Capitolo XXXVII

Spero di aver capito male.

Mi avvicino raso muro, per sentire meglio.

- Sei impossibile Ed. -

- Pensala come vuoi. -

- Capisco tu voglia proteggerlo da quelle che gli si avvicinano, solo per il suo bel faccino, ma rubandogli la ragazza sotto il naso, ogni volta, non ricavi nulla. -

Proteggerlo?

Rubandogli le ragazze?

Ricavi odio, ecco cosa!

- Sì invece. Se si fanno abbindolare dalle mie moine vuol dire che non sono realmente innamorate di lui. -

È vero, ma così ti fai odiare!

Dal tuo stesso fratello!

- È vero, ma così lui si trova a dar la colpa a te per tutto questo. - cerca di farlo ragionare.

- Meglio che odi me piuttosto che abbia il cuore spezzato dalla donna che ama. -

- Senti... non puoi pensare che siano tutte come Monique. -

Monique?

- Monique è stata solo la prima. -

- No, Monique è stata la causa di tutto. Ricordo come fosse ieri quando mi hai chiamato in crisi, perché la ragazza di tuo fratello ti aveva baciato confessandoti che aveva sempre voluto te e che Chris era così freddo con quegli occhi spettrali. -

Oh... mio... Dio...

Può una donna essere più stronza?

- Sì, beh... poi ho risolto la mia crisi. -

- Oh sì. Bel modo hai trovato. Facendoti beccare mentre baciavi Monique. Dandoti la colpa di tutto, dicendo che era troppo carina e lasciandola dopo che tuo fratello ti ha urlato di odiarti. -

- Sì, il mio piano era farmi odiare, piuttosto che vederlo depresso per mesi mentre tentava di dimenticare quella stronza. -

- Ma pensi che non soffra ogni volta che gli porti via la ragazza? -

- Il dolore è superato dalla rabbia nei miei confronti. -

- Non puoi parlare sul serio! Quante volte ti ho detto che facendo così soffre il doppio? Deluso non solo dalle ragazze che ama, ma anche da suo fratello. -

- Non cambio idea... dopotutto tutte ci sono cascate, di conseguenza non sto sbagliando.  Continuerò fino a quando non troverò la ragazza che mi respingerà. -

- Dio! Come fai ad essere così cocciuto? -

- Paul la vuoi piantare di criticarmi? -

- No, sono il tuo migliore amico per un motivo. Non potrei più vantare tale titolo se ti lasciassi andare avanti con questa cazzata. -

- La felicità del mio fratellino non è una cazzata. -

- E con Lisette come la metti? -

Non sento Edgar rispondere.

- Lo sai vero che non la conquisterai mai se vai avanti così a flirtare con tutte, vero? Poi non capisco perché lo fai. Chris mica è cotto di tutto il genere femminile. -

- Devo mantenere una certa apparenza. -

- Quella del coglione libertino? -

- Ah ah... quella del dongiovanni. Altrimenti Chris crederà che è tutta una strana ripicca contro di lui. -

Però...

E io che pensavo che Edgar fosse un idiota.

Beh... in realtà in parte lo è, anche se lo scopo è importante.

La felicità di Chris, ma davvero... questo è un metodo sbagliato. Il più sbagliato.

- Sì, sì ok. Ma sappi che non ti porterà la felicità tutto questo. Andrà a finire che Lisette si troverà un altro. -

Mi dispiace.

Non pensavo che fossero successe tutte queste cose.

Chris non mi aveva detto nulla.

Beh, onestamente non abbiamo mai tirato fuori certi discorsi.

In ogni caso avevo capito che tra i due fratelli non scorreva buon sangue.

Certo non credevo che sotto ci fosse una tale storia.

Edgar e Chris devono aver sofferto un sacco.

Chris per tutti i tradimenti subiti.

È incredibile che abbia avuto la forza di innamorarsi di nuovo.

E sono commossa di essere io la fortunata.

Edgar per aver dovuto rinunciare non solo all'amore della ragazza amata, ma anche all'affetto del fratello tramutandolo in odio.

Beh, credo sia ora di finirla.

Di certo mai mi ha nemmeno sfiorato la mente di cedere ad Edgar.

Anzi, ad essere onesta mi era piuttosto antipatico fino a pochi minuti fa.

