, mi prese per il polso e mi trascinò dietro di lei, correndo verso casa sua.

"Che io l'abbia ferita in qualche modo?" mi domandai.

Non ebbi neppure il tempo per darmi una risposta che dopo poco arrivammo, e lei aprì la porta, non la chiuse neppure, mi trascinò in camera sua con la stretta ferma sul mio polso, arrivammo in camera sua e lei chiuse la porta.

«Togliti i vestiti. » disse chiudendo la porta e girandosi verso di me, si tolse la camicia, rimanendo con una cannotiera molto leggera(che faceva vedere il suo reggiseno nero), la quale le metteva in evidenza il seno e le lasciava scoperta la parte bassa della pancia e metteva anche in evidenza le sue curve...poi si tolse le calze per muoversi più comodamente...

«M-m-m-m-ma che diavolo stai facendo?!!!» dissi togliendomi la mia camicia e mettendola su di lei «Non intendevo fare cose sconce con te! Ho detto che mi piace Anada!» lei per prima cosa mi guardo con uno sguardo scettico e poi alzo un sopracciglio mettendosi una mano sui finchi.

«Io non volevo fare delle cose "Sconce" volevo aiutarti a conquistare mia sorella. E anche prepararti prima che lei venga a casa, i vestiti te li do io e ti dico anche cosa dire per fare colpo su...» Ellie non finì neppure la frase che si sentirono delle voci dall'altra parte della porta.

«Hey Ellie, siamo tornati!» disse la voce suove e pacata di Anada.

«Dove sei piccola peste? Ti sei nascosta in camera? » disse la voce di Demon, suo fratello. Cercò di aprire la porta aggiatando più volte la maniglia, per fortuna però, non ci riuscì.

«Ellie, perché non rispondi se sei in camera?» disse suo fratello con tono preoccupato.

«Scusami adesso arrivo!» disse Ellie, si avviò verso la porta e la aprì con noncuranza.

«Che diavolo...» Demon guardò prima Amelie poi me. Mise sua sorella dietro di lui e si avvio verso di me con uno sguardo truce.

«Prima di picchiare Cam, sappi che non avevamo intenzioni losche» disse Ellie mettendosi davanti, e fermandolo con una mano sul suo petto. Demon si fermò la guardò.

«Allora perché hai solo la canottiera con la gonna e la sua giacca addosso? Ed eravate anche chiusi in camera?» disse scettico e alzando un sopracciglio. Certo che si assomigliavano...

«Perché semplicemente avevo caldo e mi sono spogliata, essendo CAM timido di suo, mi ha coperto con la sua camicia, ho chiuso la porta perché avevo una cosa da fare con Cam, e né tu né qualcun' altro, ci dovevate disturbare.» disse lei incrociando le braccia al petto.

«Ok, Demon andiamo, mi sono appena ricordata che devo darti una cosa» disse Anada a Demon. «E smettila di essere così iper-super-prottetivo...»

«......Ok.......» disse deprimendosi, per poi voltarsi e andare via.

«Fiu...c'è mancato poco...comunque, ritorniamo a noi! Ho già organizzato inseme a Anny una gita, perciò visto ciò che hai detto, cioè che ti piace Anny, verrai con noi!» si girò e mi porse una lista con le cose da portare nella gita.

«Tu non hai capito....» dissi abbassando un po' la testa«Non penso mi piaccia ancora in quel senso. Capisci?»

«Bene! Prendiamo due piccioni con un solo colpo, intanto facciamo questa gita insieme, così poi sistemi anche la tua situazione sentimentale! Perfetto no?» disse per poi trascinarmi fuori dalla stanza dopo che ovviamente mi restituì la camicia e si mise una maglietta con la scritta multicolore I LOVE WOLF'S.

«Dì la verità...in un modo o nell'altro avevi comunque intenzione di invitarmi (che per te equivale a rapire le persone) a questa gita di famiglia. E dove stiamo andando? Che hai intenzione di fare?» dissi mentre andavamo verso la cucina.

«Punto uno: io non rapisco le persone, le invito con poco preavviso, non rapisco qualcuno, non necessariamente, quello lo faccio solo in casi estremi» disse sghinazzando. «Punto due: oggi faccio io da mangiare, per tutti.»

