Capitolo XVI
Ho passato tutto il giorno in camera a fissare il cellulare.
Marie urlava come una matta fuori dalla stanza dicendomi che ero piena di impegni, ma non mi importava.
In più quei, così detti, impegni erano solo l'ennesime lezioni di etichetta e ballo.
Ma oggi non ero per nulla concentrata.
Ho scritto, cancellato e riscritto un sacco di messaggi da mandare a Chris.
Alla fine non ne ho inviato nemmeno mezzo.
Quando ormai ero un fascio di nervi, sul punto di esplodere, ho gettato il cellulare sul letto.
Adesso è ora di iniziare a prepararmi, ci sarà una cena con poi ballo come festa.
Rose, preparati già psicologicamente a tutti i nobili che fanno regali a tuo fratello e complimenti alla cazzo.
Come se lo conoscessero.
Tutto pur di fare la bella faccia in pubblico.
Quanto è falso il nostro mondo!
Per questo vado spesso contro corrente.
Che mi critichino pure, non mi interessa il loro giudizio!
Alle sette meno dieci sono pronta.
Non avrò una delle elaborate acconciature fatte da Marie, però mi piace come mi stanno oggi i capelli.
Li ho giusto tirati lievemente su di lato, con una rosa rossa in seta e il resto è sparso in morbide onde.
Faccio una piroetta davanti allo specchio per guardarmi in completo.
Sì, sono pronta!
Apro la porta e mi trovo Marie che stava per bussare.
- Eccomi, eccomi Marie. - precedo sue possibili lamentele.
Annuisce e mi accompagna alla sala da pranzo per le feste.
Molto più grande rispetto a quella che usiamo quotidianamente.
Gli ospiti sono dentro la stanza mentre io sto fuori con la mia famiglia, in attesa del solito annuncio noioso.
L'ultimo a venir annunciato, in pompa magna, è il festeggiato, per ovvi motivi.
Mio padre guarda la sala.
- Grazie di essere venuti tutti qui oggi, per festeggiare con noi il ventunesimo compleanno del nostro primo figlio, il Principe Claude Philippe De Floreciaques. Accomodatevi pure, la cena sarà servita a minuti. - esordisce cordialmente.
Tutti applaudono prima di mettersi alla ricerca del loro segnaposto.
La disposizione della mia famiglia è quasi uguale, ad eccezione dello scambio tra mio padre e Clay.
Il festeggiato deve star a capotavola.
Di conseguenza papà è alla mia destra.
Sento una voce familiare, al mio fianco, che mi fa sussultare.
- Principessa Rose è un piacere. -
Mi volto di scatto.
Rimango a bocca semi aperta come una scema.
È davvero Chris.
Si siede al posto accanto a me.
Controllo il nome sul cartoncino, finemente decorato, posto accanto al bicchiere.
Nessun errore, è davvero quello il suo posto!
- Piacere mio, Principe Christopher. -
Sento una risata strozzata.
Mi guardo di fronte e vedo Lottie affianco a Ostin che cerca di non ridermi in faccia.
Nota che la sto fissando e mi fa l'occhiolino.
Quindi è stata lei!
Josh attira la mia attenzione chinandosi per parlare nell'orecchio a Osty.
Il piccolo annuisce prima di alzarsi e far scambio di posto con Jo.
Ora è lui a star affianco a Lottie.
Lei abbassa lo sguardo sul piatto arrossendo.
Ah, peccato non possa lanciarti un'occhiatina come la tua precedente!
- Sono piuttosto sorpreso di oggi. - mi dice Chris facendo tornare la mia attenzione su di lui.
- Di cosa se posso chiedere? -
- Mi aspettavo l'arrivo di ciò che invece non è arrivato. - mi fissa tra l'irritato ed il divertito.
Lo guardo confusa per un attimo.
Che è questo giro strano di parole?
Ah! Il messaggio!
- Se non erro mi era stato detto "Quando volete" -
Lo vedo sogghignare.
- Quindi state dicendo che non volevate? -
Mio padre mi salva dal dover rispondergli.
- Voi siete il secondo Principe di Samos, Christopher Adrian Delacroix? -
Il biondino annuisce e porge la mano a mio padre per stringerla.
In pratica mi trovo con le loro mani in una stretta reciproca ad un palmo dal naso.
- Io sono il Re Samuel Joseph De Rimistra. Mia moglie ha parlato molto bene di voi e anche mia figlia. - gli sorride.
Io? Quando?
