Capitolo XXXIV

Sabato è finalmente arrivato.

Sono le quattro e tra un'ora c'è il ricevimento.

Dopo i diciotto di Jo, l'anno scorso, e i diciotto e venti di Clay, questa è la festa più pomposa fatta al castello.

Non volevo nulla di così eccessivo, ma non hanno fatto altro che ripetermi che almeno per gli eventi di questo tipo potevano anche esagerare un pochino.

Gli ho però fatto promettere di cercare di limitare i costi.

Sono o no una brava Principessa?

In ogni caso mi hanno presa in parola, difatti al posto di utilizzare teli di seta, come per il brunch dai Samorten, è stato utilizzato chiffon rosso e bianco.

Non ci sono nemmeno tre miliardi di cameriere e maggiordomi ad accogliere gli ospiti.

Ci sono un sacco di leccornie, ma la maggior parte fanno parte dei regali dei contadini e allevatori di zona. Questo vuol dire farsi amare dal tuo popolo e averlo sano.

Cloy si è superata con i dolci. Facendo pure, su mia richiesta, una torta con cioccolato e crema.

Mantengo le mie promesse.

In più bisogna festeggiare la guarigione della piccola Annie.

Prima di radunarci tutti in giardino ci sarà il mio annuncio nella grande sala dove poi ci sarà il ballo.

Evviva...

Non vedo l'ora di scendere giù per quell'enorme scalone... coi tacchi... con tutti che mi fissano...

Per il momento però sono sotto le "torture" di ben tre cameriere.

Una mi sta facendo le mani, una i piedi e la terza i capelli.

Hanno quasi finito e finalmente aggiungerei.

Ho sentito il mio cellulare suonare come un matto, chissà quanti messaggi mi sono arrivati e avere le mani imprigionate è frustrante.

Ma non appena Heidi, la cameriera che si sta occupando della manicure, mi libera, annunciandomi di aver finito - Non muova le mani fin quando non si asciuga lo smalto! -

Mi scappa un grugnito di disappunto.

Heidi passa poi a farmi il trucco, di conseguenza, anche volendo non avrei comunque potuto guardare il cellulare.

A meno mezz'ora dall'orario sono truccata, acconciata, vestita e soprattutto con lo smalto asciutto.

Nemmeno a dirlo, mi fiondo sul cellulare.

Ci sono quasi venti messaggi.

Guardo prima quelli di Lottie che sono solamente cinque.

"Ciao vecchietta! Appena partiti!"

"Ah! Anche i miei hanno voluto prenderti un pensierino, non arrabbiarti con me."

"Preparati, i gemelli hanno detto che vogliono giocare con te Rosy!"

"Cercherò di tenerteli lontani, avrai già abbastanza gente a girarti intorno."

"Tipo... un bel biondino che ti fa visibilmente sbavare."

Scoppio a ridere.

Ho un'amica pazza.

Ma non meno di me.

Passo poi ai messaggi del mio ragazzo.
A parte il primo col buongiorno, il resto sono lamentele su quanto siano lente le macchine reali, in confronto alla sua moto, o su suo fratello.

"Questa carretta è una lumaca, con la mia moto sarei già arrivato!"

"Poi ascoltare Eddie che continua a ripetere quanto non veda l'ora di vedere la mia ragazza..."

"Giuro che se lo sento dire ancora una volta che ballerà con te, fino a notte fonda, gli strappo le corde vocali e gli affetto i piedi!"

Ridendo ancora gli invio un unico messaggio per tutto.

Anche perché ormai mancano dieci minuti al mio annuncio.

"Ciao Chris, scusa se rispondo solo ora, ma ero stata rapita da tre creature fameliche di trattamenti estetici torturatori! Per curiosità, da quando una Rolls Royce è una carretta? E dovresti saperlo che, in ogni caso, tuo fratello ci provi o meno non mi fa differenza, sei tu il mio ragazzo, no? Un ragazzo estremamente geloso, ho appena scoperto! Ora vado a pregare di non cadere, così che l'imminente camminata sullo scalone non sfoci in una delle mie solite cadute! Stavolta ho un vestito a cui tengo!"

