PERCHÉ TU?

AUTORE: PMaryy

CAPITOLI: 72

STATO: In corso

Un libro d'amore, con linguaggio scurrile e scene esplicite. Due coppie, quattro amici e tanti ostacoli. Ariel e Joe sono due neo-vicini di casa con sentimenti repressi. Johanna e Jack si rivedono dopo un anno dalla loro rottura, lui vorrebbe spiegarsi ma lei non vuole ascoltare. La storia è ambientata due anni prima della scomparsa improvvisa di Ariel...la rivedranno? Vi consiglio il mio libro se amate le storie d'amore, i temi delicati, il vero bad boy, gli amori difficili, i triangoli, le amicizie, l'ironia spiccia, le provocazioni e le allusioni. Temi quali autismo, violenza, orgoglio, ossessione e malattie psicologiche.

Davanti a una coppa di gelato affogato al caffè con la panna e la granella PMaryy e lettereeamore:


1. Perchè hai scelto questa storia e perchè l'hai continuata?
Ho scelto questa storia perché l'introduzione sembrava molto avvincente. La storia promette di parlare della storia d'amore di due coppie, che sono anche un gruppo di amici. Le tematiche che dice di intrecciare sono: amore, amicizia, disturbi mentali.
Il tema mi ha incuriosito molto.

2. Cosa pensi della trama? (Ci sono dei buchi narrativi? È lenta/troppo veloce? È ben sviluppata ? Ti piace il finale? Le descrizioni sono sufficienti?)
Per quanto riguarda la trama, sono rimasta un po' perplessa. Per i primi venti capitoli si parla di Joe e Ariel e di come si siano conosciuti. Lei, tornata a casa dal lavoro, trova un ragazzo malamente picchiato in fondo alla via e lo cura, dormendo con lui sul selciato di casa sua. Poi, tempo dopo, questo ragazzo che lei ha curato diventa il suo nuovo vicino di casa e si innamorano.
All'ottantesimo capitolo, però, la questione non si è ancora sciolta... o almeno io non l'ho colta. Non si è capito perché Joe sia finito mezzo morto sul selciato di casa sua.
Inoltre si passa troppo in fretta a descrivere il sentimento d'amore che Ariel prova per lui, dedicando interi capitoli prolissi al sentimento di gelosia e allo struggimento che lei prova quando lo vede andare con le altre. Ma quando si è innamorata? Che cosa l'ha fatta capitolare? Che emozioni hanno provato insieme? Quali sono le situazioni in cui lei ha capito di amarlo? Sono tutti interrogativi che mi hanno lasciato con l'amaro in bocca per tutta la storia. Il primo pov di Joe è molto in là con i capitoli, quindi non conosciamo i suoi sentimenti. Inoltre, dallo sviluppo della trama si evince che Joe non ha mai dato speranze ad Ariel, trattandola unicamente come un oggetto sessuale che lui desidera, mai una parola positiva né un apprezzamento (che non sia sessuale) nei suoi confronti.
L'unica, enorme, grande domanda è: "come ha fatto ad innamorarsi di un ragazzo che non l'ha mai considerata?".
Forse si potrebbe trovare uno stratagemma per rendere il tutto più credibile, altrimenti i lunghi capitoli di struggimento risultato un po' forzati.
Poi c'è un enorme flashback che dura per una decina di capitoli che racconta la storia di Jo e Jack. Ho apprezzato molto, invece, le dinamiche che si sono create tra di loro e li hanno fatti innamorare.
Apprezzo molto, invece, che alla fine di ogni capitolo ci sia una sorta di post-it che incuriosisce il lettore, credo una sorta di cliffhanger generale. Da questo si evince che Ariel se ne sia andata dalla città, senza salutare i suoi amici, probabilmente per un comportamento scorretto di Joe. Alla fine si intravede quale possa essere lo sbaglio: lei è vittima di stalking da parte di un ragazzo che in passato ha provato a stuprare la sua migliore amica e che per questo è stato massacrato di botte da Joe e da Jack (fidanzato di Johanna, amica di Ariel) e Joe è gelosissimo di lei fino a distruggere la sua stanza perchè pensa che lei lo stia tradendo con un poliziotto.
Ma anche questa dinamica è spalmata in troppi, troppissimi capitoli, lontanissimi l'uno dall'altro e che per questo fanno perdere il filo della storia.
Si parla dello stupro nei primi venti capitoli, per poi riaffiorare con un pov dello stupratore al capitolo quarantesimo, intromettendo anche Harley di cui, però, non si comprende che ruolo abbia nella storia.
All'ottantesimo capitolo troviamo Ariel tempestata da messaggi minatori da parte dello stalker, che minaccia di farli soffrire ma rimane un unico grande interrogativo: "perché?". Perché Ariel e non Jo? Si intuisce che sia colpa di Joe, che lo ha massacrato, ma c'era anche Jack a suo tempo, quindi perché solo Ariel? E poi durante il pov di Ryan (lo stalker stupratore) si potrebbe approfondire le sue dinamiche mentali, parlando delle ragioni per cui vuole vendetta e come mai ha scelto lei. Inoltre nei capitoli finali si dà peso al pov di Ariel, angosciata, e a quello di Joe che pensa che Ariel lo stia tradendo con un poliziotto e dà di matto. Forse sarebbe stato più avvincente lasciare perdere i numerosi dettagli della vita quotidiana e lavorativa di Ariel e tagliare un po' i dialoghi impregnati di gelosia di Joe, che hanno ampio spazio in altri capitoli, per alternare il pov angosciato di Ariel a quello sadico di Ryan, che invece non compare più.
Insomma, le premesse ci sono, ma sono affogate da descrizioni amplissime sulla gelosia.
Nella descrizione si legge che la storia intreccerà disturbi mentali quali autismo della sorella di Joe, le parasonnie di Jo, Harley e la schizofrenia e probabilmente la malattia di Ryan che se non erro è stato in riformatorio... ma di fatto se ne accenna in breve, liquidando la cosa con poche battute, come se fosse una sorta di espediente letterario per avvincere il lettore.
Forse si potrebbe ampliare di più e sviscerare la psiche dei protagonisti al posto di parlare solo ed esclusivamente di gelosia?
Sembra che il filo conduttore di tutta la trama sia proprio la possessività, al limite del sano.


