il passato che ritorna - prima parte
Gerard teneva con mossa ferma Elio.
- Elio non é un oggetto. Non é tuo - disse Oliver avvicinandosi con prudenza.
Gerard lo guardò con odio e disse:
- non sono io che lo tratto come un oggetto ma tu. Prima lo fai innamorare, fai i tuoi sporchi comodi e te ne vai per anni poi torni e te lo riprendi come se fosse un giocattolo. Non si fa così. Lui ha sofferto tanto a causa tua. Come dite voi americani, tu sei solo un ' asshole '-
- smettila, Gerard. Non offenderlo. Oliver non é cosi. Tu non sai cosa ha passato - disse Elio difendendo il suo amore.
- me lo immagino, povero ragazzo ricco e annoiato... -
- Gerard, non so chi sei ma non sai nulla di me e della mia vita. Ma hai ragione che ho fatto soffrire Elio in questi anni - disse Oliver sincero.
Gerard lasciò Elio e si avvicinò ad Oliver.
- lo ammetti. Sei uno solo stronzo americano. Non meriti una persona così pura come Elio - disse Gerard partendo per fargli un pugno.
Oliver aveva previsto ciò e lo scansò, Gerard ci riprovò e Elio aveva paura. Sapeva quanto era pericoloso Gerard.
Non voleva che Oliver finisse in mezzo a ciò o si facesse male.
Poi lo vide come era bravo a difendersi come se avesse fatto qualche corso o qualcosa. Oliver mise al muro Gerard in poche mosse e gli bloccò il braccio dietro la schiena.
Elio era meravigliato. Non sapeva che Oliver aveva studiato autodifesa.
- che tu ci creda o no, io amo Elio e non permetterò che tu gli faccia del male o gli rendi la vita un incubo - disse Oliver serio. - non avvicinarti più a lui altrimenti non sarò gentile come adesso -
Alberto arrivò e disse: - Gerard, ti prego. Lascia perdere la tua ossessione -
Oliver lasciò Gerard e lui si girò verso l'altro.
- se pensi che ti lascerò Elio senza lotta, sei veramente ' stupide ' - disse Gerard prima di uscire.
Oliver lo segui e disse: - proteggero Elio a tutti costi -
Gerard rideva mentre lasciava la casa. Oliver raggiunse Elio in cucina ancora fermò e lo strinse a lui..
- é finita - disse Oliver deponendo un bacio sulla fronte.
- io pensavo che lo era tempo fa ma lui... -
- shh, non pensarci. Se ne andato - disse Oliver confortandolo.
Non era così. Elio lo sapeva. Non era finita.
- ho bisogno di dirti tutto - disse Elio alzando lo sguardo.
- ok, ora facciamo un po di tè e mi racconti - disse Oliver.
Alberto preparò il tè, gli ragazzi pensarono al modo di distrarli dopo e si chiusero in una stanza mentre Elio e Oliver nel salotto davanti al camino.
Alberto gli portò il tè e poi li lasciò soli.
- Quando ho conosciuto Gerard, non era così o almeno non si era mostrato in questo modo. Volevo smettere di provare dolore e lui aveva dei modi affascinati e io ne rimasi colpito. Credimi, Oliver, io... - iniziò a raccontare Elio con ansia.
- non sono arrabbiato, Elio. É normale, non stavamo più insieme e non sapevi nemmeno se io sarei tornato -disse Oliver complessivo. - Cercavi solo di andare avanti come avrebbe fatto chiunque -
- io ci ho sperato fino all'ultimo sai. Tra me e lui non c'è stato un bacio o altro, te lo giuro - disse Elio mettendo le cosa in chiaro subito.
- Elio, ti credo. Ora raccontami la storia - disse Oliver con fiducia, accarezzando la sua mano.
Elio trovava Oliver fantastico, sapeva sempre cosa dire e fare. Si senti più sicuro.
- io e Gerard ci siamo conosciuti al cinema. In quel periodo ho iniziato spesso ad andarci, mi piace vedere e immedesimarmi con i personaggi delle varie pellicole. Era anche un modo per... -
- per cosa? Non aver timore. Sono sempre lo stesso Oliver con cui hai condiviso tutto - disse Oliver spronandolo.
- é stupido da dire ma attraverso quel film davo diversi finali dopo che te ne sei andato. É schiocco lo so - disse Elio asciugandosi una lacrima che sta per cadere.
- non é schiocco. É molto sentimentale - disse Oliver sospirando. - ognuno vive il dolore a modo proprio. Anch'io ho immaginato scenari differenti -
- ah si, quali? - chiese Elio curioso.
- Forse dopo te li dirò - rispose Oliver.
