il ritorno di oliver


Era l'inverno del 86', Elio non aveva dimenticato quello che aveva vissuto con Oliver anzi portava ancora i segni di quell'amore intenso ma così breve. Loro due si erano sentiti a telefono, si erano scritti per un certo periodo e poi Oliver aveva smesso di scrivere. Di conseguenza, lui non aveva più scritto. Aveva pensato subito che Oliver era andato avanti e che aveva trovato qualcuno. Una bella fidanzata. Era geloso di chiunque: maschio o femmina che fosse.
Avevano avuto altri studenti in estate ma non era lo stesso. Nessuno era come Oliver. Aveva provato a cercare di andare avanti, era uscito con Marzia o con qualche ragazzo ma non era riuscito a baciare nessuno più o a fare sesso con nessuno.
Adesso i suoi avevano deciso di accogliere in inverno uno studente per un anno. Non aveva intenzione di stare dietro qualcuno per mesi.
- Elio, vai giù. Lo studente sta arrivando - disse sua madre avvertendolo con uno strano sorriso.
Non capiva cosa volesse dire quel sorriso e anche lo scambio di sguardi trai suoi. Mise la giacca, il freddo si faceva sentire e scese giù confuso, arrivò in cortile innevato e la macchina si fermò. Si portò la mano alla bocca per non gridare, dallo sportello usci l'ultima persona che si aspettava di vedere. Oliver. Era più bello di quanto se n'era andato. Aveva questa giacca che lo copriva bene. Aveva tante domande ma riusciva a parlare. Ora capiva il sorriso di sua madre e gli sguardi dei suoi.
- ciao, Elio. Sei cresciuto bene vedo - disse Oliver con un sorriso. - spero che non ti secca cedere la stanza -
-
- cosa ci fai qui? - chiese Elio riprendendo l'uso della parola.
- non te l'hanno detto i tuoi?/Ho mandato una lettera per avvisarti - disse Oliver stranito.
- no. Immagino che volevano farmi una sorpresa - disse Elio capendo tutto. - ma adesso entriamo. Fa freddo -
Oliver lo vide andare a prendere le valigie e si avvicinò. Si aspettava un'accoglienza diversa, neanche un abbraccio e non capiva.
- lascia che ti aiuti - disse Oliver mettendo una mano sulla sua per prendere la valigia.
Cercava un contatto con lui ma Elio si allontanò.
- c'è la faccio - disse Elio andando verso la porta.
Perché era tornato? Voleva forse dirgli che si stava sposando o cose cosi?
- Oliver - lo chiamò Oliver come a volte facevano anni fa.
Elio non si fermò e corse verso la stanza. Mise le valigie a terra e si asciugò la lacrime con il palmo.
Senti dei passi e sapeva che erano i suoi.
- perché sei tornato? - chiese Elio con le lacrime agli occhi - perché ora? -
Oliver si avvicinò a lui e stava per abbracciarlo ma Elio si girò e iniziò a dargli pugni sul suo petto.
- perché non mi hai più scritto? Hai idea di quanto sia stato male in questi anni. Ti ho immaginato con una donna o con altri uomini - disse Elio sfogandosi. - o che ti sei fidanzato. Ho sofferto tantissimo, Oliver. Non puoi presentarti così... -
Oliver lo lascio sfogare e poi lo avvolse tra le sue braccia.
- mi dispiace, Elio - disse lui alla sua sofferenza. - non é stato facile neanche per me. Ho sofferto molto anch'io ma ho dovuto, Elio... -
- che vuoi dire? - chiese Elio alzando lo sguardo confuso.
- stasera vieni qui e ti spieghero tutto - rispose Oliver accarezzandogli il viso. - ora scendiamo dai tuoi -
Il cuore di Elio si riempi di speranza. Anche Oliver aveva sofferto per essere stato lontano da lui in questi anni e questo voleva vuol dire che forse sentiva ancora qualcosa per lui.
I due scesero e i suoi genitori abbracciarono Oliver con affetto.
- siamo felice che sei tornato - dissero i suoi. - sei stato il nostro ospite preferito. É un piacere riaverti qui -
- anche per me é bello essere di nuovo qui - disse Oliver ai due e poi guardando Elio.
- vado ad avvertire Anchise e gli altri - disse Elio così felice.
- già fatto. Stasera ci sarà una festa per il nostro Oliver - disse sua madre.
- quindi io sono stato l'ultimo a saperlo ma bravi. Meritate una punizione - disse Elio scherzando. - non vi deliziero con la mia musica. Non lo meritate -
Oliver si avvicinò a lui e disse scherzando - Vuoi privarci di questo onore? Che bambino cattivo -
- non sono un bambino. Sono ormai alduto - disse Elio gonfiandosi il petto.
- ma smettila. Sei ancora un ragazzo. Non atteggiarti da uomo grande - disse Oliver prendendolo in giro.
- e tu cosa saresti? Un vecchietto? - chiese Elio sfottendolo a sua volta.
- questa non dovevi dirla - disse Oliver correndo verso di lui.
Elio corre a sua volta intorno al tavolo, Oliver cerco di prenderlo ma lui furbetto mise in mezzo sua mamma per scappare.
- usi tua mamma. Non é leale, Elio - disse Oliver.
I genitori di Elio ridevano, il loro bambino era di nuovo con il sorriso e
poi loro adoravano Oliver. Loro sapevano del legame che li legava veramente.
Oliver riuscì a prenderlo e gli fece tanto solletico, Elio rideva e sembrava essere tornato a qualcosa anno fa ma con una consapevolezza in più. Questa volta non ci sarebbe stato un addio.
Mafalda aveva fatto le cioccolate calde con deliziosi biscotti.
Elio, Oliver e i suoi genitori si misero a berla in salotto.
- Mafalda fa la cioccolata più buona del mondo - disse Elio elogiandola. - non rimango nulla nella tazza -
- sei proprio un goloso - disse Oliver vedendo come se la gustava. - ma attento, non berla in fretta o ti scottarai -
Elio gli fece la linguaccia e riprese a gustarsela mentre intingeva i biscotti in essa. I suoi genitori risero a quella scena tra i due.
Elio si sporco, non c'erano tovaglioli e andò in cucina per prenderli.
Oliver lo raggiunse, Elio si girò e aveva le mani nel lavello. L'altro si avvicinò e prese la sua mano, si portò il dito sporco alla bocca e lo succhio lentamente e in modo sensuale. Elio si eccitò. Lo vide mentre si abbassò verso l'angolo della bocca e lo tolse con la lingua.
- prendimi, Elio - disse Elio portando le mani alle sue spalle. - fammi tuo qui. Ti voglio sentire di nuovo -
- non é ancora il momento  disse Oliver al suo orecchio. - i tuoi ci aspettano e poi voglio prenderti sul letto con calma, voglio gustarmi ogni momento e qui sarebbe tutto di corsa. Malfada non apprezzebbe che lo facciamo qui ma soprattutto meriti la spiegazione del mio silenzio di questi anni -
- sono curioso di sapere tutto. Mi sei mancato tanto - disse Elio prima di sporgersi per baciarlo.
- anche tu mi sei mancato - disse Oliver stringendolo. - ma devi aspettare per baci e il resto -
- mi stai torturando - disse Elio guardandolo. - non é facile sai -
- nemmeno per me. Ho una gran voglia di baciarti ma voglio fare le cose per bene - disse Oliver spiegandogli. - ora andiamo dai tuoi -
Cosi raggiunsero i suoi e continuarono a bere la cioccolata calda in allegria e risate.





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