«In poche parole mi stai dicendo che sono obbligato a mangiare da voi, giusto? »dissi esasperato dalla furia di quella ragazza.

«Esatto! Vedi che hai una buona capacità di comprensione!» Ellie aprì la porta, e poco dopo, una marea di coriandoli cose lucicose e vari nastri, ci investirono in piena faccia.

«BUON COMPLEANNO!!!» gridarono all'unisono Anny, Clemanta, Marianne, Demon e altri due tipi di cui non ne conoscevo l'esistenza.

«Ma che... » guardai Ellie e vidi che anche lei era sorpresa quanto me.

«Ah... Me ne ero dimenticata...» disse imbarazzata.

«Come fai a dimenticarti il tuo compleanno?!» dissi inseme ad un ragazzo bruno dagli occhi grigi e la corporatura muscolosa e snella.

«Suvvia.... Non mi sgridare così Cam... E neanche tu Jacob!» disse rivolta a me e Jacob, il ragazzo bruno.

«Beh su vieni quà, domani ci dobbiamo preparare per andare in vacanza, quindi oggi non possiamo restare alzati fino a tardi, però ti abbiamo preso una piccola torta,quando saremmo via lo festeggeremo meglio!» Demon entusiasto si avvio verso Ellie e le mise in testa un capellino a punta tutto sbriluccicoso.

«Approposito della vacanza! Demon! Viene con noi anche Cam! Non ti da fastidio vero» Ellie gli saltò sulla schiena e lo abbracciò da dietro.

«Cos...Non se ne parla! É una vacanza di famiglia! Che cavolo dovrebbe farci lui gli!?» si girò di scatto verso la sorellina e la prese i polsi «Non dirmi che ti ha obbligata a..»

«Cosa vai dicendo!? Lui non mi ha obbligata a fare proprio nulla contro la mia volontà!! É mio amico e lo ritengo come se fosse mio fratello! Lui viene con noi in gita! Eppoi se é una gita di famiglia allora perché ci viene anche Jacob?!» Ellie si volto verso Jacob e fece una faccia seria «non era per offenderti.» Jacob le sorrise e poi alzo le mani in segno di resa, scuotendo il capo come per dire che non ci aveva fatto neppure caso.
A quel punto Demon, si zitti completamente e si girò verso di me con uno sguardo omicida e con tono altrettanto, disse: «....Va bene... può venire...»

«Evviva!!» strillo Ellie felice battendo il cinque con sua sorella.

«Vai a casa, e annuncia i tuoi, poi prepara i bagagli. Noi ti aspettiamo domani per la tua risposta, verrai con noi solo se i tuoi sarano d'accordo.» disse Demon, poi improvvisamente Anada si intromise:

«Amy, se vuoi puoi andare con lui, ai tuoi bagali ci penso io, poi quando ritorni mi aiuti con i tuoi!» disse con un sorriso egnimatico.

«Va bene, ma ricordati di mettere anche i miei fumetti!» disse Ellie tutta contenta.

Così, sotto lo sguardo truce di Demon usciamo da casa sua e andammo verso la mia.

«Non vedo l'ora di rivedere la Signorina Angela!» disse Amelie poco prima di arrivare a casa mia.

«Perché ti agiti tanto? E poi mia madre ha una certa età la puoi anche chinare signora sai...» dissi.

«Lo so che ha una certa età tua madre, ma è così giovane e bella! E poi c'è anche Tessa! La piccola e pucciosa Tessa con le guance tre tutte rosse e piene. Quanto è carina quando fa il brocio!!?» disse per poi fermarsi e riflettere su qualcosa «Mmm...sai Cam, non ho mai incontrato tuo padre, che tipo è?» chiese.

«Non importa dai, siamo quasi arrivati vediamo di fare in fretta.» dissi sbrigativo, non volevo che Ellie conoscesse mio padre...per me lui, era la persona peggiore al mondo.

Aprii la porta di casa, ed entrammo dentro. Quel giorno c'era qualcosa di strano l'atmosfera in casa era pesante, e c'era tanto silenzio, non sentivo neanche la voce di quella piccola peste di Tessa...

Era lì... maledizione!

