Camera 1004 - Cap. 4

Ciao raga! VI RICORDO CHE IN QUESTO CAPITOLO, CI SONO SCENE FORTI E LINGUAGGIO SCURRILE. SE SIETE SENSIBILI NON LEGGETE GRAZIE.

__________________________

Questa notte feci un sogno, ero nella camera 1004..
Improvvisamente sentii una forte ansia addosso, cominciai a sudare freddo..
Mi svegliai di scatto, avevo le lacrime agli occhi.. perché ho sognato quella stanza?

Guardai l'orologio, erano le 07:00 del mattino e mi resi conto che le lenzuola erano inzuppate di sudore.
Mi alzai e feci una doccia, misi dei vestiti comodi e poi tolsi le lenzuola mettendo quelle pulite.
Andai in cucina e iniziai a prepararmi dei pancakes, quando sentii un messaggio della segreteria.. era arrivato proprio in quel momento: "tesoro sono la mamma! I signori Jeon ci hanno detto che Jungkook è scomparso.. se hai qualche notizia ti prego di parlare!".
Mi pietrificai sentendo quel messaggio e mi riportò le immagini di Jungkook.. i suoi occhi spaventati.. allora non era un sogno! Dissi tra me e me.
Non sapevo cosa fare, ma di certo non avrei mai detto che Jungkook era qui ieri sera.. gliel'ho promesso!

Finito di fare colazione, ripulii il piano cottura, la tazza e il piatto e poi mi misi un po' sul divano.
Stavo guardando la TV, quando mi arrivò la chiamata di mio padre:
- " Anila dove sei?"
- "buongiorno anche a te papà.. comunque sono a casa, ho appena finito di fare colazione.. perché? È successo qualcosa?"
- " non lo sai? Jungkook è scomparso."
Perché mi parlava in questo modo? Era come se sapesse già tutto.. ma io dovevo mentire , non potevo dirgli la verità!
- ".. Anila i signori Jeon sono molto preoccupati! Hanno già avvisato le autorità locali.."
- "capsico papà! Comunque non so davvero nulla.."
Cercai di rimanere più tranquilla possibile
- " Anila.. mi auguro che tu non ci stia nascondendo nulla!
- " non ho motivo papà.."
- "va bene... Io e tua madre stiamo tornando".
Chiuse la chiamata, io feci un respiro profondo e posai il telefono sul tavolino. Avevo una forte ansia addosso..

Erano le 12:00 quando i miei genitori tornarono a casa < Anila .. tesoro mio! Guarda cosa ti ho portato? Ti piace?> Mia madre uscì un pacco enorme e dentro c'era un vestito di Gucci tutto nero < grazie mamma è bellissimo!> Dissi abbracciandola, ma mio padre sembrava molto arrabbiato < papà cosa c'è?> Si stava aggirando per casa come se stesse cercando qualcosa o qualcuno < è venuto qui vero?> Posai il pacco sul tavolo e risposi < chi papà?> Mio padre si voltò verso di me < non fare la sciocca! Parlo di Jungkook.. è venuto qui vero?> Come cazzo era riuscito a capirlo? Entrai nel panico, mi stava mettendo paura < papà io..> mio padre capì che stavo mentendo e mi diede uno schiaffo così forte che mi fece uscire il sangue dal labbro inferiore < lo sapevo.. chiamerò i Jeon e gli dirò che Jungkook è passato di qui!> Mi asciugai il sangue dal labbro e strinsi i pugni < come fai a dire che è venuto qui? Io non ho detto nemmeno una parola..> mia madre prese parola e con una freddezza assurda disse < Anila.. ti si legge negli occhi che stavi mentendo! Non dovevi mentirci!>.
Mi misero in punizione.. mi tolsero il cellulare e il computer.
Dopo svariati giorni di punizione, tornai a riavere il mio cellulare e il mio PC.

Era venerdì ed era quasi l'ora di cena, ed io come sempre stavo aiutando mia madre a cucinare ed apparecchiare la tavola, quando mio padre prese parola < io e tua madre abbiamo una cena di lavoro domani sera.. perciò organizzati!> Mi sedetti accanto a lui < si papà va bene!> Mia madre ci raggiunse e si sedette anche lei a tavola e cominciammo a mangiare in completo silenzio.