Con un respiro profondo esco allo scoperto.

Edgar pensa sia appena arrivata e mi raggiunge subito sorridendo e baciandomi la mano.

- Edgar... penso sia il momento di finirla. -

Sorrido poi alla voce della ragione che parlava prima con questo ragazzo.

Lo riconosco.

È il fratello maggiore di Timothy.

Il primo Principe di Himis.

- Che intendi, Principessa Rose? -

- Ho sentito tutto. -

Si stacca subito da me.

Mi guarda truce.

- Ah... tutto cosa esattamente? -

- Tutto. Il motivo per cui ci provi con me, la storia su Monique e anche di Lisette. -

- Non te l'hanno insegnato che è maleducazione origliare? -

Gli sorrido spiazzandolo.

- Edgar... anche io sono stata ferita da un ragazzo che faceva più del doppio gioco  Non mi sfiora nemmeno l'idea di tradire Chris. Tanto meno con suo fratello. -

- Sì... e dovrei crederci? -

- Senza offesa, ma sappi che prima di sentire tutta la storia mi stavi antipatico. -

Il suo amico si mette a ridacchiare.

- Mm... e ora non più? -

- Trovo tanto onorevole quanto stupido il tuo comportamento, quindi no, non più. -

- Stupido? -

- Oh, sì. La penso come il tuo amico. -

- Chiamatemi pure Paul, Principessa. -
Annuisco appena prima di tornare da Edgar.

- Il tuo comportamento è onorevole perché hai messo da parte la tua felicità per Chris, ma stupido perché in ogni caso lui ha sofferto. E anche tu. -

Incrocio le braccia al petto.

Lui mi osserva con la fronte aggrottata.

Probabilmente sono così tanti anni che va avanti con questa storia da non saper più come tornare indietro.

- Io amo Christopher con tutto il cuore. È simpatico, dolce, gentile, testardo quasi quanto me e solare. Lo amo quando mi dice che tiene a me, quando ribatte ciò che dico, pure quando mi prende in giro. Mi ama per quella che sono come io amo lui per ciò che è. E per la cronaca amo talmente tanto i suoi bellissimi occhi che starei ore a fissarli. -

- Beh, direi che il caso è chiuso. - cerca di concludere il Principe Paul.

- Non è chiuso niente. - ribatte Edgar.

- Cosa non ti convince? - gli chiede l'amico.

- Io... io... -

- Tu hai paura. - concludo per lui.

Edgar sgrana gli occhi.

- Paura? -

- Sì, paura. Ed è normale. Non sai come fare a tornare ciò che realmente sei... non sai come risolvere le cose con tuo fratello... e nemmeno se ti perdonerà... poi non hai idea di come eliminare la tua faccia da dongiovanni e cercare di conquistare l'unica ragazza che davvero ti interessa... e tutte le cose che non si sanno incutono timore. -

- E tu come fai a sapere meglio di me queste cose? -

- Oh, andiamo Ed. Lo sai che ha ragione. E il fatto che abbia avuto il coraggio di dirti in faccia tutte le verità che non volevi sentirti dire dovrebbe dimostrarti quanto sia diversa dalle altre. Dubito che una ragazza con le palle, come lei, si metta a tramare alle spalle di Chris per piantarlo in una delle depressioni d'amore che hai sempre cercato di evitargli. -

Edgar rimane in silenzio.

Paul invece si volta verso di me.

- Ehm... senza offesa... -

Lo osservo confusa.

- Offesa da cosa? -

- Dal mio "ragazza con le palle"... -

Scoppio a ridere.

- Figuriamoci. Sono stati tutti complimenti per me. - faccio spallucce.

Paul torna a guardare l'amico che è ancora in silenzio.

Lo guardo anche io.

Sembra combattere una grande guerra dentro se stesso.

- Edgar... Chris è un ragazzo di gran cuore e sono sicura che capirà i tuoi motivi... quando glielo dirò certamen... -

- Quando cosa?! - scatta.

- Ehm... ho detto... quando glielo dirò... -

- Tu non gli dirai un bel niente! - sbotta afferrandomi per le spalle.

Lo guardo dritto negli occhi.

