Capitolo 1 - Tutto ebbe inizio
Avviso che questa storia ha parecchi errori anche perché l'ho iniziato a scriverla quand'ero più piccola ed usavo il cellulare. Sto cercando di rimediare ai diversi sbagli e, quindi, troverete parti cambiate/eliminate. Vi lascio alla storia :)
Hope's pov
Sono sdraiata sul letto con il computer portatile sulla mia pancia. Perché? Io e Maria vogliamo scappare e voglio trovare un appartamento dove stare e dei biglietti aerei.
Sapevamo fin da quando entrammo nell'adolescenza che questo momento sarebbe arrivato.
La destinazione non è precisa ma deve essere lontana da Napoli.
Vogliamo lasciare questo posto! Non perché non ci piaccia Napoli, anzi, è una bellissima città ma il problema è che vogliamo lasciare il passato alle spalle e il miglior modo è andarsene da qui.
Nessuno sa di questo nostro piano.
Navigo un po' per i biglietti e ne trovo due per Londra e quindi li compro. Ora cerchiamo un'appartamento. Dopo mezz'ora di ricerca trovo un appartamento e lo prenoto. È molto carino è a due piani e possiamo permettercelo. Mi squilla il telefonino e rispondo.
"A quanto stai con le ricerche, voglio partire." Chiese Maria, sbuffando sonoramente.
"Allora ho trovato tutto." Rispondo al settimo cielo.
"Dove si va?" Domanda curiosa
"Londra." Dico entusiasta
"Cosa?"Urla euforica, sicuramente sta saltando di gioia.
"Sì, Mary andremo a Londra, comincia a mandare le richieste d'iscrizione al collage di Londra."
"Che bello, sto sotto casa tua aprimi." Ridacchia.
Scendo di sotto con ancora il cellulare all'orecchio e apro la porta e mi ritrovo di fronte Maria.
Chiudo la telefonata.
Chiudo la porta e saliamo le scale per andare in camera mia.
Maria prende il mio computer e dopo mezz'oretta finisce.
"Quando arriveranno i risultati?" Chiedo ansiosa, camminando avanti e indietro per la stanza
"Dipende può arrivare tra una settimana o domani dipende da quando leggono la lettera." Fa spallucce e si rilassa sulla sedia, buttando la testa all'indietro
Il mio PC fa uno strano fischio e Maria controlla
"Hope è dal college."
"Apri quella e-mail." Cerco di calmarmi, l'agitazione si sta uccidendo.
"Cosa dice?" Aggiungo speranzosa
"Siamo state ammesse." Sgrana gli occhi e si volta verso di me, alzandosi.
Urliamo di felicità, tanto nessuno ci può sentire i miei, come al solito, stanno a lavoro e mio fratello è in giro.
"I biglietti per quanto sono?" Chiese, sdraiandosi sul mio letto.
"In realtà domani." Non ero più agitata ma piena di euforia.
"A che ora?" Domanda Maria.
"Il viaggio sarà alle 9."
"Allora preparati solo le valigie con i vestiti all'interno e li metti nell'armadio per non far sospettare di nulla tanto è gigante." Annuisco
"Ho capito ma c'è un piccolo problema." Non dovrei rovinare questo momento di gioia ma devo.
"Quale?" Domanda spaventata dal mio tono di voce.
"Dobbiamo preparare le tue di valigie che stanno a casa tua, dove ci sono i tuoi che restano per tutto il giorno e ti vedranno scendere con le valigie." Dico ovvia, passandomi una mano tra i capelli e cercando di trovare una soluzione a quel dilemma.
"Cazzo, cosa facciamo?" Si passa una mano sulla faccia, disperata.
"Posso citofonare e mentre io li distraggo dicendo loro che vieni a dormire da me tu entri dalla finestra di camera tua prendi nelle valigie e ci metti tutti poi mi invii un messaggio quando hai messo tutto nella mia auto." Prendiamo tre mie valigie e le riempiamo di vestiti e poi li mettiamo nell'armadio.
Scendiamo le scale e andiamo in garage e sfreccio verso casa di Maria con la mia auto.
Parcheggio vicino alla finestra della camera di Maria che si trova al lato opposto alla porta d'ingresso.
Mi dirigo verso quest'ultima e quando suono al campanello mi apre Giulia, la madre di Maria, che mi offre di andare con lei in cucina dove vi trovo dentro anche Aldo, il padre.
"Qual buon vento ti porta qui?" Lui e quel suo modo tanto garbato di rispondermi, mi mancheranno.
"Veda Giulia i miei non ci sono per la notte e vorrei che vostra figlia venga a dormire da me." Invento l'ennesima bugia.
"Certamente ma tuo fratello?" Entrambi sanno già la risposta, non è una novità.
"Sarà a qualche festa questa sera." Dico vaga e Aldo annuisce. Mi arriva un messaggio di Maria che dice "Lavoro finito" e rispondo con un "ok".
"Me no male che non sei come lui." Afferma convinto il padre di Maria. Quella frase mi è stata ripetuta una cinquantina di volte. Nessuno sopportava mio fratello, il suo sgarbato modo di fare. Tutti lo odiavano.Mio fratello è uno di quelli che va alle gare clandestine, si ubriaca, fuma di tutto e sta sempre sulle sue. L'ho sempre detestato per ciò ma gli voglio bene, nonostante la vita da schifo che conduce. Gli voglio bene perché con me è una persona diversa.
"Infatti." Rispondo prima di salutarli ed andarmene. Mi dirgo in auto e vedo Maria con cinque borsoni, sempre la solita.
Arriviamo a casa mia e prendiamo la roba di Maria ed entriamo in casa mia.
Sento delle voci: sono i miei genitori.
Corriamo di sopra e buttiamo tutti i borsoni nel mio armadio e lasciamo il borsone più piccolo fuori per far vedere che Maria ha portato il cambio per la notte e il giorno successivo.
Scendiamo ed entriamo in cucina dove noto mia madre, Francesca, intenta a cucinare e mio padre, Osvaldo, a leggere il giornale.
"Non ci hai sentito entrare signorina?" Abbassa il giornale, poggiandolo per metà sul tavolo, e mi rivolge uno dei suoi soliti ed odiosi sguardi.
"Non si usa dire "buonasera figliola com'è andata la giornata senza di noi?"
Dico acidamente come sempre.
"Non sei divertente, rispondi alla domanda." Pretende.
"Eravamo sopra a sentire la musica e a chiacchierare e ci siamo estraniate dal mondo e ora che siamo scese solo per prendere un bicchiere d'acqua e vi abbiamo visto." La bionda trova una bugia credibile e i miei sembrano bersela.
"Ok ma come mai sei qui Maria?" Ma che cazzo te ne fotte?
"Beh i miei vanno ad un incontro con delle persone importanti e non ritornano per la notte e ho chiesto a Hope se potevo restare da lei perché non volevo restare da sola e lei ha detto di sì." La sua voce è innocente e mio padre sembra, come sempre, cadere ai suoi piedi. Lui la adorava e mi ripete sempre 'potresti assomigliare alla tua amichetta?'
Non so come Maria riesca a sopportare mio padre. Sapete che io ho 19 anni e sapete una cosa?Non ho mai avuto un fidanzato. Perché?Per colpa di mio padre che è rompipalle e protettivo diceva che io ero troppo piccola per avere una relazione e metteva 'paura' a tutti coloro che si avvicinavano alla sottoscritta anche per degli appunti. Ci rinchiudiamo in camera e ci addormentiamo guardando il nostro nuovo appartamento.
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