Sabato ore 20:30..
I miei genitori scesero le scale vestiti molto eleganti < noi andiamo Anila!> Feci cenno di si con il capo e loro andarono via.
Salii in camera mia e mi buttai sopra il mio letto morbido come un sacco di patate e cominciai a pensare a Jungkook.. chissà se stava bene! Chissà dov'era!
Mi girai come un involtino primavera e vidi sul comodino il bigliettino con la password della camera 1004.. forse dovrei tornare lì?
Mi alzai dal letto, presi il bigliettino, lo zaino e uscii di casa.

Mi feci tutta la strada correndo, prendendo le scorciatoie per arrivare prima. Dopo una mezz'oretta circa, arrivai davanti all'hotel, entrai e accesi la torcia, salii rapidamente le scale cercando di non fare rumore e andai all'ultimo piano.
Arrivata davanti quella porta, sentii i brividi lungo tutta la schiena, ma non potevo arrendermi..
Feci un respiro profondo, raccolsi un po' di coraggio ed entrai.
Quando entrai nella camera, notai che c'erano de mobili spostati, c'era più sangue di prima e.. una scarpa?
La presi e cercai di esaminarla, ma un tonfo mi fece sussultare < chi c'è?> Dissi con voce tremante.
Mi avvicinai a quella porta di ferro arrugginito con molta calma <c'è qualcuno qui dentro?> Sentii un altro tonfo da dentro quella porta, così cercai di aprirla ma sembrava impossibile.. ma improvvisamente si aprì! Cercai di non urlare e di mantenere la calma.. presi la torcia e la puntai davanti a me e vidi un piede pieno di lividi a cui mancava una scarpa.. allora la scarpa è sua! Pensai.
Con la torcia puntai sempre più su e vidi che davanti a me c'era un uomo.. aveva i capelli e la barba lunga, vestiti di stracci sporchi, era pieno di ferite.. ma chi era?

Improvvisamente sentii un rumore fuori dalla camera 1004.. sembrava che non c'era nessuno! Pensai.
L'uomo davanti a me, mi prese dal braccio e mi fece entrare in quella stanza..
Ero spaventata, corsi verso un angolo della stanza e puntai la torcia: quella stanza era lurida, c'era una pizza nauseabonda, il letto era sporco di sangue, i suoi escrementi erano in ogni angolo della stanza.. era un caos totale!
Dopo aver osservato la stanza, puntai la torcia verso di lui, mi accorsi che la parte destra del suo corpo era ricoperta da bene leggermente gonfie e nere.. sembravano radici che percorrevano il suo corpo, fino ad arrivare all'occhio destro.. cosa gli era successo?

Mi presi di coraggio e presi parola < chi sei tu? Da dove vieni?> Non mi rispose, ma continuava a guardarlo < io sono Anila, la figlia dei proprietari di questo hotel.. tu sei un abusivo?> Continuava a fissarmi incuriosito, cosi decisi di continuare a parlare < tu parli?> Fece un cenno di si con il capo <per favore parla..> con mia sorpresa finalmente prese parola < che cosa ci fai qui? Non dovresti stare qui.. scappa!> Lo guardai un po' stranita <questo posto mi appartiene.. sono la figlia dei Kim> si avvicinò leggermente < forse è meglio che tu vada via..> mi avvicinai anche ma con cautela < posso aiutarti in qualche modo?> Fece un cenno di no con la testa < ... vai!> Mi prese con forza dal braccio e mi fece uscire dalla sua stanza, richiudendosi al suo interno.
Ma chi era questo ragazzo?
I mie genitori lo sapevano?
Dovevo mantenere il silenzio.. non potevo dirglielo ai miei genitori.