- Sì invece. Non mi farai cambiare idea, voglio che risolviate i vostri problemi. -

- Tu non c'entri nulla con questo! -

- Ed... calmati. - cerca di intervenire l'amico.

Lo ignora.

- Sì, invece che c'entro. Voglio che Chris torni ad avere il fratello che merita e pensava di aver perso. -

Edgar allenta la presa e io mi libero.

Lo vedo come rompersi dentro e mi si spezza il cuore.

Non voglio fargli del male.

Perché non capisce che tutto andrà per il meglio?

Ne sono convinta.

Christopher è un ragazzo fantastico.

- Andrà tutto bene, vedrai. - concludo prima di andarmene sospirando.

Sono quasi alle stanze che cercavo.

Sto ancora pensando all'ultimo sguardo che mi ha lanciato il fratello di Chris.

Era tremendamente spaventato.

Quanto deve aver sofferto nel farsi odiare da Chris per tutto questo tempo?

Lo sopportava solo perché credeva di far la cosa giusta, ma ora...

Ora che sa che voglio dire tutto al biondino teme che lo odierà per davvero e non avrà più la sua buona causa a fargli da sostegno.

Deve proprio voler bene al suo fratellino.

Immersa nei miei pensieri vado a sbattere contro qualcosa di duro.

Solo quando, barcollando, sento delle mani sulle mie spalle mi accorgo che è una persona.

Alzando lo sguardo mi trovo il volto divertito di Chris che mi osserva.

- Dove vai Rose? Soprattutto... dove vai con la testa sulle nuvole? Spero tu non volessi andartene, perché ti ho abbandonata con mia sorella e mamma. -

Non è il momento di giocare.

Voglio dirglielo subito.

- Chris... possiamo andare a parlare da soli da qualche parte? -

Mi guarda confuso, ma annuisce.

In giardino gli racconto ogni cosa.

Da quando sono stata mandata a cercarlo da Dorotea a quando gli sono finita addosso.

Durante il mio racconto ho visto il suo volto tingersi di varie emozioni.

Divertito dall'idea della madre.

Arrabbiato arrivata alla parte in cui Edgar diceva di volerci provare con me.

Scioccato alla storia di Monique.

Triste alla parte di Lisette.

E in fine pensieroso.

Rimango ad osservarlo mentre riflette con i gomiti sulle ginocchia e il mento poggiato sulle mani giunte.

Ogni tanto scrolla la testa, si passa una mano tra i capelli o seppellisce il viso tra i palmi.

Ad un certo punto si alza in piedi di scatto.

- Io vado a prenderlo a schiaffi. -

Mi alzo di scatto pure io.

- Cosa?! - esclamo agitata da morire.

Dov'è il mio ragazzo di buon cuore?

Quello che avrebbe capito e perdonato?

Chris senza rispondermi si avvia a grandi passi verso il castello.

Mi tocca correre per stargli accanto.

Cerco di farlo ragionare tra una falcata e l'altra.

- Chris! L'ha fatto perché pensava di star a fare la cosa giusta. -

Non mi ascolta.

- Voleva proteggerti dal dolore di un cuore infranto. -

Siamo ormai al castello.

- Ha sofferto anche lui! -

Mi ignora e chiede ad una cameriera se ha visto il fratello.

Questa gli comunica che è andato alla sua camera dopo che il Principe Paul se n'è andato.

Si avvia alla camera ed io lo seguo.

Perfetto!

Se il Principe Paul se n'è andato non posso nemmeno sperare in un aiuto, perché Chris non picchi Edgar!

Oddio!

È tutta colpa mia!

Ci troviamo quindi di fronte ad una porta che presumo essere la camera di Edgar.

Chris vuole aprirla senza bussare.

Mi aggrappo al suo braccio per fermarlo, ma lo sposta spalancando poi la porta.

Troviamo Edgar seduto sul letto con le braccia puntate sulle ginocchia e il volto seppellito nei palmi.

Appena sente la porta sbattere alza lo sguardo e sbianca alla vista di Chris.

Quando il mio ragazzo gli si avvicina e lo solleva per il colletto non resisto e le gambe mi cedono.

Cosa ho fatto?

Ho rovinato definitivamente il rapporto di due fratelli che già per sé era in crisi.

- Edgar sei un idiota! - gli urla Chris.

Edgar lo fissa spento.