3. Cosa pensi dei personaggi? (Sono ben delineati, sono approfonditi, sono poveri, alcuni ben approfonditi altri no.) I tuoi personaggi preferiti e perchè?
Anche i personaggi mi hanno lasciato un po' perplessa perché sembrano dei tipi stilizzati e piatti; non hanno un'evoluzione nella storia. Rimangono lì, fossilizzati in se stessi per ottanta capitoli di seguito... e in ottanta capitoli, anche decisamente corposi, mi aspetto dei cambiamenti, delle spiegazioni, una dinamicità della storia.
Joe sembra quasi una caricatura, un ragazzo piatto che incarna il perfetto stereotipo del macho man sempre pronto a fare a botte e con il sesso come chiodo fisso. Nei discorsi diretti che vedono lui come protagonista credo di non aver mai letto una risposta che non abbia il sesso come secondo fine. Permettetemi la volgarità, ma cito le testuali parole dell'autrice, se dovessi descrivere Joe userei due parole: uccello e pompini. I suoi discorsi e i suoi pov girano solo intorno a quello. Per non parlare della gelosia che lo attanaglia, in ogni modo e circostanza, tanto da chiamare Ariel spesso "puttana" e tanto da strapparle più volte la camicetta per punirla. Il tipico uomo che ha solo il sesso in mente e che tratta le donne come meri oggetti sessuali. Anche quando svilupperanno una relazione, i suoi pov sono comunque conditi al limite del troppo di allusioni e scene sessuali. L'autrice accenna ad un rapporto difficile con il padre e al fatto che frequenti l'università e che sia molto bravo nel suo lavoro di architetto... quindi magari diamo in po' di spessore a questa figurina che sembra quasi un cartonato?
Perché Joe è così violento? Perché la sua gelosia è ossessiva? Che cosa lo ha fatto diventare misogino? Un'educazione sbagliata, il rapporto malsano con il padre, modelli familiari violenti interiorizzati? Com'è il suo rapporto con lo studio? Le sue ambizioni?
Poi passiamo a Ariel... di Ariel non c'è niente da dire se non che anche lei sia il perfetto stereotipo stilizzato della donna insicura. Di lei l'unico tratto che sottolinea con vigore l'autrice è il fatto che arrossisce in continuazione, timida all'inverosimile e insicura il tanto che basta a non credersi all'altezza di uno come Joe. Sappiamo che si innamora subito di Joe e che lui la tratta come un oggettino e lei glielo fa fare, amandolo ogni giorno di più. Appena prova a ribellarsi alle scenate di gelosia di lui, di solito va a finire con Joe che se la carica in spalla, sculacciandola, davanti a tutti e poi si baciano. A volte lei è consenziente, a volte no. Un personaggio che non riesce a imporre le sue idee, che si limita ad essere caratterizzato dal rossore sulle guance. Anche di lei, sappiamo che vive da sola nella villa perché i genitori lavorano nelle navi da crociera... quindi magari si potrebbe ampliare e definire meglio i suoi sentimenti rispetto a questa condizione, parlare della sua infanzia... da quanto sta sola? Come ha vissuto prima? Come è il suo rapporto con i genitori nonostante non li veda mai? Poi si potrebbe ampliare il rapporto che lei ha con Erika, la sorella autistica di Joe, che ha la sola e mera funzione di far avvicinare i due. Sarebbe stato bello leggere capitoli su come Ariel stia con Erika. E poi all'ultimo ci dice che vorrebbe fare la psichiatra ma non passa subito il test di medicina... ecco anche qui, si potrebbe parlare meglio dei suoi sogni, desideri, ambizioni, incertezze.
Johanna, invece, è l'alterego femminile di Joe. Aperta, sboccata, volgare ma leale con le sue amicizie. Forse anche di lei si potrebbe ampliare molto di più e molto meglio il rapporto che ha con il padre, che è malato. Parlare delle sue angosce, della sua infanzia, del suo rapporto difficile con la madre, approfondire di più le parasonnie. Invece vedo solo uno struggimento per Jack che non ha ragione d'essere, visto che lui la vuole e lei lo respinge nonostante lo voglia anche lei. Sicuramente è un espediente che tiene alta l'attenzione del lettore... ma dopo quaranta capitoli in cui due si vogliono ma non riescono a prendersi senza motivazioni valide forse non è proprio il massimo.
Poi arriviamo a Jack... beh lui è forse il personaggio descritto meglio. Ho visto un'evoluzione in lui. Era innamorato di una ragazza e poi, dopo mille paranoie ha iniziato ad amare Jo. È un ragazzo risoluto e con un carattere forte, ma anche di una dolcezza e una sensibilità senza pari, sa essere geloso ma sa anche lasciare la libertà, sa fare discorsi profondi ma si lascia andare anche a mille battute. È il collante della storia, colui che regge in piedi il gruppo di amici mettendo pace in ogni situazione. Unica nota: è stato adottato e quindi, forse, si potrebbe ampliare di più narrando i suoi sentimenti al riguardo ma per il resto è ben strutturato. Ha i suoi alti e bassi e il suo carattere delineato che assomiglia a quello di una persona reale e non di una figurina.

