L'appuntamento - prima parte
Elio rimase sbalordito quando vide Oliver. Non l'aveva mai visto con quegli abiti. Sembrava un divo del cinema. Entrambi erano incantati davanti alla bellezza dell'altro e quanto quei abiti donavano ad entrambi. Elio era in total black mentre Oliver aveva una cambia bianca e tutto il resto nero. Sulla giacca portava un fiore di stoffa.
- Wow!!! Sembri una vera star - disse Elio ammirandolo. - sembri pronto per il red carpet -
- e tu non sei da meno. Sto immaginato tu che suoni il pianoforte in una sala e tutta la gente estasiata da te e dalla tua musica - disse Oliver con quell'immagine in testa.
Mafalda entrò per avvisare che il taxi era arrivato.
- il taxi? - chiese Elio confuso. - Pensavo che andassimo in macchina? -
- stasera no. Non devi preoccupati di guidare. Devi solo pensare a divertiti - rispose Oliver con uno smagliante sorriso.
Lo guardava mentre salutava i suoi. Loro li auguravano di divertirsi e stavano per andare via ma sua madre li fermò.
- una foto, ragazzi - disse lei prendendo la macchina fotografia.
- mamma, il taxi... -
Elio sembrava vergognarsi.
- solo una foto, Elio - disse il padre.
Si mise in posa con Oliver e sua madre scatto la foto.
Annella la guardava felice. Erano veramente bellissimi e felici.
- ora andiamo - disse Elio con fretta.
Oliver salutò e usci con Elio. Il taxi era lì, entrarono dentro e lui senti che Oliver dire ' antichi profumi ' al taxista. Elio non conosceva quel posto ma non importava quale sarebbe stato il posto, sarebbe stato speciale perché l'aveva scelto Oliver.
Senti la mano di Oliver toccare la sua e intrecciarla. Si guardarono senza parole, non avevano bisogno e si sorridevano.
Il locale si trovata a Pandino, passarono davanti al luogo in cui lui ci si era esposto con Oliver. Sembrava passata una vita da quel momento. Non era una coincidenza. Lo sapeva.
Arrivarono davanti al locale, Oliver molto galante gli apri la porta.
- prego, dopo di te -
Elio gli sorrise e lo ringraziò mentre entrava. Il posto senza tempo con colonne e statue, intimo e molto elegante. C'era perfino un pianoforte e il pianista lo stava suonando con grande maestria.
Oliver si avvicinò a lui e gli sussurrò: - il ristorante é di tuo gradimento? -
- e me lo chiedi anche? É bellissimo - rispose Elio felice, voltandosi e gettandogli le braccia al suo collo. - qualunque posto sarebbe stato perfetto perché l'hai scelto tu -
La reazione di Elio fu molto esuberante come era lui. All'inizio era nervoso ma poi si era lasciato andare. Non importava cosa avrebbero reagito la gente a quel gesto. Era felice. Nessuno avrebbe rovinato quella loro felicità.
- era proprio quello che speravo disse Oliver portandolo le braccia alla sua schiena.
Anche l'ansia di Oliver svanì pian piano, abbracciava Elio in quel luogo con disinvoltura. Non era un abbraccio tra due amici, chiunque avrebbe potuto vederlo ma la gente era presa a sentire la musica per notarli.
Dopo l'abbraccio, si avvicinarono al direttore di sala e Elio si guardava intorno mentre l'altro parlava.
- salve, ho prenotato oggi pomeriggio. - disse Oliver dicendogli il suo cognome.
- il tavolo per due - disse l'uomo guardando il registro. - si, mi ricordo. Prego da questa parte -
L'uomo li guidò al tavolo, Oliver e Elio si sedettero in quell'angolo molto intimo e dove si vedeva il pianoforte.
Elio vide Oliver sussurrare qualcosa all'uomo e l'altro dire che non c'erano problemi.
- cosa gli hai detto? - chiese Elio curioso dopo che l'uomo andò via.
- dovrai aspettare, ragazzino curioso - rispose Oliver sistemando il tovagliolo sulle gambe.
Elio imitò Oliver e guardò di nuovo il pianoforte.
- mi piace come suona. Deve essere qualcuno che lo fa da anni - disse Elio in estasi per quella musica.
- Non poteva mancare la musica e l'arte. Sono sempre stati dei punti importanti - disse Oliver spiegandogli.
- lo immaginavo. Hai pensato a tutto - disse Elio sorridendo.
- hai fame? - chiese Oliver.
- all'inizio avevo un'agitazione e non sapevo se sarei riuscito a mangiare ma poi tutto é passato e adesso ho una gran fame - rispose Elio raccontandogli le sue emozioni.
- anch'io ero molto nervoso - disse Oliver confessandogli.- come la prima volta in caméra tua -
- nostra - disse Elio correggendolo.
- si, nostra - disse Oliver sorridendo. Un cameriere portò una bottiglia e due flûte con un liquito rosa che Elio non aveva mai visto. Sull'etichetta della bottiglia c'era scritto Bellini.
Non lo conosceva.
Li servi e se li lascio da soli.
Oliver aveva un sorrisetto, Elio non capiva e lui alzò il flûte.
- a noi, Oliver - disse il più grande avvicinandoli il bicchiere.
- a noi, Elio - disse lui ricambiando.
Fecero cin cin e poi Elio ne beve un sorso. Un sapore mai dimenticato entrò nella bocca e scese nel suo stomaco. Pesca. Ora capiva il sorrisetto di lui. Oliver aveva pensato proprio ad ogni dettaglio per rendere quella serata così speciale e indimenticabile.
Mi scuso se ho fatto spoiler a qualcuno su qualche dettaglio del film. Da ora in poi non lo farò. Mi scuso. Ho tolto il dettaglio.
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