Vuoto.

Come se si aspettasse tutto ciò.

Le lacrime iniziano a scendere sulle mie guance.

- Come diavolo ti è saltata in mente questa stupida idea? -

Il fratello non risponde.

- Come hai potuto pensare che non fossi in grado di sopportare il dolore provocato da qualche stronza? Dovevi assumerti tu tutte le colpe? Dovevi farti odiare dal tuo stesso fratello rinunciando alla tua di felicità? Pensi che io abbia mai voluto questo? Come puoi pensare che io non abbia sofferto nel vedere mio fratello, sangue del mio sangue, che mi portava via le ragazze che mi si avvicinavano? Da piccolo ti adoravo, eri il mio idolo, volevo diventare come te. E ti ho odiato per così tanto quando è iniziata tutta questa storia. Quando dovevo invece odiare le oche con cui mi mettevo. -

Si stacca dal fratello che si lascia cadere sul letto.

Chris si passa entrambe le mani tra i capelli e ce le lascia prendendosi la testa.

Inizia a sussurrare.

- Ti ho... odiato per anni. Ho pensato che tu non mi ritenessi degno di nulla... che mi odiassi e perciò non volessi che fossi felice trovando l'amore... -

Finalmente Edgar parla.

- No! No, no, no! Io ho fatto tutto questo proprio perché volevo che tu fossi felice! -

- Beh... fammi dire che sei un idiota colossale! - gli urla Chris levando di scatto le mani e serrandole lungo i fianchi.

- Ora di certo mi odierai... e non posso nemmeno darti torto... -

Edgar parla senza nemmeno guardarlo.

Come se non ne avesse il coraggio.

Chris sospira.

- Sei davvero un deficiente. -

- Lo so... -

- No, non lo sai. Perché non hai capito un cazzo del perché sono arrabbiato. -
- Sì che lo so. È perché per anni ci ho provato con tutte le ragazze che ti si avvicinavano. -

- Vedi che non hai capito un cazzo? - gli sorride appena Chris.

Sorride?

Forse con le lacrime che mi appannano la vista ci vedo male.

Anzi... sicuramente!

- Io sono arrabbiato perché ho odiato senza motivo mio fratello. E non ti odio stupido idiota con non sei altro. -

Edgar alza lo sguardo sconvolto.

- Cosa? -

- Ho detto che non ti odio. Sei troppo scemo per poterti odiare. -

Gli sorride sincero.

Oddio...

Oh... grazie... Dio...

Pensavo che lo avrebbe picchiato per poi non parlargli mai più!

Che ne sapevo che voleva solo urlargli contro la frustrazione del momento?

Poteva anche dirmelo però!

Cazzo, mi sarei risparmiata lo spavento!

Le mie lacrime da colpevoli si tramutano in sollievo.

Edgar abbassa il capo.

E per i sobbalzi che fa si capisce che sta singhiozzando.

Chris gli si avvicina sorridendo.

Mi aspetto una pacca sulla spalla, un abbraccio o parole di conforto.

Non certo la sberla fissa che gli piazza sulla capoccia.

Rimango di sasso quanto Edgar che, mettendosi la mano sul punto colpito, alza lo sguardo sconvolto sul fratellino.

- Che fai? - gli chiede con la voce rauca.

- Chi è che mi ha insegnato che i maschi e soprattutto i Principi non piangono? Ricomponiti. In più voglio che tu mi faccia una promessa. -

Edgar ancora sotto shock annuisce.

- Devi promettere che ora inizierai a pensare alla tua di felicità. Rose non mi farà soffrire, va tranquillo e, anche se fosse, vedrò di sopravvivere. Sono abbastanza grande per cavarmela da solo senza che il mio fratellone cerchi di farmi da scudo contro le sofferenze della vita. Voglio inoltre che tu la smetta di correre dietro ogni sottana e vada a cacciare solo ed esclusivamente Lisette. E sai che, dopo tutte le cazzate che hai fatto, avrai tanto lavoro da fare, non è una che passa sopra facilmente a minchiate grosse come quelle tue. Prometti? -

Annuisce.

- Devi dire, lo prometto. -

- Pro... metto. -

- E basta guardarmi così! Sei un uomo! -

Finalmente Edgar sorride.

- Anche tu Chris... -

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