Ma se appena si tocca l'argomento divento intrattabile!
Lo vedo sorridere radioso.
- Oh... davvero? - mi lancia un'occhiattina divertita.
- Ero proprio curioso di conoscervi. -
- Per me è un piacere conoscere voi, noto che vostra figlia ha preso i vostri capelli. -
- Sì, la mia piccola. - e mi poggia una mano sulla spalla fiero.
- Annie. - salto su io.
- Annie? - ripete confuso mio padre.
- Anne non c'è, Principe? - chiedo ignorando mio padre.
- Visto che dopo cena ci sarà il ballo che finisce a tarda ora no... mi spiace. - risponde il biondo.
Poi notando l'espressione ancora confusa di mio padre aggiunge - Anne Marie Delacroix, la mia sorellina, Sire. -
Papà annuisce.
Poi mi osserva.
- Sei diventata amica della Principessa Anne? -
- È così carina. Ha la stessa età di Ostin, padre. È bionda come i suoi fratelli, ma con dei boccoli adorabili e degli occhioni celesti enormi. Sembra un angelo. Non si può poi non andarci d'accordo con quel caratterino allegro. Speravo ci fosse per presentarla ad Ostin. - dico tutto d'un fiato entusiasta.
- Sarà per la prossima volta cara. - si volta a guardare Chris - Al prossimo invito mi farebbe molto piacere portaste anche la Principessina Anne. - gli sorride.
- Con piacere. Ne sarà entusiasta. -
- Mi devo ricordare la torta al cioccolato e crema però. - puntualizzo rimembrando il patto con la piccola.
Chris sorride nuovamente.
Dopo di che iniziano a servire le portate.
Durante la cena Chris non fa che parlare con mio padre che si diverte a fargli domande.
Al momento del taglio della torta mio fratello fa un breve discorso per ringraziare gli ospiti della loro presenza.
Poi anche mia madre fa un discorso a Clay, commossa dai suoi ventun'anni.
Arriva poi il momento del ballo.
Claude mi si avvicina mentre sono accanto a Chris, Charlotte e Josh.
Il Principe Edgar invece, a parte il saluto iniziale, non ha più rotto.
Meno male!
- Rosy. Mi concedi il primo ballo? - mi chiede sorridente mio fratello.
- Claude non dovresti guardarti un po' intorno invece di star così appiccicato a nostra sorella? - ribatte Josh sempre gentile.
- Non sarebbe male se anche tu imparassi a proteggere un po' la nostra Rosy. - lo riprende.
- Sa difendersi da sola. - ribatte tranquillo.
Mio fratello si accorge finalmente della presenza di Chris.
Ha l'innata dote di eclissare, nella sua testa, la presenza di tutti i ragazzi che mi sono vicini.
- Scusatemi, che scortese. Voi siete? -
Chris fa un inchino - Secondo Principe di Saron, Christopher Adrian Delacroix piacere di conoscervi Principe Claude. E tanti auguri di buon compleanno. - si presenta in maniera impeccabile.
Mio fratello sgrana gli occhi per un istante.
Sì, è davvero questo fig... ehm questo ragazzo!
- Il piacere è mio. Grazie, ero molto curioso di conoscervi. -
Oh, ma basta!
Perché tutti a ripeterlo?
Va bene, lo ammetto!
Mi piace questo biondino!
Ma non lo dirò ad alta voce, lo state alludendo già fin troppo!
- In ogni caso... Rosy, per il ballo? - mi domanda nuovamente.
- Veramente il Principe Christopher mi ha chiesto ancora a cena tale cosa e io ho accettato. - guardo dispiaciuta mio fratello.
Vedo Chris che sta per declinare l'invito, per non far torto a mio fratello, quindi lo anticipo - Andiamo Principe? -
Poi sorridendo a mio fratello - Clay... potresti approfittarne per "guardarti in giro" come dice Jo. Dopotutto sono in buone mani, giusto? - chiedo al biondino.
- Certamente. Vedrò di riportarvi vostra sorella viva e vegeta. - e mi sorride lasciandomi senza fiato.
Perché è così contento?
È perché ho detto di essere in buone mani?
Mi porge il braccio e ci avviamo alla pista.
Clay rimane di sasso mentre Lottie sta ridacchiando di me con Jo.
In fine mentre i musicisti si apprestano ad iniziare una canzone, noto che mio fratello ha chiesto di ballare a nostra cugina Francine di tredici anni.
Ah, testone!
