America: Ville e Amori - prima parte
Mi scuso ma sono stata impegnata con un matrimonio e vari eventi, ho scritto anche altro e sono stata anche male.
L'aereo era atterrato, presero le valigie e fuori c'era l'autista che li aspettava con il cartello ' Elio's family '. Oliver salutò Smith e raggiunsero le macchine. Elio guardò da fuori al finestrino, era come un bambino eccitato che faceva i passi per la prima volta e si girò verso Oliver. Quest'ultimo vede che l'altro non stava più nella pelle. Elio parlò tutto il tempo con passione e eccitazione nel tragitto verso casa. Arrivarono davanti alla grande villa, uscirono dalle macchine e una bellissima donna li andò incontro. Elio vedeva la somiglianza tra Oliver e sua madre. Era così emozionato e anche per Helen era lo stesso.
- salve, signora... -
Helen abbracciò Elio subito e disse: - finalmente ci incontriamo, Elio. Sei come ti avevo immaginato dai racconti di Oliver -
Elio non riusciva a parlare. Helen l'aveva travolto totalmente con abbracci e parole.
- di solito é un gran chiacchierone. Mi sa che hai il potere di azzittirlo solo tu, mamma - disse Oliver ridendo.
Elio lo guardò male e Helen ridendo disse: - non prenderlo in giro -
- già prende le tue parti. Bravo ruba mamme - disse Oliver scherzando.
Elio gli fece la lingua, restò tra le braccia della donna e poi ci fu le presentazioni tra i genitori di Elio e la mamma di Oliver.
- benvenuti, è un piacere conoscervi e ospitarvi in casa mia - disse Helen sorridendo. - Oliver mi ha parlato cosi tanto di voi, siete diventati una seconda famiglia per lui e vi ringraziò per come l'avete accolto e trattato come genero -
- il piacere é il nostro, Helen. Tuo figlio si fa voler bene ovunque va e noi ti ringraziamo per questo invito - disse Anella entrando con la donna. - all'inizio io e Elio eravamo scettici ma mio marito aveva detto: é solo timido. Era vero. Può anche non sembrare ma lo é -
- é vero. Oliver é gran timido soprattutto nelle questioni di cuore - disse Helen facendo strada nella villa.
Si senti il suono di un pianoforte e Elio raggiunse la sala dove proveniva quella melodia. Trovò una giovane e bella ragazza bionda che lo suonava. Oliver era dietro di lui e la riconobbe. Era la ragazza del negozio di musica e che aveva flirtato con sua mamma.
- mamma, mi devi dire qualcosa? - chiese Oliver uscendo dalla sala.
Helen stava parlando con Samuel sulla storia di quella casa e su delle statue molto belle.
- di che parli? - chiese lei confusa.
- di Francesca - rispose lui con uno sguardo allusivo.
- Oliver - disse lei arrossendo. - ma cosa dici? L'ho chiamata perché volevo che al vostro arrivo sentivate la musica di pianoforte -
- potevi farlo tu, mamma - disse Oliver sapendo la passione e il talento di lei per il pianoforte.
- Oliver, ti proibisco di continuare con le tue insinuazioni - disse Helen mascherando l'imbarazzo.
Elio restò incantato da quel talento e applaudì quando la ragazza terminò di suonare.
- eccezionale. Sei bravissima!!- disse lui travolgendola.
Francesca non se lo aspettava ma fu conquistata dalla dolcezza e il talento di Elio.
Samuel guardò intorno in cerca di Peter ma non lo trovò. Ritornò all'ingresso e lo vide vicino alla macchina. Non si era mosso di lì. Anella lo raggiunse e disse: - caro, pensavo di restare qui da Helen mentre tu vai con Samuel cosi starete da soli e avrai modo recuperare con lui -
- quale moglie spinge il proprio marito verso un altro grande amore? - chiese Samuel stupito.
- una moglie che vuole vedere il proprio marito totalmente felice - rispose lei con un sorriso. - vai da lui -
Non si meritava una donna come Anella. Samuel le diede un grande abbraccio e un bacio.
- io voglio ancora quel bambino - disse Samuel sincero.
- Samuel, devi star tranquillo e goderti questo momento - disse lei con un sorriso. - parlerò io con Helen e i ragazzi -
Cosi Samuel raggiunse Peter, quest'ultimo era sorpreso e presero il taxi verso villa del più grande.
Quando Samuel arrivò alla villa ebbe una sorpresa, soprattutto quando ci entrò dentro e più la esplorava più ei rendeva conto di una cosa. Poi vide la famosa porta e volendo sapere di più, ci entrò e trovò la sosia del suo luogo nascosto. Rimase a bocca aperta a quella scoperta. Intanto nell'altra villa, Michael si stava sistemando nella camera gentilmente offerta da Helen e da ore che non parlava con quell'idiota del compagno. Non capiva nulla.
- quanto pensi che andrà avanti questa storia? - chiese Robert non potendone più di quel silenzio. - ti ho chiesto scusa. Cosa devo fare? Inginocchiarmi? Chiedere clemenza?-
Michael non lo degno di uno sguardo e se ne andò.
- ehy, parlo con te. Non puoi andartene - disse Robert raggiungendolo in corridoio e fermandolo. - dobbiamo parlare -
- Signor Michael, avrei bisogno di aiuto - disse Timmy intervenendo.