«Amelie! Te ne devi andare subito!» le sussurri spingendola vero la porta. Quando riuscii ad aprire la porta senza fare tanto chiasso, una mano da sopra la mia testa la chiuse. Mi girai di scatto, e davanti a me c'era qual che un tempo consideravo mio padre.

«Ma che fai figliolo! Non mi presenti questa bella signorina??» disse con tono beffardo e strafottente.

«Caro...non pensi che sia un po' scortese fermarla così davanti alla porta? Lasciamola entrare almeno...»mia madre fece capolinea dalla cucina...Aveva un livido sul braccio, e anche la spallina del reggiseno rotta... Tessa invece era sui scalini inseme a Mr. Cognilo ... Solo che quest'ultimo aveva la testa staccata dal suo corpo di pupazzo« Ehi piccola peste...che ha..» mi rivolsi a Tessa, ma non appena lei si alzo la testa mi acorsi del che aveva grande livido sulla guancia destra...

«Tessa...» sussurro Amelie l'avevo spinta dietro di me, e adesso lei voleva andarsene incontro a Tessa per aiutarla... la misi ancora dietro di me, era l'unico posto sicuro adesso...

«Pensi di riuscire a proteggerla così?» disse il bastardo trascinato Ellie da dietro di me, avvicinandola a lui e mettendole una mano sui suoi fianchi graziosi. «Ma che bel corpicino che ha signorina, non è che mi concede un'appuntamento?» lei scosse la testa e cercò di allontanarlo.

«Amon...ti prego, lasciala stare...» disse mia madre cercando di toglierle Amelie dalle braccia, ma lui la spinse malamente a terra, e poi si sedette e fece sedere Amelie nel suo grembo.

«Allora? Perché non vuole offrirmi questo appuntamento, signorina? È forse perché le sembro brutto» Le scosse la testa di nuovo« È perché ha già qualcun altro che le piace?» questa volta fece una lunga pausa, ma alla fine, annui...sentii una forte stretta al cuore, e un enorme tristezza...Amelie aveva qualcuno di cui era innamorata?

«Ahahaha e per questo non puoi uscire con me? Puoi benissimo stare con i piedi in due fosse no? In fondo, è ciò che ogni donna fa, no? » disse accarezzando il viso e avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra. «Prima quando hai sussurrato il nome di mia figlia, mi hai fatto davvero eccitare, la sua voce è melodiosa sa, non potrebbe dire qualcos'altro invece di annui soltanto e scuotere la testa?» disse «Altrimenti, mi sa che dovrò assaporare le sue labbra...» si avvicinò ancora di più a lei, e non riuscendo più ad assistere ad una scena del genere, gli tolsi Ellie dalle braccia, le tirai su la testa, prendendolo per il mento, e posai leggermente le mie labbra sulle sue.

Mio padre fu davvero scosso, e quando mi stava da Amelie, vidi il suo odio nei miei confronti. Poi abbassi la testa , e vidi Ellie che si nascondeva la faccia sul mio petto, aveva le punte delle orecchie rosse, e stava sussurando qualcosa, probabilmente imprecazioni e cose del genere.

Sotto sotto però, ero davvero felice...

«Ellie, prendi Tessa, la mamma e andate di sopra...» dissi deciso.

Lei alzò la testa e mi guardò «Va bene.» disse soltanto, prima di andarsene però, mi strinse la mano, e ki diede un bacio sulla guancia.

«Ti aspettiamo di sopra» disse e poi, se ne andò .

«Avevo ragione, ha proprio una voce melodiosa.» quel bastardo aveva guardati per tutto il tempo il corpo di Amelie e come si moveva.

«Certo, non ha ancora i movimenti di una signora, ma per una che si ritrova un copo del genere, lo imparerà in men che non si dica.» disse per alzarsi e andare di sopra.

Lo presi per il colletto e lo spinsi contro la porta di ingresso.

«Vattene.» dissi.

«Oooh,ma tu guarda. Dove é finito quel ragazzino menefreghista?»dissi sorridendo.
«Non dirmi che vuoi cambiare per farti piacere da lei?» puntò il dito sul piano di sopra. Capì subito a chi si riferiva...

«Non dire stronzate. Vattene, qui nessuno ha bisogno di te.» dissi schietto.

«Ma suv..» non riuscì neppure a finire la frase che un pugno lo investì in piena faccia.

