STORIA D'AUTUNNO

AUTORE: celisabetta

CAPITOLI: 60 + ringraziamenti

STATO: Completa

Mi capita spesso, quando dico che leggo e scrivo (non solo) Romance di sentirmi un pochino discriminata. Se poi a questo aggiungiamo il fatto che nel libro c'è una coppia gay, il danno è totale. Spinta da un senso di protesta ho scritto un Romance Storico (si svolge ² del 1850) con protagonisti adulti, consapevoli dei loro ruoli sociali, persone forti e determinate (scordatevi perciò conti dal carattere demoniaco e dolci donzelle angeliche timide, ma determinate a conoscere l'amore). In questo racconto si snodano le vicende di un gruppo di amici, uomini e donne con fragilità e tanta voglia di rivalsa, persone che affronteranno un nemico comune reo d'aver attentato alla loro libertà e alle loro vite. Troverete drammi, amore, pericolo, avventura... Perché il genere Romance è più di una semplice storia d'amore!

Tra un cappuccino bollente e una torta "Victoria sandwich"  @celisabetta e Dragonfly_Ren e ci parleranno della forza e dell'amore nell'epoca vittoriana.

Un parere sul ritmo della storia

Lo avevo annunciato all'inizio della lettura e lo ripeto adesso: Storia d'autunno non appartiene al genere che leggo di solito. Anche se amo l'Historical, raramente leggo Romance, quindi è stata una vera sfida con la "me" lettrice. Devo sottolineare come la lettura sia stata assolutamente piacevole e scorrevole. Il ritmo è un crescendo. Si parte con un passo cadenzato, delicato, ma già nel capitolo in cui entra in scena Alec si avverte una sorta di accelerazione, un cambio di misura. Da lì in poi si mette in moto una sequenza di eventi che avvolgerà i protagonisti (e lo stesso lettore) in un turbine, facendo crescere sempre più la famosa esigenza di "andare al prossimo capitolo".

Credi che il periodo storico sia ben inserito nel contesto della trama?

Assolutamente sì. Anzi, la parte storica è uno degli elementi che ho apprezzato maggiormente. Sei stata eccezionalmente attenta a ricreare gli ambienti (descritti benissimo), le consuetudini, gli abiti e, nella maggior parte dei casi, anche il linguaggio. Nota di merito: le informazioni aggiunte come extra alla fine dei capitoli. Curiosità e informazioni davvero interessanti, soprattutto per chi magari non ha dimestichezza con il periodo storico in questione. L'ho trovata una piccola attenzione nei confronti dei lettori.

Ci sono punti che non ti hanno convinta?

Sinceramente c'è solo un punto che mi ha lasciata perplessa (ma, ripeto, io sono totalmente ignorante del genere Romance e dei suoi topoi, quindi potrei anche aver trovato strano qualcosa che in questo tipo di storie è invece usuale e accettato). A mio personale parere ho trovato troppo "improvvisi" gli innamoramenti, e questo me li ha fatti apparire meno convincenti in un primo momento (anche se poi lo sviluppo successivo delle varie liason lo è). Forse è una questione di carattere, ma queste passioni violente, al primo sguardo, non mi entusiasmano. Di solito mi danno l'impressione che l'autore non abbia voluto perdere tempo per andare subito al sodo e, considerata l'attenzione che invece hai dispensato in tutta la storia, mi è sembrata una contraddizione nel tuo caso. Questo discorso tocca, in buona sostanza, anche la parte finale (e da qui in poi faccio SPOILER, quindi andate alla prossima domanda!) ***[dove i sentimenti di Clara per Alec sembrano improvvisamente cancellati dalla sua relazione con Baker. Sia chiaro, io adoro Baker e la sua evoluzione, è uno dei miei preferiti, però quella parte mi ha fatto un po' storcere il naso: che fine ha fatto il grande amore per Alec? Come fa una donna sensibile e profonda come Clara a provare un'attrazione così forte per un altro?]***

Cosa lasceresti immutato?

A parte il punto discusso sopra, non c'è davvero nulla che cambierei.

Quale personaggio ti è piaciuto maggiormente e quale meno? Puoi specificare il perché?

I personaggi sono tutti costruiti benissimo: hanno una loro storia che viene svelata man mano (complimenti perché riesci a dedicare spazio a ognuno di loro, e sono tanti, eh!) e che va a riempire i pezzi mancanti del puzzle. Ognuno ha le sue paure e le sue fragilità, i suoi caratteri distintivi e le sue qualità. Anche il "cattivo" è splendido nella sua mostruosità.

