Capitolo XXXVI

Siamo ai primi di giugno.

Ed oggi ho finalmente un appuntamento con Christopher.

O meglio, sono stata invitata al palazzo dei Delacroix.

Dorotea, così ha insistito di farsi chiamare togliendo pure il voi, vuole chiacchierare con la ragazza di suo figlio.

Se non fosse che mi è sempre sembrata una donna molto dolce, in questo momento avrei paura.

Inizialmente pensavo di indossare uno dei vestiti "consoni", ma Chris ha insistito per un abbigliamento informale.

Ha detto che i suoi genitori mi ritengono ormai di famiglia e mi vogliono così come sono.

Bene, perché io non cambio per nessuno se non c'è una valida ragione!

Ho scelto il solito set: jeans e T-shirt.

Sento bussare alla porta del salotto, dove stavo guardando un programma senza senso mentre aspettavo l'arrivo di Chris.

- Principessa Rose, il Principe Christopher è qui fuori che l'attende. -
C'è una strana nota di sconcerto nella voce di Marie.

- Va tutto bene, Marie? -

- Ecco... il Principe è solo... è venuto a prenderla con una grossa moto nera. - sembra piuttosto intimorita.

- Oh... cazzo. Cioè... sì... tutto normale. - liquido il tutto. Non è lei che deve preoccuparsi.

Dovevo aspettarmi questa cosa.

Non amo l'idea di salire di nuovo su quella cosa, però mi fido del mio ragazzo.

Credo...

A patto che non corra come l'altra volta, a velocità folle.

- Marie... cortesemente potrebbe prendermi una giacca, mentre vado ad accogliere il Principe? - le chiedo gentilmente.

- Certo... - evita di esprimere il suo dissenso per il tutto.

Dopo che la vedo sparire, mi avvio verso l'ingresso.

Uscita di casa mi trovo il biondino appoggiato fiacco sul manubrio della moto, con il casco a penzoloni in una mano.

Si passa poi l'altra tra i capelli già disordinati, prima di notarmi.

Mi inchioda sul posto con un sorriso raggiante.

Scende quindi da quella cosa avvicinandosi a me.

- Vorresti davvero portarmi a Samos con la tua moto? - chiedo sperando che sia solo un'allucinazione.

- Buongiorno anche a te splendore. - ride di gusto.

- Sì, sì ciao. Sei serio? -

- Io sono sempre serio quando ti faccio complimenti. -

- Va bene. Ci rinuncio. Ho capito. - sbuffo divertita.

- Eddai. Hai ancora paura? -

Ride.

- Sono lieta che ti diverta terrorizzarmi. -

- Oh, come faccio a non divertirmi? Eri così carina mentre urlavi aggrappandoti, in panico, alla mia vita. -

- Sadico. - brontolo.

Cerca di ricomporsi.

Con scarso successo aggiungerei.

- Ti calmi se ti giuro di andare più piano? -

- Lo giuri? - chiedo guardinga.

Si fa una croce sul cuore.

- Giuro! - mi sorride candidamente.

Arriva poi Marie con la mia giacca e sparisce subito dopo aver guardato torvamente Chris.

- Brava piccola, hai ricordato la giacca stavolta. - mi fa l'occhiolino.

- Ricorda che hai giurato. - gli punto un dito contro.

- Sì, sì. -

- Niente scherzi. - ribadisco.

- Ho giurato. Non ti fidi? - mi chiede con occhioni da cucciolo.

- Infame! Sei sleale a guardarmi così. -
Ricomincia a ridere di gusto mentre tira fuori il casco per me.

Me lo porge, non prima di un rapido bacio a stampo che mi fa sciogliere come burro al sole.

Sì, sei davvero scorretto!

Guardo il casco tra le sue mani e lo sento ridacchiare.

- Ops! Dimenticavo, faccio io. - ridacchia tra sé.

Sta per mettermi il casco quando sentiamo qualcuno chiamarmi alle spalle.

- Rosy! -

Mi volto per veder mio fratello Claude avanzare con lunghe falcate.

- Sì, Clay? -

- Dove credi di andare con quella cosa? -

Indica la moto con fare piuttosto contrariato.

- Ehm... direi a Samos. -

- Non credo proprio, non su quella cosa. -

- Io invece dico di sì, andrò su questa moto fino a Samos con Chris. - rispondo assolutamente calma.

- Non farai salire mia sorella su quella cosa. -

Punta un dito contro Chris.

- Eh... peccato che io abbia solo questo mezzo per portarcela... - cerca di non far notare il fastidio per il termine "cosa".

Voglio bene a Clay e capisco il suo pensiero, visto che anche io la pensavo così, ma non può scegliere per me.

- Chris mi allacci il casco, per favore? Clay, ti scrivo appena arriviamo a destinazione. - tento di tranquillizzarlo come posso.

Bacio la guancia di mio fratello prima di lasciar agganciare quell'aggeggio a Chris.

Claude tenta di protestare, ma lo ignoro partendo col biondino.

Dopo un'ora circa, di mezzo terrore, arriviamo al castello di Samos.

