Capitolo XXXI
Sono passati quattro giorni dal mio risveglio, dopo lo svenimento.
Il giorno dopo aver chiamato Chris, mi è arrivato un suo messaggio dove mi avvisava che la madre, come ulteriore punizione, aveva deciso di confiscargli il cellulare e quello era il suo ultimo messaggio per avvisarmi.
Aggiungeva che appena ne fosse rientrato in possesso mi avrebbe scritto. E c'erano anche un sacco di lamentele sul fatto che la punizione fosse più degna ad un bimbo che aveva fatto i capricci non ad un quasi diciannovenne.
Così mi ritrovo a due giorni dal mio diciottesimo compleanno, il 24 maggio, con la testa piena di stress per l'imminente festone galattico.
Senza i messaggi no sense di Chris a tirarmi su di morale la giornata passa in una serie di proforme ed organizzazioni noiose.
Odio le organizzazioni in grande stile.
In più sarò io al centro dell'attenzione!
Sono a gambe incrociate, sul divano del salotto, che fingo di guardare il televisore.
Oggi mi sono rifiutata di fare qualsiasi tipo di lezione che non sia piano o arti marziali.
In programma c'è un film che ho visto già, quindi mi perdo nei miei pensieri.
Voglio vedere o almeno sentire Chris.
Non resisto un altro giorno.
Se entro stasera non lo sento, giuro che domani faccio un'improvvisata al palazzo di Samos!
Quando poi quella sera, in corridoio mentre andavo in camera, mi arriva un suo messaggio urlo - Sì, grazie al cielo! -
La porta accanto alla mia si spalanca e ne esce la testa di Josh.
- Che cacchio urli? -
- Ehm... scusa... -
Dal brunch sono diventata molto più carina con mio fratello.
In maniera quasi irriconoscibile.
- Oh cristo. Basta! - sbotta uscendo dalla stanza e avvicinandosi a me.
- Basta? - inclino il capo confusa.
- Sì, basta. In questi giorni con me sei troppo... come con Clay. Io sono Josh. -
- Lo so, Jo. -
- Te lo dico chiaro e tondo allora. Rivoglio quella solita rompi palle di mia sorella Rose, quella che bisticcia sempre con me. -
Rimango un istante interdetta.
Invece di essere contento che non lo prendo più in giro, fa così?
- Tu non sei normale Jo. -
- Ah si?! Beh, nemmeno tu. -
- Credo tu abbia seri problemi... e i tuoi paragoni e metafore fanno pena. -
Sbotto offesa.
Mi piaceva essere carina e coccolosa con lui, ma solo ora mi rendo conto che un po' mi mancava questo di noi.
Posso essere carina e coccolosa quanto ribeccante. In giusta misura di entrambi.
Di certo, dopo il brunch, il nostro rapporto rimarrà comunque una tacca sopra rispetto a quello che è sempre stato.
- I miei paragoni e le mie metafore sono splendidi. -
- Oh... certo. Come "Sei logorroico come un camionista che parla da solo al suo deodorante per auto, mentre guida in un viaggio di ore"! -
Andiamo avanti per dieci minuti buoni con botta e risposta continui fino a quando - In ogni caso Jo... continua a provarci con la mia amica, vedrai che la conquisterai. -
Ed entro in camera facendogli l'occhiolino dopo averlo lasciato a bocca aperta.
Spero abbia capito che la mia frase era seria e non battuta come il resto...
Volevo concludere la discussione in bellezza, ma credo non capirà che non era uno scherzo.
Beh, ho intenzione di dirglielo molte altre volte.
Sono piuttosto motivata a spingere quei due a diventare una coppia.
Rose, il cupido?
Mm... potrei farci un pensierino!
Potrei trovare la ragazza anche a Clay!
Ho sempre pensato che la sorella maggiore di Lottie fosse cotta di Clay.
E il fatto che mi stia simpatica quasi quanto la mia amica la rende la candidata numero uno.
Non è comunque il momento di pensare a questo.
Leggo il messaggio di Chris "Finalmente libero!!!! E come noterai ho pure riavuto il mio cellulare. Non mi è mai mancato così tanto questo arnese. O meglio... a mancarmi sei stata tu...! Ah! Troppo romantico, sarai diventata bordeaux. Beh, meglio! Adoro quando arrossisci, potresti mandarmi una foto. Comunque... se non è troppo tardi... posso chiamarti?"
Sorrido come un'ebete e arrossisco.
Figurati se ti mando una foto!
E come siamo chiacchieroni.
Beh, dopo tutti questi giorni pure io lo sarei.
Anche senza foto gli scrivo comunque che può chiamarmi ed in nemmeno un minuto il cellulare inizia a squillare.
- Pronto? Parla Principessa stressata perché presto diventa imputabile penalmente. -
Scoppia a ridere.
Quanto mi è mancata quella risata!