Se proprio devo indicare delle preferenze, ti dico che Ludovico è entrato nel mio cuore appena ha fatto il primo ingresso e non l'ha lasciato mai. Quello che mi è piaciuto di meno, invece (ma lo scelgo solo perché, se ti andrà, potresti fare qualche piccola miglioria qua e là), è Garth. Non perché non mi piaccia, ma perché ci sono dei passaggi in cui il suo carattere sembra ambiguo, incongruente. Soprattutto nella parte iniziale non si capisce mai se sia una persona piacevole o meno. Forse è stata una scelta voluta, però in alcuni capitoli rischi di confondere il lettore (senza che in realtà ce ne sia motivo) e, in qualche modo, non gli rendi giustizia.

Ti piace come è stato scritto? Credi che i protagonisti sia resi in maniera "reale"?

Un elemento che vorrei mettere in risalto di questa storia, e che me l'ha resa particolarmente gradita, è la scelta di raccontare l'età adulta. Per me, che leggo soprattutto Fantasy, è stata una piacevole sorpresa imbattermi in una storia "matura", dove i protagonisti devono affrontare problemi decisamente diversi da quelli che affliggono i giovani eroi. È stata una bella esperienza perché di solito si pensa che questa fascia di età non sia interessante, che non abbia più nulla da raccontare, che non si vivano le emozioni intense dei vent'anni. Tu, invece, ci hai dimostrato che c'è tanto da raccontare, e che lo si può fare in maniera più riflessiva, più solida.

Credo che questo risponda anche alla domande sul "realismo", perché in fondo parliamo della stessa cosa: i protagonisti sono reali nel loro vivere quella fase della vita in cui molte scelte sono già state fatte, in cui spesso si deve affrontare il fallimento, in cui bisogna fare i conti con passioni sopite, con perdite e con pregiudizi che crediamo ormai impossibili da cancellare. Complimenti!


Tra un cappuccino bollente e una torta "Victoria sandwich" celisabetta e   DeliLahLou89  ci parleranno della forza e dell'amore nell'epoca vittoriana.

"Storia d'Autunno" è un'opera ricca di contenuti e spunti originali in vari aspetti, diversa dal tradizionale genere di libri ambientati nell'Ottocento inglese a cui sono abituata e il cui modello è seguito dalla maggior parte delle vicende di questo tipo presenti su Wattpad: qui non c'è la solita donzella ingenua o il bel gentiluomo aristocratico alle prese con la necessità di convolare a nozze e il genere Romance si associa a quello più maturo e realistico dei romanzi di denuncia sociale di Dickens, dando vita a una fusione azzeccata tra i due.


Dal punto di vista storico e didattico, ho apprezzato molto le curiosità finali riguardanti usi, costumi e vicende di cronaca, riportate con una grafica accattivante, dai colori caldi dell'autunno che richiamano il titolo, rendendole così non noiose e di facile lettura: mi sono piaciute talmente tanto che nei capitoli dove non erano presenti ne sentivo la mancanza! Esse sono sempre connesse al capitolo in cui compaiono in modo da prevenire alcune eventuali domande del lettore o approfondire alcuni aspetti sociali per comprendere meglio il contesto.


L'originalità dell'opera sta pure negli ispirati versi di celebri autori riportati all'inizio di ogni parte, anch'essi legati all'atmosfera e ai sentimenti presenti nelle righe successive. La stessa cura presente nella scelta di quest'ultimi è riscontrabile altresì nel repertorio musicale, nella colonna sonora che non manca mai e va a impreziosire il tutto rendendolo estremamente romantico e coinvolgente; in alcuni casi, conoscevo già i pezzi e gli artisti proposti e ne sono rimasta entusiasta, pensando che io e l'autrice - molto gentilmente presente nel rispondere ai miei commenti - abbiamo dei gusti simili, mentre in altri ho avuto modo di approfondire la mia cultura musicale, oltre a quella storica: sarebbe bello se Wattpad proponesse la possibilità di ascoltarli durante l'intera lettura del capitolo.