Appena mi viene levato il casco - Brutto bugiardo! Avevi giurato di non correre! -

Lui invece sorride divertito.

- Ti ho giurato che sarei andato più piano ed è ciò che ho fatto. Non abbiamo mai superato i novanta. - ghigna sempre più soddisfatto.

Sospiro rassegnata.

In fondo non è stato così male, come la prima volta.

Starò iniziando ad abituarmi.

Sono anche riuscita a guardare un po' il paesaggio.

E quasi mi sono gustata la vicinanza con il mio ragazzo.

Finito di sistemare la moto il biondino mi prende per mano guidandomi verso l'ingresso.

Appena varcata la porta veniamo assaliti dalla piccola riccioli d'oro.

- Chris! Rosy! -

Chris la prende in braccio mentre io le stampo un bacio sulla sua morbida guancia paffuta.

La prima metà del pomeriggio la passo in un salotto, seduta accanto a Chris a parlare con i suoi genitori.

Rispondendo alle infinite domande dei sovrani e della piccola chiacchierina della biondina.

- Da quanto vi frequentate? -

- Come ti sei accorta che ti piaceva mio fratello? -

- Perché non ce l'avevate detto? -

- Tu sai perché mio figlio ha picchiato il Principe Julius? -

Quasi uccido Chris quando un maggiordomo viene a chiamar lui e il padre per un contratto che hanno stipulato insieme con un conte della zona, che è venuto senza invito a discutere di un punto.

Sussurra al mio orecchio delle scuse dopo un bacio sulla tempia.

Io invece lo fulmino mimando "Te la farò pagare."

Mi sta lasciando in pasto a due donne estremamente curiose!

Oh, ma anche tu avrai la tua parte caro!

Anche i miei ti vogliono a casa mia per una giornata come questa.

In verità alla fine non mi trovo così male.

A quanto pare avevano placato la loro fame di gossip con le domande già poste.

Dopo mezz'ora di chiacchiere generali, noto che Dorotea inizia a guardare spesso l'orologio per poi sbuffare.

- Rose... mi spiace. Credo di aver capito chi è il conte in questione ed è un grande chiacchierone. -

- Oh... non c'è problema. Mi piace parlare con voi due. - sorrido ad entrambe.

Ed in fondo è vero.

Mi piacciono i discorsi semplici ed entusiasti di Annie e la dolcezza di Dorotea.

Assomiglia a mia mamma, probabilmente è per questo che fin dal primo incontro sembravano andare tanto d'accordo.

- Come sei cara. Ma è da giorni che non vi vedete, tu e Chris. Immagino tu volessi passare almeno un po' di tempo con lui. - sospira dispiaciuta.

In effetti...

- Idea! Perché non vai a chiamarlo? Puoi entrare con la scusa che io ho un compito per lui. - salta fuori all'improvviso.

- Mm... ma non so dove si trova... e soprattutto non vorrei disturbare... -

È comunque lavoro...

Non mi pare molto corretto.

- Tanto di sicuro hanno già finito la parte affaristica dei loro discorsi. Il conte starà tentando di convincerli ad andare a giocare a golf con lui e, fidati, se vai salvi Chris. -

- Rimane che non conosco il castello... - mi sento solo leggermente meno in colpa all'idea di fare una cosa del genere.

- Nessun problema. -

Dorotea si alza e apre la porta del salotto.

Mi fa segno di raggiungerla.

- Ok... da qui sai uscire, giusto? -

- Sì... sono fuori? -

- No, era per darti una base. Quando sei entrata hai trovato due stanze poco dopo l'inizio, vero? -

Annuisco ricordandole.

- Bene, entrando... la stanza dove sono Chris e mio marito la trovi a destra, di conseguenza andando verso l'uscita è a sinistra. - spiega pazientemente.

Mi sorride dopo il mio assenso di informazioni recepite.

- Mi dispiace non poterti accompagnare, ma ho promesso ad Annie di fare la lezione di equitazione con lei. Sono una Regina, ma resto pur sempre una madre. Non ho intenzione di perdermi l'infanzia di mia figlia... sbaglio? -

È così dolce!

- Hai perfettamente ragione. Trovo magnifico tutto questo. -

La donna mi lancia un sorriso mozzafiato e mi abbraccia, prima di lasciarmi andare alla ricerca di Chris.

Mentre avanzo, lungo il corridoio, penso a che scusa inventarmi per far uscire Chris dalle grinfie del conte chiacchierone.

Sto per voltare l'angolo quando sento delle voci.

Farei anche finta di nulla, ma sento un nome che mi fa fermare.

- Ti farai odiare da Christopher così. -

È una voce che non conosco.

- Non m'interessa Paul. -

Questo invece è Edgar.

Perché dovrebbe farsi odiare da Chris?

- Ma se continui a provarci con tutte le fidanzate che si trova perderai tuo fratello. E stavolta la relazione di Chris sembra piuttosto seria, hai visto come guarda la Principessa Rose? -

- Non mi fermerò. Ho intenzione di provarci anche con Rose. -

Rimango immobile.

Ho sentito bene?

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