3. Qual è la parte che più ti ha emozionata?
Mi è piaciuta molto la narrazione di come si sono conosciuti Jack e Jo, di come hanno fatto prima amicizia, punzecchiandosi, e poi di come sia scoppiato l'eros tra di loro. Il lungo flashback sulla loro storia d'amore è stato avvincente e l'ho letto con piacere.

4. Quale tra i rapporti di amicizia descritti è quello che ti è piaciuto di più e perchè? (Quale coppia in particolare di personaggi?)
Il rapporto d'amicizia che mi è piaciuto di più è stato quello fra Ariel e Jack, perché si intuisce che sia un rapporto sincero. Finalmente si appianano i fili conduttori della storia che dividono i personaggi maschili in macho man violenti e ossessionati dal sesso e quelli femminili in figurine senza carisma che fanno di tutto per essere notate dal sesso opposto. Con loro due questa dinamica, per certi fastidiosa nel 2023, viene meno lasciando spazio ad un rapporto sincero in cui Jack si lascia andare, sfogando il suo lato più tenero, e Ariel non viene offuscata da due tornadi come Johanna e Joe. I due sono legati talmente tanto che Jack percepisce a pelle quando qualcosa non va e Ariel lo consola molte volte quando si ritrova a struggersi d'amore per Jo. Un rapporto che anche l'autrice definisce come "tra fratello e sorella" e sono d'accordo. È proprio un rapporto puro.

5. Consiglieresti la storia e perchè?
Personalmente, non è il genere di storia che mi aspettavo e forse la descrizione trae un po' in inganno. Però sicuramente potrebbe piacere a un'ampia fetta di pubblico su wattpad.