Relativamente allo svolgimento della trama, devo ammettere che, all'inizio, la lettura mi risultava un po' pesante; ho fatto fatica ad ambientarmi tra personaggi i cui rapporti non venivano esplicitati del tutto subito e ad appassionarmi ad essi, tanto che i primi capitoli li ho letti abbastanza lentamente e nemmeno la coppia di Clara e Alec, nonostante la bizzarra e originale scena del primo incontro, non riusciva a entusiasmarmi particolarmente. Ad esempio, non riuscivo a comprendere il rapporto tra Clara e Ludovico, che all'inizio può sembrare ambiguo, sulla scia dei pettegolezzi diffusi tra di loro, sebbene la verità sia svelata fin dal primo capitolo: solo in seguito si comprende pienamente l'affetto e il rispetto che li lega e questa dinamica vale per tutti i personaggi, ben caratterizzati e descritti poco a poco, soprattutto attraverso i loro dialoghi e le loro azioni. A mano a mano, pezzo per pezzo, l'autrice svela informazioni sul loro passato che, prima, erano state volutamente taciute: una tecnica apprezzabile e alla quale ci si può abituare una volta immersi nell'atmosfera della vicenda. A circa metà del romanzo, infatti, ho cominciato a trovarlo sempre più appassionante, in un'incredibile climax di emozioni durata fino ai capitoli conclusivi, dal ritmo concitato e drammatico, che ho letto più rapidamente del resto spinta dalla curiosità di giungere all'epilogo: quest'evoluzione dello stile mi ha davvero stupito.


Un ulteriore pregio dell'opera? Le descrizioni curate e particolareggiate degli ambienti interni lussuosi e aristocratici - che, però, sono anche lo specchio del carattere della persona a cui appartengono -, ma anche quelle degli ambienti esterni in alcune scene, in cui il tempo e l'atmosfera cittadina paiono partecipare ai drammi e ai pensieri dei protagonisti. In particolare, vi è grande attenzione per il senso dell'olfatto connesso all'attrazione fisica, soprattutto tra la coppia Ludovico - Rafe. Come sottolineato dall'autrice, la presenza di quest'ultima è senz'altro una novità rispetto ai classici romanzi ai quali anche io sono abituata e permette di trattare un tema scottante all'epoca, quello della sodomia e della concezione dei rapporti omosessuali: una scelta coraggiosa e molto fedele alla realtà. Inaspettatamente, il nobile italiano e il suo giovane amato hanno saputo emozionarmi, addirittura più di Alec e della marchesa, in quanto loro sono come due facce della stessa medaglia, il sole e la luna anche fisicamente, e si completano a vicenda, dopo aver deciso, con enorme rischio per la loro stessa vita e posizione, di darsi una possibilità nel vivere il loro amore. Il narratore esterno ma onnisciente scava nei loro animi travagliati, mettendone in luce tutti i dubbi e le paure - soprattutto quelli di Ludovico, che cerca invano di resistere ai propri stessi sentimenti -, tanto che si è portati ad immedesimarsi nei loro problemi. Anche a livello narrativo la loro storia è ben costruita e mi sono piaciute molto le scene in cui Rafe aiuta all'istituto guardato in cagnesco da Ludovico.


Comunque, se dovessi scegliere i miei personaggi preferiti, sceglierei Stefano e Baker. Il primo, perché mi affascina moltissimo il suo rapporto con Ginevra, per il fatto che lui sia cambiato per amore e che lei, invece, sia entrata in disaccordo con la famiglia per sposarlo: li trovo perfetti insieme e, anche se Stefano è un personaggio marginale rispetto ad altri, mi hanno colpito la sua capacità di azione e riflessione nei momenti cruciali, il suo forte senso di protezione nei confronti dell'amata e della figlia in arrivo, il suo lato "piratesco" e da uomo di mondo. Spero che la loro storia possa essere narrata in modo più approfondito in un racconto a parte, come è accaduto per Rafe e Ludovico in una breve opera che ho già letto e in cui si riconferma la solidità del loro legame; in caso contrario, al posto dell'autrice avrei approfondito o approfondirei di più la loro storia e il loro primo incontro, dialoghi e matrimonio compresi.Baker, invece, colpisce per la sua doppia personalità, per la sua devozione nei confronti di Clara - sentimento che va ben oltre la semplice gratitudine o il desiderio di sdebitarsi-, per la sua presenza confortante al pari di un indomito Cerbero a difesa della marchesa; è impossibile non provare simpatia per un personaggio così ben descritto e non dispiacersi per lui: merita anch'egli un finale felice o almeno soddisfacente, in cui possa trovare un po' di pace e ricostruirsi una vita pur senza tagliare del tutto i legami con il resto dei personaggi. Certo, forse è impossibile che egli possa trovare una figura che sostituisca Clara nel suo cuore, ma almeno spero che qualcuno possa imparare ad apprezzarlo e ad amarlo quanto lo amano l'autrice e sicuramente molte lettrici; a onor del vero, devo ammettere che, quando è arrabbiato, mi fa veramente paura, perciò forse alla fine preferisco Stefano per tutti i motivi che ho già sottolineato, sebbene pure lui non sia certo non uno stinco di santo, anzi... Davvero meglio, penso, non avere il nostro gigante come nemico, ma non mi dispiacerebbe come guardia del corpo. Pure il villain della vicenda, Philip, è una figura degna di nota: l'evoluzione della sua follia, da attaccamento morboso a ossessione patologica, è descritta in maniera magistrale attraverso i suoi atti furiosi e irrazionali. Passando, invece, ai personaggi femminili, ho trovato ben costruito quello di Annabella, simpatica, grintosa e bonariamente autoritaria: dà l'idea di una donna forte che può rimettere in riga tutti, anche grazie - ma non solo - alle sue conoscenze altolocate.