Mi guardai intorno con la torcia..
La porta era stata chiusa dal guardiano.. adesso come facevo ad uscire?
Cercai nelle pareti qualche interruttore per cercare di sbloccare la porta dall'interno, ma con mio stupore trovai un passaggio segreto.
Questa scoperta mi lasciò senza parole!
Entrai con cautela e vidi che c'era delle scale, scesi lentamente e alla fine delle scale mi ritrovai in un bivio dove c'erano due porte: la prima era l'uscita, l'altra era di ferro ed era socchiusa dove sentii delle voci a me familiari:
- "no non sono d'accordo"
- " non mi importa! Abbiamo deciso il suo destino quando l'abbiamo presa.."
- " ma a noi serve un maschio.. lei è una femmina.."
- "adesso basta! Tu farai in modo che non sospetti nulla.. ed io faccio il resto"
Ma queste sono le voci dei miei genitori!
Cosa ci facevano qui?
Cosa è questa storia?
Inizia a spaventarmi seriamente, stavo per andare via, quando sentii dirgli qualcosa di spaventoso:
- " perché non continui ad usare lui? È forte.."
- " no lui è ormai una pezza vecchia.. a me serve lei! È sana.."
Cosa?
Perché volevano me?
Mi feci presente dall'agitazione e corsi fuori, uscendo dalla porta alle mie spalle.

Più passavano i giorni e più i miei genitori si comportavano in modo strano, mi lasciavano sempre chiusa a casa, mentre loro andavano via ogni volta che gli capitava.
Dopo quello che avevo sentito dalla bocca di mio padre, volevo sapere di più su di loro, perciò decisi di avere pazienza e aspettai che andassero via per il fine settimana, così da potermi dedicare di più a quel ragazzo... E magari sapere di più!

Era venerdì pomeriggio e già i miei genitori erano partiti da un paio d'ore.
Mi vestii al volo e andai in un 24H per comprare un paio di cose: vestiti, intimo, rasoi, asciugamani e cibo.
Arrivata all'hotel, salii subito all'ultimo piano e senza fare troppo rumore entrai in quella stanza, chiusi la porta alle mie spalle e mi avvicinai lentamente alla porta di ferro e bussai <Hey.. aprimi sono io Anila! Ti ricordi di me?> Non mi diede risposta, ma la porta si aprì ed entrai..
Era lì accovacciato su quel letto lurido <ciao! Come stai?> Alzò lo sguardo e rispose <cos'è questo odore?> Sorrisi e presi lo zaino < ti ho portato tante cose: vestiti, scarpe e tanto altro> rimase in silenzio per qualche sencondo e poi rispose < ho fame..> presi il cibo dallo zaino e glielo diedi..
Da quanto tempo non mangiava?

Quando finì di mangiare, lo vidi che iniziò a leccarsi le mani e li intervenni io, lo presi per mano e lo trascinai fuori dalla camera 1004 < vieni.. ti porto in un bagno! Così potrai lavarti!> Si fermò improvvisamente < cos'è un bagno?> Rimasi scioccata da quella domamda.
Con molta pazienza gli spiegai cos'era e le sue funzioni e quando arrivammo sento ad uno di questi presi parola < questo è un lavandino e se apri.. vedi? Esce l'acqua e così potrai lavarti..> lo vidi spogliarsi davanti a me senza pudore, senza vergogna.. si girò verso il lavandino e iniziò a lavarsi il viso e lì notai due ferite profonde sulla schiena <..cosa sono questi?> Lo vidi scattare verso di me, mentre le sue unghia si allungarono di un paio di centimetri circa e mi puntò..come un leone punta la preda.
Lo guardai spaventata e con calma posai i vestiti puliti sullo scaffale del bagno < ti lascio da solo..> dissi per poi uscire dal bagno.

