La pistachio pie dello scontro
Nell'intervallo Michael andò a prendere qualcosa da mangiare e Robert rimase nel pick-up preso da una conversazione con Elio. Bella si senti osservata da un po e si guardò intorno. Poi la vide: la ragazzina di oggi.
Decise di mettere in chiaro le cose, scese dal pick-up e andò da lei. Apri lo sportello e si sedette. Aveva
- Ascolta, questi tuoi agguati non servono a nulla. Non mi piacciono e odio le persone che mi guardano o si comportano in questo modo. Devi smetterla! Non voglio che mi segui - disse Bella dura.
- io penso che hai paura di metterti a nudo e non intendo fisico ma emotivo. Hai paura di farti male e forse per qualche esperienza vissuta o familiare - disse Lola spiazzandola. - cerchi di essere dura ma sei dolce alla fine -
Quella ragazzina aveva capito tutto. Non sapeva come aveva fatto e la cosa la spaventava e la irritava.
- tu non sai nulla di me. Evita di psicanalizzarmi perché non funziona - disse Bella cercando di far finta di nulla. - ora devo andare e non tornare allo mio studio -
Lola la fermò, senti le dita sul suo polso e l'altra si avvicinò e posò le labbra sulla sua morbida guancia. Era strano. Non si spiazzata quel gesto. Pensava che puntasse alla bocca. Senti un strano calore dentro di sé.
- ora puoi andare - disse Lola con uno sguardo. - buon film -
Bella usci da quella macchina molto frastornata. Non poteva credere che stava così per un bacetto sulla guancia. Non era da lei.
Elio la vide strana e si avvicinò a lei quando tornò.
- vuoi parlare? - chiese lui premuroso.
- non c'è nulla da dire - rispose Bella riprendendo a mangiare.
Non era nulla. Domani si sarebbe dimenticata di L... Cioè quella ragazzina. Meglio non usare il nome. Non provava nulla quindi non c'era bisogno di chiamarla in nessun modo.
Michael tornò, usci i due contenitori degli panini e Robert cercò qualcosa nel sacchetto ma non lo trovò.
- e le mie posate dove sono? Te le sei scordate al solito - disse Robert con uno sguardo.
- baby, non puoi mangiare un panino con le posate - rispose Michael giustamente.
- io non mangio con le mani - disse Robert schizzinoso.
- neanche questi deliziosi bocconcini di pollo - disse Michael tirandoli fuori. - so che li adori. C'è anche la salsa. Non farti pregare -
Elio si avvicinò all'orecchio di Oliver e disse: - fa sempre così? -
- Robert ha le sue manie. É cresciuto con una rigida educazione - rispose Oliver sottovoce. - pensa che l'armadio é sistemato con un ordine tutto suo e guai se qualcuno lo cambia. Va in crisi. Michael invece mette tutto come capita. Ama il suo caos -
- tuo fratello é molto paziente - disse Elio guardando la scena.
- perché lo ama. Anche tu se avessi qualche manie io starei lo stesso con te - disse Oliver dolce.
- é ammirevole. - disse Elio con un sorriso.
Timmy andò un attimo al burghy per prendere qualcosa ma vide un telefono e d'impulso mise le monete, fece il numero e aspettò.
- pronto. Chi é? -
Era la sua voce. Quella di Armie.
- hallo? C'è qualcuno? -
Perché non riusciva parlare?
Senti una seconda voce.
- Armie, chi é? -
Era Beth, la moglie di Armie. Mise giù in telefono e pensò che non avrebbe dovuto chiamarlo. Prese altro da mangiare e tornò al pick-up. Guardò le due coppie così felici e anche lui voleva ciò.
Elio si avvicinò al cugino e gli rubò un chicken nuggets per farlo sorridere. Si mise a fare un po lo stupido e riusci nel suo intento.
Lo strinse a sé e Timmy e gli disse: - grazie, Elio. Ti voglio bene -
- anch'io - disse Elio con affetto.
Bella si aggiunse e Timmy sentì tanto affetto di cui aveva bisogno.
La serata prosegui tranquilla, il film fu stupendo e Armie era stato bravissimo.
Elio e Oliver decisero di fare due passi da soli mentre gli altri parlavano. Si tenevano per mano in una stradina, Oliver lo spinse verso il muro e si baciarono. Elio aveva un braccio intorno al suo collo e con l'altra mano andò nei suoi jeans.
- no no no - disse Oliver guardandosi intorno. - potrebbero vederci -
Elio gli prese un braccio e lo portò verso una vecchia abitazione. Ci era stato con Marzia.
- adesso siamo solo noi due - disse Elio malizioso.