«COME. HAI. OSATO!» Demon comparve davanti a me in un nano secondo e sempre in un nano secondo fu sopra mio padre...pre prenderlo a pugni.

«Su, su, Demon» disse una voce dietro di me mi girai di scatto «Non essere così duro con lui, in pochi riescono a resistere al fascino innocuo di Amelie, no? Persino tu ne sei vittima...» dopo quella battuta, Anada, andò verso suo fratello e lo tolse via da mio padre. Molto probabilmente gli mancava qualche dente e aveva anche il naso rotto...

«Chi vi ha chiamato?» chiesi.

«Di certo non sei stato tu!» disse Anada con disprezzo.

"Scusami se dovevo tenere a bada mio padre..."

«Pensavo...di riuscire a prottegerla da solo»dissi.

«Ma Quanto stupido sei? » disse lei esasperata «Anche se Demon è un villano e qualche volta ti provoca, ciò non significa che tu non faccia parte della nostra famglia... tra te e papà, sei tu quello più presente a casa nostra...perciò ti stiamo chiedendo di chiamarci quando succedeono cose del genere.» il suo tono era tanto severo quanto dolce e candido.

«Va bene... scusatemi, non volevo mettere in pericolo Amelie» improvvisamente mi sentii a disagio, come ho potuto lasciare che ciò accadesse...

«Che cosa?» Demon scoppiò improvvisamente a ridere copiosamente e a gran voce «Come se fosse anche solo, possibile toccare la mia sorellina. Se solo non fosse stato tuo padre, quello in questione, sarebbe già stato mandato all'ospedale.» disse con uno sguardo assassinio...stavolta sembrava fare sul serio però, per un attimo ho avuto davvero paura che lo uccidesse...

«Allora perché siete intervenuti... Amelie é al sicuro oramai, quindi potete pure prenderla e andare via...io purtroppo non posso venire con voi in vacanza» dissi.

«Col cavolo! » gridò Demon. «Non puoi mica rovinarti la vita per colpa di questo pezzo di M...» si fermò di colpo quando si giro per guardare di me, spostando lo sguardo sopra la mia spalla...verso le scale mi girai anch'io vedendo la mia sorellina che, impaurita guardava attraverso le barre della scalinata che portava al secondo piano. «P-per colpa di questo pezzo di m-m...marmellata...» disse.

Anada andò verso mio padre (Tessa era già scappata via, quando Ellie venne a riprenderla nella stanza) e con uno sguardo degno di una tigre infuriata.
«Allora...voglio essere ben chiara, se solo oserai avvicinarti anche solo avvicinarti a qualcuno di questa casa, giuro che prenderò la mia mazza da beasball, rivestita in ferro, e te la tirerò dritto sui tuoi gioelli di famiglia, facendoteli diventare poltiglia. Sono stata chiara?» chiese con un sorriso tanto raggiante quanto preoccupato... «E tu verrai con noi. Vai e preparati, di tuo padre ce ne occupiamo noi» aggiunse.

«V-va bene» e me ne andai di sopra, ad aspettarmi, trovai Amlelie, con un sorriso a trentadue denti. «Andiamo » disse soltanto prendendomi per mano e mi portò in camera mia, dove c'era anche mia madre insieme a Tessa.

«Allora, ti ho preparato i vestiti per andare in vacanza.» disse mia madre tutta sorridente. «Io invece ti ho messo un regalino nella tasca della valigia.» disse Tessa.

«Perché ho come l'impressione che io non ho più voce in capitolo...?» dissi.

«Perché tu, NON hai più voce in questo capitolo... eppoi non sei più andato via a divertirti da quando tuo padre è diventato così. Questo è anche il mio modo per ringraziarti...» disse mia madre.

«Allora è deciso! Si parte per le vacanze!!» esultò Amelie.

Detto ciò si avvio fuori dalla stanza e andò a riferire la notizia a Anada e Demon.

«Sai, Cam, pensavo che non sarei mai più riuscita a vedere quell'espresione sul tuo viso... » disse mia madre, mi girai verso di lei e la guardai in senso interrogativo. Aveva un'espressione serena e rilassata.

Tutto questo era successo grazie a una sola persona...La sola che mi fu anche vicina, sempre...Senza mai chiedere nulla in cambio...

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