Il finale mi ha davvero coinvolto, anche se per certi aspetti l'ho trovato un po' crudo e difficile da digerire, vista la violenza che subisce Clara, oltre alla vendetta che punisce l'ex marito: sono temi forti, che l'autrice ha voluto e saputo trattare senza cadere in cliché banali. Devo ammettere che non sono del tutto d'accordo con la scelta fatta dalla protagonista: al posto suo, probabilmente avrei scelto Baker rispetto all'avvocato, che fin dall'inizio non ha fatto breccia nel mio cuore come le altre figure maschili, forse per il tipo di atteggiamento deciso e spavaldo legato alla sua professione o forse per il tipo di accordo che propone alla marchesa nei primi capitoli.


Passando ora ai difetti o alle proposte di miglioramento, mi permetto di segnalare che, a parer mio, la punteggiatura andrebbe rivista in alcuni punti, soprattutto nell'uso poco funzionale della virgola, che, a volte, separa il soggetto dal verbo senza necessità; talvolta, invece, essa è presente laddove sarebbe più opportuno un punto e virgola, una pausa più lunga insomma. Ho anche notato un uso eccessivo dei puntini di sospensione, che io avrei evitato in alcuni casi, ad esempio alla fine di alcuni capitoli o nei capitoli "Baker" o "La morte ci segue". Per il resto, a parte qualche sporadico refuso qua e là, lo stile è molto curato e il lessico vario e dettagliato, compreso quello erotico, materia che non è da tutti trattare. 


A tal proposito, per i miei gusti personali ho trovato alcune scene di sesso un po' troppo spinte e lunghe, però ciò non toglie che l'amore fisico descritto si leghi sempre anche a quello spirituale e ai sentimenti, eccezion fatta per quello morboso di Philip o per i rapporti occasionali descritti come pratica comune della società dell'epoca. Del resto, questo è un romanzo realistico ed è comprensibile che l'autrice abbia voluto analizzare l'amore in tutte le sue sfaccettature, comprese quelle più sordide della prostituzione minorile.

Dunque, se non avete problemi a leggere anche queste parti e vi può interessare un genere comunque impegnato e impegnativo, vi consiglio quest'opera, soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi, che vi ritroverete ad amare tanto da voler entrare a far parte della loro cerchia: una bellissima famiglia allargata che affronta insieme le difficoltà e si batte generosamente per dei problemi sociali che altri ignorerebbero.


Tra un cappuccino e scones MartinaIacopino ci racconta la sua opinione su "Storia d'Autunno" di celisabetta

Storia d'autunno è un romanzo storico molto emozionante e a tratti divertente, dove tutti i protagonisti si muovono all'interno di un'epoca vittoriana ben curata e studiata nei minimi particolari.

Sin dai primi capitoli si evince che dietro alla semplice finzione narrativa c'è una ricerca molto approfondita su quegli anni di metà ottocento e ho letteralmente adorato gli angoli curiosità che aiutavano sia a comprendere lo spazio su cui operano i personaggi, sia ad acculturare di più il lettore senza appesantire il racconto.

Ho trovato una trama molto originale, sebbene romance storici di questo tipo non scarseggino, per due ragioni:

1. I personaggi sono tutti adulti, quindi hanno più consapevolezza sia di loro stessi, sia del mondo attorno a loro e, proprio per questo, desideri e obiettivi sono dettati dalla voglia di cambiare radicalmente e realizzare tutti i sogni che prima non erano riusciti a realizzare durante la giovinezza, per alcuni non proprio rosea. 

2. La presenza di una coppia omosessuale che ha dato all'autrice l'occasione di osare e a noi lettori di sapere qualcosa in più su come venivano trattati allora i sodomiti, che non è cosa da poco perché i gender studies, specialmente in Italia, rientrano in una cerchia ristretta di studi universitari. Il fatto che uno dei due sia italiano lo rende ancora più intrigante.