6. Hai dei suggerimenti di miglioramenti per l'autore?
Spesso sono ripetute scene che non aggiungono nulla... il falò è usato tre volte per la narrazione, si descrivono continuamente le serate in cui Jo e Ariel lavorano al club con i rispettivi uomini che entrano e fanno strage di cuori, si descrivono più e più volte le scene in cui Joe bacia e ha rapporti con altre ragazze davanti ad Ariel, che nel suo pov si strugge in scenate lunghissime di gelosia e tristezza. Forse sarebbe meglio tagliare qualche scena che ha già il doppione, lasciare un po' più a margine la gelosia e aggiungere corpo alla storia... magari anticipando la scena con lo stalker o magari introducendo di più Ryan e Harley con pov più strutturati e che permettano di entrare anche nella psicologia dei cattivi.
Un altro consiglio che mi sento di dare è introdurre i trigger warning, ormai fondamentali nel 2023. Le scene di sesso sono segnalate e per chi non volesse leggere contenuti espliciti c'è il riassunto in fondo al capitolo... ma vengono anche descritti un sacco di stupri. Quando Ryan vuole stuprare Jo in spiaggia, quando Erika e Ariel rischiano di essere stuprate al nightclub, quando Joe, accecato dalla gelosia, strappa la camicia ad Ariel e la prende sul ciglio della strada nonostante i numerosi no, quando Joe ha un rapporto sessuale con Ariel mentre lei piange... andrebbero segnalati perché sono pesanti da leggere, soprattutto gli ultimi due visto che sono fidanzati e leggere certe cose può scatenare ricordi poco felici.
Poi, nonostante comprendo la volontà dell'autrice di mantenere un tono leggero e scurrile, impostando tutto su battute spesso sboccate... leggere troppo frequentemente le donne chiamate solo "oche" "puttane" "cavalle" non è piacevole, forse c'è da variare questa scena, che risulta stucchevole.
Infine... la grammatica. Credo che ci sia bisogno di una grande revisione generale. I capitoli a volte sono al presente a volte al passato, per la maggior parte sono in prima persona, poi si trova qualche sprazzo di terza persona. La consecutio temporum, inoltre, è spesso e volentieri sballata. Quando si narrano ricordi, e quindi avvenimenti al passato rispetto al tempo nella narrazione, l'autrice non usa il tempo dell'anteriorità ma lo stesso tempo che usa al presente creando una confusione nel lettore. Se hanno gli stessi tempi verbali, come faccio a capire che è una cosa avvenuta al passato e narrata sottoforma di ricordo? L'ho segnalato con dei commenti ogni volta. Anche il congiuntivo sembra incerto, spesso e volentieri ho trovato ipotetiche con l'indicativo che ho segnalato con dei commenti. Inoltre ho trovato parecchi refusi e errori dati dal correttore automatico dello smartphone probabilmente, e ripetizioni di più parole. Forse i capitoli non sono stati riletti prima di essere pubblicati.
Insomma... la storia va, la trama c'è ma si potrebbe migliorare molto di più a parere mio.

Tra caffè e pasticcini PMaryy e PamelaM07 ci parlano di sentimenti:

1. Qual è il miglior pregio e il peggior difetto dei quattro personaggi principali?

Inizio con il parlare di Ariel. Credo che il suo miglior pregio sia la gentilezza che le anima il cuore. Ogni volta che qualcuno ha bisogna di aiuto lei c'è, è sempre pronta per dare una mano. E' l'amica, la compagna di vita che tutti vorrebbero avere, anche perché persone come lei, sono più uniche che rare.

Ariel di difetti, che si possano seriamente chiamare tali, ne ha ben pochi, ma credo che il suo unico difetto sia il peggior difetto in assoluto: avere una bassa considerazione di sè stessa. Spesso Ariel non si sente all'altezza di una determinata situazione o persona, oppure crede di non meritarsi tutte le cose belle e piacevoli che le capitano. A volte crede anche che dureranno troppo poco quegli attimi di felicità, solo perché per lei la vita è così.

Riguardo a Johanna il suo miglior pregio è senza dubbio la schiettezza. Lei sa bene ciò che vuole, che le piace e non si fa certo troppi problemi a dirlo. Grazie a questa sua caratteristica mette subito le cose in chiaro e così facendo evita di avere delle "spine nel fianco" o dei rimorsi per aver taciuto un'opinione o un pensiero e si circonda solo delle persone e delle cose che la fanno stare bene.

Il suo peggior difetto credo sia alle volte, la poca empatia che dimostra. In alcuni casi ha difficoltà a mettersi nei panni degli altri, perché vede le cose solo dal suo punto di vista e non prova a mettersi in quello degli altri. Non capisce che alcune sue azioni o parole feriscono profondamente gli altri e non c'è modo di recuperare il precedente rapporto se non c'è una voglia di comprendere l'altro da entrambe le parti.

Il miglior pregio di Jack è sicuramente l'altruismo. Si preoccupa sempre per tutti, in maggior modo delle persone che gli stanno a cuore. Fa il possibile per risolvere i problemi cercando una soluzione, ed è una di quelle persone che se tu stessi male non ci penserebbe due volte a fare il giro del mondo per trovarti una cura.

