Capitolo XXXV
Rimango muta a fissarlo.
Sto sognando!
Deve essere per forza un incubo!
Non può davvero avermi chiesto perdono e di riprovarci di fronte a tutta questa gente.
Non dopo quello che ha fatto!
Sento levarsi dei mormorii tra la folla.
Giro al rallentatore, il capo, verso la mia famiglia.
Mio padre ha una mano sulla spalla di Josh e una su quella di Claude perché li noto essere pronti a saltar addosso a Julius.
Papà ha però la stessa loro espressione.
Guardo poi, dietro la famiglia Rovinov, il mio ragazzo che sta passando dall'espressione scioccata a quella furiosa.
Torno poi da Julius.
E allora me ne accorgo.
Tutto ciò che ha appena detto sono solo nuove bugie.
Mi sta guardando nello stesso modo in cui mi guardava quando era venuto a casa mia, dicendo che ciò che avevo visto era solo uno sbaglio.
E tutti sapevamo bene che non lo era.
Ma perché fare tutto questo?
Perché fingere di volerci riprovare davanti a tutta questa gente?
Un attimo!
Dopo che si è picchiato con Chris, le voci si saranno sparse a macchia d'olio.
Si sa quanto i nobili siano pettegoli.
E sicuramente si saranno fatti mille idee su che cosa aveva scatenato quella lite.
E se Julius, così facendo, stesse tentando di far passare la scazzottata per un duello d'amore?
Così Christopher verrebbe messo in cattiva luce, visto che ha iniziato lui.
Può davvero essere così subdolo, Julius?
Come a rispondere alla mia domanda mi sogghigna.
Avevo ragione!
E ha scelto questa festa proprio perché sono al centro dell'attenzione e sarebbe totalmente scortese rifiutare delle scuse.
Posso anche fingere di perdonarlo per salvare la sua e mia faccia, ma mai uscirò con lui!
Faccio un respiro profondo cercando un discorso per salvarmi da tutto ciò.
- Principe Julius, sono davvero felice che finalmente dopo così tanto tempo vi siate degnato di scusarvi. Come ben sapete non è stato facile per me assimilare la notizia del vostro tradimento e ancora oggi ad essere onesta ne soffro al ricordo. Ma apprezzo le vostre scuse e, anche se mi è ancora difficile, vedrò di riuscire a perdonarvi. Per quanto riguarda l'uscire con voi debbo rifiutare, il mio cuore è oramai di un altro. -
Torno a respirare.
Ho parlato senza quasi prender fiato.
Spero di aver scelto le giuste parole.
Lo vedo serrare i denti e guardarmi truce per un istante, prima di sorridermi palesemente falso.
Si alza quindi in piedi.
- Capisco benissimo Principessa, spero un giorno accetterete il mio invito mettendo da parte i vecchi rancori. -
Dopo di che gira i tacchi e torna dalla sua famiglia.
No, non hai capito un cazzo!
Stronzo!
Scommetto che sperava non avessi il coraggio di rifiutarlo davanti tutta questa gente.
Gli ospiti sono tutti in silenzio mentre osservano il moro andare verso il tavolo del buffet, con i fumi alle orecchie.
Tornano a me solo quando notano il biondino avanzare con la sua sorellina.
Gli sorrido dolce dopo aver incontrato i suoi occhi. Poi saluto la piccola Annie.
Mi sento come se quello appena accaduto fosse stato solo un incubo.
Vorrei saltargli al collo abbracciandolo forte e ringraziarlo perché esiste.
Ma meglio non dare altro spettacolo.
Chris con un sorriso tirato, di tensione, per tutto mi porge un pacchetto rosso con un bigliettino.
Apro il biglietto.
Cara Rose,
appena l'ho visto ho pensato fosse perfetto per te che voli sempre tra le mie braccia.
Tuo Christopher
Sto per aprire la scatolina, ma Annie mi afferra per la gonna.
- Prima questo Principessa Rose! -
Mi porge una scatolina più piccola di quella che ho già in mano.
La apro e ci trovo degli splendidi orecchini pendenti rossi e bianchi.
Mi chino per essere alla stessa altezza della piccola e le do un grande bacio sulla guancia, ringraziando lei e la famiglia.
Guardando Chris lo noto molto più rilassato.
La piccola corre dai genitori raggiante.
Finalmente mi trovo ad aprire il regalo di Chris.
Sono davvero curiosa dopo aver letto il biglietto.
Mi trovo di fronte ad uno splendido ciondolo a forma di cuore rosso con delle ali adorabili.
È così dolce!
Resto a fissare il ciondolo con quel sorriso ebete che ormai sono giorni che non mi abbandona.
- Ehm... vi piace Principessa? -
Alzo la testa di scatto.