Mi sedetti per terra e pensai quello che avevo appena visto.. ma cosa gli avevano fatto?
Stavo aspettando che uscisse, quando sentì un forte tonfo, così mi alzai di scatto <Hey stai bene?> Non ricevetti nessuna risposta, così aprì la porta e lo vidi per terra tutto zuppo e il doccione della doccia completamente rotto <ma cosa ti è successo?> Lui mi guardò < mi sono bruciato con l'acqua.. non sapevo che a che l'acqua potesse fare male> mi fece una grande tenerezza..
Mi avvicinai e lo aiutai ad alzarsi, ma ad un certo punto mi accorsi però che lui era ancora nudo, mi voltai imbarazzata < ok adesso che sei pulito, puoi vestirti.. lì accanto a te ci sono dei vestiti! Sai come si fa vero?> Lui con tono serio rispose < certo! Posso farlo!>.
Dopo aver indossato i vestiti, con un po' di fatica, mi resi conto che c'era ancora qualcosa da sistemare, così presi le forbici e i rasoi usa e getta < manca ancora qualcosa> lui curioso rispose <cosa manca?> Sorrisi e lo feci sedere su uno sgabello < ti fidi di me?> Lui mi fece un cenno di si con il capo.
Gli feci lo shampoo e dopo aver pettinato i capelli glieli accarezzai dolcemente <..hai un nome?> Lui molto semplicemente disse < mi chiamo Yoongi>.

Dopo aver finito, Yoongi si guardò allo specchio < ecco fatto!> Dissi soddisfatta.
Lui si girò verso di me <grazie!>.
Lo guardai negli occhi, questo ragazzo era chiuso qui da un vita probabilmente, aveva bisogno di aria pulita < tieni! Metti questi> mi guardò curioso < cosa sono?> Sorrisi < questa è una felpa, questa è una mascherina e questo un cappellino> sembrava un po' perplesso < dove andiamo?> Lo aiutai ad indossare la mascherina e il cappellino <lo vedrai!>.

Uscimmo da lì e lo portai in giro per Seul. Gli feci assaggiare tante cose buone e poi lo portai al parco per poterci godere dell'aria frasca.
Stavo per fargli qualche domanda, quando lo vidi agitarsi <Hey va tutto bene?> Lui mi guardò serio in volto <voglio tornare a casa!> Mi alzai dalla panchina < ok ti porterò con me a casa mia! Anche a costo di nasconderti nel mio armadio!> Lui si alzò lentamente < no! Devo tornare all'hotel!>.
Senza dire una parola lo riportai all'hotel e una volta arrivati, non mi degnò di uno sguardo entrando nella camera 1004.

Erano le 11:00 del mattino ed io venni svegliata dalle urla di mia madre, perciò incuriosita mi alzai dal letto e mi misi nascosta vicino alle scale per poter origliare meglio:
- "non posso crederci"
- "di cosa ti preoccupi tesoro?"
- " secondo te ha parlato? Le ha detto qualcosa?"
- "no! E poi noi siamo i padroni qui! Nessuno oserebbe mettersi contro di noi!"
- " e se lei va via di casa? Cosa faremo?"
- " ...adesso basta!!!!!"
Sentii mio padre dare uno schiaffo a mia madre.. ma cosa stava succedendo?
Decisi di scendere, facendo finta di non aver sentito né visto niente <buongiorno> mia madre mi guardò e mi diede un bacio sulla guancia < cara cosa vuoi per colazione?> Sorrisi <mamma lo sai.. i pancakes vanno bene!> Mia madre mi fece un sorriso quasi inquietante e andò in cucina.
Mi andai a sedere in salotto con mio padre che stava leggendo il giornale < papà cos'ha la mamma?> Lui molto tranquillamente disse <nulla.. ieri sera ha bevuto troppo! Si riprenderà> feci spallucce e presi un sorso di succo d'arancia < ah papà.. più tardi esco! Voglio fare un giro con questa bella giornata!> Mia madre posando il vassoio sul tavolo rispose < va bene mia cara! E dove andrai?> La guardai <non lo so..forse al parco!> Mio padre prese parola <va bene ma alle sei ti voglio a casa!>. La conversazione finì lì.

Dopo colazione, andai a farmi un bagno caldo e pensai a Yoongi, a quello che stavano facendo i miei genitori.
Uscì dal bagno, mi vestì e poi scesi le scale < mamma io vado!> Mia madre mi fermò < aspetta cara!> Mi voltai e vidi mio padre e mia madre con un cofanetto nero di velluto < cos'è?> Dissi curiosa. Mio padre si avvicinò a me < questo Anila è un regalo per te! Vogliamo farci perdonare per come ci siamo comportati in questi giorni..>. Presi il cofanetto e lo aprii, dentro c'era una collana era d'argento, era simile a quella che avevo perso qualche giorno fa < è bellissima! Grazie!> Lì abbracciai forte e poi uscì.