La curiosità di vedere come andava a finire è sempre stata elevata, basta dire che mi promettevo di leggere un massimo di 5 capitoli al giorno e mi sono arrivata a leggerne penso almeno 10 in mezza giornata! Non riuscivo mai a intuire come sarebbe andata a finire e, a storia conclusa, devo ammettere che quasi tutti gli eventi che portavano alla conclusione del libro non me li sarei mai aspettati.

Ma ora parliamo dei personaggi, che sono tutti diversi tra loro e che si sono rivelati essere una grande famiglia di amici. Ognuno di loro ha i suoi obiettivi e ha il suo carattere e penso che l'autrice abbia fatto un lavoro lodevole a riuscire a caratterizzarli tutti in pochi capitoli, specialmente uno che si è rivelato solo all'ultimo e che è diventato il mio preferito! (celisabetta tu sai di chi parlo)

Tutto parte con Clara, una donna che non è riuscita a godersi al massimo la sua vita e per questo si getta in una nuova avventura e trascina con sé tutti i suoi amici che sono come una famiglia. Lei è divorziata, quindi malvista dalla buona società inglese anche soprattutto per questo motivo. Il suo migliore amico è la sua più grande copertura per avere un minimo di buona fama, il conte Ludovico Valguerra, italiano come lei e omosessuale.

Di Clara è impossibile non innamorarsi: lei è sensibile, empatica, bella, altruista ed è questo suo atteggiamento in un certo senso che la rende unica. Presto trova un'anima affine a lei che cercherà con ogni mezzo di farla uscire vincitrice nella sua impresa: l'avvocato Alec Mitford. Non è una donna ingenua, anzi è una donna intelligente piena di sorprese che arriva a conquistare tutti, non dico altro su di lei per risparmiare eventuali spoiler.

Ogni personaggio si è sviluppato in ogni capitolo in cui appariva, chi ha avuto un solido cambiamento, sancito soprattutto dall'amore (come nel caso di Rafe e Baker), e chi una rivelazione, i cui cenni del passato non hanno fatto altro che aumentare la simpatia verso alcuni (come nel caso del mercante Stefano).

Ma potrei parlare di tutti i personaggi in maniera positiva, persino dell'antagonista Philip, l'ex marito di Clara, che l'ho trovato un villain ben strutturato e, a un certo punto, mi ha fatto pure pena. Ho avuto un po' di empatia nei suoi confronti e ho visto il fattore pazzia disturbo psichico affrontato veramente in una maniera che non può fare a meno di colpire.

Il Romance affronta tutte le sfaccettature dell'amore, da quello sincero a quello malato, da quello ribelle a quello impossibile, dal colpo di fulmine alla conoscenza profonda. Le maggiori azioni dei personaggi innamorati sono mosse da un desiderio che scaturisce dall' astinenza sessuale e, a tal proposito, l'argomento l'ho trovato sempre inserito bene e non è mai risultato volgare, complice il fattore descrizioni a 360 gradi che mi hanno fatto godere a pieno il momento. Ho apprezzato tanto l'inserimento di ogni piccolo dettaglio che spesso andava a smorzare il sentimento di possessione che oggi è decisamente malvisto, ma allora era normale. Quindi complimenti vivissimi per aver avuto il coraggio di adoperare questo stile!

Ma prima di parlare dello stile però vorrei spendere due paroline su come è scritta la storia a livello formale. Cercherò di essere più chiara e coincisa possibile, anche perché questa è l'unica critica che mi sento di fare perché a livello di contenuti è una di quelle storie che mi fa dire "accidenti avrei tanto voluto scriverla io!"

Evidenzierò solo i difetti, che tra l'altro sono due. Dunque:
- c'è qualche avverbio in -mente troppo vicino con un altro come sai, però ci tengo a specificare che a me non ha reso pesante la lettura, cosa che di solito succede ad adoperarli troppo. È normalissimo utilizzare questo tipo di avverbi, e infatti non ti dico di eliminarli tutti anche perché è impossibile, tuttavia un po' di "pulizia" dove serve non guasterebbe. Il motivo per cui meglio non utilizzarli è che sono avverbi di sintesi che tendono a non fare conoscere molto del personaggio, però ripeto, il problema in questo caso è che alcuni sono troppo vicini quindi alcuni li potresti o eliminare o sostituire.

