L'UOMO CHE COLTIVAVA ORCHIDEE

AUTORE: barbara_f71

CAPITOLI: 26

STATO: In corso

Daniel Landon è un uomo ricco, spietatamente narcisista, cinico e freddo come il ghiaccio, soprattutto negli affari.
Gioca con la sua vita, sentendosene il padrone assoluto, sfidandola, indifferente alle conseguenze su se stesso e sugli altri.
Sarà un tragico episodio a risvegliarlo bruscamente dal suo delirio di onnipotenza e a costringerlo a guardare in faccia la vacuità della sua esistenza.
Sarà il dolore a fare di Daniel un uomo diverso, saranno i ricordi a tormentarlo in un andirivieni di memorie spezzate, sarà la sofferenza ad indurlo a rivedere le sue priorità, fino a mettere in discussione la possibilità stessa di continuare a viverla questa vita a metà.
Destinato a chi ama le storie introspettive, romantiche e drammatiche al tempo stesso e a chi non ama particolarmente i racconti con i bad boy come protagonisti.

Tra crema al mascarpone e pandoro barbara_f71 e  ylenia06m ci parlano di come la sofferenza possa trasformare un uomo, alcune volte anche in una versione migliore.

Perchè hai scelto questa storia e perchè l'hai continuata?

Ho scelto questa storia dal titolo "l'uomo che coltivava orchidee", perché mi ha incuriosita, essendo un'amante della scrittura poetica che tratta di natura e fiori; l'ho terminata per quel velo nostalgico e malinconico che ti porta a empatizzare con il protagonista Daniel, nonostante i numerosi sbagli e pasticci che ha combinato.

Cosa pensi della trama? 

La trama è dinamica e intricata, non sempre lineare e forse un po' ripetitiva nella descrizione di alcune scene e nell'incidere "su carta" il malessere e i rimpianti di Daniel.

Quest'aspetto rallenta il flusso delle azioni e appesantisce la delicata e lineare trama. Al di là di questo intoppo, il resto delle descrizioni sono poetica e mai banali, intersecando emozioni, paesaggi, tempo e personaggio: le ho apprezzate tanto.

Sul finale avrei da scrivere: non mi hanno entusiasmato le troppe "coincidenze" ricercate dalla scrittrice, che ha forse voluto riattaccare troppi pezzi disgiunti, sebbene le crepe fra loro siano risultate evidenti. Avrei preferito un finale più lineare, magari senza le "manipolazioni" di Sean il fratello di Daniel, senza l'intreccio delle vite passate dello stesso Sean con Margaret e il marito deceduto.

Cosa pensi dei personaggi? Sono ben delineati, sono approfonditi, sono poveri, alcuni ben approfonditi altri no. I tuoi personaggi preferiti e perchè?

I personaggi sono tutti ben formati, sia quelli descritti nel passato di Daniel, sia quelli nel suo presente, sebbene non abbia mai riscontrato la figura di Sean nelle fasi iniziali della storia. Loro sono fratelli gemelli e condividono un rapporto di fiducia e amicizia, oltre che di parentela, quindi ritrovarlo soltanto dopo la morte di Sarah e Lily non mi è parso molto convincente, sarebbe bastato un accenno o un episodio in più.

Oltre Daniel il personaggio che ho maggiormente apprezzato è stato quello della misteriosa Margaret, che da metà storia, appare e scompare dagli eventi, come dalla vita di Daniel e viceversa. Forse ridurrei quel velo di mistero che la circonda perché alla lunga risulta un po' inverosimile (insomma, qualcuno deve pur conoscerla).

Nonostante ciò credo che abbia una storia forte alle spalle e che sia strutturata molto bene, per carattere e pensiero.

Consiglieresti la storia e perchè?

La consiglierei, perché c'è una serie di emozioni che potremmo provare tutti e che bisogna anche condividere.

C'è davvero una struttura forte nel racconto, che spazia dal passato al presente di Daniel e ci racconta ciò che ha fatto, ha vissuto, provato e ciò che poi rimpiangerà: un percorso completo, che sfocia nel raggiungimento idealizzato o sperato di una pace che per lui non sarà più la stessa.

Cosa miglioreresti?

Ciò che migliorerei oltre le cose già citata nelle altre risposte, sono gli ultimi intreccio che vedono l'incontro di Daniel, Sean e Margaret, in quanto mi ha fatto nascere qualche dubbio.

Difatti Sean e Margaret si conoscevano dai tempi del college, eppure lei non ha rivisto in Daniel una somiglianza con il vecchio amico, non ha mai fatto domande, non ha mai esposto un dubbio. Se non può farlo direttamente non essendo la narratrice, bisognerebbe trovare un modo per farla parlare, o anche per far entrare il tarlo nell'orecchio del lettore. Se la scrittrice ha lavorato su questo punto anche un po', probabilmente non l'ho colto, e da lettore direi di rivedere le ultime fasi del racconto che lasciano delle falle su cui riflettere.


Tra caffè e pasticcini barbara_f71 e OrnellaStocco3 ci parlano di come la sofferenza possa trasformare un uomo, alcune volte anche in una versione migliore.

