Capitolo XXI
Sono in un campo pieno di rose selvatiche rosse.
Il profumo mi inonda piacevolmente le narici.
Un leggero scroscio d'acqua mi fa tendere le orecchie.
Seguo il suono e mi trovo di fronte ad un ruscello cristallino.
L'acqua è così limpida che si vedono chiaramente i sassi sul fondo.
È un posto così rilassante.
Mi avvicino al ruscello per immergerci le mani, quando sento - Anche tu qui, Rose? -
La voce è inconfondibile, però mi sembra ancora incredibile.
Voltandomi di scatto ho la conferma.
- Chris... - sussurro il suo nome stupita.
Il biondo mi sorride avvicinandosi.
Subito dopo mi ritrovo tra le sue braccia.
Mi lascio coccolare dal piacevole calore del suo corpo.
Voglio guardarlo in viso, così mi allontano leggermente.
Il suo sorriso è talmente dolce che mi sento sciogliere come burro al sole.
Ormai è troppo tempo che ho il desiderio di affondare le mie dita tra i suoi capelli, quindi cedo e assecondo l'impulso.
Sono più soffici di quel che già pensavo.
Chris chiude gli occhi lasciandosi accarezzare.
Non mi sono mai sentita meglio di così.
Il biondino riapre gli occhi e li punta nei miei.
Inizia così l'avvicinamento troppo lento.
Quando finalmente manca una distanza insignificante chiudo gli occhi per assaporare quel bacio tanto atteso, che però non arriva.
Una voce diversa mi sussurra acida all'orecchio - Sapendo il suo successo con il gentil sesso, trovarlo a scegliere una ragazza di così basso livello estetico come te... -
Apro gli occhi di scatto col cuore in gola.
Chris è sparito e al suo posto c'è Julius.
Tento di allontanarlo da me, però mi stritola.
È frustrante non riuscire a liberarmi da quella stretta che mi provoca così tanto disgusto.
- Lasciami! - urlo spaventata dallo sguardo dello stronzo.
Lui sorride malignamente e avvicinando nuovamente il suo viso al mio orecchio sussurra - Tu sei mia. Non ti cederò a nessun altro. -
Dopo di che tenendomi il più ferma possibile si avvicina pericolosamente alle mie labbra, ignorando le mie proteste.
- Sveglia!!! -
Salto su col fiato corto.
Mi rendo conto di essere sul mio adorato letto.
Inizio a respirare a fondo per ristabilire un battito normale.
Chiudo anche gli occhi poggiando le mani sul cuore.
Dio ti ringrazio!
Era solo un incubo!
- Principessa si svegli!!! - urla di nuovo Marie.
Apro gli occhi per puntarli sulla sua figura che mi osserva, in piedi, affianco al letto.
Per la prima volta, da quando è con me, la ringrazio di avermi svegliata con la sua voce squillante.
Mi metto a sedere cautamente.
Dopo altri respiri profondi - Marie, sono sveglia... grazie. -
La vedo strabuzzare gli occhi.
Come darle torto, non l'ho mai ringraziata di essere la mia sveglia urlante.
Annuisce.
- Si figuri... sono le sette... - conclude a tono basso e confuso.
In silenzio mi alzo dal letto annuendo e mi avvio al bagno.
Mentre sono sotto il getto d'acqua faccio mente locale.
Ieri Chris è venuto a prendermi.
Mi ha quasi fatto venire un infarto.
Siamo andati con la sua moto a Dornido.
È stato un viaggio a velocità folle.
L'ho stretto così tanto che è un miracolo se oggi non gli sono comparsi dei lividi.
Abbiamo mangiato in un bar, dove una bionda e formosa cameriera ci provava spudoratamente.
Ho litigato con lui perché mi ha offerto il pasto da bisonte che ho ordinato.
C'è poi stato il giardino botanico dove ci siamo imbattuti in Julius.
Per non smentirsi, quello stronzo mi ha denigrata.
Chris gli ha dato un pugno.
Mi ha portata via stritolandomi la mano.
Nemmeno mi sono resa conto di star a piangere fino a quando Chris non me l'ha detto, tenendomi per le braccia.
Ha tentato di consolarmi da una tristezza che in realtà era già sparita, dal momento in cui mi aveva stretta a sé.