- i gerundi adoperati in maniera scorretta. Il gerundio è un modo verbale di contemporaneità, cioè: va inserito solo se nella frase l'azione è contemporanea a quello che il personaggio sta facendo. Per esempio: "Dopo aver pagato il cocchiere, Clara scese dalla vettura tornando a respirare una parvenza d'aria pulita" (cap. TI VEDO) qui Il gerundio "tornando" è giusto perché l'azione di scendere dalla vettura e respirare sono contemporanee.
"la marchesa salì all'attico trovandosi innanzi a uno studio che agglomerava l'intero piano" (cap. TI VEDO) qui il gerundio "trovandosi" è grammaticalmente scorretto perché l'azione di salire le scale e l'azione di trovarsi davanti allo studio sono distinte. Una costruzione più giusta sarebbe "la marchesa salì all'attico e si trovò innanzi a uno studio che agglomerava l'intero piano".

Come già anticipato, per il resto il libro mi è sembrato davvero ben scritto. Lo stile adoperato è sempre stato coerente e il lessico molto curato e variegato, né aulico o particolarmente complesso, né banale o fuori luogo. Davvero perfetto. Si nota anche l'attenzione a non ripetere sempre gli stessi termini e questo impreziosisce il romanzo. Sinceramente, a parte quello che giù ho detto, non c'è niente che cambierei, il narratore esterno ha fatto in modo che io mi immaginassi tutto e mi ha fatto godere appieno ogni descrizione e ogni scena.

Ciò che so per certo che non sia piaciuto a molti lettori è stato l'uso dei termini "maschio" e "femmina" riferito alle persone. Io invece tutt'altro: l'ho apprezzato tantissimo perché, come avevo già detto, ci ricorda in un certo senso che non siamo diversi dagli animali, ognuno di noi ha i suoi istinti ed è giusto che non li sopprima (quelli "legali" si intende), in più allora era un'accezione comune chiamare la propria donna "femmina" e il proprio uomo "maschio", anche perché i concetti di mascolinità e di femminilità verranno rivalutati solo nei primi anni del '900.

Il romanzo è farcito di citazioni e di rimandi, sia espliciti – come i versi o gli aforismi che introducevano egregiamente i capitoli – sia impliciti – come la costante presenza di Charles Dickens –. Anche la colonna sonora, inserita come copertina dei capitoli, l'ho trovata perfetta per l'aura che emanavano i capitoli (Peccato che Wattpad non permetta di ascoltare la musica mentre si scorre la lettura).

Per concludere: mi è sembrato veramente di leggere un romanzo dell'epoca (in senso di concetti, perché lo stile non è assolutamente artificioso come lo era spesso a quel tempo) con un narratore esterno ma comprensibile. Devo ammettere che a un certo punto mi aspettavo che si palesasse dichiarando di chiamarsi Charles Dickens. Spero di aver detto tutto e di non aver tralasciato niente, anche perché mi sono sforzata a non fare troppi spoiler!

In bocca al lupo  e non vedo l'ora di iniziare a leggere l'altro tuo racconto!

Tra un cappuccino bollente e una torta "Victoria sandwich" celisabetta e barbara_f71 ci parleranno della forza e dell'amore nell'epoca vittoriana.

1. Le descrizioni storiche ti hanno permesso d'immergerti bene nel racconto o ne sentivi la mancanza? Se ne hai sentito la mancanza, sai dirmi in quali parti?

Una storia a sfondo storico, non è una vera storia a sfondo storico senza delle buone ambientazioni, ragione per cui, ho trovato le ambientazioni di Storia D'Autunno davvero calzanti, ben proposte e senza alcuna ridondanza, mi hanno aiutato moltissimo ad immergermi nella trama e laddove di c'è stata una piccola deroga alla realtà dell'epoca, questa è stata ben giustificata e spiegata. Sono stati guidata per mano attraverso un'epoca affascinante ma anche molto dura, soprattutto per la povera gente e grazie alle note a margine, ho scoperto anche tante cose interessanti e per questo, grazie di cuore.

2. Le scene d'amore e sesso come ti sono apparse? Le hai trovate sensuali o volgari?

Nessuna volgarità nelle scene d'amore o di sesso, si tratta pur sempre di un romance, chi si approccia al genere, sa a cosa va incontro. Oltretutto mi è piaciuto molto il modo di descrivere il sesso senza mai eccedere troppo, ma rimanendo in bilico tra sensualità ed erotismo senza mai scadere nel volgare, inoltre sono state le persone e non il sesso al centro della storia e questo me l'ha fatta gradire ancora di più.

3. Quale capitolo ti è piaciuto di più? Ci sono dei punti che cambieresti? Se sì, quali?

Direi che la storia mi è piaciuta nella sua interezza, mi è piaciuto molto come sono stati introdotti i vari personaggi e le loro storie personali, mi sono piaciuti gli intrecci tra loro e le relazioni tra le parti. Se proprio devo scegliere allora posso dire che ho trovato molto divertente il primo incontro tra Clara e Alec, la scena dell'orgasmo di lei l'ho trovata molto divertente, forse un pochino esagerata, ma divertenti e i commenti di Ludovico li ho sempre trovati impagabili.

