Amici, penitenze e Gerard - prima parte
Oliver sali sopra per prepararsi, trovò Elio intento a preparare un borsone e mettere anche dei teli da mare e del cambio.
L'altro se ne accorse e chiese: - cosa vuoi che ti porto? -
Oliver era confuso un po.
- partiamo per qualche viaggio? - chiese lui perplesso.
Elio rise.
- andiamo da questi miei amici ma per previdenza sto preparando il borsone per alcuni motivi e poi spesso Alberto ci invita a dormire da lui - rispose Elio aprendo l'armadio.
L'armadio aveva pieno dei loro vestiti. Era come se facessero già le prove della convivenza.
- allora cosa vuoi che ti metto nel borsone? -
Oliver si avvicinò e prese un paio di cose, poi l'altro le mise nel borsone in modo ordinato e andò in bagno a prendere gli spazzolini.
Oliver sorrise a tutto ciò mentre si sedeva sul letto, gli piaceva molto quei momenti di quotidianità e immaginava la loro vita negli Stati Uniti.
Elio tornò e mise gli spazzolini nel borsone, Oliver lo vide mentre si muoveva per la stanza e lo afferrò per un polso.
- vieni qua un attimo - disse Oliver sorridendo.
Elio si lascio porta a sé da lui.
- cosa ti fa sorridere? - chiese lui messo su Oliver.
- mi piace tutto questo. Non vedo l'ora di iniziare la nostra vita negli Stati Uniti - rispose Oliver felice. - naturalmente l'estate e nelle feste torneremo qui a Crema e tutte le volte che vorrai. Amo questo posto e lo sai. Qui sono stato veramente felice, anzi lo sono ancora -
- non vedo l'ora anch'io, Oliver ma dovrai aver pazienza. Molte cose non ci sono abituato come cucinare - disse Elio felice e nervoso. - so già che sarò un disastro -
- non ci sono problemi, ti guidero io. Il bello di una coppia é completarsi a vicenda, sostenersi, aiutarsi e imparare l'uno dell'altro e vedrai andrà tutto bene - disse Oliver rassicurandolo.
Elio sorrise e lo baciò.
- puoi farmi un favore - disse Elio dopo il bacio.
- certo - rispose Oliver.
- ho lasciato il mio walkman sulla scrivania. Me lo prendi - disse Elio alzandosi. - così finisco il borsone e possiamo andare -
Oliver sorrise e andò nell'altra stanza passando dal bagno. C'era una pila di libri e spartiti. Era li in mezzo. Cascarono un po di cose per prenderlo e subito si mise a raccoglierli.
- va tutto bene? - chiese elio dall'altra stanza.
- si, tranquillo - rispose Oliver vedendo un libro di poesie francesi.
Era nuovo. Non l'aveva mai visto. Lo apri per curiosità, Elio amava leggere poesie e libri.
Nella pagine iniziali c'era una dedica:
' pour Elio,
mon petit bijou
Je t'aime
Gerard '
Chi era questo Gerard?
Come si permetteva di scrivere così al suo Elio?
Era geloso di questo ragazzo o uomo.
Perché Elio non gli aveva parlato di lui? Cosa c'era stato tra loro?
Chiuse il libro e lo rimise a posto con gli altri, prese il walkman e lo portò ad Elio che gli sorrideva mentre lo prendeva.
Non gli disse o chiese nulla a proposito del libro con quella dedica ma dentro era molto geloso.
Uscirono dalla villa dopo aver salutato i genitori e poi si misero la macchina. Decisero di posticipare il pomeriggio di shopping e cosi Elio si mise alla guida e partirono.
Durante la strada verso casa di Alberto, accesero la autoradio e si misero a cantare. Erano così spensierati.
Una volta per la testa di Oliver passò l'immagine di Elio tra le braccia di un altro uomo. Sapeva che non doveva essere geloso perché in quel periodo non stavano insieme ma era più forte di lui. Poi si ricordò che Elio era stato male in quei anni e quel pensiero svanì.
Arrivarono davanti alla casa di Alberto, era molto grande e non lontano dal fiume Serio. Scesero dalla macchina, Oliver prese il borsone e segui Elio verso la porta.
- sei pronto? - chiese Elio guardandolo.
- sono nato pronto - rispose Oliver sorridendo.
Elio bussò, attesero un po ma nessuno rispondeva.
- siamo arrivati presto? - chiese Oliver confuso.
Elio pensò e poi lo guardò.
- vieni. Forse ho capito dov'è sono - rispose lui facendogli segno di seguirlo.