Si è proclamato mio paladino.
E ha fatto una mezza dichiarazione che non so se me la sono sognata o meno.
Poi... il quasi bacio.
E... la chiamata di Claude.
Sì, è stata decisamente una giornata turbolenta.
Una classica giornata della Principessa Rose!
Con me non ci si annoia mai!
A volte mi chiedo se non sarebbe meglio comportarmi come le altre, poi ritorno in me.
Troppo noiose le loro vite! Troppo rigide!
Meglio la mia che per quanto incasinata non è mai piatta e monotona!
Poi togliendo Julius e la chiamata di Clay la giornata di ieri potrei definirla perfetta.
Esco dalla doccia e mi infagotto nel mio morbidissimo accappatoio bianco.
Mi guardo allo specchio.
Cielo! I miei capelli sono un disastro, ho lottato col cuscino stanotte?
Durante il tentativo di domare la chioma ribelle ripenso al sogno.
Facile interpretarlo.
Volevo che Chris mi baciasse, ma Julius è ancora una ferita aperta.
Dopotutto non l'ho mai mandato a fanculo come meritava.
Mi sono limitata a non parlargli più.
Certo che però... cazzo, pure in sogno mi devono impedire di baciare quel biondino adorabile?!
Però forse l'interruzione di ieri, da parte di un Claude in panico, è stata un bene.
Non riesco a capire se mi stava per baciare perché gli piaccio o perchè mi aveva vista piangere.
Si sa che i ragazzi quando vedono una ragazza ferita si sentono in dovere di fare qualcosa.
Almeno... i bravi ragazzi.
Quindi devo capire se la sua era pietà o meno.
Ti prego! Fa che non sia pietà!
L'unica a sapere tutto è Lottie.
Le ho parlato al telefono per più di due ore, ieri, ed ha tentato di mettermi in un'ottica più positiva.
Secondo lei è innamorato di me quanto io di lui.
"Nessun ragazzo picchia un altro solo per fare il buon samaritano. Era incazzato con quell'idiota per quello che ha detto su di te. Credimi." mi aveva detto.
Ma ancora non sono convinta.
Sono in sala da pranzo, alle sette e quaranta, che mangio la mia colazione più per gesti automatici che per vera fame.
Mi sento ancora sotto sopra.
Anzi è più come se fossi dentro ad una bolla e guardassi tutti quelli fuori, sentendoli con voci ovattate.
- ...se... ose... Rose!! -
Sussulto sentendo il mio nome.
- Mi hai chiamata Clay? -
- Ehm... sì... otto volte. - conferma confuso.
- Oh... non ti avevo sentito... che volevi? - chiedo placida.
Sembro come sotto morfina.
- Ti senti bene Rose? -
Questo è Josh, che mi guarda con un sopracciglio inarcato.
- Io? Benissimo. - cerco di essere almeno un po' convincente.
- Sei tra di noi? -
- Josh, ma che domanda. Sì, non mi vedi? -
- È successo qualcosa ieri, in giro con Charlotte? - domanda preoccupato per la mia amica.
- Lottie? Che c'entra? No, niente. -
Finita poi la mia colazione parto per lezione, lasciandoli tutti confusi.
Verso l'ora di pranzo sono nel gazebo, in giardino, che sto controllando il messaggio che voglio inviare a Chris.
L'ho letto e riletto e penso vada bene quindi lo invio.
Già ieri volevo scusarmi per la rapida conclusione della nostra uscita.
E ringraziarlo di nuovo per le sue parole.
Gli ho scritto "Ciao Chris, mi spiace che la nostra uscita sia terminata a causa del panico ingiustificato di Clay. Ti ringrazio ancora per tutto: salvataggio dal mio stress, la tua generosità di offrirmi il pasto e quello che hai fatto e detto dopo l'incidente col Principe Julius. Se non avessimo incontrato quell'individuo sarebbe stata una giornata perfetta."
La risposta mi arriva quasi immediatamente.
"Ciao, anche a me dispiace averti dovuta portare a casa così presto. Non devi ringraziarmi è stato un piacere, per tutto. Sappi che ero serio su ogni parola che ho pronunciato. Anche io ritengo che, a parte l'incidente, il resto sia stato perfetto, quindi... ti va di rimediare una prossima volta?"