Ce ne sono così tante di belle che non sono nostre parenti!
Piroetto leggiadra tra le braccia di Chris per un quarto d'ora intero.
I miei tacchi sono troppo alti e mi sento già sfinita.
Lui a quanto pare lo nota perché mi propone di sederci da qualche parte o forse più semplicemente è stanco anche lui.
Sto cercando di sopportare il mal di testa che mi perseguita da stamattina, ma sono al limite.
Sospiro per il pulsare delle tempie.
Siamo vicino ai muri perimetrali della sala.
- Rose? Tutto bene? - mi sussurra Chris.
- Ehm... più o meno. -
Mi osserva preoccupato.
Decido di andare a prendermi un'aspirina.
Chris insiste ad accompagnarmi e non mi dispiace quindi lo lascio fare, ma stando attenta che non ci notino.
Ci accomodiamo in una stanza accanto e chiedo ad una cameriera un bicchiere d'acqua e la pastiglia che arrivano già dopo due minuti.
L'aspirina fa effetto quasi subito e tiro un sospiro di sollievo sedendomi sul divano accanto a Chris.
Guardo il soffitto assaporando il pulsare delle tempie che diminuisce piacevolmente.
Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla.
- Come stai? -
- Ora bene. - sorrido al biondino.
- Non sono abituata alle feste, come già detto. - aggiungo.
- Mi sento in colpa... ti ho tenuta in pista per così tanto. - sento il dispiacere trasparire dal suo tono di voce.
- Ma figurati. È stato ieri, ho ballato per quasi due ore. - sospiro.
- Mm... -
- Sono seria Chris. -
Si appoggia bene al divano e portando la testa indietro chiude gli occhi.
È così carino.
Ha le ciglia lunghe e leggermente più scure dei capelli.
Però lo vedo, è ancora preoccupato.
Gli punto l'indice sulla guancia.
- Chris...? -
Mi afferra la mano di scatto.
Se la porta alle labbra e mi poggia un soffice bacio.
Avvampo ancor di più quando mi guarda negli occhi.
- C-C-Chris? -
- Posso sapere ora, perché non mi hai scritto nemmeno mezzo messaggio? -
Eh?
Mi stavi guardando così intensamente...
Io speravo... cosa speravo?
Deglutisco.
Non posso mentire.
Ma la verità è imbarazzante!
- Ci ho provato... ma... non sapevo che scriverti. - ammetto.
- Non sapevi che scrivermi? Un Ciao poteva essere un buon inizio. -
- Chris insomma. Non capisci. - sospiro.
- Già... mi stai confondendo. -
E pronuncia quelle parole come se avessero un significato più profondo del semplice non capire che cavolo sto dicendo.
- È imbarazzante iniziare per prima. - confesso.
Finalmente gli rispunta un sorriso.
- Beh... grazie tante. Se avessi anche io il tuo numero avrei fatto io il primo passo. -
- Eh... -
- Riuscirò ad ottenerlo oggi? -
- Dipende... -
- Da cosa? - inarca un sopracciglio.
- Prima dicevi con mio padre che hai l'hobby di leggere... -
Mi ha sorpreso molto come cosa, solitamente l'hobby dei Principi è lo sport.
- Sì... quindi? - chiede confuso.
- Lo dicevi solo per sembrare colto o eri serio? -
- Perché mai dovrei mentire? -
- Chiedevo... -
- Amor c'ha nullo amato amar perdona... -
- Dante... un grande classico. È la mia frase preferita... - rimango di sasso.
Tra tutte proprio quella.
- Ma dai... piace moltissimo anche a me. -
Così iniziamo a parlare di libri.
Dopo più di mezz'ora - Ho capito che sei un'inguardabile romantica, Rose. -
- È un male? - ribatto leggermente offesa dal suo tono scherzoso.
- Assolutamente no. In più ora che ho questa informazione posso pensare ad un modo più efficace per colpirti al cuore. - risponde ammicando.
- State cercando di conquistarmi, Principe? - cerco di non far notare quanto, quella frase, mi abbia fatta agitare.
- Siamo retrocessi al voi? - ridacchia.
- Non prendermi in giro Chris. - e gli do una sberla sul braccio.
Continuiamo con le frecciatine fin quando non mi decido a dargli finalmente il mio numero.
Scoppio a ridere quando, ottenuto, mi fa alzare facendovi volteggiare in dei passi di una danza tutta sua.
Sono felice, vorrei rimanere così in eterno con lui.
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