4. Puoi sottolineare i difetti che hai riscontrato nel lavoro? Ad esempio nel ritmo, nella grammatica, nella sintassi ecc...

Da un punto di vista lessicale o grammaticale non ho riscontrato difetti particolari, il ritmo invece all'inizio mi è sembrato un pochino lento, soprattutto perché ho trovato i primi capitoli un tantino lunghi, ma in fondo si trattava dei capitoli introduttivi, era una cosa normale... poi il capitolo di svolta dell'incontro tra i due protagonisti principali ha segnato un cambio di ritmo e da lì per me la storia è diventata interessantissima; più leggevo e più volevo conoscere la vita di questi personaggi e di tutti quelli a contorno.

5. Quali sono i punti di forza e quali i difetti della storia?

E' un racconto ben scritto, contiene in sé tutti gli elementi tipici del romance : l'amore, la passione, l'avventura, l'intrigo... ma credo che il vero punto di forza di questo bel racconto siano i personaggi, la loro caratterizzazione e l'intreccio di trama che li unisce tutti in uno straordinario arazzo d'epoca.

6. La consiglieresti?

Assolutamente sì, sia per gli amanti del genere che per quelle persone che vogliono avvicinarsi al genere romance e non sanno da dove iniziare.

Tra un cappuccino bollente e una torta "Victoria sandwich" celisabetta e Noname_08_00 ci parleranno della forza e dell'amore nell'epoca vittoriana.

1. Sei riuscita, leggendo il lavoro, a immergerti nel periodo storico o pensi ci siano delle lacune? Se sì, quali?

Lungo la lettura sono riuscita a immergermi pienamente nel periodo storico. La mentalità, le azioni dettate dal contesto... Sembrava davvero di essere lì con i personaggi a cui mi sono davvero affezionata. Avrebbe accentuato il tutto, la descrizione (in alcune scene) degli ambienti, anche piccola, in modo da rendere i luoghi più caratterizzati. Come le maggiori descrizioni delle vie, i rumori, le sensazioni...

2. Cosa pensi dei vari personaggi? Quale hai amato di più e perché?

I personaggi sono tutti caratterizzati alla perfezione! Le decisioni prese da ognuno di loro sono influenzate dal periodo storico e, ognuno di essi a modo loro, mi hanno fatto riflettere su tematiche molto attuali. Mi hanno fatto disperare in alcune situazioni e impressionare in altre. All'inizio della storia ti avrei detto che il mio personaggio preferito era Ludovico con il suo coraggio e, dopo aver "salvato" Rafe dal non commettere i suoi stessi errori, ho iniziato ad amarlo! Ma verso la fine Baker si è fatto strada, è emerso sconvolgendo tutto! Pensavo fosse un personaggio marginale. Ma senza il suo aiuto probabilmente niente si sarebbe risolto. Si è sacrificato per il bene di Clara, ha salvato Ludovico... Ed il tutto pensando di non avere un cuore, di essere un fantasma "senza nome". La forza che ha dimostrato, la freddezza, la risolutezza, (ed anche il modo sadico con cui ha agito in alcune situazioni), ha trasportato gli altri personaggi verso un lieto fine. Ha conquistato il mio cuore e non mi ha deluso.

3. Cosa ne pensi delle scene erotiche? Hai provato disagio nel leggerle?

Per quanto riguarda le scene erotiche non mi aspettavo fossero così intense e passionali. Personalmente mi hanno fatto arrossire non essendo abituata a leggerle.

4. Per ultimo, vorrei che fossi tu a farmi una domanda... Se hai dubbi o qualcosa non ti ha convinto sono qui per soddisfare ogni tua curiosità.

La mia domanda è: ci sarà un continuo? Vorrei leggere ancora le loro vicende soprattutto di Ludovico, Rafe e Baker. Perché per Fiend il finale è rimasto "sospeso". Vorrei sapere se ha trovato l'amore, se sta vivendo la vita che il nonno avrebbe voluto per lui... Invece, per quanto riguarda Ludovico e Rafe, vorrei leggere ancora di loro perché sono la mia coppia preferita. Sarebbe bello leggere anche un po' di avventure sui figli di Clara adolescenti! Ma forse la mia mente sta correndo e fantasticando troppo!