Chris mi sta guardando sorridendo timido.
È così tenero!
- È bellissimo. - riesco a dire.
Le mie gambe e braccia si muovono da sole e finisco per ritrovarmi ad abbracciare Chris.
Dopo un attimo anche le sue ricambiano l'abbraccio.
- Sai vero... che così facendo stiamo sbandierando la nostra storia? - mi sussurra.
Al diavolo!
Non mi piace nascondere le cose.
Soprattutto quelle che mi fanno impazzire di felicità!
- Ti crea problemi? - chiedo col suo stesso tono.
Mi stringe ulteriormente.
- Vorrai scherzare. Se non mi credi posso baciarti qui, ora e subito. - mi sfida.
So che, il fatto di non staccarmi ancora dal suo abbraccio, equivale ad alimentare commenti che già si staranno espandendo, ma dopo il suo commento sono talmente imbarazzata che preferisco affondare il viso nell'incavo del suo collo, piuttosto che farmi vedere bordeaux.
Mi scolla lui dolcemente.
Fa scivolare la sua mano nella mia, prima di voltarsi verso gli ospiti.
Non ho il coraggio di sollevare il viso.
Sento Chris schiarirsi la gola.
- Allora... cari invitati, che dire? Diciamo che avremmo preferito dirlo in un altro modo, magari con un discorso non improvvisato e anche con un po' più di calma. Nemmeno le nostre famiglie ne erano ancora al corrente. Ma date le circostanze e gli eventi voglio comunicarvi, con gioia, che il sottoscritto, Principe Christopher e la qui presente Principessa Rose abbiamo iniziato a frequentarci. -
Io che avevo appena iniziato a riprendere un colorito normale, torno a far compagnia al mio vestito.
Riconosco le voci delle nostri madri fare dei gridolini estasiati.
E forse anche la voce di Lottie commentare qualcosa del tipo "Oh, così si fa!"
C'è poi uno scroscio di applausi, prima di venir accerchiati dalle nostre famiglie.
Mi sforzo di guardarli.
Subito le nostre madri ci abbracciano.
Mia mamma - Tesoro, lo sapevo! Come sono felice! -
Il padre di Chris gli dà un'affettuosa pacca sulla spalla.
Jo mi sorride compiaciuto.
Sì, sì avevi ragione!
Annie inizia a saltellare e Ostin la segue.
Poi rendendosi conto l'uno dell'altra si mettono a saltare insieme tenendosi per mano.
Clay e Edgar invece ci guardano torvi. Solo che per due motivi differenti.
Claude probabilmente è preoccupato come sempre, mentre Edgar sarà offeso che ho scelto il fratello invece di lui.
Se tutto va bene nemmeno sapeva che ci eravamo scambiati i numeri di telefono.
Seguono poi le congratulazioni da parte di tutti, per la bellezza di quaranta minuti.
Ma dico, mica abbiamo annunciato il nostro matrimonio!
Scorgo appena, tra la folla, lo sguardo omicida dello stronzo.
Non te l'aspettavi, vero?!
Beh... onestamente nemmeno io!
Ma io in confronto a te sono felice di questa svolta.
Ormai è ora di cena e ci dirigiamo alla sala.
Considerando le novità mia madre si affretta nel riassegnamento rapido di alcuni posti, così da mettermi vicina a Chris.
Durante la cena colgo le occhiate assassine da parte della Principessa Olimpia.
Cercando di non farmi sentire, se non dal diretto interessato - Credo di essere in rischio di vita dopo il nostro coming out. -
Lo vedo quasi sputare quello che stava bevendo prima di cercare di trattenere una risata.
Sono seria, che ridi?
- Coming out? -
- Oh, ma piantala. Hai capito. -
- Ok, e chi è che vorrebbe attentare alla tua vita? Penso che lo stronzetto ce l'abbia più con me che con te. -
- No, non Julius. Pensavo alla piccola rossa. -
- Rossa? - si guarda attorno e scorge Olimpia che, appena lo nota, cambia espressione sorridendo mielosa.
Come fa Chris ad essere così cieco?
- Olimpia? - chiede giungendo alla conclusione che è l'unica rossa, a parte la madre della ragazzina.
- Buongiorno. Svegliarsi la mattina, tesoro. -
Inizia a ridacchiare tra sé.
Ok, è ufficiale!
Dire a tutti che stiamo insieme gli ha fritto il cervello.
- Cosa ridi? -
- Mi hai chiamato tesoro. - canticchia.
La mia forchetta si ferma a mezz'aria dal suo tragitto.
Adesso è il mio di cervello ad essere fritto.
Faccio appello ai santi, per andare avanti col mio discorso.