Fecero il giro della casa, il giardino di dietro era enorme e in lontananza si vedeva uno specie di capanno.
- qui c'era prima un pianoforte che ragazzi hanno portato un pianoforte per risolvarmi l'umore - disse Elio raccontandogli.
Sapevano di loro? Elio gli aveva detto cosa c'era stato?
Stava per chiedere quando la porta si apri.
- Elio, finalmente sei arrivato - disse un ragazzo in lingua italiana.
- Ciao, Alberto - disse Elio abbracciandolo. - grazie dell'invito -
Oliver si tolse gli occhiali e si avvicinò a loro.
- tu devi essere Oliver. É piacere conoscerti. Elio ci ha parlato di te - disse Alberto accogliendolo con affetto. - eravamo così impazienti di incontrarti -
Non si aspettava un'accoglienza così calorosa, anche l'abbraccio ma ora sapeva la risposta alla sua domanda.
- é un piacere conoscerti anche per me. Anche Elio mi ha parlato di voi- disse Oliver dopo l'abbraccio. - anch'io non vedevo l'ora di conoscervi -
Elio guardò Oliver e Alberto interagire bene e sorrise mentre entravano nel capanno, li raggiunse dentro e c'era la musica di violino e pianoforte. Matthiue e Claudio.
Proprio sulla destra c'era Matthiue che suonava il pianoforte e accanto Claudio con il violino. Poi in fondo un palchetto con Tom che si esercitava a ballare.
Al centro c'era il tavolo dove di solito lui e gli altri si mettevano a giocare a carte, c'era anche un frigo con le bevande e qualche divano. Ricordava bene quando aveva portato molte cose là, li aveva dato una mano. Si divertivano molto insieme.
Elio li presento ad Oliver: al pianoforte c'è Matthiue, viene da Parigi e vuole diventare un pianista mentre chi lo accompagna con il violino é Claudio, futuro violinista. Sul palco c'è Tom, lui é americano come noi e vuole diventare una stella a Broadway, adora i musical e si sta esercitando. Tutti loro hanno fatto la domanda come me per Juilliard e infine c'è Alberto, lui vuole diventare uno scrittore -
- é un piacere conoscervi - disse Oliver a tutti loro.
I ragazzi smisero un attimo per raggiungerlo e salutarlo. Oliver fu proprio accolto alla grande. Erano tutti felici di conoscerlo e lui si trovò bene con loro subito.
- Oliver, tu giochi a carte? - chiese Alberto predisponendo il tutto.
- ma certo, mi piace giocare. Vinco spesso - rispose Oliver avvicinandosi al tavolo.
- perfetto, mi piaccia giocare con persone esperte disse Alberto entusiasta. - prendo da bere. Hai qualche preferenza, Oliver? -
- no, qualsiasi cosa andrà bene. Bevo di tutto - rispose Oliver sedendosi.
Elio si avvicinò a lui e disse: - attento, qui non giocano a soldi. Chi perde, fa penitenza -
- mi sembra divertente - disse Oliver alla loro alternativa.
- oh vedrai quando ti ritroverai a farla, non sorriderà o riderai più così - disse lui avvertendolo.
- non mi metti paura, ragazzino - disse Oliver sorridendo.
Qualche ora dopo...
- non posso crederci di aver perso - disse Oliver stupito.
- Alberto ha molto culo - disse Elio togliendogli l'ultimo indumento. - come ti ho detto, le loro penitenze sono molto folli -
I due erano nudi con solo la biancheria intima di fronte al fiume sul molo in legno.
Le due penitenze consistevano in un tuffo e e stare 10 minuti nel fiume Serio gelido d'inverno.
- non so se la faccio. Fa molto freddo - disse Elio tremando.
- ti ricordo che volevi fare l'amore sulla neve - disse Oliver anche lui sentendo molto freddo. Era sempre una sera di dicembre.
- é diverso - disse Elio facendo un passo avanti.
Gli altri aspettavano di vedere da lontano come andava la penitenza.
- anche la biancheria - disse Claudio ricordandogli.
Per fortuna era sera altrimenti qualcuno poteva gridare allo scandalo.
Oliver e Elio si tolsero le biancheria.
Oliver gli prese la mano e disse: - coraggio, andiamo. Una bella rincorsa e ci tuffiamo -
E fecero così, presero una ricorsa per tutto il molo e sempre tenendosi per mano, si buttarono nel fiume. Alberto teneva il tempo per la seconda penitenza.
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