16- non posso farcela

WILLIAM

Maledizione a lei e alla sua testa dura.

Non può fare così, stupida ragazzina.

Tiro un calcio al muro e sussulto per il dolore.
È tutta colpa sua, lei e la sua maledetta bellezza.

L'avrò nel mio letto quello è poco ma sicuro, non lascierò presa così facilmente.

Quel maledetto biondino deve starle alla larga, oppure lo prenderò a pugni fino a deformare quel suo viso da gay che si ritrova.

«Ti puoi calmare?» mi giro verso Nico che è appoggiato allo stipite della porta.

«da quando sei qui?» lui mi sorride e capisco che è qui da molto tempo.

«La nostra Zayra fa miracoli» dice lui ridacchiando.

«Smettila Nico sono già abbastanza incazzato di mio» mi lascio cadere sul letto.

«amico non sono io quello matto che tira calci al muro, allora, cosa è successo?» chiede lui, nemmeno fosse una ragazzina pettegola adolescente.

Gli racconto tutto e lui non fa altro che ridere.
Giuro che gli arriva un pugno se non la smette.

«Beh hai solo bisogno di una distrazione, oppure solo di portarla a letto, e sbarazzartene il prima possibile» dice lui con nonchalance.

«Hai ragione!!» esclamo alzandomi dal letto.

Devo solo fare la cosa che mi esce meglio.

Usare la gente.
E lei la userò per toglierla infine dalla mia testa.

Perchè non ci ho pensato prima.

Scendo le scale di corsa seguito da Nico.

Le farò un sacco di regali per riconquistarla e poi la porterò nel mio letto.

Ammetto che è la prima volta che una ragazza cade nelle mie braccia.
Di solito si inginocchiano pur di farsi scopare da me.

Arrivo al centro commerciale e le compro un sacco di vestiti.

Aspetterò qualche giorno prima di andare a trovarla.

«È una pessima idea Will» continua a ripetere Nico.

Ma non era lui che mi aveva detto di usarla?

Scemo!.

«sei tu che mi hai consigliato di usarla per infine toglierla dalla mia testa» dico guardando un vestitino blu che le starebbe da Dio.

«È un ragionamento di merda, tu non mi devi ascoltare» prendo tutte le cose belle che trovo e che sono sicura starebbero benissimo su di lei, su quel corpo.

Pago ed esco.

Torno a casa esausto, come fanno le donne a fare spese ogni giorno?

****
«Torniamo a casa non è una buona idea!» ma che rompi coglioni sto qui!

Scendiamo dalla macchina insieme, e saliamo quelle scale che portano all'appartamento di Zayra, Nico torna in macchina dopo avermi ripetuto per la millesima volta di non farlo.

Busso e mi sento tutte le gambe tremare, sento il cuore fare un salto quando sento la sua voce nelle mie orecchie.

«Arrivo!» dice prima di aprire la porta, mi guarda e la sua bocca si socchiude.
« Cosa fai qui?!» chiede lei, non capisco se è felice, arrabbiata, delusa o impaurita, la sua voce e il suo viso sono un misto di tutto ciò.

«Posso entrare?» chiedo, so che non vorrebbe, ma mi fa entrare comunque, è troppo buona.

«perchè sei venuto? Cosa non capisci da sparisci dalla mia vita?» chiede lei, ed ora mi sento un cretino.
«Ti ho portato questi» dico porgendole le buste.

Le prende e le apre.
Guarda il contenuto e scoppia a ridere, ma poi si fa seria.

«Vuoi farti perdonare con questi vestiti costosi? Credi sul serio che io ti perdoni così facilmente? Dovresti sapere che a me non importa nulla di tutto ciò, mi hai provato che non mi conosci che da me volevi solo divertimento, sei proprio un coglione! Sparisci dalla mia vista, torna dalla tua bionda e lascia me, mio figlio e la mia vita in pace!» quando vedo una lacrima colare sul suo volto, l' attiro a me baciandola.

Sapevo che non mi avrebbe respinto, anche lei prova quella attrazione che provo io per lei.

«Per me ci sei solo tu, la biondina non la voglio nemmeno vedere! La biondina non conta nulla, la biondina è solo una come le altre, tu sei unica, tu sei mia!» dico baciandola di nuovo, ho detto tutto questo, ma lo penso davvero? Non lo so nemmeno, ora non voglio pensare, voglio solo godermi tutto questo, so che non durerà.

«Davvero?» chiede lei, ha paura, paura di soffrire.

«Te lo prometto, per me ci sei solo tu!» mi sorride e mi bacia di nuovo.

«Ora devo andare, tornerò domani» la bacio di nuovo ed infine vado, portando con me i miei regali, che la nostra Zayra non ha accettato.

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