- Ma certo, Timmy. Sono sempre disponibile per le persone che se lo meritano - disse Michael anche come frecciatina a Robert. - andiamo -
Robert non poteva credere che Michael lo ignorasse.
- Qualche problema? - chiesero Anella e Helen a Robert.
- devo farmi perdonare per la mia ottussaggine dal mio compagno - rispose Robert alle due. - ma non so come fare -
- uomini - dissero tutte e due sospirando. - ti daremo qualche dritta ma poi dovrai fare da solo -
Robert si mise nelle mani delle due donne mentre Michael aiutava Timmy e Oliver osservava dal balcone Elio guardare la sua camera. Sembrava un bambino nel paese dei balocchi. Guardava affascinato il posto in cui era cresciuto, studiato, dormito e chissà che altro. Sapeva di Oliver, tutto così ordinato e i libri nelle mensole. C'era anche un diario in pelle. Elio ne fu attratto e lo prese. C'era inciso Oliver in dorato.
- hai segreti di cui tieni paura che io li scopra?- chiese Elio mostrandogli il diario.
- veramente no - rispose Oliver tranquillo. - puoi leggerlo -
- davvero? - chiese lui illuminandosi.
Oliver fece un cenno con la testa e l'altro prese a leggerlo ma erano pagine di diario bensì storie e notò che ne aveva tanti altri di diari come quelli. Dentro c'erano tante storie ma tristi. Capii quando Oliver si era sentivo un po imprigionato e compiaceva e soddisfare i desideri gli altri. Era diverso dal romanzo trovato nella valigia. Oliver si avvicinò a letto, dove stava Elio e si sedette. Elio lo guardò con stupore e Oliver sorrise.
- Hai capito bene. Tu hai cambiato la mia scrittura - disse Oliver sincero. - Con te solo libero e totalmente me stesso -
Oliver gli prese il mento con due dita e lo baciò. Elio era felice di ciò, si erano cambiati la vita a vicenda e Elio si ritrovò steso nel letto così Oliver che gli toglieva la maglietta.
- hai voglia - disse Elio con un sorrisetto.
- però voglio fare una cosa diversa -disse Oliver incuriosendolo.
- cosa vorresti fare? - chiese Elio pronto.
- Voglio che mi prenda tu qui nella mia camera - rispose Oliver deciso.
Non si aspettava quella proposta. Era sorpreso. Lui che penetrava Oliver. Non se lo sarebbe mai immaginato che sarebbe successo un giorno.
- sei sicuro? - chiese lui nervoso.
- sicurissimo. Voglio che mi fai tuo, Oliver - rispose Oliver con voce profonda, accarezzandogli il viso con le dita.
Oliver si metteva totalmente nelle sue mani. Tanti pensieri lo assalirono tipo ' Se gli faccio male? E se sono un impedito? Se rovino il momento? ' e lo resero nervoso e impacciato mentre cercava di togliere la camicia ad Oliver mentre lo baciava. Oliver sentiva che Elio era una corda di violino e cercò di massaggiargli la schiena e di sussurrargli ' non pensare, Oliver. Guardami, amami e prendimi'. Tutto accompagnato da baci nel viso, nella fronte e nel collo. Oliver sapeva come rilassarlo.
Nella sala della musica, Francesca attendeva Helen e la donna passando la vide dopo aver aiutato Robert e si avvicinò.
- pensavo che fossi andata a casa - disse Helen sorpresa. - se lo sapevo, ti avrei fatto compagnia o portato con me insieme agli altri -
- non ci sono problemi - disse Francesca alzandosi dal pianoforte. - ti aspettavo. Non volevo andarmene senza darti un bacio -
Si avvicinò alla donna e stava per baciarla quando l'altra la fermò.
- che c'è?-
- Ci sono altre persone in giro - disse Helen sulla difensiva.
- tutte persone come mentalità aperte e anche gay o bisessuali - le fece presente Francesca.
-lo so ma non sono ancora pronta - disse Helen sincera. - devi aspettare, piccola -
- Non chiamarmi piccola! Non capisco perché dobbiamo aspettare. Ci amiamo e non ti risparmi quando siamo sole ma ogni volta che c'è gente o siamo fuori tu ti irrigidisci - disse Francesca stufa. - e come se ti vergognassi a dire che stai con me, una donna -
- ma non è cosi - disse Helen sincera. - non mi vergogno -
- allora cosa ti succede? Quale il problema? - chiese Francesca confusa.
- la nostra differenza di età - rispose Helen sincera.
- pensi che io giochi vero? Non mi stai prendendo sul serio perché sono troppo giovane! - esclamò lei arrabbiata. - fatti dire che il fatto che non mi metto ad flirtare con ogni singola donna. Quando ti ho vista, mi hai colpita molto e non era mai successo per questo ho cercato di rivederti. Non mi metto a rincorrere l'impossibile ma tu sei stata la mia eccezione. Io ti amo, Helen ma se non riesci a superare questa cosa dell'età, forse è meglio che la finiamo perché non ho intenzione di nascondermi come uno sporco segreto. L'amore non dovrebbe essere così -
Da fuori qualcuno li osservava bene. Era il padre di Oliver e Michael e non era solo.
- hai fatto bene ad avvertirmi, ragazzo - disse lui allo sconosciuto.
- voglio solo ciò che mio - disse Gerald all'uomo.
- Quel ragazzino uscirà presto dalla vita di Oliver - disse l'uomo con un sorriso malvagio. - e tu potrai farci quello che vuoi -
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