Risposta di celisabetta:

Prima di tutto vorrei ringraziare Noname_08_00 per aver letto la mia storia. Sto revisionando Storia d'autunno aggiungendo ulteriori particolari storici e di costume e, appena pronto il tutto, le farò rileggere un paio di capitolo per avere la conferma che il lavoro è migliorato. Per quanto riguarda il continuo, effettivamente lo sto scrivendo, o almeno ci provo. Come hai sottolineato tu il nostro povere Baker merita di trovare la sua strada, anche se... Ludovico e Rafe sono la coppia che maggiormente mi ha sorpreso, hanno saputo ritagliarsi un angolino particolare nel mio cuore quindi, forse, ti farà piacere sapere che affiancheranno Baker nelle sue prossime avventure. Per i figli di Clara, beh, chi può dire... nella vita di certo c'è sola la morte (del duca folle!).

Ti ringrazio ancora moltissimo per la tua gentilezza, educazione, dolcezza, per avermi sostenuta e per aver amato il mio lavoro, ma più di tutto per i preziosi consigli che sto già seguendo.

Tra un buon mocaccino e piccola pasticceria, celisabetta e fedeceve ci raccontano i dubbi di un autore/un'autrice nell'affrontare le mille sfaccettature di un'appassionata storia d'amore:

1. Hai riscontrato problemi con i dialoghi? Erano chiari? Si capiva chi parlava?

I dialoghi sono ben costruiti e si comprende chi parla, introducono bene i personaggi e aiutano a chiarire diverse situazioni all'interno della storia. Spesso, anzi, danno un tocco in più allo scorrimento dell'azione. A volte mi sembra che tu li abbia usati anche per delineare meglio il carattere e l'emotività dei personaggi.

2. Hai riscontrato problemi con i primi capitoli? Si comprende che sono scritti per presentare la situazione sociale e psicologica dei personaggi?

I primi capitoli hanno uno scorrimento più lento rispetto a quelli finali, sono più descrittivi e scorrono più lentamente. Questo però non significa che sottraggano potere di narrazione alla storia, anzi. Si capisce che ogni singolo personaggio (direi che all'inizio ci presenti un personaggio per ogni capitolo) viene introdotto proprio attraverso questa strategia. Hai la capacità di descrivere ambienti, situazioni e personaggi senza perderti in divulgazioni fini a sei stesse. Se posso darti un consiglio, anche se mi sembra che capiti veramente poco in Storia d'Autunno, evita le descrizioni eterne e scollegate dalla situazione, fanno perdere presa alla storia. Le tue sono molto belle perché cadono all'interno dell'azione ed evitano che il lettore si distragga.

3. Hai trovato i capitoli, specie i primi, lunghi o noiosi?

L'azione è molto concentrata nella fine della storia, sebbene succedano molte cose anche durante. All'inizio molti libri hanno uno scorrimento più lento, credo sia normale. E storia d'autunno parte lentamente, poi però accelera alla grande! Del resto, si entra subito nel vivo con una donna provata dalla vita, ma di grande cuore, che combatte una battaglia importante e come in ogni buona storia, durante questa avventura incontra anche qualcuno che le farà ... forse... cambiare idea sull'amore.

4. Come pensi sia la punteggiatura?

Se devo essere sincera sono stata molto presa dalla storia e sulla punteggiatura mi sono concentrata poco. Quello che ho notato in specifico è segnalato nei commenti, ma in generale la punteggiatura mi è sembrata molto curata e lineare.

5. Mi scrivi cosa non cambieresti mai, e cosa proprio non ti è piaciuto?

Non sono riuscita a collegare bene le scene spinte con l'ambientazione del romanzo, forse le avrei attenuate un po'. Ma è una cosa molto soggettiva. La cosa fenomenale invece, che non cambierei mai di neanche una virgola sono i personaggi. Ognuno è caratterizzato in maniera ottima, con delle particolarità che lo fanno ricordare e lo rendono indimenticabile. In particolare, mi sono molto piaciuti sia Baker che Stefano. Stefano perché apre l'opportunità di usare il personaggio in altre avventure e lo hai reso molto affascinante. Baker, invece è proprio costruito bene. Ci viene presentato con un carattere, una personalità che capiamo essere il risultato di una serie di prove che ha affrontato nella vita, poi di punto in bianco... conosciamo chi era prima e lo vediamo trasformarsi. In questo sei stata proprio brava. Sì, questo non lo cambierei mai! E alla fine abbiamo il terzo lato del carattere e con esso emerge un altro personaggio che per troppo tempo era rimasto soffocato, quando... ma non dico di più. Leggetevelo! ;)

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