Dopo. Quella parola non era sparita nel suo vocabolario e sorrise.
- comunque ricordò che quella sera ero andato a vedere una commedia romantica, non ricordo il titolo in questo momento e ho acquistato il biglietto... -
Flashback
1985
Elio aveva preso un secchiello di popcorn, si mise in fondo alla sala e aspettava che iniziò il film. Chiuse un attimo gli occhi e immaginò Oliver arrivare con un sacchetto di caramelle e sorridergli.
- ti sei dimenticato queste al bancone - disse l'altro sedendosi accanto. - non vedi l'ora di vedere questo film che sei distratto -
Lo prendeva in giro come sempre.
- non é per il film. É bello che tu sia qui con me dopo tanto tempo. Mi sei mancato tanto - disse Elio con un sorriso.
- anche tu mi sei mancato ma sono tornato per restare - disse Oliver prendendogli la mano.
Immagino che si videro il film insieme, Oliver rubava un po di coca cola dal suo bicchiere, ridevano e scherzano e anche si baciavano pure. Era un bel sogno ma non era la realtà. Elio apri gli occhi, si ritrovò a piangere e faceva tanto male.
Una mano gli diede un fazzoletto.
- qui te fait pleurer, ne mérite pas tes larmes ou ton amour -
Fu un ragazzo di due anni in più di lui, capelli castano biondo e ricci e occhi blu.
- chi ti fa piangere, non merita le tue lacrime o il tuo amore - disse Elio in italiano, asciugandosi le lacrime. - una bella frase ad effetto -
- conosci il francese? Bene - disse l'altro con un sorriso.
- parlo più lingue - disse Elio non sbilanciandosi molto. - tu? -
- padre italiano e madre francese - disse l'altro spiegandogli. - sei mai stato in Francia? -
Elio scuotendo la testa.
- devi andarci sai. Anzi perché non prendiamo il treno e partiamo adesso. Tanto il film possiamo vedercelo in francese - disse l'altro all'improvviso.
Lo spiazzò. Uno sconosciuto gli proponeva di partire con lui per andare in Francia. Era da folli ma allettante.
Voleva allontanarsi dai ricordi che lo circondavano, smettere di pensare e quel ragazzo gli stava dando l'opportunità.
- é allettante ma non ti conosco - disse Elio prudente.
- sono Gerard - disse lui prendendogli la mano e gliela bacio. - mon petit bijou -
- io sono Elio - disse lui colpito dai suoi modi. - tu sei...? -
- gay? No. Non lo sono. Mi piace il piacere completo. Maschi e femmine - rispose Gerard subito. - la gente non capisce che si stanno perdendo la metà del piacere del mondo -
Elio gli piaceva come Gerard vedeva le cose e le diceva.
- allora facciamo questa follia? -
- sarei tentato per allontanarmi ma... -
- un uomo ti ha fatto soffrire giusto? - chiese Gerard all'improvviso.
- no ma non ne voglio parlare - rispose Elio chiuso. - non ne hai altre follie? -
- si, vieni con me - rispose Gerard con un sorrisetto.
- ora? Ma il film? - chiese Elio ancora un'altra volta spiazzato.
- lo vedremo domani - rispose Gerard. - ti offro il biglietto e il tutto -
Elio lo segui, uscirono dal cinema e corsero attraverso delle stradine, attivarono ad un palazzo vecchio e ci entrarono. Lui segui Gerard su per le scale e si ritrovò sul tetto. Gerard sali sul cornicione.
- che fai? - chiese Elio agitato.
Gerard si mise a camminare su di esso.
- la nostra follia - rispose Gerard porgendogli la mano. - vieni -
Elio era un po spaventato ma la prese, si ritrovo sul cornicione e si senti in bilico. Gerard lo strinse a sé e le sue scarpe erano a meta del bordo. Aveva paura di cadere ma sentiva anche altro.
- la senti l'adrenalina e il sentirsi vivo - chiese lui nel suo orecchio.
Oliver interruppe la narrazione.
- sul serio, volevi andare a Parigi con un estraneo e sei salito su un cornicione? Fammi dire che é stato molto stupito e pericoloso - disse Oliver a ciò.
- lo so, hai ragione ma avevo bisogno di fare qualche stupidaggine - disse Elio capendo il suo rimprovero. - sei geloso? -
- sarei un bugiardo a dire che non lo sono. Sono geloso - rispose Oliver sincero.
- non devi esserlo. Lui non significa nulla per me - disse Elio appoggiandosi a lui. - tu sei il mio Elio -
- e tu il mio Oliver - disse lui portandolo a sé e baciandolo.
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