E senza attendere la risposta mi avvio lungo il corridoio.

Marie è appena arrivata e mi sta fissando con palese nervoso.

È il suo sguardo "Si muova, siamo in ritardo!"

Arrivata di fronte alla porta faccio un bel respiro profondo.

Rose, ti devi abituare ad essere al centro dell'attenzione.

Non puoi sclerare ogni volta!

Appena aprono la porta mi trovo di fronte ad una folla immensa.

Il tizio addetto mi annuncia e io mi preparo in cima alle scale.

Inizio a scendere guardandomi in giro.

Tra tutti inquadro subito il biondino.

È come se i miei occhi fossero irrimediabilmente attratti dalla sua presenza, ma non me ne faccio più un problema, come un tempo.

Per la prima volta mi accorgo della spaccatura sul suo labbro e mi si stringe il cuore.

Non solo perché far male a lui fa male anche a me, ma anche per il fatto che il giorno del mio compleanno non me ne sono resa conto.

Stavo fissando troppo gli altri graffi sul resto del suo corpo.

Che fidanzata stupida che sono!

Cerco di riprendermi dal mio stato vegetativo.

Anche lui sta guardando me e arrossisco notando che è letteralmente a bocca aperta.

Passo poi al resto della sala.

Affianco al biondino c'è la sua famiglia.

Li accanto i Logwood e i Glicogiache.

Ci sono anche i miei nonni, da parte di mamma, e gli zii da ambedue le parti. Da quanto non li vedevo.

Pure i miei cuginetti.

Scorgo anche gli altri reali dei regni maggiori e qualcuno dei minori.

Tutti i conti e duca dei sette regni maggiori.

Ci sono poi dalla parte opposta, al mio biondino, il moro con la famiglia.

Gli lancio un'occhiata di sfuggita solo per notare che è ridotto piuttosto male.

Mi sento quasi crudele per la freddezza che provo, non mi spiace per lui nemmeno un po'.

Il mio ritenermi crudele però viene subito spazzato via dal ricordo delle sue parole e le mani su di me.

Torno a guardare la folla.

In fine, ai piedi della scalinata, c'è la mia famiglia.

Tutti sorridono radiosi e non posso non ricambiare il loro sorriso.

Sono all'ultimo gradino e vedo mio fratello Clay che mi sta porgendo la mano, ma proprio quando sto per accettarla inciampo sul nulla.

Chi, oltre a me, può inciampare sul nulla mentre più di duecento persone mi stanno fissando?

Stavolta però nemmeno Chris potrebbe prendermi, era troppo lont...

- Anche io ero ansioso di stringerti di nuovo, ma non c'era bisogno di far tanta scena. Pensavo odiassi le luci della ribalta. - sussurra al mio orecchio.

Io sono troppo scioccata per spiccicare parola.

Come diavolo ha fatto?

Era a più di cinque metri da me e in mezzo ad una fitta folla.

Mi rimette elegantemente in piedi e mi fa fare un giravolta.

Non capisco perché fino a quando, sempre tenendomi per mano non si inchina - È un piacere Principessa. Sono lusingato di aver avuto il privilegio del vostro primo ballo. -

Oh... sta tentando di coprire la mia gaffe!

Non credo abbia funzionato, ma è stato davvero tenero.

In più meglio atterrare tra le sue braccia che non sul lucido e freddo marmo.

Io intanto mi riprendo notando che Chris si è rimesso diritto.

Solita riverenza prima di dirgli - Il piacere è stato mio, Principe. - poi lo ringrazio con gli occhi.

Manda il mio cuore in gola dopo avermi mimato "di niente, piccola" con tanto di occhiolino. 

Gli ospiti iniziano ad applaudire.

Ehm... ok...