- Chris... non scherzavo. Mi vuole far fuori. -
- Ma parlavi davvero di Olimpia? -
È sinceramente sorpreso.
Tesoro, non te ne sei mai accorto?
- Sì, la Principessa Olimpia. -
- Perché Olly dovrebbe ucciderti? -
- Mm... forse perché è cotta di te? -
Cerca di nuovo di trattenere una risata.
Chris, non sono pazza!
Sei tu che hai i prosciutti sugli occhi.
- Ma dai, Rosy. Figurati. Olly è come una sorella per me. -
- Per te, lei non la pensa così. - cerco di farlo svegliare.
- Chi dicevi che era geloso? -
- Oh... Chris. Figurati se sono gelosa di una ragazzina che consideri come una sorella, ma quello che ho detto è vero. È cotta di te e tu devi avere delle spesse fette di salame sugli occhi, per non essertene mai accorto. -
- Se davvero fosse cotta di me, Tim avrebbe tentato di dirm... mm... oh... - si blocca riflettendo su chissà quale ricordo.
- Come già detto, buongiorno. -
Scuote la testa.
- In ogni caso non hai nulla da temere. Non ti farà niente. -
Non sono convinta, ma annuisco.
Dopo il mio lungo e impappinato discorso è ora del ballo.
Il primo è ovviamente di Chris.
È poi il turno di papà che si felicita con me dicendomi quanto trovi Chris un bravo ragazzo.
Passo a Clay che si premura di offrirmi i suoi pugni nel caso il biondino mi facesse piangere.
Jo invece passa tutto il ballo a gongolare per aver avuto ragione, ma conclude lasciandomi di sasso quando mi dice che, in fondo, Chris non è così male come credeva.
Ballo anche con i piccoli Osty ed Annie, anzi meglio dire che faccio una specie di giro giro tondo.
Pure Lottie mi chiede un ballo e ci divertiamo un sacco, fregandocene dei commenti attorno a noi.
Passo poi la seguente ora e mezza a girare e rigirare in pista, con un sacco di nobili.
In fine mi siedo su un divanetto, agli estremi della sala, esausta.
Questo è uno dei tanti motivi per cui odio essere al centro dell'attenzione: il fatto che tutti, o quasi, vogliano ballare con me.
Fosse stata una festa diversa avrei potuto rifiutare educatamente.
Seduta, o meglio fusa, sul divano mi accorgo appena di Chris che si siede accanto a me.
Sta comunque ben distante e non mi tocca, mi rendo conto infatti che metà gente ci sta fissando.
Di certo oggi non posso sperare di riuscire a svignarmela, con lui di nascosto.
- Dimmi te... sono qui da ore e il maggiore contatto avuto con te è stato l'abbraccio quando hai aperto il regalo. - si lamenta il biondino.
- Dimentichi quando stavo per cadere alla fine delle scale. -
- E il ballo. -
- Ecco vedi. Posso chiederti una cosa? -
- Mi pare ovvio. Tutti possono chiedermi qualcosa, sta a me scegliere se farla o meno. Ma va tranquilla, visto che sei la mia ragazza sei avvantaggiata. - ironizza.
- Molto spiritoso. Volevo solo chiederti di agganciarmi questo. -
Gli mostro il ciondolo che mi ha regalato.
Mi sorride radioso accettando la mia richiesta.
Poggiandogli il ciondolo in mano sento una scossa attraversarmi.
Ah, cielo!
Mi basta un tocco, appena accennato, per scombussolarmi così tanto.
Dandogli la schiena mi sollevo i capelli, per pernettergli di allacciare la collana.
Sento appena le mani calde del biondino sfiorarmi e il freddo del materiale sul mio collo, rabbrividisco leggermente.
Anche se presumo che la causa sia più il tocco di Chris che il freddo.
Tocco contenta il cuore della collana.
Ritornando a guardare Chris - Non dovevi, mi avevi già fatto un regalo. -
- Tsk. Ma va. Quattro candele non puoi definirle un regalo. -
- Sì, se per accenderle hai scavalcato un alto muro, per poi buttarti e riempirti di graffi ovunque. Che per la cronaca sono lieta siano già guariti. In più hai aggiunto anche te stesso come regalo. -
- Ti avevo detto che non erano nulla. E sei tu semmai quella che si è regalata a me, io mi ero già dichiarato. -
- Mm... ci siamo donati l'un l'altra a vicenda, va bene? -
Sorridiamo annuendo.
Veniamo poi raggiunti da Lottie con Jo, Tim e il primo Principe di Luner che Chris mi presenta come Jack.
Passiamo quindi il resto della serata a chiacchierare ridendo.
Tutto sommato, togliendo la falsa dichiarazione di Julius, è stata una bella festa.
Quasi potrei ripetere l'esperienza.
Quasi.
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