1. Cosa ne pensi delle descrizioni ambientali presenti nel racconto? Risultano credibili?

Le descrizioni ambientali le ho trovate molto suggestive ed equilibrate. I luoghi, seppure collocati in una località poco conosciuta ai più e alla sottoscritta, risultano credibili. Personalmente ho apprezzato molto il modo in cui l'autrice rende partecipe il lettore dei tramonti, dei profumi e dell'ambiente tipico della costa Gallese. Molto belle le sensazioni trasmesse attraverso gli stati d'animo, straziati per la tragedia, di Daniel il quale, attraverso le sue amate orchidee (le piante preferite da Sarah) e le passeggiate in riva al mare cerca di ritrovare un minimo di pace interiore.

2. Tendenzialmente, nei miei racconti, non descrivo minuziosamente i miei personaggi, ma li delineo con tratti sommari. Sei riuscita a immaginarti i personaggi nella tua testa?

Condivido con l'autrice la propensione a non accentuare eccessivamente la descrizione fisica dei personaggi se non per piccoli "indizi" come colore di occhi, capelli e poco altro. Da lettrice apprezzo questo aspetto, mi piace immaginare il volto e le fattezze basandomi sui pochi elementi forniti nel testo.

3. Cosa pensi del fatto che nel racconto si dia una grande rilevanza all'introspezione del protagonista? Risulta pesante o il racconto scorre bene?

In questo racconto viene evidenziato in modo quasi viscerale e selettivo la psicologia del protagonista. Questo aspetto narrativo compensa, in parte, la carenza di descrizioni di cui sopra. Probabilmente l'autrice ha volutamente calcato la mano sull'aspetto emotivo intrecciando, per la quasi totalità della trama e con grande profondità umana ed emotiva, i sentimenti e le emozioni di Daniel. Personalmente amo molto le letture in cui viene indagata profondamente la parte emozionale e psicologica ma, credo, sia un aspetto molto personale questa mia analisi. Tutto il racconto si basa sull'emotività e il profondo dolore aggravato da rimorsi e sensi di colpa provato dal protagonista forse, per chi non ama letture psicologicamente forti, potrebbe risultare, a tratti, ripetitivo.

4. Cosa pensi del protagonista del racconto?

In parte a questa domanda ho già risposto; posso solo aggiungere che Daniel viene descritto in modo approfondito nel suo aspetto umano. Questo tratto psicologico attrae, come già detto, lettori dai gusti letterari portati verso letture di tipo psicoanalitico.

5. Credi nel suo pentimento oppure sei convinta che, in fondo in fondo nessuno può cambiare la sua natura?

Daniel si è trovato in un momento di grande forza psicofisica. Succede spesso nell'età compresa tra i trenta e i quarant'anni. Un'età in cui si ricerca il successo, si vuole formare una famiglia, si vogliono raggiungere molti obiettivi e si è pronti a tutto pur di arrivare a tali traguardi. Questo succede perché in quel lasso temporale raggiungiamo l'apice delle forze psicofisiche. Ci sentiamo potenti e invincibili. In molti casi si aggiungono anche fattori come assunzione di droghe e alcool, questo non fa altro che aumentare a dismisura l'ego che, nel caso di Daniel, assume forme di latente aggressività. Quindi, sì, credo nel suo pentimento poiché, seppure alcuni aspetti caratteriali persistono è anche vero che il tempo e, appunto le esperienze drammatiche, riescono in molti casi a smussare anche personalità forti ed egocentriche.

6. Visto il suo comportamento durante il racconto, credi che Daniel abbia diritto a una seconda possibilità?

Essendo un uomo giovane, seppure molto provato sia nel fisico che nella mente, penso che difficilmente, superata la fase acuta, deciderà di restare solo per il resto della vita. Gli uomini riescono, beati loro, a dimenticare in fretta; molte esperienze anche personali inducono a questa mia conclusione.

7. Poiché al racconto mancano uno o al massimo due capitoli, come ti aspetti che finisca? Happy ending, finale drammatico o finale aperto?

A questa domanda preferisco non rispondere. Ho una mia visione ma la vorrei tenere per me. Non voglio perdermi la sorpresa del finale.

8. Ti sentiresti di consigliare questo racconto oppure lo hai trovato noioso?

Anche a questa domanda ho parzialmente risposto. Ho scelto questo racconto perché sono una orchidofila, amo le orchidee quindi sono stata attratta dal titolo e dalla copertina. Certamente è un libro che consiglio ma, come già evidenziato sopra, lo consiglierei a persone dalla forte componente emozionale per essere davvero apprezzato come merita.

Aggiungo un mio personalissimo pensiero al quale l'autrice saprà dare il giusto peso. Il testo, come ho già sottolineato, si compone di episodi molto profondi, laceranti, come la violenza nei riguardi della moglie e tutti i vari aspetti relativi all'incidente, al dramma che ne è seguito e a tutte le sofferenze a cui il protagonista è andato incontro quindi, a mio avviso, il testo è "saturo" di emozioni e non ha bisogno di essere ulteriormente "incrementato" da altri testi musicali o citazioni; secondo me è questo che lo "appesantisce". Ci può stare qualche brano musicale, io stessa uso arricchire con musica o canzoni i capitoli dei miei racconti ma, in questo caso e a mio personalissimo parere, andrebbero inseriti in modo misurato, da non caricare eccessivamente il testo di per sé già molto intenso.

Aspetto con curiosità l'epilogo di questa bella storia.

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