Il suo peggior difetto invece credo sia la poca chiarezza. Capita spesso che si trovi in conflitto con sé stesso per il semplice motivo che non riesce a trovare un equilibro tra quello che gli dicono il cervello e il cuore. Questo lo porta spesso a prendere la decisione sbagliata nel momento meno opportuno.

Il miglior pregio di Joe a primo impatto direi che è la forma fisica, ma se devo cercare una caratteristica caratteriale direi proprio che è il suo senso di protezione. Una volta che si affeziona realmente a qualcuno fa di tutto per proteggerlo, affinché non provi dolore, e alcune volte, proteggerlo persino da sé stesso.

Il peggior difetto è difficile da dire, perché ne ha innumerevoli, ma fra tutti, il peggiore in assoluto credo proprio che sia la stronzaggine; come sa essere stronzo Joe non lo sa essere nessun altro. Lo è nelle situazioni meno consigliate e sale una voglia di urlargli contro e picchiarlo inimmaginabile.

2. Qual è la scena che più ti ha colpita è perché?

E' molto difficile questa domanda perché ogni capitolo ha scene sempre diverse, nuove, ben descritte e che ti emozionano, ma se proprio devo scegliere credo che la più bella sia stata quando il padre di Johanna si trovava in ospedale con la figlia al proprio fianco mentre le raccontava del suo grande Amore. Mi ha molto colpita questa scena perché descrive perfettamente l'amore che lega il padre ad una figlia; è uno di quegli amori delicati nella loro potenza e immensità. Poi sentire il padre raccontarle del suo più grande amore fa davvero sognare e sperare che un sentimento e un'affinità del genere si possa tutti trovare un giorno, e giuro di aver pianto l'oceano Atlantico quando il padre ha detto l'origine del nome della figlia, che era lo stesso della donna che aveva amato, ovvero Johanna.

3. Qual è la parte che più ti ha emozionata?

Tutte ti lasciano un segno dentro difficile da cancellare, ma quando Joe ha finalmente accettato i sentimenti profondi che provava nei confronti di Ariel e gliel'ha detti ero indecisa se piangere o urlare dalla gioia.

4. Se fossero personaggi reali chi tra tutti vorresti incontrare e perché?

Se fossero personaggi reali, farei in modo di incontrarli tutti prima o poi sicuramente, ma se proprio devo scegliere direi Joe e magari se posso anche sua sorella. Il primo motivo per voler incontrare Joe è che tale bellezza merita di essere vista almeno una volta nella vita e perché ne ho di cose da dirgli e di oggetti da tirargli dietro, per avermi fatto prendere infarti a causa delle sue parole celate, della sua stronzaggine, impulsività... insomma, chi più ne ha più ne metta. Invece vorrei tanto incontrare Erika, sua sorella perché è semplicemente magnifica nelle sue "particolarità" e con un mondo particolare che non tutti sanno cogliere e a me piacerebbe almeno provarci.

5. Come vedi il rapporto di amicizia fra Johanna/Ariel, Jack/Ariel, Joe/Jack, Joe/Johanna?

Il rapporto di amicizia tra Joe e Johanna, mi dispiace dirlo, ma non ce lo vedo più di tanto. Probabilmente l'unico motivo che non li porta ad ammazzarsi ogni qualvolta si vedono sono Jack e Ariel. Joe e Johanna hanno caratteri troppo simili, se non identici, infatti messi accanto loro due ne vengono fuori di ogni.

L'amicizia tra Ariel e Johanna credo sia la cosa più tenera che esista. Si sono costruite un mondo tutto loro, dove scherzano, si divertono, vivono la vita, si difendono a vicenda e quando ce n'è bisogno curano l'una le ferite dell'altra.

Il rapporto di amicizia tra Jack e Ariel invece assomiglia di più ad un classico rapporto tra fratello e sorella e forse è per questo difficile da descrivere. Il loro amore "fraterno", in quanto tale comprende tutte le vicissitudini che legano due fratelli; c'è lo scherzo, il divertimento, la presa di giro, la protezione, la gelosia fraterna, la fiducia... insomma, non ci si annoia mai con loro.

Come ultima, ma non meno importante, abbiamo l'amicizia tra Jack e Joe. Beh che dire, credo sia la cosa più vera e comica che abbia mai letto. Come sanno prendersi in giro e a sberle "amorevolmente" loro, non lo sa fare nessun altro. La loro amicizia dura da quando erano piccolini e ciò lo rende un legame forte, che va oltre tutte le difficoltà che la vita mette loro davanti, ma spesso discutono a causa dei loro caratteri differenti, perché hanno due modi di agire e parlare ben diversi, ma alla fine riescono sempre a ristabilire una situazione di "normalità".

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