- Sei preoccupata perché diventi perseguibile? Avevi forse in mente di ammazzare qualcuno? -
- Io fossi in te non riderei. Chi ti dice che tu non sia sulla mia lista? -
- Ah si? Ci sono? - sta allo scherzo.
- Chissà... mi hai lasciata sola allo stress dei preparativi per quella pomposa festa, senza i tuoi messaggi idioti a confortarmi! Ho dovuto leggermi quelli vecchi per passare il tempo! -
- Lieto che le mie cazzate la divertano così tanto, Lady. -
- Beh... visto che la mettete così, Sir... posso anche spuntarvi dalla lista. -
- Fiuu! Mi avete tolto un peso dal cuore. -
- Sii grato di ciò. -
- Oh... lo sono. Ti consiglio comunque di muoverti se vuoi spuntare anche gli altri nomi. Hai solo un giorno prima della maggiore età. -
- Ma c'è da tener conto del mio problema col sangue. -
- Giusto! Beh, passando a discorsi che non comprendano la progettazione di omicidi che non sia quello dello stronzo, come hai passato questi giorni? -
- Preferirei rimanere sulla progettazione ad essere onesta. -
- Woo! Sono stati giorni così tremendi? - ribatte stupito.
- Non ne hai idea. La festa dovrebbe essere per me, ma appena tento di scegliere qualcosa mi dicono che è meglio altro, ho già fatto quattro e dico quattro prove di un abito che nemmeno mi lasciano vedere. Non ci crederai, ma sono stata bendata per non vederlo, mi hanno fatta girare come una trottola, le lezioni di etichetta e ballo sono state stressanti non poco, devo preparare un discorso e hanno in mente una sorpresa che non vogliono dirmi. -
L'ho detto che sono stati quattro giorni d'inferno!
- A parte la sorpresa, per il resto è la tua festa. Dovresti importi se non vuoi qualcosa. Hai ancora quattro giorni di tempo. Cosa fate al tuo compleanno? -
- Visto che cade di giovedì e la festa è sabato probabilmente lo passerò tra i preparativi... -
- Che? Non vorranno mica farti la festa direttamente sabato e niente il giorno stesso? -
- Non ne ho idea. -
- Nel caso il tuo Principe vedrà di rimediare. -
- Ho un Principe tutto mio? Me lo presenti? -
Sono stata un po' bastarda?
Ma ci stava!
- Ah ah... molto spiritosa. -
- Chiedo scusa, mio Principe. -
- Siete perdonata, mia Principessa. -
- Chi ti ha detto che sono tua? -
Anche se lo sono davvero!
Credo di esserlo già da quando ti sono caduta tra le braccia la prima volta.
- E di chi sei se non mia? Dello stronzo? -
Sento la sua voce farsi più profonda.
Come siamo finiti a parlare di Julius, nella nostra bella chiacchierata?
- Mai. Sono di me stessa. Come già detto, non sono un oggetto. -
- Saresti un oggetto carino però. -
Meno male, non sembra più irritato come poco fa.
- E che oggetto? -
- Mm... un peluche soffice soffice. -
- Perché un peluche? -
- Beh, perché sono carini, morbidi, li stringi a te quando ti senti solo e ti fanno sentire meglio. -
- Stai forse dicendo che ti faccio sentire meglio? -
- Ehm... -
Incespica nelle parole.
Mi sa che l'ho messo in imbarazzo.
Cosa darei per essere all'altro capo della cornetta e vederlo rosso come un pomodoro!
Forse ora comprendo quando lui voleva una mia foto...
Però per lui è molto più raro arrossire di me!
Guardo la sveglia con la coda dell'occhio e rimango sconvolta nel leggerci mezzanotte e quaranta.
Sono entrata in camera alle ventidue appena!
Con Chris il tempo vola!
Ma se non voglio che domani Marie mi ammazzi, meglio chiudere la chiamata e andare a dormire.
Anche se devo farlo a malincuore.
- Va bene Chris. Me lo dirai di persona, per stavolta ti lascio libero. Non mi ero accorta di che ora folle fosse. -
- Woo! Hai ragione. Beh, dopotutto si sa che quando ci si diverte il tempo vola. -
- Buonanotte Chris. -
- Buonanotte Rosy... e... sognami. - conclude con voce suadente prima di riagganciarmi in faccia.
Rimango a fissare come un ebete lo schermo nero del cellulare per un tempo indefinito.
Quando finalmente mi riprendo scuoto la testa divertita.
Che articolo di ragazzo!
Sfacciato ed egocentrico!
Ma ugualmente dannatamente carino e dolce!
Però anche se non me lo diceva... lo sogno ugualmente ogni notte!
Arriva così la sera di mercoledì.
Domani è il mio compleanno.
Diciotto anni!
Maggiorenne!
Tutti i ragazzi normali per questo grande evento progettano festoni con gli amici, vanno ad ubriacarsi perché finalmente possono farlo liberamente, ballano fino ad ore improponibili e molti fanno anche cazzate che sarebbe meglio evitare.