Non ho capito perché, ma... contenti loro.

Molti, anzi troppi, saluti dopo... ci dirigiamo in giardino.

I miei genitori mi conducono di fronte ad una specie di spiazzo messo al centro di tutto l'allestimento.

- Ora... tesoro stai ferma qui. - mi istruisce mia mamma.

- I nostri ospiti vogliono portati i loro doni. - spiega papà.

Sgrano gli occhi.

- Volete dire che devo aprirli tutti ora? -

Cerco di sussurrare per non farmi sentire.

Annuiscono vigorosamente entrambi.

Oddio...

Quanto vorrei fosse tutta una burla.

Quando finirò di spacchettare avrò le mani insensibili e la bocca secca a forza di ringraziare!

Ma... una festa più contenuta numericamente no, eh?!

Sospiro prima di stamparmi quell'odioso sorriso formale da brava Principessa.

Dopo un'ora, e non scherzo, rimangono solo gli ultimi.

I reali di Dornido, Cinov e Samos.

Sono i gemelli a porgermi il regalo da parte dei Cadeutrois.

Per la prima volta in quell'ora infernale faccio un sorriso sincero.

Quei due sono così carini, quando non complottano qualche piano per far impazzire me e Lottie.

Ringrazio William ed Isabelle prendendo il regalo.

Un Pass universale vitae per due, per il giardino botanico di Dornido.

Guardo a occhi sbarrati il Re e la Regina.

La mamma di Lottie mi sorride - Charlotte ci ha detto che ti avrebbe fatto piacere. -

Passo a fissare la colpevole che ammicca.

Ringrazio raggiante.

Chissà che faccia quando lo dico a Chris.

Potremo rifarci dell'ultima volta.

È poi il turno dei Rovinov e indietreggio notando che è Julius a farsi avanti.

I miei fratelli maggiori, che sono con la mia famiglia, si irrigidiscono.

Cercano di fare un passo avanti, ma papà li blocca. Poi però anche lui assume una posizione di guardia.

Suvvia! Calmiamoci tutti!

Siamo in pubblico, non è così stupido da fare il deficiente di fronte a buona parte dei nobili di Sovion.

Però... guardandolo avanzare... sono io la prima che si deva calmare.

Cercando la pace interiore finisco a guardare Chris che si trova, con la sua famiglia, dietro ai Rovinov.

Ha uno sguardo che non perdona, puntato sulla nuca di Julius.

Quando si accorge che lo sto fissando gli sorrido e si addolcisce leggermente.

Incredibile come, quel piccolo contatto visivo, mi abbia dato tanta forza.

Torno a guardare Julius che ormai è di fronte a me.

Finalmente, per la prima volta, riesco davvero a sentirmi calma e totalmente indifferente.

- Principessa Rose. Buon compleanno. - dice porgendomi un mazzo di rose... gialle?

Nemmeno il mio colore preferito ricorda.

La cosa mi fa quasi ridere.

- Principe Julius, vi ringrazio. - concludo con una riverenza.

Bene, ora allontanati! Grazie!

Lui invece si inginocchia.

Cosa?! Si... inginocchia?!

Lo fisso probabilmente come una scema.

Tira fuori una scatolina e l'apre di fronte a me.

Che diavolo sta facendo?!

All'interno del cofanetto c'è un braccialetto con quelli che presumo essere diamanti.

La luce quasi mi acceca.

Per quanto straordinariamente bello sia è troppo eccessivo per me.

Nemmeno mamma l'ho mai vista portare gioielli tanto vistosi, se non quelli antichi di famiglia!

- Principessa Rose io oggi sono qui non solo per portarvi i nostri auguri di Buon Compleanno. Voglio approfittare di questa grande occasione per chiedere il vostro perdono per ciò che ho fatto anni orsono, vorrei quindi scusarmi dal più profondo del mio cuore e chiedervi una seconda opportunità. Vorreste uscire con me e riprovarci? -

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top