Prima di andare in hotel da Yoongi, andai in un 24H e presi alcuni vestiti e del cibo.
Finito il rifornimento, andai da Yoongi però cercando di stare attenta.
Salii di sopra e quando arrivai all'ultimo piano, vidi la porta di ferro arrugginita aperta < Yoongi? Dove sei? Sono Anila!> Ci fu un attimo di silenzio e poi lo vidi sbucare dal buio <Hey..> lo guardai un po' stranita <ma che cosa ci fa la porta della tua stanza aperta?> Lui si fermò di fronte a me <avevo bisogno di sgranchirmi.. cosa mi hai portato?> Sorrisi e posai lo zaino su un mobile < allora oggi ti ho portato tante cose buone..> non finì di parlare e mi accorsi che mi guardava quasi ipnotizzato.
Iniziò ad avanzare verso di me senza alcuna ragione apparente <Yoongi? Che fai.. sono Anila..> davanti ai miei occhi Yoongi cominciò a mutare: le sue vene stavano gonfiando e il suo occhio destro divenne rosso sangue.
Ero terrorizzata! Queste cose si vedevano solo nei film horror..

Decisi di scappare, ma lui con un balzo mi salì addosso, io ero sotto di lui spaventata a morte, non era più in se..
Cercai di mantenere la calma e rimasi immobile ad osservarlo e mi accorsi che stava osservando con insistenza il mio ciondolo leccandosi le labbra.
Presi il ciondolo e lo gettai in un angolo della stanza, così Yoongi saltò verso il ciondolo e lo apri.. ma quello era sangue?
Perché c'era del sangue dentro il ciondolo?
Loro sapevano che vedevo Yoongi...
Mi alzai lentamente da terra e richiami Yoongi che era intento a leccarsi le mani e i baffi <Yoongi? Stai bene?> Lui si voltò verso di me < si adesso si! Però ho fame> presi tutti i pacchi per terra e gli diedi quelli dove c'era il cibo.
Yoongi mi strappo tutto dalle mani e mangio tutto in un fiato < ti sei saziato?> Dissi gettando le cartacce nel cestino lì vicino < si grazie!> Disse lui avvicinandosi a me < ma come mai i tuoi vestiti sono tutti strappati? Li hai messi ieri..> dissi un po' infastidita. Lui mi guardò < ne hai altri?> Sbuffai < certo! Ma i vestiti non sono usa e getta.. devi starci più attento! Io non posso venire qui tutti i giorni> a quella frase Yoongi si incupì < hai ragione! È pericolo venire qui! Ma devi ammettere che il ciondolo con il sangue è stato un tocco di gran classe!> Sul volto di Yoongi si formò un sorriso inquietante < Yoongi..perché sei qui?> Si sedette sul lettino < perché lo hanno voluto loro.. sono qui da tutta la vita! Mi hanno adottato all'età di sei anni.. dallo stesso orfanotrofio dove hanno preso te!>
Cosa? < devi aiutarmi a fermarli> Yoongi iniziò a dare di matto < ahahahah...si fermiamoli ahahah> gli sfiorai la mano < grazie Yoongi!>.

Non mi disse più nulla, tornò in camera sua e si chiuse dentro.
Da quando lo conosco non c'è mai stata una volta dove era se stesso.. un giorno era calmo, un altro era nevoso.. un altro ancora dava di matto. E come dargli torto? Se quello che mi ha detto è vero.. chiunque avrebbe dato di matto.

Rimasi per qualche secondo a fissare quella porta di ferro, dopodiché mi voltai posai i vestiti puliti su uno scaffale e andai a casa.

_________________________

Angolo autrice:
Ciao raga! Mi auguro che vi piaccia anche questo capitolo!
Domani ne pubblicherò un altro.
Vi auguro una buona Pasqua! ❤️❤️❤️❤️❤️❤️💋💋💋💋💋

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top