Io invece vorrei solo che, per una volta, il mio compleanno non fosse un affare di stato.
Una festicciola tranquilla con la mia famiglia, Lottie e Chris sarebbe perfetto.
Ma ogni anno viene organizzato un mega ricevimento con ballo.
Figuriamoci quest'anno che passo alla maggiore età!
Pure in tutta Saron si sente aria di festa.
Ci sono decorazioni per tutto il paese!
E si vedono già dal castello.
E il castello si trova su una specie di collina, piuttosto alta, quindi Saron si vede dall'alto e non poi così vicina.
Oggi ho passato tutto il giorno con Marie che mi faceva scoppiare la testa dandomi ordini a destra e manca.
Giuro, ai diciotto la riassegno a qualche altro mestiere.
O meglio così mi piacerebbe, ma essendo una Principessa diciotto o meno non decido io, che fregatura!
Fino a quando non sarò Regina saranno gli attuali sovrani ad aver ogni potere su di me!
Certo, non più come ora che sono una minore, ma comunque...
In ogni caso mi va bene così, diventare Regina adesso sarebbe troppo presto.
Mentre penso all'immimente venuta della mia maggiore età mi arriva un messaggio.
"Ehilà Rose! Ancora sveglia?"
Sorrido al messaggio di Chris.
"Ehilà! Ovvio, sono le ventidue appena."
"Eh... mai si sa... magari iniziava già a sentirsi la vecchiaia!"
"Ah! Sarei vecchia? Ti ricordo che hai un anno in più di me."
Vecchia!
Ma dimmi te!
"Se vogliamo essere puntigliosi ho solo sette mesi più di te, non un anno."
"Sei comunque dell'anno di Jo."
"Va bene. Mi arrendo, ti ho scritto per chiederti una cosa... rimani sveglia fino alla mezzanotte?"
"Vuoi essere il primo a farmi gli auguri, per caso?"
"Eh... magari. Chissà... se mi prometti che non ti addormenti potrei chiamarti."
"Sono brava a star sveglia fino a tardi. Ci sono i miei grandi amori, i libri."
"Non era il pavimento il tuo grande amore?"
"Ho tanti grandi amori. Anche il mio amato lettino."
"Allora ti lascio al tuo amato lettino fino alla mezzanotte, ma non addormentartici."
"Eh? Vuoi dire che mi abbandoni?"
"Purtroppo ho delle scartoffie da compilare e, se non le faccio entro domani, mia mamma ha giurato di non farmi venire alla tua festa. Ma alla mezzanotte ti chiamo. Parola del tuo Principe."
"Che fai ancora qui a scrivermi? Va da quelle carte. A dopo ciao."
"Agli ordini. Ciao."
Mi è venuto un colpo quando ha detto la minaccia di sua madre.
Posso resistere un paio d'ore, ma voglio che Chris venga alla mia festa!
Soprattutto dopo che mamma mi ha dato l'orribile notizia che ci saranno anche i nobili di Cinov, cioè Julius.
"Non invitarli sarebbe come dichiarare guerra." aveva detto a denti stretti Clay, dopo aver ascoltato il discorso di mamma in silenzio tombale.
Di certo se avessero saputo cosa aveva tentato di farmi guerra o meno non lo avrebbero invitato.
Meglio non averli informati, la guerra non è uno scherzo!
Anche se fin troppo spesso nasce da motivi stupidi.
Josh dal canto suo, che sapeva tutto si era avvicinato a me quando ero sola, assicurandomi che avrebbe mantenuto la promessa dei tre metri.
Può dirmi quanto vuole che non gli piace essere zuccheroso, ma alla fine cede.
È stato così tenero che non ho potuto non abbracciarlo ringraziandolo.
Scatto sul letto, aprendo gli occhi, al suono del cellulare.
Mi ero addormentata pensando a Jo?
Chiudo il libro aperto sulle mie ginocchia.
Stropicciando gli occhi afferro il cellulare accanto a me.
- Pro...nto? - sbiascico sbadigliando.
- Fortuna che ti avevo detto di rimaner sveglia, eh? -
- Uh? Ah! Chris... sì, sono sveglia! -
Finalmente mi sono svegliata!
- Sì va bene... fingerò di crederci... comunque... esci in terrazza. -
- Come? -
- Piccola, sveglia. Terrazza. Non ha una terrazza la tua camera? -
- Sì, ma... -
- Niente ma. Va in terrazza! -
Non sto capendo nulla.
Guardo l'orologio e noto che mancano due minuti alla mezzanotte.
- Su! In terrazza! - mi ribadisce.
- Perché? -
- Mi vuoi ascoltare una buona volta senza fare domande? Non rispondere. Fallo e basta. Fidati di me. -
Dopo il mio "ok" mi avvio alla terrazza.
Non capisco cosa vuole Chris, fino a quando non scosto le pesanti tende di fronte alla porta a vetri.
Sono... sconcertata...
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