- non riuscivi proprio ad aspettare che tornavamo a casa. Il mio Oliver così voglioso - disse Oliver sorridendo. - come conosci questo posto? -
Elio prese a baciarlo mentre gli infilava la mano nei jeans e lo senti.
Si staccò un attimo dalla sua bocca e disse: - anche tu non resisti. Sei già duro, Elio. Ora provvedo subito -
Oliver lo vide inginocchiarsi e aprirgli i jeans. Gli accarezzò i capelli mentre Elio usciva il suo membro dagli slip, la mano dell'altro andò intorno alla base mentre iniziò a leccare come un gattino. Prima la punta e poi tutto il resto. Fece tutto con lentezza e dettaglio.
- sembri un gattino - disse Oliver all'improvviso.
Elio smise un attimo e disse: - Miaoooo -
- sai che mi sto immaginando tu con un bel nastro e un campanellino - disse Oliver confidandogli.
- miaoooo - disse Elio strisciando la guancia contro il membro.
- sei adorabile - disse Oliver.
- solo adorabile? - disse lui deluso alzando la testa.
Pensava che Oliver avesse trovato sexy tutto quello.
Fece una faccina triste e Oliver rise. Elio capi che l'altro lo stava prendendo in giro come sempre.
- non posso crederci - disse lui incredulo. - me hai fatta ancora. Io che ci casco anche -
- vieni qua, gattino sexy - disse Oliver facendolo alzare.
Elio si trovò lui contro il muro adesso, Oliver lo baciò e fece aderire il suo corpo con il proprio. Senti l'erezione di Oliver contro i suoi jeans, era dura e gemette al bacio e tutto il resto.
Oliver si abbassò lui e Elio si ritrovò a miagolare alle calde attenzioni dell'altro anzi a gemere tanto.
Fu un momento erotico, complicità e anche divertente.
Uscirono ridendo da lì, mano nella mano e si baciarono felici. La scena fu vista qualcuno da lontano.
Elio e Oliver raggiunsero gli altri e decisero di andare a mangiare il dolce da qualche parte. Entrarono in un piccolo bar e Elio guardava le fette di torte. Sembravano quelle torte americane. Oliver gli sembrava di stare per un attimo in un dinner della sua città. Elio gli ispirò la pistachio pie.
- prendo questa - disse lui pregustandosi il dolce.
Oliver invece prese la Apple pie mentre Katie andò verso il bancone dei gelati.
Uno dell'età di Oliver chiese dalla pistachio pie.
- scusi ma stata già presa da ragazzo. Non ne abbiamo altre. Può prendere altre. Le illustro le nostre specialità - disse la ragazza gentile.
- questo é un posto per famiglie. Non dovrebbero entrare certi individui - disse il cliente con disprezzo.
La ragazza non capiva e l'altro si avvicinò ad Elio e Oliver.
- i deviati non dovrebbe stare qui. Vi prendete ciò che nostro con nessun diritto -
Oliver e Elio era la prima volta che assistevano a qualcosa del genere.
- come scusa? - chiese Oliver a quelle parole.
- ti ho visto nel vicolo a fare schifezze con il ragazzino. Sei un pedofilo. Ti approfitti così della sua innocenza - disse lo sconosciuto attaccandolo.
Oliver non gli diede conto. Non meritava nessuna risposta.
- sei anche codardo oltre che uno schifoso pedofilo -
Elio replicò subito: -non é un pedofilo. Non sono certo un bambino. Ho 22 anni e anche se ne avessi 17, non cambierebbe nulla. Non sarebbe pedofilia. Tu non puoi capire... -
Oliver gli mise la mano sul braccio e disse: -Elio, lascia stare. Non ne vale la pena. Andiamo al tavolo -
- e tu fai la brava puttanella - disse lui disprezzando Elio. - vuoi fare la donnina di casa... -
A Oliver non gli importava se lo offendeva lui ma ad Elio non dovevano toccare.
- non ti permettere di offenderlo - disse Oliver a tono avvicinandosi al tipo. - puoi dirmi di tutto ma a lui no -
Il proprietario disse: - non voglio risse del mio bar. Andate fuori se dovete prendervi a pugni -
Il tipo sembrò allontanarsi ma all'improvviso spinse Elio che cadde a terra e Oliver e gli altri lo soccorsero.
- sto bene. Ho preso solo una botta al culo - disse Elio massaggiandolo.
Oliver non ci vide più e disse: - voi state con lui, torno subito -
Elio era preoccupato, cercò di fermarlo e lo chiamò anche Elio più volte ma nulla. Era uscito e prevedeva il peggio.
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