Da quando sono tornata a casa, il giorno precedente, questa è la prima volta che mi spunta un sorriso sincero.
Posso sperare che la sua non fosse pietà.
"Quando questa prossima volta?"
Se fosse subito ti direi di sì su due piedi.
Voglio vederti Chris..
"Anche subito. O meglio... così vorrei dirti, ma devo confessarti che ieri per venire da te sono scappato pure io. Con la conseguenza che oggi sono sotto torchio. Anche ora ho spie che mi osservano ovunque. Anche i muri hanno occhi e orecchie. Che brividi!!!"
Quant'è scemo!
Non posso non ridere.
"Anche io oggi non posso. Per il tuo stesso motivo, siamo costretti a rimandare."
"È davvero ingiusto. In ogni caso oggi mi è arrivato l'invito di compleanno di una certa ragazza, emozionata di passare alla maggiore età?"
"Prima cosa che farò? Assegnare a qualche altra mansione Marie. In ogni caso per il resto minore o maggiore età non mi cambia nulla."
Parliamo del mio imminente compleanno ancora un po' fino all'ora di pranzo.
A tavola somo tornata finalmente normale.
Anzi no.
Sono passata dallo stato di trance catatonico a quello espansivo euforico.
Ignoro gli sguardi perplessi della mia famiglia.
Come se potessi dire "Ah, non era niente. Ero solo sotto shock per aver visto il ragazzo di cui sono innamorata dare un pugno al mio ex. Ah, anche il quasi bacio con Chris mi ha scombussolata."
Cerco di inventarmi delle scuse plausibili da propinare in risposta alle domande della mia famiglia.
Al momento del dolce - Rose? - mi chiama mia mamma.
- Sì? -
- Domani pomeriggio... vengono i Principi Kevin e Julius per i soliti contratti... - risponde con cautela.
Un brivido mi scende lungo la spina dorsale a quel nome.
Ma tutta altra cosa ai brividi piacevoli che mi provoca Chris.
- Oh... bene. Quindi? - chiedo indifferente.
- Volevo solo avvisarti... sai... -
Non sa mai come trattare la cosa. Penso si senta più a disagio di me.
- Va tutto bene mamma. Il Principe Julius è acqua passata ormai. Non mi fa più né caldo né freddo. -
E mi sento leggera mentre lo dico.
Finalmente lo penso per davvero.
Sorrido sapendo che il merito è di Chris.
Peccato che ieri non sembrasse per nulla che io fossi indifferente a Julius.
Ma considerando che fino a poco tempo fa solo il nome mi provocava gelo e dolore emotivo, questa situazione è un bel passo avanti.
- Sono contenta. In ogni caso se tu volessi evitarlo non te ne farei una colpa. - mi sorride comprensiva.
- Mamma, quando mai l'ho evitato a parte proprio il primo periodo? Sebbene io non ami parlarci, devo. -
Quella santa donna poi si alza dalla sua sedia per venirmi ad abbracciare.
Mi accarezza dolcemente i capelli.
Ricambio l'abbraccio.
- Tesoro mio. Quanto sei fantastica. Ah, se dipendesse da me... -
- Non provare a dire che taglieresti i ponti. Solo perché Julius è uno stronzo di prima categoria non vuol dire che tutta la sua famiglia sia così. Anzi, credo lui sia la mela marcia. Kevin non è così e nemmeno la sorella Olivia. I sovrani invece sono un po' freddi, ma giusti. Chissà come è diventato così infame in una famiglia come la sua?! - sospiro.
- Giusto, mai fare di tutta l'erba un fascio. Mah... mistero... -
Mi stampa un bacio sulla fronte prima di tornare al suo posto.
Amo la mia famiglia, ma solo ora mi rendo conto che fin'ora sono stati troppo iperprotettivi quando si trattava di Julius.
Vedrò di far capire loro che sto bene.
In verità però temo l'incontro di domani.
E se dicesse alla mia famiglia che ieri non ero con Lottie, ma con Chris?
Oddio... e il pugno?!
Non abbiamo fatto nulla di male noi.
Era lui nel torto.
Troverò una soluzione... spero!
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